Vita di una regina - L'Harem parte 2

di
genere
saffico


Devo essermi appisolata quando il mio sonno si interrompe da piccoli gemiti, quando riapro gli occhi avverto il corpo caldo di Osilde accanto a me, mi volto lentamente verso di lei, mi sta osservando, i suoi occhi puntati sui miei seni mentre si infila un oggetto che sembra di legno tra le gambe, mi sorride prima di mordersi il labbro “vostra maestà, non riesco a trattenermi” il suo tono di supplica e scuse, mi muovo verso di lei e le fermo la mano “Permettimi di ricambiare il favore” annuisce quasi supplicante mentre le sfilo l’oggetto e lo osservo, sembra un cilindro in legno lucidato, la sua forma lievemente incurvata termina con una parte più grossa, è umido di umori. Alzo lo sguardo su di lei mentre mi prende la mano libera e la porta verso l’intersezione delle sue gambe, al contatto con la sua umidità quasi ritraggo le dita ma lei mi trattiene a se. Titubante faccio scorrere la punta delle dita tra le sue pieghe umide, dopo qualche secondo mi lascia la mano e afferra i cuscini su cui è appoggiata; ansima e sento il desiderio pulsare prepotentemente tra le mie gambe, mi afferra la mano e mi ripiega alcune dita “ora infilatele cosi” seguendo i suoi gesti osservo le mie dita sparire tra la sua pelle e lei getta indietro la testa emettendo degli urletti, non sapendo esattamente cosa fare muovo le dita dentro di lei, accarezzandola mentre lei si spinge verso di me. vengo pervasa da un’ondata di lussuria quando Osilde si muove per sdraiarsi su di me iniziando a baciarmi. Sento quasi il bisogno di toccare questa donna. Inizio a percorrere il suo corpo con le mani, le palpo i seni così morbidi e caldi mentre la sua lingua si intreccia alla mia, con una gamba si fa largo tra le mie cosce e preme la sua contro di me, sentendo il piacere di quella pressione faccio lo stesso per lei e subito mi risponde muovendo il bacino avanti e indietro in maniera ritmica. Provo a imitarla e subito capisco il perché di quel gesto, intanto le afferro le natiche e stringendole la attiro a me, sento la nostra pelle in contatto bruciare mentre lei da qualche spinta aumentando la velocità per poi urlare mentre rallenta. Capisco così che le è successo quello che è accaduto a me prima, apre gli occhi, di un colore incredibile in contrasto con le ciocche rosse disordinate. Si separa da me quel che basta per infilarmi dentro le dita, sussulto lievemente per la sorpresa ma lei mi sorride maliziosa mentre inizia a muoverle in maniera ritmica dentro e fuori, senza fretta. Chiudo gli occhi finche mi sembra di non riuscire più a resistere, le stringo i seni mentre la meravigliosa sensazione provata poco prima rinasce dal mio ventre, inondandomi il corpo.

scritto il
2025-04-04
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