Gli Operai Extracomunitari

Scritto da , il 2020-01-22, genere gay

Gli operai, son sempre stati protagonisti delle fantasie sessuali femminili. Quale donna non ha mai sognato almeno una volta nella vita, di trovarsi difronte un uomo ben messo a riparargli il classico lavabo che perde,per poi magari farci scappare pure una bella scopata? questi signori, protagonisti involontari di mille fantasie qualcuna anche magari realizzata. Proprio come questa mia personale esperienza che sto per narrarvi, un fatto accadutomi realmente anni fa. nel mio palazzo, o meglio dove abitavo precedentemente, si facevano spesso lavori di ristrutturazione, essendo una palazzina di vecchia data, e sempre soggetta a manutenzioni. Anni fa, ci furono dei lavori di ristrutturazione delle balconate, Solite cose che vediamo in queste occasioni, impalcature alte,una rete verde di copertura, i soliti muratori che camminano piano dopo piano sulle grandi assi di legno, arrivando anche ai piani piu alti. I lavori erano stati affidati ad una ditta in cui gli operai guardacaso erano tutti o quasi extracomunitari. Ovviamente i loro capi cantiere erano bianchi e italiani. Spesso la mattina li vedevo passare davanti le finestre di casa,o lavorare sui miei balconi, e ogni volta tentavo disperatamente ma senza successo, di provocarli in ogni modo, facendomi anche spessissimo, spiare in intimo a masturbarmi, o infilarmi degli oggettini tra le natiche, simulando una scopata. Aprivo le tendine delle porte finestre dei Balconi dove questi ragazzotti mulatti transitavano,e mi facevo ammirare mentre mi davo piacere. i primi giorni fui poco notata, e ovviamente ne rimasi delusa, speravo di catturare la loro attenzione un po prima sinceramente. Non mi persio d'animo e continuai le mie esibizioni mattutine, e finalmente fui premiata. Ero diventata ormai una vera attrazione per gli operai che transitavano ai miei piani, e cercavo di stuzzicarli con siparietti Sexy ma senza ottenere alcun risultato, se non dei simpatici sguardi buttati ogni tanto verso di me, e dei commenti che non capivo oltre a risatine. Una mattina ebbi la classica occasione che tanto attendevo, mi ritrovai di fatto, uno di quei ragazzotti a lavorare su una scala proprio sul balcone della mia camera da letto. un'occasione cosi' ovviamente non potevo certo lasciarmela scappare, mi feci subito notare dal ragazzo, che mi sorrise, mentre lo salutai con la mia manina dalle unghie ben smaltate di rosso. Quando gli mostrai il mio bel sederino voltandomi, e osando aprire la porta finestra, il ragazzo scese dalla scala, con la sua tuta sporca di gesso le mani sporche mi si avvicinò, sussurrandomi un 'Ciao' in un italiano primitivo, classico di chi non conosce la nostra lingua. gli ricambiai il saluto, e gli chiesi gentilmente se poteva aiutarmi, ma il ragazzo ovviamente non capi' al volo ciò che chiedevo. Mi feci dunque capire in un altro modo,con il linguaggio universale del corpo, che di solito non ha bisogno di traduzioni o di altro. Mi voltai mostrandogli le mie belle chiappe nude coperte solo dal filo di licra tra le natiche del perizomino nero che indossavo. il ragazzo che stupido non era, mosse la sua manona sporca di calce essiccato, poggiandola sulle mie chiappe palpandomele, mentre io già eccitata, mi strusciavo contro di lui come una Gatta in calore. cercai di trascinarlo dentro casa mia, ma il ragazzo fece resistenza, cercando di spiegarmi come poteva, nel suo italiano stentato, che doveva lavorare e non poteva assentarsi, ma che se gli lasciavo il numero di cellulare, potevamo magari vederci quando staccava nel pomeriggio inoltrato. ci scambiammo cosi' i numeri di cellulare, e lasciai che il ragazzo tornasse sulla scala a fare il suo lavoro, io chiusi la porta finestra tirando la tenda, e tornai alle mie faccende di casa, attendendo con il cuore in gola l'orario per poter vedere il mulatto. arrivò l'ora di pranzo, ma sinceramente avevo ben poco appetito, accesi la TV per distrarmi, e