La solita noiosissima cena di lavoro

Scritto da , il 2020-07-03, genere tradimenti

Sandra e’ una splendida trentenne, fisico atletico, vegetariana, vestita sempre elegante e sensuale. Non ama i jeans ed i pantaloni, nascondono le sue splendide gambe lunghe e toniche con cui spesso e volentieri, con un pizzico di malizia, desidera attrarre gli sguardi, soprattutto degli uomini, non dispiacendo quello delle donne. Convivente con Aldo da quasi cinque anni: non ha mai voluto sposarsi, desiderosa di vivere i momenti, annoiata di prendere impegni a lungo termine. La vita è una sorpresa continua, non si sa mai cosa possa succedere. E Sandra la vita la vuole vivere, godere in ogni istante, cogliendo le opportunità che la intrigano, la eccitano e soprattutto la incuriosiscono. Vivono in un piccolo appartamento in centro, grazioso e minimalista. Lei, scrittrice di successo, vi sono periodi in cui deve viaggiare per promuovere i propri libri. Lui, rappresentante di beni farmaceutici si assenta spesso per lavoro. La loro vita è sempre stata apparentemente tranquilla, la sessualità all’inizio molto eccitante, via via nel tempo aveva trovato la sua routine. Sandra in cuor suo soffriva ma non trovava il coraggio di dirlo ad Aldo, lo vedeva così felice, e soprattutto teneva per se’ le fantasie che scorrevano lentamente nella propria mente. Una volta, in una spiaggia di un'isola greca mentre era sdraiata a prendere il sole in spiaggia, Aldo dormiva beatamente, apparve la squadra di pallavolo brasiliana. Tutte le donne in spiaggia furono prese da un’eccitazione irrefrenabile. Belli, giovani, muscolosi, pieni di vita. Sandrà ne adocchio’ uno: carnagione scura, lineamenti decisi, modi di fare da vero leader o da vero stronzo. Si vedeva che aveva tante ragazze intorno. Per un istante avvenne che il loro sguardo si incrocio’, all’inizio si giro’ per non dargli sicurezza, poi il desiderio verso quel ragazzo aveva superato ogni inibizione. Mentre fantasticava vide una donnetta avvicinarsi e baciarlo con decisione. Lui accolse il suo bacio ma lo sguardo era tutto per Sandra. Voleva provocarla, eccitarla, vedere la sua reazione di gelosia. Lei, imperturbabile, reagì buttandosi al collo del compagno appena svegliatosi e baciandolo con una passione tale da sorprenderlo. “Tesoro, che ti succede. Mi ha baciato con una foga, un po’ di contegno, sai che sono un tipo riservato, non amo lo sguardo degli altri”. Quella sera Sandra la passò fantasticando che accanto a lei, in quel letto, ci fosse quel bel ragazzotto brasiliano. E nel silenzio della notte, si masturbo’ e gemette più volte immaginando le perversioni più feroci che potessero saziare la sua sessualità sopita. Aldo, come al solito, era tra le braccia di morfeo.
Tornando a giorni nostri, un pomeriggio, mentre era a casa intenta a scrivere o quantomeno a trovare l’ispirazione, chiamo’ il compagno “Tesoro stasera abbiamo una cena di lavoro. Si è trasferita da poco una collega da Verona, vogliamo che conosca tutta l’equipe”. Sandra sbadigliando rispose “Amore, la tua solita noiosissima cena di lavoro con i tuoi soliti boriosi colleghi. Non puoi andarci da solo, sono stanca. Ho solo voglia di un bel bagno caldo, una camomilla e un libro che mi aiuti ad addormentarmi”. Sandra odia queste cene: rappresentanti tutti vestiti da fighetti, pieni di se’, tanti galli che amano punzecchiarsi e gareggiare per chi prevalga sugli altri in una qualunque cosa. Il suo stesso compagno si trasformava, diventava qualcuno che lei stessa faceva fatica a riconoscere. Aldo insistendo disse “tesoro tu lo sai che la maggior parte dei miei colleghi sono single. Non voglio che questa nuova collega si senta a disagio. Ti prometto che ce la sbrighiamo in un paio di ore al massimo”. Sandra, stanca, per accontentarlo proferì un flebile “va bene, a che ora mi passi a prendere ?”.
Dobbiamo stare al ristorante verso le 8, è vicino casa nostra. Passo a prenderti una ventina di minuti prima”. E riagganciò il telefono.
Sandra si alzo’ dalla scrivania, riempì la vasca e vi si immerse chiudendo gli occhi. Si sveglio’ quando sentì aprire la porta. Era Aldo. “Tesoro sei pronta, dobbiamo andare, ci aspettano”. Cavoli mi sono addormentata. “Si amore, cinque minuti e sono da te”. Prese di corsa un asciugamano, mise un poì’ di borotalco sui capelli, un trucco veloce. Corse in camera da letto, prese il primo vestitino che le capitava, un paio di scarpe abbinate e si avvio’ verso il salone. Aldo appena la vide ne rimase incantato. “Tesoro, accidenti quanto sei bella”. “Ho solo messo il primo vestitino che avevo tra le mani. Più tardi quando torniamo ci divertiamo un po’ come quando eravamo più giovani…


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