Il primo cazzo..

Scritto da , il 2020-05-12, genere bisex

Era una giornata di metà Novembre e come ogni mattina mi accingevo ad andare a lavoro. Ricordo ancora la pioggia di quel giorno, per le strade c’era comunque il solito caos della città. Una giornata come tante, piena di scartoffie e impegni vari. Passa tutto liscio fino alla fine del turno e mi avvio verso casa. Quella sera sarebbe stata diversa dalle solite, un amico aveva organizzato un party a casa sua e a me sembrava una buona idea per trascorrere qualche buona ora in compagnia. Arrivarono le 20:00 e tutto a tiro mi recai a casa sua. Entrato in casa c’era già un sacco di gente..ragazzi e ragazze che non avevo mai visto prima. Si socializza, si scherza e si beve; la serata scorre liscia, c’è una bella atmosfera nell’aria. Noto dall’orologio che si era già fatta mezzanotte, l’indomani non avrei dovuto lavorare quindi non ci pensai e continuai a godermi il momento. Come si può immaginare si beveva e beveva senza tregua e non nego di aver alzato più di quanto non volessi il gomito quella sera. Avverto questa sensazione alquanto strana e con passo scaltro mi infilo nel primo bagno alla mia portata per provare a vomitare un po’ dell’alcol che avevo in corpo. Non faccio cura a chiudere la porta a chiave e mi accovaccio sul wc per provare a vomitare qualcosa..nulla, l’alcol non ne voleva sapere di uscire neanche sforzandosi. Intento a cercare di eliminare un po’ di alcol dal corpo per riprendere un po’ la situazione in mano non mi accorgo che nel bagno non ero solo. Da qualche secondo infatti era entrato un ragazzo. Si avvicinò a me e mi chiese se stessi bene. Mi girai per rispondere ancora in ginocchio e notai che era molto vicino a me. Lo guardavo dal basso verso l’alto con gli occhi rivolti verso su, in ginocchio. Dissi “Si, solo una brutta sensazione in corpo, nulla di che”. “Ok bene, pensavo stessi male per l’alcol. Se vuoi ti do una mano..” e fece per mettermi la mano sulla nuca. “Oh grazie, magari riesco”. Provo a rivomitare mentre questo tizio mi teneva la nuca ma ancora nulla e continuavo a stare male. “Dovresti mettere due dita in bocca, aiuta” disse lui. “Non lo sopporto, mi disgusta prendere le mie dita in bocca”. “Beh se vuoi ti presto le mie”. Accennai un mezzo si con il capo e lui mi avvicino due dita verso le labbra. “Apri la bocca”. Aprii la bocca lentamente, tirando leggermente fuori la lingua e lui infilo le due dita dentro senza andare troppo in fondo. Continuò a infilarle ed io stavo con la bocca semi aperta, ancora in ginocchio. Più le infilava e più aumentava la mia salivazione, senza riuscire. scatenare alcun conato di vomito. Ma continuavo a stare male per l’alcol. La salivazione aumentava sempre più, così per evitare di far cadere saliva e terra chiusi leggermente la bocca cercando di raccogliere la saliva che scivolava con la lingua. Nel farlo ovviamente avevo ancora le sue dita in bocca e la cosa apparve alquanto strana. Feci quasi un risucchio con le sue dita ancora in bocca e quasi spontaneamente alzai gli occhi verso di lui. Lui mi guardava e nel mentre fece per ritirare le dita..in modo lento..verso di se. Le dita scivolarono dalla mia bocca, c’era ancora un po’ di saliva attaccata. Da lì qualche secondo di silenzio quasi disagiante. Io ero ancora lì in ginocchio a chiedermi perché non mi stessi alzando quando all’improvviso lui poggio nuovamente le dita sulle mie labbra, facendole scivolare lentamente tra la parte superiore e la parte inferiore. Avevo due labbra abbastanza carnose. Ero immobile, li, mentre questo tizio passava le due dita da una parte all’altra delle mie labbra finché a un certo punto le fece nuovamente scivolare nella mia bocca. Lentamente,, tutte fino alle nocche. Zero pietrificato ma stranito. Muoveva avanti e indietro le dita nella mia bocca e la mia lingua scivolava sotto di esse. Continuai a non fare nulla, alzai leggermente la mano sinistra per poggiarla sulla sua gamba mentre in ginocchio continuavo quasi a ciucciare le sue dita. Aumentò il ritmo e d’un tratto anch’io feci altrettanto iniziano a muovere volontariamente la lingua. Cosa stava succedendo? All’improvviso stacca le dita ed io rimango lì, con la bocca aperta e la lingua di fuori. Qualche secondo di sguardi quando notai che con la mano sinistra inizio a toccarsi la patta dei pantaloni. Ero letteralmente a pochi centimetri dalla sua patta e lui inizio a toccarsi. Abbasso la cerniera, mise la mano dentro e fece uscire qualcosa di spaventoso. Era un cazzo gigantesco, semi duro. A pochi centimetri dalla mia faccia. Mi si spalancarono gli occhi ed ero come pietrificato. “Che ne pensi di provare con questo?” Non feci neanche tempo a rispondere che me lo avvicino al viso, toccandomi le labbra. Avevo un cazzo sulle labbra. Intanto la sua mano dietro la nuca che provava una timida spinta. Non chiedetemi perché ma chiusi improvvisamente gli occhi e spalancai la bocca. Tolsi la lingua di fuori e diedi una leccata a quella cappella grossissima. Nel farlo portai lo sguardo verso il suo viso e notai un certo godimento. Con la mano destra glielo presi in mano e lo alzai completamente. Iniziai una leccata dalle palle fino alla cappella fino a che non spalancai la bocca nuovamente e afferrai quell’uccello in gola. Iniziai a pompare. Muovermi con la lingua. Lo guardavo gemere e dire robe del tipo “Si, brava troia”. Ero appena stato chiamato troia? Che cazzo stava succedendo? Stavo succhiando in cazzo e mi piaceva perché il mio stava scoppiando dentro i pantaloni. Decidi di toglierlo di fuori e di segarlo mentre gli succhiavo il cazzo. Lo sputavo, ci passavo sopra la lingua e lo riprendevo in bocca cercando di prendere più che potessi. Mi attenevo a ciò che avevo sempre visto fare alle ragazze nei porno. All’improvviso “Oh ssi, sto venendo...siii” Mi spinse dalla nuca contro il suo cazzo. Non riuscivo a divincolarmi, avevo tutta l’asta in gola. “Siiiiii...Siiiii cazzo siiiii”. D’un tratto un liquido caldo mi inondò la bocca, mi divincolai perché stavo soffocando e la sborra cadde per terra. Ingoiai qualcosa. Nel frattempo, senza toccarmi vedevo che il mio cazzo grondava sborra. Ero venuto senza toccarmi. E avevo la sborra di un altro uomo in bocca. Il suo cazzo era tutto bagnato. Io ero lì, immobile. In attesa che dicesse qualcosa. “Sei stato fantastico, dove hai imparato a succhiare così?” “Non l’ho mai fatto prima in realtà..”. “Ah..fantastico..scusami allora”. “Nulla, mi è piaciuto in realtà..”. Senza dire nient’altro si ricompose. “Beh io torno alla festa”. Rimasi ancora un po’ in bagno, il senso di vomito era sparito. Mi guardai allo specchio, avevo ancora un po’ della sua sborra finisco alla bocca. Ci passai sopra con la lingua, mi ricomposi e tornai anch’io alla festa..

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