Incontrata per casa

Scritto da , il 2020-07-02, genere saffico

Laura, piccola, bruna, con due tette che non hanno bisogno di aiuto per stare su, con due capezzoli scuri e dritti come due spilli, ventre piatto, cosce muscolose e una fighetta tutta da esplorare.

Marika, teutonica, bionda, seni grandi e morbidi, fianchi larghi e pelle bianca come la neve, su cui risalta il rosa di grandi labbra vaginali di un rosa confetto, che toglie il fiato e fa venir voglia di assaggiare quel frutto tentatore.

Due donne completamente diverse nel fisico e nel carattere, dominatrice, famelica, passionale e innamorata, la piccola Laura, piccola solo nel fisico, ma grande femmina a letto, con un carattere che esplode come il vulcano sulle cui pendici è nata, e la bionda Marika che conosce ogni incavo, ogni angolo, ogni vibrazione, ogni odore che emana quel piccolo contenitore di passione e sensualità, di cui non può fare a meno.

Si erano conosciute in piscina una domenica di luglio, Laura stesa su un telo prendeva il sole, anche se la sua pelle già scura non aveva bisogno, Marika al contrario non riusciva a dorare la sua pallida carnagione senza scottarsi, per questo restava sotto l’ombra de un grande ombrellone colorato, guardandosi in giro curiosa, e la sua attenzione fu proprio attratta da quel piccolo corpo scuro steso al sole, come se i raggi UV fossero il suo nutrimento e non potesse fare a meno di assorbirne il più possibile.

La guardò con attenzione maniacale, guardo la pelle imperlata di piccole gocce di sudore che brillavano come rugiada sui petali di un fiore, guardo il piccolo seno sotto il costume e i capezzoli che bucavano il tessuto come piccoli fiori che stanno per uscire dal terreno, guardò il monte di venere che si stagliava tra le sue gambe e il solco su di esso che il bikini non riusciva a nascondere, senti qualcosa di dolce in bocca, la voglia di assaggiare quel corpo si fece prepotente in Lei, sentì la sua figa bagnarsi e i capezzoli rizzarsi, mentre la sua mente elaborava un modo per farsi notare ed attirare l’attenzione di quel frutto tentatore.

Prese il telefono, e si alzò dirigendosi verso il bordo piscina, mettendosi proprio di fronte alla ragazza stesa sul telo, rubandole il calore che scaldava la sua pelle.

Laura destata dal suo torpore dal cambio di temperatura, si alzò a sedere, pronta ad aggredire verbalmente chiunque si fosse interposto tra Lei e i raggi solari, ma rimase senza fiato nel vedere davanti a sè, due gambe lunghissime, lisce e bianche, che tenevano su un culo da sballo a malapena contenuto dentro il ridotto costume, segui con lo sguardo la schiena coperta da lunghi capelli biondi, e stava per dire qualcosa a quella dea che aveva di fronte, quando Marika puntò su di lei due occhi d'un azzurro chiaro che sembravano un mare caraibico che riluceva al sole dei tropici;

“Scusami, ti ho disturbata, volevo rinfrescarmi e non so dove lasciare il telefono, potresti…!?”

“Ma certo, lascialo pure qui” disse indicando il telo su cui era seduta.

“Grazie” rispose Marika chinandosi per poggiare il suo cellulare a terra, e mostrando il suo prosperoso seno che a malapena il reggiseno del bikini riusciva a contenere. Poi con un movimento plastico si buttò in acqua senza uno schizzo e come una sirena riemerse poco più in là togliendosi i capelli dalla fronte.

Laura rimase lì seduta a guardare estasiata i suoi movimenti in acqua, era bellissima,senti un calore sprigionarsi tra le sue gambe e senti la sua figa allagarsi e una macchia umida far capolino nel suo slip, si coprì con il pareo che aveva lì accanto, senza staccare gli occhi di dosso alla bionda venere in acqua.