mangiai solo un panino veloce seduta sul divano distratta con il pensiero al grosso cazzo del mulatto che mi attendeva quel pomeriggio. Saranno passati forse cinque minuti da quando mi ero seduta davanti la TV ad assistere ai soliti telegiornali imbottiti di cretinate e baggianaggine, che udii un lieve bussare ad un vetro, il bussare non si ripetè all'istante, quindi credetti venisse da altre parti. Quando però il bussare piu' deciso si fece risentire, capii che il suono proveniva da una delle mie finestre. mi alzai di scatto, correndo a verificare da quale finestra venisse il bussare, ora continuo. Alla fine, sempre in intimo (non mi ero affatto coperta, ne vestita quella mattina) entrai in camera da letto, e dietro la tenda della porta finestra, vidi una figura che bussava al vetro, ovviamente non la riconobbi subito. aprendo la tenda però, riconobbi all'istante il ragazzo di qualche ora prima. Quello che attendevo nel pomeriggio, era li sul mio balcone che bussava per attirare la mia attenzione. Gli aprii immediatamente, e lo feci entrare in camera, lasciando la porta finestra spalancata senza richiuderla. Il ragazzo in poche ma chiare parole, mi spiegò che aveva aprofittato della pausa pranzo per farmi visita, e io non volevo fargli perdere nemmeno un minuto, anche se speravo in un incontro piu lungo, invece che una sveltina di pochi istanti. ad ogni modo ero piu che eccitata ad averlo li con me. gli estrassi senza perder tempo il cazzo già bello duro dalla tuta, me lo portai alla bocca e lo imboccai seduta sulla sponda del lettone matrimoniale dove dormivo, mentre lui in piedi mi accarezzava i lunghi capelli con la sua mano ora pulita dalla calce di poco prima. forse per l'eccitazione, il ragazzo mi scaricò in gola subito dopo qualche succhio, un litro di sperma caldo e gustoso, che ingoiai senza pensarci troppo, leccandomi pure le labbra. Fortunatamente il ragazzo non concluse li la cosa, dopo avermi riempita la bocca di sperma, volle farmi sdraiare sul lettone a pancia sotto, con le gambe larghe, lo accontentai, presi dalla testiera del letto uno dei tanti preservativi che tenevo senza mai usarli, e anche stavolta come accadeva sempre, non lo usai. Il ragazzo si rifiutò di metterselo, e mi disse che aveva fretta. Meglio cosi', anche stavolta avrei gustato un bel cazzo al naturale. Ero ben consapevole dei rischi che si corre facendo sesso occasionale non protetto. Ma se vogliamo dirla tutta, me ne sono sempre fregata delle malattie veneree o delle possibili conseguenze di quei gesti che facevo senza pensarci. mi interessava solo sentirmelo bene dentro senza altri ostacoli di mezzo. Ero splendida, truccata il giusto,con il mio bel completino intimo formato da calze a rete nere autoreggenti, perizomino nero e reggiseno a coppe dure imbottite. Ai piedi avevo degli zoccoli a zeppa alta, unghie di piedi e mani smaltate di rosso, i lunghi capelli sciolti sulla schiena. dunque mi misi in posizione come il ragazzo voleva, mentre lui si stava sistemando, salendo sul lettone insieme a me, voltando la testa, notai alla porta finestra aperta, altra gente che prima non avevo notato. C'erano altri tre ragazzotti neri, credo fossero suoi colleghi di lavoro, che in rigoroso silenzio guardavano la scena. per nulla spaventata dal loro improvviso arrivo, gli feci con la manina cenno di avvicinarsi, intanto anche il ragazzo li notò, i tre scambiarono qualche battuta con il loro amico collega ovviamente nella loro lingua che non capii, e subito dopo, anche loro si decisero ad entrare in camera da letto con il loro amico già in posizione dietro di me. La cosa si stava facendo assai interessante, adesso avevo quattro bei maschi mulatti con cui potermi sfogare e non era poco, anche se sapevo avevano pochi invece i minuti che ci restavano prima di farli tornare al loro posto di lavoro. Speravo almeno in una scopata stile Gangbang da urlo. i tre nuovi arrivati non persero tempo, estrassero subito i loro bei cazzi duri da farmi