Una notte di giugno sopraffatti dalla libidine

Scritto da , il 2019-06-22, genere trio

Mio marito Nicola, un bell'uomo di 55 anni, ed io, Gianna una donna di 49 anni, siamo sempre stati una coppia normale e siamo sposati da 22 anni e abitiamo in Sicilia. Vero è che sono stata sempre una femmina disponibile a tutto, ma solo con mio marito. Sicuramente è stata colpa mia: che fa non potevo stare serena e tranquilla invece di comportarmi come mi sono comportata? Invece no. Forse perchè ci pensai tutta la mattinata, anche mentre preparavo il pranzo, ed ero molto eccitata. Anche lui rimase stupito quando quel sabato di 2 mesi fa, lo presi per la mano mentre era seduto in poltrona a guardare la tv e gli dissi: "Andiamo a letto. che fa non ti va di scopare?" "Che hai?" "Niente. Che fa non posso avere voglia di scopare?" "Che è così impellente? Perchè sei così eccitata?" Un breve tira e molla e mi seguì in camera insistendo, però, che gli raccontassi cosa mi passasse per la testa. Lui era supino ed io a cavalcarlo a strofinarmi sul cazzo. Ci slinguavamo lussuriosamente come sempre e presead aprirmi e a torturarmi la fica con entrambe le mani. Sbrodavo, gemevo come una ossessa e quando mi sollevai per ficcarmelo dentro, sorridendo, disse che se non gli avessi raccontato quello che mi era successo non me l'avrebbe dato. Notai che non era affatto arrabbiato e sussurrando, timidamente, gli raccontai quello che mi era successo quella mattina al supermarket. Cosa? Un tizio, aiutandomi a prendere un prodotto in alto sullo scaffale, mi strofinò la patta sulla chiappa e mi disse che avevo un culo da scassare. Non si turbò minimamente e anzi, sorridendo, disse: "Glielo hai detto che già c'è chi te lo scassa?" "Stupido"- Sembrava niente ed invece anche lui fu preso da una strana eccitazione tanto che mi chiese di metterlo nel culo e di immaginare che fosse quel tizio ad incularmi. Prima gli dicevo di no pur immaginandolo veramente. Man mano che andavo fuori di me e ci andavo ancor di più notando la sua eccitazione, quando continuò a chiedermi se mi piaceva il cazzo di quel tizio nel culo, rispondevo con un lungo siiiii e con un lunghissimo ahaaaaaa, me lo sta scassando verooo. intanto continuava a torturarmi la fica e mi diceva che ce l'avevo tutta aperta e che avevo bisogno di un cazzone grosso, magari un cazzone negro. "Siiiiiiiiii, lo vogliooooo" gridai mentre godevo come una vera troia. Venne pure lui e mi sborrò nel culo. "Minchia chi buttanazza! Toccati la fica guarda pure tu come ce l'hai". Aveva ragione. Aveva ragione e mi fece eccitare ancora di più tanto che, scherzando che avevo bisogno di un cazzo grosso e nero, ci scherzavo sopra pure io. Avevo ancora voglia e, ed un tratto si alzò e disse che ci pensava lui. Sentii scorrere l'acqua e dopo qualche minuto lo vidi entrare con una zucchina verde in mano. Tutto potevo immaginare e non una cosa del genere. Gli dissi di no e disse che i cazzi negri erano così. Tira e molla, tira e molla e poi incominciò a strofinarmela fra le cosce e sulla fica. Certo che mi piaceva. Mi piaceva e gemevo. Ma gli dissi di non ficcarmela dentro. E a chi dissi.Il fatto era che pian pian che mi penetrava mi piaceva sempre di più. Mi disse di guardare quanto ce l'avevo e mi alzai sui gomiti. Godevo e mi chiedeva se mi piaceva e se mi sarebbe piaciuto un vero cazzo negro bollente e palpitante. Presa da non so cosa rispondevo di si. La zucchina entrò stabilmente nel nostro letto e una sera provai la doppia penetrazione con la zucchina nella fica e il suo cazzo nel culo. Al paese natio di mio marito abbiamo la casetta che era dei suoi genitori. E' a pochi chilometri dalla città dove abitiamo e anche quest'anno, come solitamente ogni anno, nel mese di giugno, andiamo lì in occasione delle festività del santo patrono. Proprio qualche giorno