SoH - Capitolo 1

Scritto da , il 2021-05-17, genere sadomaso

Ho zero voglia di alzarmi stamattina: sono ancora di umore pessimo a causa della partita dei ragazzi di ieri sera, ora che la qualificazione Champions si fa sempre più lontana. In più è lunedì, quindi non c’è speranza che l’umore possa migliorare, quantomeno non a breve.

Mi rigiro, mi guardo intorno distratto mentre mi gratto e riprendo i sensi: ho sognato dei gatti stanotte, e non riesco a fare alcun collegamento tra loro e fatti recenti, ancora meno con fatti che potrebbero accadere da qui a breve.

Mi piace cercare connessioni, vedere se riesco a decifrare i segnali che l’universo mi invia per anticipare gli eventi, ma questa volta il mio quinto senso e mezzo, come direbbe il vecchio Dylan, non ne tira fuori niente di utile.

Mi giro sul fianco sinistro, allungo la mano nella penombra delle persiane, aggancio con due dita il tablet, cercando di non farlo cadere a terra come al solito.

Google: sognare gatti. Accetta e chiudi, ti ho già detto che i cookies non mi danno fastidio, fattene una ragione.

Sito tutto al femminile, vai di Freud: Secondo lui il gatto si assocerebbe a libido e pulsione sessuale, divenendo il simbolo di vitalità, sensualità, fecondità e gravidanza. Evvai.
Potrebbe però anche essere soggetto a un'interpretazione negativa, alludendo a castrazione e oppressione da parte di una figura femminile ingombrante. Come no.

Rileggo la frase, e questa volta la parola castrazione mi crea un minimo di scompiglio emotivo: mi consolo col fatto che di figure femminili ingombranti non ce n’è nemmeno l’ombra nella mia vita.
Sono tutte magre, slanciate e belle sode, fidati caro Sigmund: altrimenti non arrivano nemmeno alla primo round di selezione, credimi, non ti mentirei mai. Piacerebbero anche a te, ne sono certo.
Per il resto certo che sono vivo e sensuale, immagino anche fecondo, sicuramente non gravido. Ora chiudo però, la luce del tablet nel buio della mia stanza, appena sveglio, mi dà davvero fastidio.

E poi mi scappa, la tengo a stento: alzati e corri vecchio, il bagno è vicino, dai dai, ci sei quasi.
Scalzo, nudo, prima porta, seconda porta, bagno…. Aaaahhhhhh, finalmente… stavo scoppiando….

“Signore ! Pensavo stesse ancora dormendo… “

Sento il ticchettio dei tacchi, senti che passi veloci, senti che fiatone, tu te la stai facendo sotto dalla paura invece, hai fatto la rampa di scale tutta d'un fiato… perchè eri di sotto..
Perchè eri di sotto, by the way? Devo indagare.

Mi perdo per un attimo nei miei pensieri, pensando al flusso delle indagini; Marie ne sa sicuramente qualcosa, lei sa sempre tutto del resto. Mi costa un botto, ma vale ogni centesimo. Cosa farei senza Marie? Si fermerebbe tutto, non ho dubbi. Marie non lasciarmi mai.

L’altro flusso invece continua a sgorgare felice dal mio regal augello, sorrido ebete perchè mi divertono le auto citazioni cinematografiche, e perchè è certo un gran sollievo, pisciare di primo mattino. Uno dei veri piaceri della vita.

3, tic tic, 2, tic tic tic, 1…. Eccoti cagnetta, finalmente, con quello che pago anche te: nota mentale, indagare con Marie, e punire la cagna.

Tic tic tic, in ginocchio, cosce divaricate, molto di fretta, si sarà fatta male di certo; alla mia destra, lingua fuori, arrivata la cavalleria, arrivato il tanto atteso sostegno al suddetto augello.

Ora sprizzo un pò “ad cazzum”, del resto, di questo di tratta: “che fine hai fatto Pat? Da dove arrivi??. Aspetta, nooooon rispondere ora, fammi finire prima”

Sento un mugolio che suona come “I Ignore”, le prendo la coda di lunghi capelli neri, mentre mi guarda con occhi da vera rincoglionita, gli occhi di chi ha dormito poco, mangiato nulla, ed ha un cazzo pisciante in bocca alle 6 del mattino.

La guardo, sarà la pelle indiana scura, saranno le mammelle sode, sarà che una cagna in ginocchio è sempre una cagna in ginocchio, sarà l’effetto idraulico del mattino… fatto sta che mi sta diventando duro, e la giornata inizia a sorridermi, mentre sorge il sole.

Bella vita noi Sultans, bella vita. Sorrido.

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