E non era la sola, tutti i maschi li intorno non le toglievano gli occhi di dosso, Laura sentii un misto di gelosia e bramosia farsi strada dentro di sè, cosa le stava succedendo? Non conosce neppure il suo nome, è già sbavava per lei, e se non le piacevano le donne? Si accorse con soddisfazione che la bionda non ricambiava le occhiate arrapate che le lanciavano tutti i maschi che si pavoneggiavano intorno a Lei, si accorse anche che il suo sguardo era rivolto a Lei, e capì che la sua bramosia era ricambiata.

Marika uscì dall'acqua e Laura le lasciò un pò di spazio sul telo invitandola a sedersi, bastarono pochi minuti a Laura per conquistarla o fu il contrario? Ma non importa, quello che importa è che si scoparono con gli occhi mentre parlavano, Laura ammirava il magnifico seno che generosamente Marika mostrava, e si perdeva tra le pieghe delle sue gambe dove il costume bagnato nulla nascondeva della delizia che sotto la sottile stoffa tremava tutta bagnata non solo di acqua cloridata, e la bionda non vedeva l’ora di leccare quelle fica turgida e tesa che Laura non copriva più con il pareo, proprio per farle capire, se ancora ce ne fosse il bisogno che non aspettava altro che le sue labbra tra le cosce.

La voglia e il desiderio erano cosi forti, che le due ragazze raccolsero le loro cose e si diressero all'uscita, ridendo e tenendosi per mano come vecchie amiche.

Marika aveva una stanza proprio nell'albergo annesso alla piscina, ed era lì che stavano andando, già pregustando il momento in cui le loro lingue avrebbero giocato con i loro corpi.

Attraversarono la Hall dell'albergo seguite dagli sguardi dei presenti compiacendosi degli sguardi vogliosi degli uomini e invidiosi delle donne, appena entrate nella piccola camera, le labbra si incollarono e le mani partirono alla scoperta di quel poco che gli occhi non avevo visto.

Marika si lasciò sganciare il reggiseno e sfilare il costume dalle abili mani di una Laura scatenata, affamata, e sensuale come non mai,la sua lingua intrecciava abbraccia nella sua bocca, mentre le mani giocavano con i suoi turgidi capezzoli e scivolano tra le sua gambe a sfiorare quelle labbra sempre più tumide ed eccitate, lasciando a malincuore quelle labbra carnose, Laura passò a baciare i suoi grossi seni, succhiava come una bimba golosa quei capezzoli, ci giocava con la lingua, li mordeva delicatamente tirandoli con i denti per poi ingoiarli in bocca e sfiorarli con la lingua.

La dea bionda ansimava e gemeva sotto quell'assalto carezzando la schiena e sganciando il reggiseno della bruna, che intanto era scesa ancora più giù, in ginocchio ammirava quella bocca verticale che appariva davanti ai suoi occhi, attirata come una mosca dai petali di un’orchidea, scostò con le dita quella carne delicata per scoprire il delizioso bocciolo che proteggevano, avvicinò le labbra sfiorandolo con la punta della lingua.

Un fremito di piacere e istintivamente Marika strinse le gambe impedendole di continuare, Laura si alzò guardando negli occhi l’amica attirandola a sé, mentre indietreggiava con le spalle verso il letto invitandola con un gesto a sdraiarsi, e mentre la bionda venere si sdraiava si sfilò il costume e tornò a dedicarsi a quello che lasciato in sospeso.

Era lì con il viso a pochi centimetri da quella fessura che si apriva nel corpo di lei, delicata carne rosa incorniciata di pelle bianca come la neve, baciò l’interno delle cosce lì dove la pelle è più tenere e delicata, poi leccò quelle labbra che sembravano sciogliersi tra le sue labbra, inserì la lingua tra di loro e si fece strada tra le piccole labbra innescando il rilascio di quel liquido che bramava, la bionda Marika scaricava nella sua bocca tutto il suo piacere, tutta la sua voglia e Laura si dissetava a quella fonte di ambrosia, poi la sentì sussultare e fremere come una canna al vento, le sue mani corsero sotto di lei stringendole le natiche e pressando la sua fica alla bocca, e Marika accentuava la stretta con le sue mani sulla sua nuca, stringeva le cosce e si dibatteva, poi inarcò la schiena svuotandosi completamente tra le sue labbra, per poi ricadere ansimante ed esausta sul letto, con ancora Laura attaccata alla sua fica, che si saziava con gusto del suo regalo.