fa. Siamo fuori, è la sera conclusiva. Assistiamo fino alla fine e a mezza notte passata, prima di rientrare, ci sediamo al bar per riposarci e per gustarci un gelato. Man mano la piazzetta si svuota anche perchè in tanti vanno ad assistere ai giochi pirotecnici. Mio marito mi fa notare un extracomunitario che vende giocattoli e, risistemando la merce dentro l'auto che più che auto è un macinino, si lamenta da solo invocando non sappiamo cosa. Mio marito lo chiama e chiede il motivo. si avvicina e si lamenta, nel suo italiano e siciliano approssimativo, che le mamme non comprono giocattoli ai bambini. Parliamo per qualche minuto, è nigeriano, ci dice come si chiama ma, per favore, non me lo fate pronunciare. E' in bermuda bianche e una camicia azzurra semisbottonata. E' ben messo con dei bei pettorali eccitanti e le gambe muscolose. E' simpaticone pure in viso, ma quello che mi colpisce maggiormente è la sua pelle: liscia lucida e vellutata. Mio marito gli da 20 euro, e gli dice di comprarsi quello che voleva al bar e di ritornare. Mi chiede cosa ne penso. "In che senso" "Ti piace?" "E' simpatico e divertente. Mi fa pena. Ma che c'entra? Perchè me lo chiedi?" "Hai dimenticato che hai voglia di un bel cazzone negro al posto della zucchina?" "Cerca di smetterla"- Però ci panso e risento le stesse voglie di quando me lo chiede a letto. Insiste. Nota la mia titubanza e credo che lui pensi che mi piacerebbe ma che non posso dire di si per non farmi prendere per puttana. E' una situazione che non ho mai vissuta: intrigante ma poco dignitosa. Quando Lasa (lo chiamerò così) mio marito lo fa sedere e gli chiede se abita al paese. Seccato risponde che deve fare un bel po di strada. E' a questo punto che mio marito gli dice che se vuole può dormire da noi. Lui contento non sa come ringraziare; io mortificata. Arrivati a casa mortificata e pentita di tutti i giochetti e la zucchina con mio marito. Mi ritiro subito in camera distendendomi a pancia in giù e con il viso fra le braccia. Sento che parlano. Mi pare di capire Lasa che dice di dormire sul divano del soggiorno, dove si trovano, e mio marito dirgli che può dormire con noi. Sento aprire la porta. "Che fai così? Che sei in castigo?" Sento che è solo. Si siede sul bordo del letto. Forse, per la posizione in cui mi trovo, la gonna è su e le mie cosce scoperte. Me le accarezza. "Allora? Che hai?" "Che ho? Mi vergogno" "Di che? Con queste belle cosce che hai?" Effettivamente è così, nonostante non sia più una ragazzina. "E appena gli fai vedere questo bel culone che hai lo fai impazzire" continua alzando la gonna e palpandomelo da sopra le mutandine. Insomma, mi vergogno ma è tutto molto intrigante e poi, per la verità, mi piace essere toccata. Lo chiama ed è sulla soglia. Caspita! Sono scoperta! Guardo. Lui non crede ai suoi occhi; io vorrei guardarmi allo specchio per vedere che faccia che ho. Mio marito dice a Lasa di avvicinarsi tanto il letto va bene anche per tre. Anzi più stretti siamo meglio è. Gli chiede se gli piace il mio culo e che se vuole può toccarlo. Lo chiede a me se può. Rimetto la faccia fra le braccia e non rispondo. Sento un'altra mano sul culo; poi scende sulle cosce mentre mio marito cerca di sfilarmi le mutandine. Mi dice di sollevare il culo e sento la mano di Lasa che mi schiaffeggia le chiappe. Mio marito mi sfila completamente le mutandine e la mano di Lasa, ora, è con 4 dita sulla fica e il pollice fra le chiappe. Incomincio a gustarmi il massaggio di Lasa, gemo e muovo il bacino. Sento una mano che gioca con la cerniera della gonna. Mi giro. E' mio marito che già nudo. Mi dice di girarmi. Lo faccio. Mi sfila la gonna e Lasa, in ginocchio sul letto, riprende a massaggiarmi la fica mentre mio marito mi chiede se non sono curiosa del suo cazzo. La sua patta e gonfia. Glielo palpo e