Fuori controllo

Scritto da , il 2019-12-05, genere etero

Ho un solo difetto, quando ho voglia di scopare non riesco a trattenermi. Era sera e rientravamo da una festa. Il mio collega ad uno ad uno ci riportava a casa. Aveva bevuto un pò e la sua compagnia risultò essere particolarmente esilarante durante la serata. In quel momento andava meglio, era lucido e in grado di guidare. Dopo aver lasciato a casa Angelica, restavo solo io da accompagnare. Avevo più volte riflettuto su di lui, se potesse o meno soddisfarmi da un punto di vista sessuale e stasera ero molto dubbiosa. Mi sentivo più porca del solito e avevo tanta voglia di scoparlo, tuttavia non sapevo se e come farglielo capire. I miei discorsi si erano concentrati per gran parte della serata sul sesso, evidentemente i miei ormoni si erano scatenati e si vedeva. Il mio collega non era per nulla timido e partecipava ai dialoghi, mostrandomi un suo lato sessuale piuttosto intrigante. Era accanto a me e si voltava verso di me, sorridendo. In cuor mio sapevo che mi avrebbe montato senza troppi indugi, ma come dicevo ero dubbiosa, non potevo essere sicura che lo avrebbe fatto. Ero troppo eccitata per restare ferma ed eravamo quasi giunti a casa mia. Procedevamo da una strada di periferia quando incominciai ad accarezzare il manico del cambio, molto lentamente e dolcemente. Lui ovviamente se ne accorse, poiché non poteva cambiare marcia e iniziava a rallentare incuriosito. Mi posizionai di lato, verso di lui, guardandolo intensamente con una malizia che mostravo solo in situazioni intime. Presi a muovere la mano quasi come se stessi facendo una sega al manico del cambio, osservando la reazione del mio collega. Era chiaro si stesse eccitando, ormai stava per fermarsi con l'auto e fissava intensamente la mia mano. Accostò del tutto l'auto, quando feci scivolare quest'ultima sulla sua coscia e poi sul suo pacco, divertita da quanto lo avessi fatto eccitare. Continuava a guardarmi senza proferir parola, potevo comprendere quanto fosse imbarazzato, ma lo avrei fatto sciogliere, a modo mio. Aprii il pantalone e abbassai la cerniera. Tesi gli slip e tirai fuori quel grosso cazzo che puntava dritto verso l'alto. - E se adesso ti lasciassi così? - gli chiesi scherzosamente. - Oh no, adesso mi farai un pompino e io prometto di scoparti come non l'ha mai fatto nessuno - rispose. Era proprio questo che volevo sentirmi dire. Chinai il capo e presi il cazzo in bocca, tutto fino in gola. Volevo mostrargli subito quanto fosse profonda e capiente e dal suo sguardo, capii che ne rimase sorpreso. Lo feci ruotare leggermente verso di me, in modo da poter avere la punta della lingua poggiata sul frenulo, così da farlo godere nel movimento di sali scendi. Sputai sulla sua cappella e poi affondai nuovamente la bocca, facendo colare rivoli di saliva su tutte le sue palle, cosa che sembrò gradire particolarmente. Aveva gli occhi ruotati verso l'alto, quando mi tappò il naso con due dita e mi mise una mano tra i miei capelli, spingendo tutta la mia testa verso il suo pube. La bocca scendeva sul suo cazzo fino a che quest'ultimo non raggiunse le tonsille. Non riuscivo a respirare, ma era quello che voleva, così trattenni il fiato e l'urto del vomito, fino a quando non esplosi in un violento colpo di tosse che riempì ulteriormente di saliva quel manico già abbondantemente lubrificato. - Andiamo a casa tua - mi disse. Rapidamente riallacciò i pantaloni e accese l'auto, conducendola velocemente a casa. Aprii la porta e in men che non si dica mi saltò addosso, schiacciandomi con il viso contro il muro. Ero così stuzzicata