Ripresasi dall'orgasmo appena vissuto, Marika prese il viso di Laura tra le mani e tirandola a sé la baciò con passione, leccando il proprio sapore dalla sua bocca, si girò capovolgendosi e cominciò a baciare i piccoli e duri seni di Laura, che appagata la sua sete, adesso non aspettava altro che scaricare la tensione e l’eccitazione accumulata tra le sue gambe,e quando le morbide labbra sfiorarono la sua figa dolorante e gonfia non poté fare altro che lasciare straripare il suo orgasmo, ma la dea bionda aveva altro in mente, percepita l’enorme eccitazione di Laura e la spasmodica attesa di liberarsi da quella sensazione di stasi che sentiva dentro, per un attimo, si allontanò lasciandola supina con le cosce larghe sul letto.

“Resta cosi, un attimo” le sussurrò baciandole una natica.

Aprì uno dei cassetti accanto al letto e prese qualcosa che Laura non riuscì a vedere, poi ricominciò a baciare quella schiena nervosa e quel culo olivastro, per poi violare con la lingua il suo ano che si strinse come un anemone a quel contatto.

“Rilassati, lasciami fare..” bisbigliò parlando più al suo culo che a lei, Laura decise di lasciarsi andare, per una volta sarebbe stato bello lasciare il timone e godersi la navigata in mare aperto.

Senti la calda lingua farsi strada nel suo ano, entrare dentro di lei e bagnarlo di saliva, che sentiva colare verso la fica e mescolarsi ai suoi umori che già si affacciavano tra le labbra vaginali, adesso la bionda alternava ai suoi colpi di lingua un dito, lo infilava dentro con delicatezza, poi lo tirava fuori e lo sostituiva con lingua mentre il dito le entrava nella fica, in poco tempo il suo ano fu morbido e scivoloso quasi quanto la fica, a quel punto Laura sentì qualcosa di più consistenza premere sul suo sfintere, era qualcosa di tiepido e vibrava lentamente,quelle vibrazioni si irradiarono dal suo ano per tutto il corpo, rilassandola e aumentando a dismisura il suo desiderio.

Il dildo vibrante si fece strada tra le sue natiche entrando nel suo ano che si dilatava e abbracciava l’oggetto magistralmente manovrato da Marika, che non tralasciava di carezzarle la fica con una mano, inserendole due dita dentro e giocando con il suo clitoride, pizzicandolo leggermente, adesso il dildo entrava e usciva dal suo culo con facilità e Laura non riusciva più a resistere, il suo orgasmo spingeva le porte della fica per straripare come un torrente e il suo culo pieno di vibrazioni ne amplificava il piacere, strinse i muscoli della fica attorno alle dita di Marika e quelli del suo sfintere sul cazzo che la riempiva, e cominciò a godere, i suoi umori colavano abbondanti tra le dita della bionda che accelerò il movimento del dildo e l'intensità delle vibrazioni, Laura morse il cuscino per non urlare e per alcuni minuti il respiro le si fermò, una lunga apnea che sembrava non finire mai e poi scaricò tutta la sua tensione, il suo desiderio, la sua eccitazione e tutto quello che aveva dentro.


E’ passata una settimana dall'incontro di Marika e Laura, ed entrambe sentono la mancanza dell’altra, la mancanza di quel contatto, di quelle carezze e di quel sapore dolciastro in bocca, ma sabato è arrivato e con esso il loro fine settimana insieme.

