Il caldo della sauna

Scritto da , il 2021-01-02, genere etero

Continuo di “Una vasca per due”
Il getto dell’idromassaggio mi colpisce in mezzo alle gambe, nel centro esatto del mio desiderio, fremo mentre un’ondata di piacere si propaga in me, mi mordo il labbro mentre mi guarda con sguardo malizioso “Non ho intenzione di farti tornare in camera molto presto” gli ricambio il sorriso “non penso di volerlo fare” mi alzo. Il mio ventre è all’altezza del suo viso, divarico lievemente le gambe, grata di aver fatto una ceretta totale prima di partire. “Però voglio entrare nella sauna” esco dalla vasca e ancheggio in direzione della sauna “mi segui?” Gli chiedo voltando la testa, mi segue e mi raggiunge posandomi le mani sui fianchi e premendosi a me mentre cammino, avverto sulle mie natiche quanto sia già diventato duro. Apro la porta in legno della stanzetta e il caldo residuo della giornata mi avvolge, non é sufficiente. Rovescio un mestolo d’acqua sui carboni che sfrigolano a contatto con il liquido. Mi accomodo su una panca in legno e guardo il mio accompagnatore, si posiziona di fronte a me, le nostre ginocchia si sfiorano mentre mi appoggio allo schienale inspirando l’aria calda. Ad ogni respiro alzo il petto e i suoi occhi non riescono a staccarsi dal mio seno nudo. Ridacchio e inizio a divaricare le gambe mettendo in mostra la mia intimità che già avverto pulsare. Mi mordo il labbro sensualmente e mi poso una mano sul ginocchio, con movimenti lenti e circolari percorro la pelle della mia coscia fino ad arrivare al pube, alzo l’indice e il mignolo e con le restanti dita scendo verso il basso, mi accarezzo dolcemente e di riflesso mi bagno velocemente. Noto dalla sua erezione che sembra apprezzare i miei movimenti perciò continuo. Faccio scorrere le dita sulle mie labbra ma quando le sto per infilare in me si alza e si inginocchia. “Permetti?” Annuisco e lui prende la mia mano e la sposta, si piega in avanti e mi lascia piccoli baci all’interno delle cosce, gira intorno alla mia intimità e si sofferma sul pube, mi stuzzica con la lingua finché, toccandomi con le dita, non mi considera abbastanza bagnata. La sua lingua scende fino alle mie labbra e ci passa attraverso facendomi gemere, percorre lentamente dal clitoride fino alla mia apertura vaginale facendomi ansimare ad ogni movimento, apro di più le gambe e lui mi si avvicina ancora, baciandomi dolcemente. Il lavoro delle sue labbra fa aumentare il mio piacere, che raggiunge il culmine quando lo guardo e noto i suoi occhi verdi puntati nei miei. Tento di soffocare i gemiti ma con poco successo, le gambe mi tremano e il respiro affannoso mi scuote il corpo. Mi abbandono allo schienale della panca, lui raccogli i miei umori ma continua a baciarmi, vuole che sia pronta a un altro round e non posso che accontentarlo. Lo lascio fare, mentre avverto la voglia che nasce ancora in me, emetto un piccolo gemito e in risposta si alza e mi muove per mettermi supina sulla panca, mi apre le gambe e ci si posiziona in mezzo, preme il bacino contro il mio, il suo pene é gonfio e duro mentre si sporge verso di me e inizia a baciarmi, le sue labbra sono calde come la stanza in cui siamo e il suo corpo è coperto di minuscole goccioline d’acqua. Alzo il bacino e lo muovo contro di lui, con l’aiuto di una mano entra in me con una spinta profonda. Emetto un gemito e gli cingo la vita con le gambe. Inizia a muoversi, in un crescendo di passionalità e intensità. I suoi movimenti sono veloci e profondi, con decisione si muove in me facendomi ansimare e gemere, i suoi che emettiamo vengono soffocati dal contatto delle nostre labbra. Se possibile le sue spinte si fanno ancora più profonde, ma il piacere che provo aumenta, gli affondo le mani nella schiena per attirarlo più a me e prorompo in un orgasmo liberatorio e viscerale. Sento il mio corpo tremare ma non lo lascio, il ritmo delle sue spinte aumenta finché non si lascia andare su di me affondando il viso nel mio collo. Gli accarezzo la nuca con la mano, la sua pelle è morbida e calda e il movimento del suo petto sul mio è veloce “Non dirmi che sei stanco” lo avverto sorridere prima di baciarmi il collo.

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