Una nuova vita di perversione

Scritto da , il 2019-10-25, genere tradimenti

La vita a volte è buffa. Passi anni nel vuoto più totale e poi, all’improvviso, rinasci e tutto si sconvolge, cambia radicalmente, migliora, impazzisci e risorgi con nuovissime passione che mai avresti potuto immaginare di avere.
Questo è quel che mi è successo e questa è la mia storia.
Mi presento, mi chiamo Rita e ho 47 anni. Un’infinità a pensarci. Pochissimi se invece ignoro la cosa e penso a quello che ho ancora davanti a me, cioè gli ultimi anni di forza, di passione, di bellezza, di energia.
Ho attraversato un momento un po’ buio qualche anno fa. Pensavo di non poter trovare più la felicità e la soddisfazione sessuale, quindi mi sono sposata con il primo buon partito che ho trovato, Franco. Un uomo benestante, gentile, disponibile e affabile che per lavoro però viaggia molto e mi sono ritrovata ben presto con lo stesso problema di prima: noia esistenziale.
Le giornate trascorrevano veramente piatte, come se nella vita ormai per me a 43 anni fosse tutto finito, non avessi più nulla da provare, nulla da sperimentare, nessuna passione da coltivare e nessuna vita da vivere. L’unico spiraglio di divertimento lo avevo quando uscivo con le amiche o quando stavo insieme a Michele.
Michele è il figlio di mio marito, il mio figliastro tecnicamente. Lo conobbi quando aveva 18 anni e capii subito come anche lui non solo aveva preso le migliori qualità caratteriali del padre, ma era anche un vero e proprio sciupafemmine incallito. Un ragazzo alto, ben piazzato, statuario e tutto d’un pezzo ma con il cuore d’oro.
Con lui condividevo più interessi di quel che ci si sarebbe mai potuti aspettare. Per due anni, abbiamo guardato i programmi spazzatura in tv insieme, appassionandoci a quel grosso mucchio di cavolate che ci facevano però divertire insieme. Il Grande Fratello, Uomini e Donne, Temptation Island, tutta una serie di show che guardavamo sempre in compagnia. Come se non bastasse poi, insieme avevamo l’interesse per lo shopping.
Può sembrare assurdo, credere che un uomo ami fare shopping e stare dietro ad una donna mentre fa compre, eppure lui ha questo strano hobby. Non vi dico i pomeriggi passati nei centri commerciali più disparati a provarci abiti come due ragazzini (e lui magari lo è veramente, io no!).
Senza contare per la nostra comune passione per i balli neolatini. Ogni due sere alla settimana, andavamo insieme allo stesso corso di ballo. Sia chiaro, ognuno di noi ballava con altre persone, però anche in quella attività eravamo io e lui.
Alla fine, io e Michele passavamo tantissimo tempo insieme e ad essere sincera, sotto sotto qualcosa in me era cambiato nei suoi confronti. Ci misi due anni a comprendere in cosa mi ero cacciata. Lui si era innamorato di me.
Ero lusingata e francamente contenta di aver interessato un ragazzo così giovane e avvenente. Non pensavo di poter essere ancora oggetto di attenzioni sessuali, ma la scoperta di essere piaciuta aveva ridestato in me uno strano languore che credevo sommerso dalle tonnellate di noia che la vita mi aveva scaricato addosso. Cominciarono così le attenzioni per me, i regali, il corteggiamento fine, educato, mai eccessivo che metteva in ogni nostro momento insieme quando mio marito, cioè suo padre, non c’era. Per un certo periodo ho tollerato, sperando che sarebbe presto finito, perché mi sentivo realmente apprezzata e desiderata dopo tanto tempo. Le sue erano piccole attenzioni che mancavano nella mia vita. Un complimento in più nel momento giusto, un fiore tornando a casa, uno sguardo passionale come il suo posato sul mio corpo, un tenere aperta la porta per me in maniera cavalleresca. In breve passai dalla tolleranza per le sue attenzioni, all’appagamento e alla soddisfazione per la situazione. Tutto tra noi era rimasto uguale, l’unica differenza che a tutte quelle attività insieme ora si accompagnava in continuazione quel suo modesto corteggiamento, mai eccessivo e sempre costantemente presente.
