Per la prima volta in hotel

Scritto da , il 2018-10-04, genere gay

Quella sera ero fuori in centro, a Roma, era fine estate quindi era pieno di turisti in giro e su grindr mi avevano contattato un sacco di persone con cui avevo scambiato foto e messaggi ma nessuna proposta concreta. Risultato: ero eccitato e frustrato.
Così me ne sto tornando a casa in macchina, è tipo mezzanotte passata di domenica, quando mi contatta un uomo di qualche anno più grande di me. Foto del profilo mi pare in giacca e cravatta. Chattiamo in inglese. Lui viene dalla Svezia ed è a Roma per tre giorni per lavoro. Scambiamo la foto del viso, un bell’uomo nordico, biondo e un po’ brizzolato. Mi chiede di scambiare le altre foto. Io gli mando quanche foto di me a quattro zampe, con il culetto bene in vista. Lui apprezza molto, prima mi manda una sua foto frontale in mutande, fisico molto asciutto e curato. Pochi peli sul petto. E poi mi manda una foto che si è appena scattato: c’e Il suo bel cazzo scappellato tirato fuori dalle mutande. È davvero un bel cazzo, non enorme ma ben proporzionato. A quel punto accosto per chattare con più attenzione possibile senza rischiare incidenti! Mi dice che gliel’ho fatto venire così duro e mi chiede di farci un giro sopra. Non posso ospitarti, gli dico, sono in macchina e sto tornando a casa. Vieni da me, dice, in hotel. Viene fuori che sta in un albergo di Prati a poche traverse da dove sono io. Mi lasceranno salire? Certamente: entra e prendi l’ascensore. Terzo piano, stanza 308. Mi sembra di realizzare una fantasia erotica, gli dico eccitato. Allora fallo, vieni a farti scopare, mi dice. Accetto. Giro due volte intorno all’albergo in macchina, prima per vedere quant’è elegante, poi per parcheggiarci davanti. Mi tremano un po’ le gambe. Entro dalle porte automatiche e mi sento osservato dalle due persone della reception ma me la cavo con un cenno di saito e vado dritto all’ascensore, dall’altra parte. Terzo piano. Stanza 308. Busso e lui mi apre subito. Mi sorride e mi invita ad entrare. Bell’uomo, alto un po’ più di me, magro, è in slip. Va a sdraiarsi sul letto. Mi sembra di vivere una scena immaginata un sacco di volte. Mi tolgo maglietta pantaloni e calze e lui comincia a toccarsi il pacco. Mi giro per far scivolare lentamente le mutande giù ma lui mi dice no, i want to make it. Si avvicina, si toglie la maglietta. Puzza un po’ di alcol, deve aver bevuto. No kisses, gli dico. Ok. Do you want to kiss it? Si abbassa le mutande ed è già duro. Bellissima erezione e bellissima sensazione di averlo eccitato. Faccio di no con la testa e gli indico prima il suo cazzo e poi il mio culetto. Glielo avevo scritto prima su grindr: non voglio sesso orale, voglio che mi prendi. Ok, dice. Mi fa mettere a quattro zampe sul letto, con la testa rivolta verso la scrivania: vedo la mia faccia eccitata nello specchio e la sua faccia e il suo petto quando prende posto dietro di me. Mi accarezza senza togliere gli slip. Si avvicina il preservativo. Poi me li sfila piano, piano, piano. Io sto quasi tremando. Finalmente me li toglie del tutto. Sento che mi guarda. Con la mano aperta mi accarezza la schiena e poi il culo, sfiorandomi il buco con il pollice. Se lo bagna di saliva e poco a poco lo infila dentro. Ho gli occhi chiusi dal piacere. Oh yes, mi esce dalla bocca. Toglie il dito. Non dice niente. Si mette il preservativo. I am ready, gli dico io. Di nuovo, lui non dice niente. E poi: entra dentro di me. È bravo, non mi fa male, ci va piano. Però spinge e io spingo con la schiena arcuata per aprirmi meglio e prenderlo di più. What a nice ass you have, mi dice. E io mi eccito ancora di più e provo a dargli ritmo, ma lui mi rallenta, mettendomi le mani sui fianchi, prima, e poi abbassandosi e afferrandomi per le spalle. È tutto dentro ora, ma continua a muoversi piano, un lento affondo alla volta, fino alle palle. Dallo specchio non vedo molto, purtroppo, solo qualche espressione sua e mia. Poi di colpo cambia completamente velocità e comincia a darci dentro con più foga. Ora lo sento molto di più, mi spinge avanti, mi fa scivolare con le mani sul lenzuolo, fino ad avere la faccia sul letto e il culo sempre bel alzato contro il suo cazzo piantato dentro. Poi mi spinge ancora, ma sempre con lo stesso controllo, niente di rozzo, anzi. Finché devo mettere le mani giù dal letto. Ora la mia testa è più in basso del mio culo e lui mi stringe una chiappa con una mano, come se mi trattenesse, ma io non voglio affatto scappare!

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