succhiare, che presi avidamente in bocca due alla volta, mentre da dietro il primo di loro, finalmente mi scostò da un lato il filo di licra del perizoma che avevo tra le natiche, mi allargò bene le chiappe sputandoci sopra per agevolare meglio l'entrata del suo bel cazzo, e senza troppi complimenti, me lo ha spinto dentro anche in modo abbastanza rude, facendomi un po male. Appena la sua bella e turgida cappella ha varcato il mio buchetto, ho chiuso gli occhi, e mi son lasciata andare al piacere, intanto che quello affondava del tutto il suo cazzo dentro di me. I tre davanti nel frattempo, mi tenevano occupata la bocca cercando di attutire i miei gemiti di piacere che si fecero sempre piu acuti. quello dietro mi stava stantuffando con forza, facendomi gemere sospirare e urlare con la bocca piena dei cazzi dei suoi amici che mi presero pure per i capelli facendomi muovere la testa a ritmo loro. Trattata come una Troia mi piaceva da morire, me la godevo piu che potevo, assaporandomi ogni secondo di quella bellissima Gangbang improvvisata. Fu in quel momento che mi venne in mente una frase che mia Mamma mi ripeteva spesso nei momenti in cui mi lanciava le sue battutine ironiche quando era di buon umore: 'Fossi nata Femmina, non oso immaginare quali altri problemi mi avresti dato...' beh Mamma aveva proprio ragione, già cosi' ero una Troia da far schifo, se fossi nata femmina cosa avrei potuto combinare? proprio Mamma mi venne in mente, e data l'ora, potevo sicuramente trovarla a pranzo senza problemi. Provai ad allungare un braccio per prendere il telefono Cordless che era sulla testiera del lettone,ma non ci riuscii, ero immezzo al lettone matrimoniale bloccata da quello dietro di me, e davanti a turno avevo i tre amigos, che mi obbligavano a succhiargli i cazzi. ritentai, dandomi uno slancio con il bacino, e stavolta, riuscii a prendere il Cordless con una manata veloce, e trascinarmelo accanto. Era una scena già vista molte volte, non era infatti la prima volta che mi trovavo in situazioni simili, e avevo contattato mamma per farle la cronaca via telefono, di come qualcuno mi stava scopando. Speravo anche stavolta di poter condividere quel bellissimo momento con lei, e contavo di trovarla in casa. A fatica, sono riuscita a comporre il suo numero, dato le spinte di quello dietro, mi stavano rompendo il culo, e i cazzi in gola degli altri davanti a me, non mi aiutavano a concentrarmi su quello che stavo facendo. Ci fu un cambio fortunatamente, e mentre quello dietro mi toglieva il suo cazzo dal culo, potei comporre il numero di mamma mettere il vivavoce giusto in tempo, prima che gli altri tre iniziassero i loro turni di rompermi nuovamente le chiappe. appena mamma rispose, potei fare solo in tempo a dirle un 'Ciao Cara', prima che uno dei nuovi arrivati, mi infilasse il suo cazzo dentro con un colpo secco facendomi gemere di piacere ad alta voce. quella volta credo di aver trovato mamma nella sua tipica giornata buona,come ho già raccontato varie volte, lei ha sempre avuto questi due stati d'animo, se le girava bene, era disposta a scherzare e accettare quasi tutto, se era in giornata storta, era meglio non sentirla proprio. Fortunatamente quella mattina, devo averla trovata in giornata ottimale, perchè non ricordo di averla sentita mai cosi' allegra al telefono. infatti al mio gemito di piacere, mamma ha prontamente risposto con testuali parole, che trascrissi proprio per evitare di dimenticarle: "Anche oggi a fare la Troia con qualche uomo?" al mio secondo tentativo di parlarle, feci in tempo a sussurrarle, che stavo facendo la conoscenza dei ragazzi mulatti, che stavano riparando i balconi del palazzo. Mamma ha controbattuto mentre continuavo a goderle al telefono, ansimando e sospirando: "Tesoro mio,quel culo ormai avrà fatto il pieno.. quanti ne avrai presi in un anno?" che discorsi faceva mi domandai, mica li contavo quelli che prendevo dentro le dissi ansimando, mentre adesso due dei mulatti, provarono