Quando mi accorsi che la situazione stava precipitando era ormai tardi: anche io avevo cominciato a sviluppare qualcosa di più nei suoi confronti. E’ strano da spiegare, ma a volte, presi in un momento di debolezza, le persone possono cambiare o meglio, tornare ad essere quello che sono sempre state. Io credo che lui abbia risvegliato in me un qualcosa di celato fino a questo momento e abbia fatto emergere quello che sono veramente, sessualmente e sentimentalmente, ma andiamo con ordine.
Mi ero assuefatta a tal punto della sua presenza, che lui lo aveva addirittura compreso, notando quando mi piacesse quel nostro segreto flirt. Non accennavamo a smettere, entrambi eravamo ormai troppo invaghiti l’uno per l’altra per smettere lì, così, di punto in bianco.
Ogni momento in cui mio marito Franco si assentava, noi stavamo insieme. Facevamo qualsiasi cosa, pur di passare tempo insieme. Dal coltivare i nostri interessi in comune come il corso di ballo, passando per lo shopping sfrenato nei centri commerciali, fino ad arrivare a stare ore insieme, quasi abbracciati sul divano mentre guardavamo i nostri programmi preferiti.
Io, una donna di ormai 45 anni con un ragazzo di 20 che, essendo il figliastro, non ha vergogna di esserci in così tanta intimità? Immaginate che strana coppia saremmo potuti sembrare, se solo qualcuno si fosse accorto di noi. Fortunatamente l’assenza di mio marito giocava solo che a nostro favore. Sempre in viaggio per lavoro o sempre in ufficio, erano pochi i momenti in cui era a casa e in quei rari momenti, mi sorpresi addirittura nella sensazione di mancanza di Michele.
Mi preoccupai sinceramente quando mi accorsi che stare con Michele era un’attività che non potevo più negarmi. Lui lo capì subito, perché anche lui provava la stessa identica cosa. Gli mancavo terribilmente e me lo diceva, non aveva paura di nascondersi, non aveva timore nel confessarmi i suoi sentimenti.
Proprio questa mancanza di pudore nel confessarsi, lo portò al passo successivo, quello decisivo per noi.
Una sera, lì, sul divano di casa, guardando il Grande Fratello, tentò di baciarmi. Mi scansai, o quanto meno ci provai con tutte le mie forze, ma non ce la feci e non perché lui mi costrinse. Ma perché io volevo così, non potevo trattenermi, il mio corpo lo desiderava da fin troppo tempo. Per due anni interi, ci eravamo frequentati senza accorgercene e ora, quella era la nostra iniziazione. Ci baciammo per molto e non solo quel giorno. Ci baciammo di nascosto per tutta la settimana. Bastava che mio marito si trovasse in un’altra stanza, per fare in modo che le nostre labbra si toccassero, le nostre lingue si intrecciassero e i nostri corpi si abbracciassero.
Eravamo consapevoli del pericolo, ma non volevamo fare assolutamente marcia in dietro. Ne parlammo, insieme, anche di questo. Valutammo pro e contro, discutemmo, ci infuocammo e alla fine ci baciammo ancora.
Una settimana precisa dopo il primo bacio, per la prima volta lo lascia penetrarmi. Fu l’esperienza più travolgente della mia vita, durò pochissimo ma sembrò un’eternità per entrambi. Su quello stesso divano che aveva visto le nostre labbra toccarsi, mi misi sopra di lui, cavalcandolo fino all’orgasmo più vibrante delle nostre vite. Per lui era il primo in assoluto, per me il primo così forte. Venimmo insieme, nello stesso istante, ci contraemmo in un unico spasmo di piacere e ci abbracciammo stringendoci come non mai. Avvolsi le mie cosce intorno a lui e strinsi mentre lo sentivo venire, scaricarsi finalmente dentro di me, dopo averlo desiderato inconsciamente per così tanto tempo. Capì di essere finalmente felice e appagata solo in quel momento, quando lui venne dentro di me e io venni con lui dentro.

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