dal fatto che lo avessi ridotto in quello stato animalesco e non vedevo l'ora di essere penetrata. Mi sollevò il vestito e iniziò a baciarmi le natiche. Mi sollevò il filo del perizoma e prese a infilarmi la lingua nell'ano. Era un vero maiale e mi sarei fatta fare di tutto in quel momento. Mi condusse sul letto e mi aprì le gambe, mi prese una mano e poggiò un dito sul clitoride, invitandomi a stimolarlo. Così iniziai a masturbarmi. Lui avvicinò la sua lingua per leccarmi il clitoride e il dito. A sua volta infilò un dito nella vagina e un altro nell'ano. Dopo qualche minuto il mio clitoride divenne enorme, sintomo di quanto fossi calda e pronta ad accogliere il suo cazzo. Non ero più in grado di resistere, volevo essere montata con violenza, ma visto il suo indugiare, gli strappai i vestiti di dosso e lo feci stendere sul letto. Allargai le gambe e con una mano mi infilai il cazzo nella figa, cavalcandolo con foga. Poco dopo mi chinai su di lui e lasciai che mi spingesse il manico dentro e fuori, così rapidamente da farmi bagnare più di quanto già lo fossi. Ero così felice di averlo sedotto e mi godevo questa intensa scopata. Madidi di sudore iniziammo a strofinare i nostri corpi caldi l'uno contro l'altro, fino a quando non mi sussurrò - ti va di prenderlo dietro?- non me lo feci ripetere 2 volte. Mi girai di schiena su di lui, che con una mano puntò il suo cazzo duro sul mio ano. Spinsi verso il basso, sentendo quest'ultimo dilatarsi. Avvertii un pò di dolore, ma il mio collega aveva lavorato bene con il suo dito tanto da prepararmi a quell'evento, oltretutto continuava a stimolarmi il clitoride, mandandomi su di giri. Mi tirò verso di lui, prendendomi dalle cosce, e scopandomi il culo come mai nessuno aveva fatto. Me lo aveva promesso e lo stava facendo. Mi girò a pecora poco dopo, di fronte lo specchio. Lo vidi sollevarsi sulle gambe e penetrarmi senza un briciolo di pietà per il mio povero buco. Sentivo chiaramente il suo cazzo affondarmi dentro e riempirmi. Avrei tanto desiderato che ci fosse stato un'altro bel membro a sfondarmi la figa. Come se mi leggesse nel pensiero il mio collega si alzò e si allontanò verso la cucina. Lasciandomi a novanta gradi, tutta bagnata e calda. Ritornò qualche secondo dopo, con una zucchina sul quale aveva infilato un preservativo. La infilò nella mia vagina e dopo tornò a caricarmi il culo. Che sensazione fantastica quella doppia penetrazione. Mancava solo un cazzo in bocca e tutto sarebbe stato perfetto. Mi acchiappò da collo - Brutta troia, ti piace essere scopata da tutte le parti eh? - Si, sei un gran porco, avanti, sbattimi forte sto cazzo nel culo - e così fece. Stimolandomi il clitoride i suoi colpi divennero impazziti, come le sue palle che rimbalzavano sul mio corpo generando un forte "clap, clap" ad ogni colpo. Raggiunsi l'orgasmo e subito dopo lo sentii rallentare senza capirne il motivo e poco dopo fu tutto più chiaro. Avvertii con tutti i sensi la sua sborra calda schizzare nel mio culo, su tutte le pareti e fu bellissimo, mai mi era capitato prima di allora. Sborrò così intensamente da farmi percepire quelle eruzioni di lava ad ogni getto. Mi aveva presa e sbattuta come avrei desiderato, restai a pecora ancora un pò, fino a quando lo sperma non scivolò fuori dal culo e raggiunse il mio clitoride con il suo lento flusso. Mi ruotai verso il collega e lo vidi ancora con il cazzo in mano, così lo infilai in bocca e lo ripulii dalle ultime gocce di sperma e da brava troia conclusi la serata,

Questo racconto di è stato letto 4 1 4 9 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.