Un sogno che diventa realtà

Scritto da , il 2019-03-26, genere prime esperienze

Frequento il primo anno di università, nel mio stesso corso e gruppo di amici, c'è una ragazza che si chiama Giorgia. Si tiene molto in forma ed ha un fisico strepitoso, un seno abbondante e un sedere da capogiro. Non ci siamo quasi mai scambiati più che qualche convenevole, ma almeno io gli ho sempre riservato sguardi più che provocatori che a mio avviso lei ricambiava spesso.
Un giorno all'università lei però prese di petto la situazione letteralmente. Eravamo a lezione, una di quelle pallose che segui quasi per sbaglio, io ero in fondo all'aula quando lei si avvicina ammiccando con jeans stretti e maglietta veramente scollata. Si siede affianco a me a lezione iniziata facendo finta di seguire. Io all'inizio non le do molto peso ed è sempre lei che inizia a provocarmi:
G: ma che caldo oggi poi co ste tette soffro ancora di più (inizia a soffiarci sopra), dammi una mano su!
Io: dai gio fammi seguire hahaha
G:dai che non ti va lo so benissimo (mi poggia una mano sulla coscia)
Io: hai ragione cavolo (lei si volta verso di me tirando leggermente giù la maglietta)
Io: dai gio che fai su non scherzare
G: chi ha detto che scherzo sono serissima
Io: (alzo gli occhi al cielo) e soffio sul suo seno
Lei lascia andare un piccolo gemito e posa la sua mano sul mio pacco
Io: gio che fai?
G: vieni con me
Detto ciò esce dall'aula e io la seguo poco dopo. Mi prende per mano e mi porta al primo piano dove ci sono gli studi, va decisa e apre la porta di uno studio e dice:
G:questo è lo studio del bastardo che mi ha bocciata, vieni qua voglio essere scopata sulla sua scrivania
Io: dai gio andiamo che quello torna
G: che c'è non ti piaccio, (si toglie la maglietta) quello ha iniziato mo lezione, (mano sul mio pacco), per un'oretta e mezza non verrà qui( mi slaccia i pantaloni), se mi aiuti ci sarà una sorpresina su(e facendomi l'occhiolino mi tira giù di botto i pantaloni lasciando la mia erezione al vento)
G: ah e così non volevi eh, mo ci penso io a te prendi il telefono e riprendi
Fu l'ultima parola che disse poi ingoio tutto il mio membro in un sol colpo e si lascio andare in un profondo pompino. Io dopo l'iniziale imbarazzo presi fiducia, le misi le mani dietro la nuca e iniziai a spingere forte e a lei sembrava piacere perché scendeva sempre di più, ad un tratto si fermò, sputa sul mio pene mi guarda negli occhi e inizia una spagnola stupenda che avevo sognato milioni di volte. Dopo un po' che resistevo, come si dice dalle mie parti "mi si è acciaccata la vena". Gli istinti animali hanno la meglio, la sbatto contro la scrivania e senza tanti complimenti le abbasso i pantaloni e la penetro dolorosamente. Lei inizia a godere, è veramente una maiala e io riprendevo tutto. La scopavo forte tirandola a me per i capelli e a lei piaceva un sacco urlava forte, al punto che le dovetti tappare la bocca. Quando stavo per venire le misi la testa sul tavolo e le venni in faccia. Una sborrata immensa che lei accolse benevolmente tra tette, bocca e capelli. Poi si alzo soddisfatta e in quel preciso istante entro la tutor. Io verde, rosso, blu e di mille altri colori mi rivestii di corsa e lei fece lo stesso. La tutor ci guardo sbalordita inizio a strillare che eravamo pazzi e da denuncia ma non so per quale motivo lascio andare Giorgia e trattenne me. Io ero mortificato lei si sedette sulla scrivania guardando lo sperma schifata, e mi guardo negli occhi.
Il nome della tutor è elisa.
E: vi siete divertiti vedo, lo sai che siete da denuncia? Soprattutto tu. Sulla scrivania di Alberto poi siete matti. Poi con quella troietta sei stato, che pena. Hai ripreso tutto vero? Fammi vedere.
Io: no ma cosa...
E: cucciolo se vuoi salvarti vedi di eseguire veloce fammi vedere il video.
Le diedi il telefono e lei inizio a guardare sbalordita le nostre prodezze, con sguardi sempre più peccaminosi. Ad un certo punto allargo le gambe, alzo un po la gonnellina e inizio a darsi piacere proprio lì davanti a me. Io la guardavo sbigottite e lei godeva di quello sguardo. Improvvisamente prese la mia testa e me la sbatte sulla sua fighetta e io dovetti iniziare a leccare e lo feci avidamente perché dopo Giorgia l'unica che volevo farmi in università era proprio lei e non mi sembrava vero di potermele fare lo stesso giorno. Leccai come un ossesso e lei apprezzava presi coraggio e in un suo attimo di distrazione mi alzai di botto ed entrai con il mio membro dentro scopandola con forza, lei all'inizio fa resistenza ma è debole e dopo poco si avvinghia con le sue gambe al mio bacino implorandomi di scoparla più forte e io facevo del mio meglio quando ad un tratto gli dissi che stavo venendo le mi strinse di più e disse che stava venendo anche lei e lo voleva tutto dentro. L'accontentai è la sua figa fu un tripudio di umori. Una volta finito mi rivestii e me ne andai lasciandola sulla scrivania. Un sogno che diventava realtà.

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