Schiava dei carerati

Scritto da , il 2018-12-20, genere gay

Io mio nome è Carlo, ma credo, sia l’unica cosa che è riconducibile al maschile, in quanto sono nato con un corpo molto femmineo, alto 160 e magro, con un m icro pisellino, rosa, senza peli e gracile.
Non sono mai stato attratto dal sesso femminile, ma ho sempre combattuto, invece la forte attrazione che sento, verso il Maschio, pertanto ho spinto tutte le mie forze nello studio, mi sono laureato in legge prestissimo e ho fatto mille concorsi, fino ad aver vinto un posto come direttore di un pic colo carcere su una isoletta sperduta del mediterraneo e eccomi qua, in un piccolo carcere maschiole su questa sperdfata isoletta.
Nel carcere che io dirigo vi sono 70 detenuti, tra cui molti extra comunitari, tutti di sesso maschile ed una ventina a di secondini.
La casa circondariale da me diretta, è l’unica costruzione dell’isola, quindi sia io che le guardie viviamo nel carcere insieme ai detenuti, io in un appartamento tutto per me, le guardie nella caserma all’interno del carcere, i detenuti naturalmente nelle celle.

Le guardie sono tutte di sesso maschile ed età molto giovane: vanno dai 20 ai 30 anni massimo, anche i detenuti sono mediamente di età molto giovane (il più giovane ha 20 anni il più vecchio ha 42 anni).

Quindi in definitiva vivo su un isola da sola con quasi 90 maschi , che data l’assenza di donne sono in perenne stato di eccitazione.
Io, da quando sono in questo penitenziario, alla vista di tanti maschi, mezzi nudi con comportamenti molto osceni, vivo in una perenne eccitazione e mi sono venuti moltissimi desideri, vedo questi, grossi maschi pelosi, a petto nudo che mi sovrastano in altezza e in peso e per cercare di nascondere il mio stato, sono severissimo, specialmente coi detenuti, facendomi odiare da tutti, inoltre, lontano dagli sguardi delle guardie, quando ci sono solo i detenuti, compio appositamente movimenti femminili e sculetto oscenamente mostrando il culo fasciato dai pantaloni che porto molto stretti.
Ma la sera, e quando sono solo in casa, mi trasformo, mi piace stare con la lingery femminile, che ho comperato nell’unico negozio dell’isoletta, nelle pareti di casa, giro completamente nuda con le sole calze autoreggenti, i perizomini e le scarpe col tacco alto, mi piace guardarmi allo specchio, scuelettare in questo mio corpo liscio, senza peli, col mio pisellino minuto e immaginarmi in balia degli energumeni che sono detenuti. La mia rovina è stata che due detenuti, tra i più furbi e grossi, che avevano il permesso premio di uscire fuori dalle mura, per dei lavori manuali, mi ha visto un giorno, e senza farsi vedere da me mi ha fotografato in lingery, mentre mi stavo masturbando il culetto con un grosso fallo di plastica.
Il giorno dopo, nel mio ufficio ho trovato una lettera:
- illustrissima dottoressa Carla (già leggermi al femminile mi ha eccitata), sono ormai in nostro possesso alcune fotografie , che la ritraggono in pose inequivocabili, che dimostrano senza ombra di dubbio che razza di TROIA sia lei.
Se non vuole che queste foto la sputtanino sarà meglio che lei,domani pomeriggio, ci faccia fare un permesso per noi due, per dei lavori e si si faccia trovare presso la sua abitazione quando verremo.
Gradiremmo oltremodo trovarla vestita come ritratta nelle suddette fotografie.

Appena lessi la lettera mi sentii mancare , poi fattomi coraggio mi informai su chi erano i due detenuti.

Scoprii che erano due ragazzi di venticinque anni Carmelo D. e Ignazio C.

I due erano stati condannati per stupro a 15 anni di detenzione.

Erano due omoni alti oltre 1.85 m ed avevano un fisico veramente molto muscoloso, inoltre il loro corpo era ricoperto di una folta peluria che gli conferiva un’ aria molto virile e proprio questa caratteristica li rendeva ai miei occhi molto seducenti (sono sempre stata attratto dagli uomini pelosi).

