Supermercato porno

Scritto da , il 2018-09-16, genere etero

Pensando a Te, mi pervade una sensazione di eccitazione pura e desiderio. Sai perfettamente che mi fa bagnare come una vera troia il pensare a noi dove lavoro...
Trovarti in una corsia in una di quelle ore vuote e quasi senza clienti. Ti avvicini a me in silenzio, alle spalle e mi sussurri all'orecchio qualche domanda strana su qualche prodotto.
Mi giro di scatto e ti vedo. Tu noti quel mio stupore diventare brivido. I battiti del mio cuore aumentano vistosamente e prima che io possa dire qualcosa, la punta del tuo dito è sulle mie labbra.
Da quel momento siamo TU ed IO.
“La mia troia vuole giocare qui? Anche il suo padrone” dici piano.
Mi prendi la mano e la appoggi sulla patta dei pantaloni... Il tuo cazzo è duro, pronto.
Entrando in quella corsia avevi abbassato la cerniera, perciò la mia mano è già sulla tua pelle... solo un piccolo strato di cotone divide la nostra pelle.
Un rossore improvviso avvampa sul mio viso.

Mille sensazioni mi attraversano, paura, timore di essere scoperti ma anche eccitazione allo stato puro. Non me ne accorgo quasi ma lo stringo, con un rapido movimento lo prendo in mano.
Sento finalmente il calore del tuo cazzo cominciare a far crescere il mio desiderio.
Tu mi guardi, la mano ancora sul mio viso. La sposti, mi accarezzi e il tuo pollice mi passa sulle labbra, ci gioca... Entra, gioca con la mia lingua... Socchiudo gli occhi. Mi senti tremare... Il piacere mi sta prendendo per mano. Ho voglia.
Non mi accorgo quasi che ho perfino cominciato a fare andare su e giù la mano sul tuo godimento.
Ormai fuori dai pantaloni, lo stringo come se non volessi staccarmi più da te.

Tu mi dici una cosa piano, ma con tono fermo: mi chiedi di dimostrarti che sono la tua Troia, mi conosci ormai. Quelle parole sono aria per me.
Una sfida, un gioco, sono libera di essere me stessa.
Sorrido. Lo stringo così forte ormai da farti sentire il piacere misto ad un bellissimo dolore.
In un attimo mi abbasso e lo lecco sulla punta, una leccata dal basso verso l'alto mentre ti guardo con quell'aria da puttana che ti fa impazzire. Purtroppo nella corsia a fianco sentiamo un rumore di passi. Ci ricomponiamo e torni ad essere un cliente. Ti fai spiegare qualche stronzata giusto per far passare chi ci ha interrotto.
Io avidamente faccio per riportare la mano verso di lui, ma mi fermi. Delusione nei miei occhi. Mi dici che vuoi vedere quanto la tua troia è felice di vederti.
Capisco subito. Mi infilo la mano nelle mutandine e la tiro fuori come il trofeo che desideri e brami.
I miei umori la fanno brillare, le mie dita sono coperte da un sottile strato del mio piacere.

Le prendi, le baci, le metti in bocca per assaporare il gusto della mia passione. Ho così voglia che quasi le gambe mi tremano. Non mi interessa più nulla tranne te. Sto perfino pensando che lo farei lì dove sono, facendomi sbattere tra i biscotti.
Per te il mio sapore è una droga, mi tiri verso di te e fai ciò che ho fatto io. Metti tu la mano questa volta, come fosse un guanto la copri tutta. La senti calda, pulsante, gocciolante.
Ruoto gli occhi all'insù, provo a farfugliare qualcosa ma non riesco.
Non mi sono quasi accorta di essermi slacciata i pantaloni.

Quella mano la desidero come fosse l'ossigeno che respiro. Lentamente cominci a muoverla, sono in estasi. Il tuo dito medio esplora e sente il mio clitoride impazzire per te.
Stuzzicarlo mi fa perdere controllo, sono in tuo possesso.
Mi sussurri “Troia, sei proprio una gran Troia... senti come sei bagnata. Meriti un cazzo qui dentro”.
Queste parole unite al tuo dito che mi saetta dentro la fica, mi tolgono l'ultima difesa, i muscoli hanno uno spasmo, vengo sulla tua mano. Vengo con un orgasmo veloce ma forte come una tempesta.
La situazione. La tua voce. La tua mano. Le nostre teste.
Vengo e mi appoggio allo scaffale. Vedi le mie mani sbiancare stringendolo... Le labbra serrarsi, mi sto mordendo il labbro per non farmi sentire.
Togli la mano di scatto e mi metti due dita in bocca. Assaporo chi sono. Gli occhi tuoi sono nei miei con quel lampo animale di chi vuole continuare.
Mi sto gustando quel sapore... e tu mi baci, la tua lingua mescola i sapori. Senti me...
So di figa e sesso.
Non riesci più a contenerti: “Troia... ora fai una cosa, vai in pausa e raggiungimi nella mia auto in fondo al posteggio. Subito”.
Ti giri e ti avvii all' uscita. Dopo qualche minuto mi vedi arrivare. La tua macchina è in fondo al posteggio, isolata. La mia voglia è feroce. Non ti parlo neanche, faccio per saltarti addosso, ma mi blocchi sul sedile. Prima mi devi osservare.
“Tira giù subito i pantaloni”
Obbedisco.
Mentre lo faccio, vai a cercare il mio seno, vuoi sentire i miei capezzoli turgidi e li trovi così, li stuzzichi, aumentando il mio desiderio.

Sono pronta, mi rimetti la mano dove deve essere... inarco la testa, spingo il culo in avanti e con le mani la spingo dentro di me.
Due dita mi esplorano. Si muovono in movimenti ampi, lenti ma decisi... fino ad aumentare nel mio secondo orgasmo che arriva prepotente, folle.
Stavolta posso gemere, lasciarmi andare. Ma non è finita.
Non mi ero accorta che tu in auto avevi solo la maglietta a coprire il tuo splendido cazzo...
Mentre sono ancora tra gli spasmi lo prendo in bocca. Comincio a succhiarlo, con forza.
Il poco tempo della mia pausa sta per terminare perciò voglio che tu venga... Esplodi nella mia bocca. Ingoio tutto e indugio ancora qualche attimo ferma con il tuo cazzo in bocca.
Mi giro leggermente per guardarti e tu dici alla tua puttana che non dovrà pulirsi rientrando.
Che non ti importa se fino alla fine del turno saprò di sesso.

Sono la tua Troia.

Questo racconto di è stato letto 3 3 2 9 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.