una doppia penetrazione dietro di me. cosi' cercai di descrivere a mamma, quello che mi stavano facendo i quattro ragazzotti. Non fu facile, ma in un certo senso ci sono riuscita, mentre mamma sembrava interessata e continuava a fare le sue battutine: " Tesoro di mamma... senti, stai attenta a non fargli sporcare le lenzuola, hai capito?" incredibile davvero, non sapevo se ridere o cosa ascoltando i suoi deliri, ma che aveva bevuto mi domandai, mentre due dei quattro ragazzi si erano messi dietro di me, e stavano provando ad infilarmi due cazzi dentro al culo. sorvolai sul fatto delle lenzuola, e descrissi quasi urlando dal piacere, il modo in cui i due, mi stavano penetrando insieme nel culo, montandomi come una cagna. mamma disse di stare attenta che non mi facessero male, lacerandomi il sederino, troppo tardi, perchè dopo vari tentativi, mi ritrovai dentro i due cazzi insieme dei due mulatti che spingevano. chiusi gli occhi, mentre il terzo e il quarto davanti a me, mi tapparono definitivamente la bocca facendomi, anzi, obbligandomi a prendere i loro cazzi insieme in bocca. cosi' ero piena due piu due, due li avevo in culo, altri due in bocca, e non potei piu parlare con mamma, se non a versi, gemendo di piacere. l'orario di fine pausa pranzo, stava per terminare, e i quattro a breve dovevano tornare ai loro posti, quindi si diedero da fare sbrigandosi meglio che potevano. come per dirmi, ci hai provocati Troia che non sei altro? adesso te li prendi tutti insieme. fui cosi' soffocata in bocca da un fiotto di sborra calda densa e copiosa, che cercai di ingoiare tutta,facendone uscire giusto qualche rivolo dal mento, mentre dietro stessa situazione, i due maiali, mi riempirono di sbrorra calda, allagandomi le viscere del culo in pochi istanti. non sentivo piu invece mamma parlare, quindi immaginai avesse riattaccato la telefonata. parlando nella loro lingua i quattro mulatti, dopo essersi svuotati bene le palle dentro di me, mi hanno mollata li sul letto, fuori i due cazzi in bocca, e fuori anche i due dietro nel culo, si son ricomposti, saltando fuori dal balcone, correndo sui legni delle impalcature per rientrare ai loro posti. solo l'ultimo, ovvero il primo a cui avevo lasciato il mio numero di cellulare, prima di uscire mi accarezzò i lunghi capelli sulla schiena dicendomi un 'Ciao Amore', prima di scappare pure lui dalla porta finestra aperta. rimasi li piena di sborra che mi usciva dal culo largo e slabbrato, e con delle grosse gocce che mi uscivano dai lati della bocca cadendo sulle lenzuola del letto. 'Grazie a voi amori miei' sussurrai prima di crollare sul letto. solo allora, mamma parlò nuovamente: "Pronto? pronto...., cara...." la telefonata non era stata chiusa, presi in mano a fatica il Cordless e con quel poco fiato rimastomi, le raccontai il finale della scopata appena conclusa. "mamma e stato fantastico meraviglioso..." non avevo parole per descriverle ciò che mi era appena accaduto, mamma mi interruppe solo per dirmi: "non ti innamorare mi hai capita? non fare come al tuo solito." lei si che mi conosceva troppo bene, sapeva che mi innamoravo sempre ad ogni scopata, era il mio punto debole, il mio tallone d'achille purtroppo. ero sentimentalmente debole, e chi unque sapeva farmi impazzire di piacere, finivo per innamorarmene perdutamente. i consigli di mamma arrivarono tardi, ero già cotta a puntino di quei ragazzi ma sopratutto di quello che mi aveva sfondata il culo per primo. fu questa mia debolezza che anni dopo, mi portò a sposare un uomo di mezza età in svizzera. ma questo succedeva molto tempo prima del mio matrimonio, ero già fragile e facilmente plasmabile allora,quindi crediateci che anni dopo mi sposai per amore dopo aver frequentato per poco piu di un solo mese un'uomo. Per scambio opinioni, idee o curiosità senza secondi fini, greta-sex@libero.it non faccio incontri, mi chiamo Christy non Greta, e sono una Transgender.

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