Bianca al lavoro. Prima parte

Scritto da , il 2019-09-14, genere trio



Bianca guidava sovrappensiero, senza fare troppo caso a ciò che la circondava. Ormai conosceva a memoria le strade di quella parte di città. Conosceva a memoria perfino le facce della gente, di troppi sapeva il nome. Il suo lavoro non le piaceva più e il giovane e petulante brigadiere, seduto al suo fianco, non le aveva fatto tornare lo stimolo ... Ormai passava le 6 ore di pattuglia pensando ad altro; se anche avesse incrociato la banda Bassotti uscire da una gioielleria, non li avrebbe notati sicuramente.
Pensava ad altro, pensava a Francesco.
Chissà cosa stava facendo a quell'ora del mattino. Era domenica. Senza dubbio era ancora a letto, con la moglie accanto.
Un crampo allo stomaco. La gola si chiude. Il principio di una lacrima sul bordo degli occhi. Era diventata troppo emotiva.
Aveva sempre l'ombra del pianto nello sguardo, soprattutto quando, a fine turno, si ritrovava nel suo monolocale, sola.
Una vita in giro per l'Italia. Una vita piena di amanti fugaci, l'incapacità di volersi impegnare e mettere in gioco il sentimento. E poi ...
E poi la decisione di fermarsi in quella città di mare, carica di odori e colori. La Superba. Nome azzeccato. Calzava a pennello anche a Bianca. Era stata una ragazza superba. Ora era una superba donna ...
La voce nasale del collega al suo fianco la scosse. Si. Ok. Abbiamo da fare la sosta. Fermiamo qualche macchina. Nomi, numeri, statistica. Fumo negli occhi. Lavoro alienante.
Un vecchietto simpatico. In regola.
Una madre isterica con i figli agitati e pericolosamente sganciati. Cazziata.
Fauna di un quartiere residenziale della domenica mattina.
Bianca fa scattare la paletta su una berlina scura, semi nuova. Si avvicina al finestrino del conducente. Si abbassa per la frase di rito:
- Buongiorno. Patente, carta di circolazione, assicurazione. Grazie.
Pronuncia le parole con gli occhi sulle mani degli occupanti. Abitudine. Precauzione. Tutela della propria incolumità. Mani che si muovono in direzione del cruscotto. Belle mani. Una coppia.
Guida lei, mani curate, unghie laccate, nessuna volgarità, grazia. Lui apre il cassettino estraendo il porta documenti che allunga alla moglie. Dita lunghe, forti, dita di qualcuno che potrebbe fare il musicista o lo scrittore ... Chissà ...
Lo sguardo di Bianca spazia. Dalle cosce nude, lievemente aperte di lei ai pantaloncini di lui, dal seno prosperoso della signora alle braccia abbronzate dell'uomo. Inquadra i visi all'ultimo. Labbra sorridenti, sensuali. Bianca ha l'abitudine di guardare la bocca, i denti che spuntano, la lingua che si muove, articola suoni. Melodia ...

Le viene in mente la bocca di Francesco, così sensuale, le sue labbra piene. Le sue labbra lontane. Un brivido, nonostante il caldo.
Concentrati cretina. Stupida idiota, svegliati!

Riporta l'attenzione sui fogli che ha in mano.
- La macchina a chi è intestata? A suo marito? Per cortesia un documento anche del passeggero, allora. Grazie.
Voci calde, gentili, accento vagamente romano. Chiacchierano fra loro alla ricerca del portafoglio. Bella coppia, c'è complicità, sguardi affettuosi, sorrisi maliziosi.
Però .... Revisione scaduta...
- Merda! E ora? Cosa succede?
- Nulla di troppo grave, signora. Se il brigadiere è d'accordo eviteremo il verbale ma non potrete usare l'auto fino a che non avrà passato la visita di revisione con esito positivo. Essendo domenica, fino a domani non se ne parla, purtroppo.
Sconforto con un briciolo di rassegnazione, rassegnazione divertita. Bocca corrucciata, capricciosa. Bianca fissa quella bocca. Vede i suoni uscire.
- Che peccato, Roberto! Saremo costretti a passare tutto il giorno in appartamento - dice al marito.
- Volevamo visitare la città - rivolgendosi a Bianca - Abbiamo qualche giorno di vacanza. Per fortuna il residence è sulle alture, ci godremo il fresco ....
La conversazione diventa conviviale. A Bianca piacciono questi due. Le trasmettono simpatia, fiducia. Una sorta di sensazione sensuale. Per qualche strano motivo ha la percezione che loro sappiano qualcosa che lei non conosce ... Ma che sarebbe bello conoscere...
Il brigadiere si avvicina. Chiede spiegazioni. Guarda la coppia. Puliti, educati. Ok, niente verbale.
- Mi raccomando però. Nessun utilizzo dell'auto. Avete la possibilità di tornare alla struttura ricettiva e quella di viaggiare, domani, verso la più vicina officina che fa revisioni. Potrebbe essere nostro scrupolo fare un giro di vigilanza per controllare che l'auto sia dove deve essere - minaccia il sottufficiale ...
Bianca lo manda a fare in culo mentalmente mentre, con un pizzico di dispiacere, si appresta a salutare la coppia. Un' ultima occhiata ai documenti. Roberto e Alice.
Suonano bene.
- Arrivederci. Buon proseguimento.
Si volta e si avvia verso la gazzella.
- Appuntato!
Bianca si volta e vede Alice sporgersi dal finestrino. Ha qualcosa in mano.
Bianca torna sui suoi passi, raggiunge Alice, si piega a guardare dentro l'abitacolo. La donna le porge un bigliettino. È quello del residence. Un numero di telefono scritto a penna.
Bianca li guarda. Domanda con gli occhi.
- Se quando smetti di lavorare hai voglia di raggiungerci ... Il residence è molto bello. Poca gente, piscina, fresco, relax.
Roberto annuisce e sorride.
Alice ingrana la prima. La berlina si allontana, lasciando Bianca imbambolata in mezzo alla strada, con un fogliettino bianco in mano.
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