Partita a dama con zia Lidia

Scritto da , il 2018-11-17, genere incesti

Quello che state leggendo è accaduto davvero due anni fa.
Zia Lidia (nome falso) è una zitella di 55 anni, lavora come professoressa alle superiori, cappelli tinti di nero, 1,50 circa di statura, leggermente sovrappeso ma con un culo tondo tondo, belle gambe e l'abitudine a calzare sempre zoccoli di legno che mettono in mostra dei piedini davvero eccitanti.
Quando ero adolescente, un giorno che zia era in visita dai miei, scoprii per caso, rovesciando inavvertitamente la sua borsetta, che all'interno nascondeva un enorme dildo, dopo questo evento passai anni a segarmi pensando di scoparla ma senza avere mai il coraggio di provarci realmente.
Finchè due anni fa, si presentò l'occasione che non mi lasciai sfuggire.
Era domenica, avevo appena finito di pranzare, i miei erano via per il fine settimana e squillò il telefono.
-pronto?
-ciao sono zia, fra un ora arrivo per la ripetizione, prepara i libri.
-uffa zia non è che abbia tanta voglia di studiare.
-non importa te la farai venire, a dopo ciao.
Aveva sempre un atteggiamento autoritario, credo a causa del suo lavoro anche se personalmente non mi aveva mai intimorito anzi...
Quando arrivò, indossava una camicia scollata, una gonna alle ginocchia e al solito i suoi amati zoccoli di legno.
Si sedette sul divano e bevemmo un caffè, dopodichè era abituata a sorseggiare un bicchiere di limoncino, stavamo conversando, quando il suo sguardo cadde sulla dama che stava sul tavolino e disse.
-sono tanti anni che non gioco a dama.
In quel momento, il mio sguardo cadde invece sulla sua borsetta poggiata proprio di fianco alla dama, era aperte e coricata su un lato, ebbi l'illuminazione.
-allora ti sfido zia.
Le dissi con tono sfacciato.
-ma no dobbiamo studiare.
Rispose lei.
-facciamo così zia, ad ogni pedina che mangi, mi darai un compito in più da svolgere, ma se la mangio io dovrai fare una penitenza.
Alla fine la convinsi e iniziammo a giocare.
Il mio pensiero fisso era in realtà su come fare a rovesciare la borsetta di zia per far saltare fuori il suo caro dildo.
le prime pedine che zia perse le costarono tre bicchierini di limoncino,considerando i due bevuti prima, era già a cinque e cominciava ad essere brilla.
A quel punto il mio cazzo era già durissimo e decisi di giocare il tutto per tutto.
-zia, da adesso però, le penitenze che subirai saranno severissime.
Le dissi con tono ambiguo fissandola negli occhi.
-ma cosa dici, come parli?
-Vedrai zietta.
Feci un movimento di scatto verso la dama, ma invece urtai la borsetta facendola cadere sul pavimento.
Fra tutto il contenuto che ne saltò fuori, fortunatamente c'era anche il dildo.
Zia ci si buttò praticamente sopra a due mani, nel tentativo di nasconderlo, ma essendo il tutto causato volutamente da me, le mie mani arrivarono un'attimo prima delle sue.
-ziaaa ma cosa è questo???
Le dissi ridendo
-non sono cose che ti riguardano,lascialo stare.
Rispose tentando di mantenere un aria autoritaria, mentre lottava per togliermelo dalle mani.
Io mi ero alzato in piedi davanti a lei, che rimaneva seduta sul divano e in questa specie di lotta, cominciai a sfregarle il dildo sulle labbra.
-smettila porco..
Gridò zia senza fare in realtà granché per sfuggire a quella situazione.
Avevo il cazzo durissimo, tanto che, ormai preso dall'eccitazione, tirai giù il pantalone della tuta che indossavo, lo tolsi fuori e cominciai a schiaffeggiare il viso di zia anche con il mio arnese.
Alla fine zia circondata dai due cazzi si arrese e aprì la bocca,le infilai il dildo fino a metà facendo dentro fuori, con la mano sinistra le presi il polso della mano destra,le feci afferrare il cazzo in modo da farmi una bella sega.
Le dissi
- ero sicuro che anche se cercavi di nasconderlo, eri eccittata zia.
Lo spettaccolo di zia seduta di fronte a me che succhiava un dildo segandomi il cazzo e guardandomi, mi faceva impazzire.
Senza perdere altro tempo, le tolsi il dildo dalle labbra e le infilai il cazzo dritto in bocca, la afferrai per i capelli e iniziai letteralmente a scoparla fino in gola.
-succhia zia Lidia dai succhia.
- mmmmgh.. mmmff ggghhhllgh
Questi sono gli unici suoni che per diversi minuti uscirono dalla bocca sbrodolante di zia.
-sei una bocchinara zia Lidia succhia succhia.
Le dicevo infoiato e ormai senza controllo.
Continuavo a scoparla in bocca senza darle tregua, dimenava i piedi tanto che perse anche uno dei suoi amati zoccoli.
Dopo interminabili minuti, decisi che era ora di prendermi ciò che in realtà era il mio vero
obiettivo.
Le tolsi il cazzo dalla bocca.
-sei un porco anf.. anf.. anf..
Disse zia a corto di fiato.
-adesso mettiti a pecora zietta.
-ma cosa vuoi fare porco?
Disse zia dimenandosi.
Non riuscii a girarla completamente rimase con le gambe di fianco, non aveva importanza, le presi i piedi afferrandoli per gli alluci, li avvicinai l'uno all'altro e li strinsi con una mano ci misi il cazzo in mezzo e iniziai a scoparli.
Zia continuava a insultarmi, ma in realtà aveva la fica bagnatissima, tanto che, ci inumidii in un attimo le dita della mia mano destra e le infilai indice e medio dritti nel culo, le feci dentro fuori per qualche minuto dopodichè.
Levai il cazzo dei suoi piedi, la misi questa volta bene a pecora, le allargai le chiappe e la inculai senza pietà.
-aaaahh mmm mmm sei un porco mi stai rompendo il culo mmm aamm
-si zia ti fotto il culo siii.
Non so per quanto tempo andai avanti inculandola, finchè alla fine le esplosi un enorme sborrata dentro il culo, rimanemmo in quella podizione, esausti per diversi minuti, durante i quali costrinsi zia a leccare i suoi zoccoli.
Solo quando terminò di ripulirli le tolsi il cazzo dal culo.
Andò via ricoprendomi di insulti, ma da quel giorno, visto che ha continuato a piombarmi in casa quando sono solo, la cara zia Lidia, non và mai via senza che prima io abbia finito di sbatterla bene nel culo.


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