Così, eccitata e spaventata nello stesso tempo, mi preparai al fatidico incontro.

La notte precedente feci molta fatica ad addormentarmi e la mattina dopo in ufficio ero molto distratto per l’ansia che mi attanagliava al pensiero di quanto mi sarebbe accaduto nel pomeriggio, ormai ero nelle loro mani, ma un sentimento di abandono mi prese e una eccitazione di potermi finalmente abbandonare nelle loro mani, di poter finalmente dare sfogo ai miei desideri, mi sconvolsero e decisi di ubbidire fino in fondo ai loro ordini
. Tornai a casa mezzora prima di mezzogiorno e mi preparai molto accuratamente : feci una doccia , mi pitturai le unghie dei piedi e delle mani con uno smalto rosso fuoco, mi truccai il viso rimarcando di nero le ciglia e marcando di un rosso molto acceso le mie labbra.
Come vestiario indossai solo un paio di calze nere con la riga , sorrette da giarrettiere anch’esse nere, un giro collo di perle e due orecchini, sempre di perla, fissi sui lobi.
Ovviamente calzavo un paio di scarpe , anche loro nere, con un tacco di circa 12 cm.

E così addobbata, come una cagnetta, attesi trepidante l’arrivo delle due canaglie.

Alle quattordici in punto i due maschioni entrarono nel mio appartamento , naturalmente erano da soli come da mie istruzioni. Infatti avevo ordinato alle guardie di tradurli fino al mio appartamento e di tornare a riprenderli 3 ore più tardi .
Appena entrati si accomodarono sul divano nel soggiorno e mi rivolsero la parola :

- ma brava la signora direttrice, si è agghindata come una troia per riceverci -

- Grande bagascia ti sei divertita ad arraparci sculettandoci davanti agli occhi per tutti questi anni e adesso ti facciamo la festa -

- Dai sculetta per il locale lurida puttana, facci vedere come sai agitare quelle chiappe –

- Dai troia fammi vedere il buco del culo , ti piace ficcarci i cazzi di plastica ? fra un po’ ti facciamo provare quelli veri –

- Adesso avvicinati troia, che ti palpeggiamo il culo e ti mungiamo quelle tettine lisce da vacca che ti ritrovi –



Io ubbidii immediatamente e mi avvicinai ai due maschioni i quali iniziarono, appena fui a portata di mano, a palpeggiarmi tutta : mi strizzavano le chiappette , mi davano manate sul culo e mi ficcavano le dita nel culo strettino.



- ragazzi farò tutto quello che vorrete , ma per carità ridatemi le foto – dissi io con una vocetta umile e eccitata

- ma certo troia quando avremo finito di scontare la pena ti restituiremo tutto , perciò dovrai aspettare i prossimi nove anni, nel frattempo ci farai da troia soddisfando ogni nostro capriccio – mi rispose uno dei due che poi continuò

- ci dovrai fare adibire in pianta stabile alla pulizia del tuo appartamento , così tutti i pomeriggi potrai farci da puttana, tutto chiaro troiona ? –

- certo tutto chiaro – risposi io –
Ormai non stavo più nella pelle, quella situazione, così pericolosa ma alo stesso temo così eccitante mi faceva impazzire, desideravo quei maschi e finalmente non potevo difendermi, non avrei più dovuto nascondere il mio essere schiava e troia, li in quel posto, sarei stata la loro serva, senza riserve.



A questo punto estrassero i loro enormi cazzoni (almeno 25 cm) e dopo avermi fatta inginocchiare mi intimarono di sbocchinarli



- su troia, bando alle chiacchiere ed inizia a succhiarci i cazzi , che abbiamo i coglioni carichi di sborra e pronti a riempirti la bocca –

- dai facci vedere che brava succhiacazzi sei, in fondo tutti in questa prigione , siamo convinti che tu sia una grande bocchinara. –


Mentre i due maschioni mi apostrofavano pesantemente, iniziai a leccare le due superbe aste. Mi alternavo sui due cazzi e passavo la lingua su tutta l’asta, dalle palle al filetto, poi prendevo la cappella in bocca e mi affondavo il cazzo in gola, fino a sfiorare i peli pubici con le labbra.

