Da signora matura insospettabile a troia sottomessa - capitolo 3

Scritto da , il 2019-07-07, genere dominazione

Se ne andò nello studio, lo sentii lavorare fare alcune telefonate, intanto io sdraiata nuda nel letto, mi rilassavo dopo quelle performance appena effettuate, ripensando a ciò che era accaduto, in 32 anni di matrimonio non avevo mai neanche pensato di tradire mio marito, poi a 51 anni in un attimo eccomi qui ad essere trattata peggio di una bagascia di strada, ma il fatto sconvolgente era che la situazione mi eccitava, certo un po’ mi spaventava, specie la mia reazione, però mi stavo rendendo conto che oltre al godimento fisico, che ne gli ultimi anni era venuto drasticamente meno, questo in particolare per colpa di mio marito, mi attirava molto anche la situazione, il dargli la possibilità di tiranneggiarmi, di obbligarmi a far ciò che mai mi sarei immaginata di fare, neanche con mio marito, figuriamoci con uno che prima del giorno precedente era praticamente un estraneo! Mi ero appisolata quando lo sentii tornar accanto a me, nuovamente nudo, questa volta mi abbracciò con decisione ma anche con dolcezza, mi baciò e cominciò a carezzarmi, facendo nuovamente svegliare tutti i miei sensi, poi, questa volta con decisione ma anche con dolcezza, mi portò sopra di lui e mi fece impalare su quel suo magnifico cazzone, appena mi fui calata fagocitandolo completamente mi sfuggi un “HHHHOOOO” di soddisfazione, comincia a cavalcarlo, assecondata nei movimenti da lui, che mi teneva per i fianchi, poi allungava una mano per impastarmi le tettone, oppure mi tirava giù per il collo per mettermi la lingua in bocca in lunghi baci sensualissimi, dove le lingue schermavano tra loro, le salive si scambiavano, poi allungava una mano ad esplorarmi le natiche, facendo più volte indugiare un dito sul buchino posteriore, il tutto cambiando anche spesso posizione, ma sempre con una dolcezza diversa, specie se confrontato a come mi aveva presa prima od ieri pomeriggio, facendomi avere almeno un paio di orgasmi, non esplosivi, ma tranquilli anche se molto appaganti, lui invece continuava a trattenersi, quando mi accorgevo che stava avvicinandosi al punto di non ritorno, cambiava ritmo, magari posizione, per ricominciare e portar il tutto all’infinito. Ad un tratto uscì da me, mi face voltare sollevandomi le natiche messa in ginocchio sul bordo del letto, immaginai volesse prendermi da dietro, ed in effetti si infilò dando qualche bel colpo, adesso certo più decisi, ma mi accorsi che nel frattempo, lui che era in piedi, allungò una mano nel comodino ed estrasse un dispenser di non so cosa, poi, sempre mentre spingeva il cazzo in figa, cominciò con quello ad ungermi sopra, tra le natiche spingendo con un dito il gel dentro il culo. Capii cosa voleva, nel culo da mio marito mi era capitato di prenderlo (qualche secolo fa!!), era sì stato eccitante specie l’idea, ma mi aveva sempre dato fastidio, il dolore, poi il bruciore, pensando anche a come fosse più piccolo il cazzo di mio marito a confronto di quello di Mario. Perciò gli dissi, “NO, nel culo non lo voglio, mi fa male, sei troppo grosso, me lo spacchi e poi non mi piace!!” per tutta risposta mi arrivo un ceffone su le chiappe fortissimo, e lui “stai zitta!! Hai un culo che deve essere sfondato, parla da solo, poi ti piacerà, sei una troia e decido io cosa devi prenderti, capito? Se non vuoi, alzati subito rivestiti e non farti più vedere!!”, intanto continuava a pistonarmi la figa, cosa potevo fare? Rinunciare per sempre ad un cazzone così, dopo che da anni per godere mi sfinivo di ditalini? Riabbassai la testa e mormorai “però fai piano”, lui sogghignando mi disse “stai