Troia affamata di cazzi (pt.1)

Scritto da , il 2019-01-12, genere orge

Ho sempre amato il campeggio. Da anni ne frequento uno che affaccia sul mare, in Calabria. Qualche tempo fa, ad agosto, fui protagonista di un'esperienza davvero sensazionale, che me lo ha fatto amare ancor di più.
Mi trovavo nei bagni, nell'area docce. C'erano sei uomini a lavarsi, e appena arrivato mi spogliai e iniziai a lavarmi anch'io. All'improvviso l'acqua calda venne meno, e tutti presero a bestemmiare.
-E ora che cazzo si fa?
-Aspettiamo e vediamo.
Non appena fu detto ciò, sentimmo una voce femminile provenire da fuori la porta del bagno. Era la proprietaria del campeggio, gestito, appunto, da lei e dal marito.
-Non vi preoccupate, l'acqua torna subito!
A sentire la sua voce, iniziarono le prime risate.
-La signora Antonietta deve essere proprio una bella maiala.
-E secondo te perché è venuta lei ad avvisarci? È evidente che il cazzo del marito non le basta.
-Che dite, ce lo facciamo fare un pompino?
Eravamo in sette, tutti sui 40-50 anni. E tutti giá arrapati.
-Ma che scherzate? È sposata!
-Si ok, ma se è venuta qui vuol dire che lo vuole in bocca da qualche bel maschietto.
-State zitti, ora la chiamo.
Il signor Resta, che avevo conosciuto in spiaggia, e che era certamente il più pervertito tra noi, urlò:
-Signora Antonietta, non la sentiamo! Venga qui!
-Lei se lo scorda che entro lì dentro!
-Ma su, non faccia la timida. Qui moriamo congelati.
In quel momento accadde l'incredibile. La signora entrò, in costume, e si diresse verso di noi.
Era propria una vera puttana. Sulla cinquantina, due tette enormi (direi una sesta), un culo fantastico e senza la minima traccia di cellulite, labbra carnose e rosse, occhi verdi e capelli lunghi e neri. Una milf da scopare all'istante.
Aveva il bikini, ma il top serviva a ben poco. I capezzoli erano quasi del tutto scoperti, e la forma della vagina si notava da kilometri di distanza.
-Signora, noi qui congeliamo. Chi ci riscalda adesso?
-Ah bhe, io non lo so...
Aveva anche lei un'espressione molto ambigua, tra il divertimento e l'eccitazione.
-Signora, noi abbiamo una bella idea, ma non sappiamo se lei sia in grado...
-A cosa mi sfidate?
-Facciamo così. I nostri cazzi sono già belli duri. Ora sborriamo tutti e ritorniamo nelle tende felici e contenti.
-Ma allora siete dei maiali.
Quella sua espressione da cagna esperta ci fece indurire ancor di più.
-E da chi comincio?
Il signor Resta si propose all'istante.
-Su venga qui, faccia la brava. Mi faccia un bel pompino.
La troia si avviò nella doccia, si inginocchiò e comincio a succhiare. Era esperta, si vedeva. Una vera puttana di professione. Noi la circondammo e lei, mentre aveva già quel cazzo in bocca, prese a segare il mio e quello di un altro uomo. Poi lasciò il primo cazzo e si mise a succhiare un altro.
-Guardate come me lo succhia. Quanto è troia!
-Sono la regina delle troie. Tu vieni qui.
Con il dito mi fece segno di avvicinarsi a lei. Mi prese la mazza e se la infilò in bocca. Incredibile. Con due cazzi in bocca, a malapena riusciva a respirare.
-Fatevi avanti. Vi faccio sborrare come matti.
Eravamo davvero fuori di testa. Sette uomini ed una sola bocchinara. Guardarla lavorare era uno spettacolo. La sua fame di cazzi era immensa e la sua faccia indemoniata mi faceva credere che tutte quelle mazze non le bastassero.
-Bhe, cara signora. Io direi che, a questo punto, limitarsi solo a qualche pompino sia un vero spreco.
-Se volete incularmi, fatelo pure. Anzi lo esigo.
Stava per verificarsi una di quelle scene che si vedono solo nei film porno più malati.
La troia si tolse il reggiseno: che bocce. Con la cappella, iniziai a farle indurire il capezzolo, poi lo ciucciai mentre un altro uomo si lavorava l'altra tetta. Sembrava che ci stesse allattando.
Ma con quelle tette avrebbe potuto allattare un esercito...[CONTINUA]

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