la voglia di impugnarlo è grande. Mio marito mi slingua in bocca e, contemporaneamente, sento la lingua di Lasa fra le mie cosce. Quando mi stuzzica il clitoride scoppio di piacere e non ho più remore di essere troia. Mio marito mi sbottona la camicetta, tira giù il reggiseno e mi succhia i capezzoli. La lingua di Lasa mi fa impazzire e raggiungo freneticamente il mio primo orgasmo. Mi libero della camicetta e del reggiseno. Lasa è supino e prendo a tastarglielo per bene. E grosso. Decido di tirarglielo fuori, incoraggiata anche da mio marito. Gli sbottono i bermuda, e abbasso la cerniera. mentre lui se li tira giù io glielo tasto da sopra i boxer. Mi sembra ancora più grosso. Non resisto più e infilo la mano sotto i boxer. Resto allibita: mi sembra di impugnare un randello. Fa scivolare i boxer e resto senza parole: non so se è più grosso della zucchina ma sicuramente più lungo. Resta sconvolto pure mio marito. "Non cercavi questo?" "Sii" sussurro. Lo sego mentre Lasa mi indica di dargli fica. Siamo nella posizione del 69 e mio marito stesso mi suggerisce di leccarlo. Lo faccio. Si, lo lecco tutto. Lui geme; mio marito è curioso e mi dice: "Guarda che palle". Gliele lecco e mi dice: "Ti piace Troia?" Per tutta risposta imbocco la cappella. Mi riempe la bocca. Mi abituo e prendo a spompinarlo. L'atmosfera diventa incandescente. Io mi scateno mentre la lingua di Lasa mi entra in profondità dentro la vagina. Impazzisco. Poi la sento fra le chiappe, sull'ano e godo del mio secondo orgasmo. Quando Lasa mi si mette fra le cosce e mi penetra, mi viene di svenire e quando prende a pomparmi mi sento sconquassare tutta. Mio marito me lo mette in bocca, me lo sfila, Lasa mi ficca la lingua in bocca e me la riempia tutta. intrecciamo le lingue, ci slinguiamo e poi mio marito me lo romette in bocca. Godo da morire. Lasa supino, lo cavalco, me lo rificco dentro e mio marito me lo mette nel culo. Finalmente tutto bollente, niente zucchina fredda. Mio marito supino, glielo prendo fra le tette e sento il cazzone di Lasa fra le chiappe. Forse morirò ma preferisco morire godendo di un bel cazzone nel culo. Non è facile, mi manca il respiro. Mio marito mi chiede che ho. Mi sente gemere di dolore e di piacere e capisce. si sfila dalle mie tette e prende a giocare con la mia fica. In questo modo il cazzo di Lasa incomincia veramente a darmi tanto piacere. Più va dentro e più mi piace. Mi sento spaccare tutta, lo sento in tutto l'intestino e persino dentro lo stomaco. Godo, godo e godo fino a non resistere più. Sono supina, mio marito mi scopa nella fica e Lasa col cazzone fra le tette e la cappella in bocca. Lui si muove; io lecco e succhio e mio marito mi pompa sempre più velocemente fino a quando mi inonda la fica. Viene a godersi lo spettacolo del cazzo di Lasa che fa su e giù fra le mie tette e della mia bocca che gioca con la sua cappella. Si agita come un toro scatenato e viene eruttando una quantità infinita di sborra. Certo che la bevo, come faccio con mio marito. Mi addormento fra loro due. Dopo un paio di ore mi sveglio col cazzo bollente di Lasa fra le chiappe. Alzo la coscia e me lo mette nella fica da dietro. Ritorno ad impazzire. La voglia è ancora tanta, il piacere che prendo immenso. Quello che do è altrettanto immenso: lo spompino, me lo mangio, me lo sbatto più volte sul viso. Mi sborra sulla faccia. Si risveglia mio marito e me lo mette in bocca moscio. Glielo faccio indurire e mi scopa nella fica cavalcandolo. Questa volta la doppietta e col cazzo di Lasa nel culo. Il mio è un orgasmo continuo e quando mi sborrono, quasi nello stesso momento, mi sento in paradiso. Lasa, felice e contento, va via prima che fosse completamente giorno. "Ancora? Poi?" Disse.

Questo racconto di è stato letto 1 3 7 2 0 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.