Che sarà anche l’ultimo per un lungo periodo di tempo, Marika deve tornare nella sua fredda città nordica, le vacanze sono finite, ma vogliono salutarsi come le grandi e vecchie amiche, che si sentono di essere.

Laura ha passato la mattinata a curare il suo corpo, bagno rilassante, crema ammorbidente, depilazione delle parti intime, e vestito da sballo, anche Marika si è preparata all'incontro della sera con Laura prendendosi cura del suo corpo con un accurata pulizie e tonificazione della pelle.

Il programma della serata consiste in cena in un buon ristorante, poi discoteca e infine , beh! infine sesso ad oltranza finché le forze non verranno a mancare, e visto che non si vedranno per mesi ognuna ha comprato un “cadeau” per sentirsi vicine.

Laura arriva al ristorante nel suo tubino elasticizzato che mette in risalto il corpo minuto ma proporzionato, le gambe muscolose e un seno sodo che non necessita di sostegni, scorge l’amica al tavolo che l’aspetta nel suo abito con ampio decolté che mette in risalto il seno prosperoso, la gonna sopra il ginocchio nasconde a malapena le sue lunghe gambe da valchiria, sembra l’incontro tra Venere e Atena ,belle di una bellezza che non sembra di questa terra.

Cenano occhi negli occhi, senza degnare di uno sguardo tutti gli avventori e clienti che non possono fare a meno di guardarle invidiando l’uomo che le potrà amare, senza sapere che nessun uomo avrà tale privilegio che loro si “bastano”.

Finita la cena durante la quale si sono raccontate e confidate le loro paure, i dubbi che hanno affrontato prima di capire quale fosse veramente la loro sessualità, entrambe avevano avuto avventure con uomini, che però le avevano lasciate insoddisfatte e senza orgasmi, per il loro egoismo e per la loro ignoranza nella conoscenza delle donne.

Si spostarono in un locale lì vicino, luci soffuse, musica soft, comodi divani, cacciatori in cerca di prede, prede in cerca di cacciatori, e poi loro due, orchidee tra margherite, dee fra gli uomini, presto si stancarono di trovarsi al centro delle attenzioni, perché le loro attenzioni erano l’una per l’altra, perché la loro bellezza era per loro soltanto, perché il loro desiderio era uno solo, dare e prendere tutto, ma proprio tutto, carne, labbra, lingue, odori, umori, sensazioni, e anime.

Ritornarono in hotel con la precisa intenzione di non uscirne fino a quando il tempo di andare non fosse arrivato.

Si baciarono con tenera passione, mischiando i loro sapori , mentre le mani cercavano la pelle sotto i vestiti che lentamente caddero a terra, i seni si strusciarono i capezzoli si indurirono, le fiche produssero umori in quantità che già bagnavano la sottile stoffa degli slip, che presto raggiunsero il resto dei vestiti.

Continuarono le loro carezze sul letto, le lingue cercarono turgidi capezzoli da succhiare, e umide labbra da leccare, le dita si impadronirono di carne, di buchi, di protuberanze, di liquidi.

Si baciarono nella più democratica posizione sessuale che si conosca, le lingue succhiavano turgidi clitoridi e morbide labbra, penetrando fin dove potevano dentro vagine accoglienti, le dita dentro sfinteri rilassati e in attesa. E si saziavano dei loro corpi, del loro amore, dei loro umori.

Poi Marika tirò fuori dal suo comodino, un lungo fallo di gomma che aveva due cappelle alle estremità, ne inserì una in bocca offrendo l’altra a Laura, che non si fece certo pregare, succhiavano e slinguavano quel fallo sintetico con sensualità e desiderio e quando fu coperto di saliva, ne inserirono le due parti nelle fighe allagate,lentamente il dildo le riempi completamente scomparendo fra le loro cosce, iniziarono a muoversi sempre più scomposte fino a quando l’orgasmo non le annientò, facendole cadere in un soporifero torpore, rimasero così con le gambe incrociate ,unite da un dildo nelle fighe, esauste ma felici come mai erano state prima.

