Mia moglie padrona - 4

Scritto da , il 2019-06-16, genere dominazione

Riprendo una vecchia serie con un suggerimento letto in un commento.

Per i mesi successi continuó quel menage: lavoravo più o meno normalmente, per poi essere dominato a turno o insieme da mia moglie e dalla mia segretaria.
Un giorno mia moglie mi prese e mi mise in mano una serie di documenti. Mi spiegó che incastravano la mia segretaria per dei fondi spariti dalla cassa della società.
La sua idea era di metterla davanti a tutto questo e fare come ha fatto con me, trasformarla in una sua schiava.
Quella sera era in programma una sua visita per una sessione con me. Mia moglie preparò in bella vista tutta una serie di attrezzature, poi mi ordinó di prepararmi "come al solito". Mi misi le autoreggenti, il seno finto, trucco pesante e parrucca. Mia moglie mi chiuse la gabbietta sul cazzo, poi mi piantó un plug nel culo "per rendere tutto credibile".
Quando arrivó la mia segretaria mi vide già pronto e mi palpó in mezzo alle gambe e nel culo per sentire come fossi attrezzato. Vide poi i vari oggetti e si dichiaró entusiasta.
Mia moglie la fece accomodare poi mi ordinó di portare i documenti. Sbiancó senza che neppure spiegassimo.
"come li avete avuti?" "non importa, ma sai cosa sono e cosa può succedere."
"sì. E quindi, cosa volete?" "beh in fondo l'idea è anche tua no? Diventerai mia schiava."
Rimase in silenzio.
"immagino di non avere scelta." "no." "e lui?" "lui è sempre mio schiavo, sarete in due."
Poi si rivolse a me "portala di là."
Nella stanza degli ospiti avevamo attrezzato un gancio al soffitto, le mise due polsiere e con una corda le sollevai le braccia sopra la testa.
Si era tolta solo la giacca del tailleur, per il resto era vestita.
Mi ordinó di strapparle la camicetta. Le misi la mano dentro la scollatura e le feci saltare tutto. Con una forbice tagliai sulla schiena e tirai via tutto.
Se ne stava orgogliosamente in silenzio.
Con un altro colpo di forbici feci saltare il reggiseno, le tette sballonzonarono fuori.
Poi fu il turno della gonna a essere tagliata, le calze furono strappate e le mutandine invece sapientemente tagliate.
Restò solo con le scarpe.
"bene, adesso sei pronta."
Prese due cavigliere con un'asta nel mezzo e le bloccò così le gambe aperte.
Me la fece sollevare e mise sotto di lei una piccola piscina per bambini che avevamo preparato prima.
"ora, facciamo un po' di pulizia, ma prima ci serve un metodo per essere più convincenti"
Prese due mollette dentate e gliele mise sui capezzoli strappandole i primi due gridolini di dolore. Portò poi due bottiglie di acqua da un litro e mezzo.
"ora le berrai tutte e due, piano piano ma non metterci una vita" "non ho sete, non voglio bere"
Senza neppure un attimo di esitazione mia moglie prese le due mollette e tirò violentemente, lasciando dei graffi sui capezzoli.
"al prossimo no, te ne attacco uno sul clitoride, poi vediamo se è più o meno doloroso di un capezzolo."
Avvicinò la bottiglia alla bocca, e la fece a sorsi lunghi. Le diede un attimo di pausa, poi fu il turno della seconda bottiglia, che andò più lentamente. Aveva l'addome visibilmente gonfio.
"bene, per ora la bocca non ci serve più, tu vieni qua."
Mi tolse il plug di gomma dal culo e glielo mise in bocca fissandolo con una cinghia di cuoio. Le sue resistenze furono immediatamente sedate dalla minaccia di strapparle il clitoride.
Aveva l'abitudine di tenere solo una piccola striscia di pelo sul pube.
Mia moglie arrivò con una striscia depilatoria che applicó con cura sotto il suo sguardo terrorizzato. Prima dello strappo le fu spiegato che ora doveva depilarsi sempre completamente. Lo strappo le provocó un urlo soffocato e abbondanti lacrime.
Mia moglie si spostò dietro di lei.
Aveva preparato un enorme clistere tiepido.
"dai lo so che non hai il culo vergine..." le piantó dentro la cannula e pompó dentro piano tutto il liquido.
Quando ebbe finito aveva il ventre ancora più gonfio, stava sudando per lo sforzo di resistere. Mia moglie la sfotteva e la provocava, le tirava manate sulla pancia e un vero e proprio schiaffo dal basso verso l'alto sulla figa. Non poteva più resistere, esplose buttando fuori tutto quello che aveva nel culo e pisció di conseguenza. Si lasciò andare restando appesa alla corda, aveva le gambe completamente sporche e stava coi piedi in un dito di liquami.
Mi ordinó di tirarla giù, la portammo in bagno. Le facemmo fare una doccia nella vasca e le fu tolto il mio plug dalla bocca.
Si alzò senza fare resistenza, la aiutammo ad asciugarsi.
Poi fu portata in camera e fatta stendere sul letto.
Mia moglie prese uno degli strapon più grossi che aveva "Sai adesso che cosa farò?" annuì e basta. La guardava mentre lubrificava quell'arnese enorme. Poi mi fece salire sopra di lei.
"adesso glielo devi succhiare, così ingabbiato com'è. Devi farlo venire, sarà un po' lunga perché è difficile da stimolare, però se ben ricordi sono due settimane che lo teniamo senza orgasmo quindi magari viene prima."
Salii sopra, avvicinai il mio cazzo stretto nella gabbia alla sua bocca. Cominciò a succhiare e usare la lingua. Era piegato verso il basso in posizione di "riposo" quindi era pure più comodo.
Sentii poco dopo un sussulto e la sua espressione di dolore mi fece capire che le era entrata nel culo. Poi i colpi ritmici mi dicevano che la stava scopando di brutto.
Io sapevo che in quel modo sarebbe stato lungo venire e infatti fu martellata con quel cazzo finto per un tempo lunghissimo, alternando a volte il culo e la figa. Con la bocca si dava da fare ma non fu semplice. Dopo diverso tempo cominciai a venire, fu una sborrata lenta e lunga, tutto il mio sperma le finì in bocca goccia dopo goccia.
Mi alzai, aveva la figa e il culo aperti e in fiamme, a giudicare da quanto era bagnata forse doveva essere anche venuta.
"bene, adesso fissiamo le regole. Alcune le sai già: mi chiamerai padrona, dovrai essere sempre depilata. D'ora in poi al indosserai solo reggiseni di tipo aperto cioè quelli che lasciano scoperti i capezzoli. Potrai indossare solo camicie bianche o magliette aderenti. Hai perso qualsiasi diritto su mio marito, a meno che non sia ordinare di farlo. Per lui è lo stesso, non ha poteri su te a meno che non lo ordini io. Quando vi darò compiti da eseguire se uno dei due sbaglia o sgarra sarete puniti tutti e due. Chiaro?"
"sì... Padrona"
"bene, ora dovrai tornare a casa, puoi indossare quella roba."
Era un completo da battona: non c'erano slip, ma solo una minigonna veramente corta, un reggiseno come voleva lei e una maglietta bianca scollatissima che faceva vedere i capezzoli scoperti e copriva a stento le areole. Delle calze a rete dozzinali e un paio di scarpe da cubista completavano il tutto.
Così "vestita" prese un taxi e andò a casa.

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