tranquilla, con la mia cura tra qualche giorno ci prendi un paracarro”. Intanto che lentamente mi continuava a tener il cazzone in figa, col dito continuava a lubrificare l’interno del culo, poi ne aggiunse un altro, mimando con quelli la scopata, ruotandoli, “per allargare il buco” mi diceva poi ad un tratto lo estrasse e lo appoggio sul buchino, io mi sentivo morire, ero un fascio di nervi, lui con voce calma, dandomi un paio di sculaccioni, ma niente di violento o cattivo questa volta mi disse “rilassati, ammorbidisci i muscoli, anzi spingi come se dovessi andare al cesso così senti meno male”, cercai di far come dicevo, sgombrai la mente, rilassando tutti i muscoli e mi misi a spingere come se dovessi cagare, sentii che spingeva dietro, sempre di più, mi teneva per i fianche con presa salda finchè non sentii come uno strappo, un dolore bestiale e qualcosa allargarmi il culo, gridai e se non mi avesse tenuta salda per i fianchi sarei caduta sdraiata bocconi “è….è dentro? C’è l’ho in culo?” “he he he, la cappella!! Adesso devi prenderti tutto il resto!” Tutto quel dolore ed era entrata solo la cappella!! Adesso c’erano altri c.a. 17/18 cm da far sparire nel culo!! Lui mi lasciò forse un minuto ad abituarmi alla presenza della cappella poi comincio a spingere, con delicatezza, ma progressivamente, ogni tanto si ritraeva di qualche millimetro per poi rientrare di molto di più fino a quando (a me sembrò dopo un eternità) non sentii li suo ventre ed i suoi peli pubici contro le mie natiche e la figa solleticata dai suoi coglioni lo avevo tutto in culo!! Volle farmelo notare “adesso hai proprio il culo pieno e largo, proprio un culo da vacca come sei”. Comunque rimase immobile per qualche minuto, poi pian piano cominciò ad andare avanti ed indietro di pochissimi millimetri, quando si accorse che cominciavo ad assecondarlo, iniziando timidamente ad andare incontro alle sue spinte, aumento il ritmo, poi sempre progressivamente, il dolore pian piano scompariva, od almeno si attenuava drasticamente, intanto che montava dentro l’eccitazione ed una marea di sensazioni mai provate, mi disse di mettermi una mano tra le cosce e di accarezzarmi, lui portò progressivamente il ritmo dell’inculata a livelli paurosi, estraendo anche completamente il cazzo dal buco per poi ripiantarlo dentro sino ad i coglioni con spinte paurose, sentii una fitta di piacere salirmi sino al cervello, urlai di piacere scoppiando in un orgasmo da paura, Mario accentuò quel ritmo bestiale cominciando poi ad esplodere una sborrata da paura dentro le mi viscere, sentii distintamente le contrazioni del cazzo, gli schizzi che mi farcivano e a quel punto caddi in una semi incoscienza sdraiata bocconi sul letto con lui che mi franò dietro ugualmente spossato che mi schiacciava. Dopo qualche attimo, lo sentii uscire da me e immediatamente mi sembrava di colare, di pisciare dal culo, mi prese una mano e mi disse, senti adesso come è largo, tastai con le dita e sentii una caverna da l’ingresso morbido rilassato cedevole, bagnatissima del suo godimento che colava fuori, mi spinse giù in ginocchio sul tappeto e mettendosi seduto sul letto mi disse, “adesso sai cosa devi fare vero? Come sempre dopo chiavato lo devi pulire” stavo per ribattere che era uscito dal culo e non da la figa, ma mi spinse la testa giù e me lo ritrovai in bocca, semiduro, tutto bagnato, così feci quello che voleva, ciucciai leccai sentendomi il sapore della sua sborrata ed anche altro, fino a che non fù lindo, solo a quel punto mi permise di andare in bagno a darmi una rinfrescata e ad espellere tutto quello che mi aveva depositato nel culo!

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