Poi i due maschioni che fino ad allora erano rimasti passivi , mi afferrarono , prima uno e poi l’altro, per le orecchie ed iniziarono a chiavarmi in bocca e tra insulti irripetibili mi scaricarono una enorme quantità di sborra in bocca, che riuscii a fatica ad ingoiare tutta.

- bene troia adesso che ci siamo un pochettino placati , possiamo iniziare a divertirci con tutta calma –

- mettiti a quattro zampe ed inizia a sculettare per la stanza –



Io docile come una cagna obbedii prontamente ed iniziai a sculettare a quattro zampe per il locale.

Nel frattempo i due maschioni iniziarono a percuotermi sulle chiappe con le cinture fino ad arrossarmi, a furia di cinghiate , tutto il culo.

Poi mi fecero alzare e mi ordinarono perentoriamente di recarmi a prendere il mio armamentario di cazzi di plastica.



- dai troia nelle foto ti abbiamo vista ritratta con tutti quei cazzoni infilati in ogni buco e vogliamo vederti così agghindata, pure dal vivo. –
IO: - Vi prego, Signori, farò tutto, ma non fatemi del male e non fate sapere alle guardie di questo.
Loro: - tu fai ciò che ti verrà ordinato e sarai solo lo sfogo dei detenuti nostri amici.
Questa frase mi fece quasi scioppiare dal desiderio e sculettai così verso la camera da letto,qui presi la valigia contenente tutto l’armamentario di cazzi finti e feci ritorno dai miei aguzzini.



- dai puttana sdraiati per terra e solleva e allarga le cosce , che adesso facciamo qualche bel giochino – disse uno dei due maschioni



Quindi presero dalla valigia il cazzo più grosso( 26 cm) e me li ficcarono senza alcuna delicatezza nel culo, quasi per la loro interezza.Poi mediante le cinghie di cui il cazzo era provvisto me lo legarono addosso ( in modo che non potesse più uscire).

Mi fecero sollevare e mi costrinsero a camminare mentre mi percuotevano le chiappe , sia con potenti cinghiate , che con sonore sculacciate.



- dai troiona cammina , sculettaci davanti agli occhi, facci vedere che puttana sei –
Ridevano e mi prendevano in giro per il mio pisellino rosa piccolissimo e inutile, mentee i loro cazzoni crescevano a dismisura.

- ti piaceva provocarci , ti divertivi a sculettarci davanti agli occhi e a farci arrapare adesso cara la nostra troiona , te le faremo pagare tutte –



Continuarono a farmi camminare davanti a loro e a percuotermi sul culo per più di un’ora , poi , eccitati come mandrilli, mi sfilarono il cazzo e mi penetrarono , dopo avermi sollevato, stavolta con i loro cazzi di carne.

Mi scoparono a insieme, uno sopra e uno sotto per un’altra mezzora fino a che non mi riempirono con il loro sperma.



- tieni troia prendi i nostri cazzi ora , sono meglio di quelli finti con cui sei solita trastullarti ? vero troia ?

- minchia, sei solo una grandissima puttana , più ti torturiamo e più godi sei solo una grandissima vacca –

- tieni troia prendi la sborra , ti riempiamo di sperma -



Dopo aver goduto seguitarono a scoparmi (avevano parecchia fame arretrata) , si alternarono in tutte e due per un’altra ora.

Mi lasciarono ansante e soddisfatta da più orgasmi , quasi priva di conoscenza , sdraiata sopra il pavimento.

Poi si avvicinarono tenendo i loro cazzi, ormai mosci, in mano e puntandomeli addosso iniziarono a pisciare, dirigendo l’immondo getto sulla mia faccia.



- Troia apri la bocca che te la riempiamo di piscio –

- Si puttana ti usiamo come cesso –



Finito di pisciare si rivestirono e attesero che le guardie venissero a prenderli per ricondurli nelle loro celle.durante tale attesa si raccomandarono per il giorno dopo, dicendo che questo non era altro che l’inizio e che avevano altre sorprese per me.



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