Si destarono dopo un pò di tempo, Marika sfilò il dildo dalle loro fighe, perdendosi nel nocciola degli occhi di Laura che la guardavano con amore, si baciarono teneramente, carezzandosi con dolcezza i seni, e giocando con i capezzoli duri e sensibili.


“Ho un regalo per te” disse Laura sciogliendosi dall'abbraccio e scendendo dal letto per raccattare da terra la sua borsa.

“ Anch'io ho un regalo per te” rispose Marika dirigendosi alla sua di borsa.

Sedute sul letto una di fronte all'altra, si scambiarono i regali e iniziarono a scartarli, appena aprirono le due scatole, uno sguardo incredulo si disegnò sui loro volti, si guardarono e scoppiarono in una risata fragorosa, abbracciandosi e ridendo come ragazzine.

Passare dalle risate ai baci il passo fu breve, quelle labbra si unirono e le lingue si intrecciarono come le braccia si intrecciavano sulla loro schiena, un bacio appassionato, sincero e limpido come il loro sentimento che cresceva di minuto in minuto.

Erano scoppiate a ridere aprendo i regali, perchè si erano accorte di aver scelto lo stesso articolo l’una per l’altra, la sola differenza era il colore argenteo quello che Marika aveva comprato per Laura e bianco l’altro, si trattava di un ovulo vibrante comandato da remoto tramite un App da smartphone, che ne gestiva l’intensità, la velocità di vibrazione e anche il calore.

“Proviamoli” dissero quasi all'unisono, riprendendo a ridere per la sincronicità dei loro desideri.

Laura prese il suo e invitò l’amica a bagnarlo con la propria saliva, prima di inserirlo nella sua fica, Marika leccò per bene il gingillo e offrì il suo all'amica, una volta che due ovuli furono slinguati e insalivati con tocchi sensuali che eccitarono le loro menti già sull'orlo al solo pensiero, poi l’ introdussero con delicatezza ognuna nella fica dell’altra, quindi presero i cellulari, installarono l’app ed accesero i dispositivi curiose ed eccitate.

L’ovulo dentro i loro corpi iniziò a vibrare lentamente e a riscaldarsi,ognuna smanettava il cellulare facendo vibrare e dando scarica all'altra, scariche che si propagavano dalla vagina in tutto il corpo, con brividi e sussulti si accorsero che le loro fiche traboccavano di umori che lentamente fuoriuscivano dalle labbra eccitate per raggiungere l’ano e suicidarsi sul letto, questa volta fu Laura e raccattare il doppio dildo che era rimasto lì accanto a loro, lo prese facendolo scivolare tra le mani e poi ne appoggiò la punta sull'ano bagnato di Marika seduta di fronte a lei spingendolo dentro con misurata lentezza, guardando il viso dell’amica che ne accettava la presenza nel suo culo, quando metà del dildo fu nelle viscere di Marika, si avvicinò a lei e infilò l’altra estremità nel suo culo aderendo con la fica all'amica , così con l’ovulo dentro la fica che vibrava ed emanava piccole scariche a bassa frequenza, il cazzo nel culo che le riempiva, una mano al cellulare che alzava i livelli delle vibrazione, e l’altra mano a strizzare, premere, tirare quei seni invitanti che si strusciavano.


L’orgasmo cresceva come un fiume che sta per straripare, arrivava ad ondate sempre più forti, abbandonarono i cellulari in sequenza “random” e si strinsero forte, baciandosi, unite come un solo corpo, come un solo essere, vibrazioni, sussulti, e spasmi le colpivano, saliva sempre più fredda nelle bocche, e umori sempre più caldi nella fica, quasi persero i sensi quando l’orgasmo straripò portandole in una dimensione di piacere assoluto, in un'apnea sospesa nel vuoto, si abbandonarono all'estasi che le colmava totalmente sia nel fisico che nella mente.

La mattina si svegliarono soddisfatte, felici e più belle.

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