Evviva

Scritto da , il 2011-05-03, genere etero

Qualche tempo fa mi son fatto scoprire di proposito dalla mia vicina Tilla mentre succhiavo il cazzo di Bulgarusc, il mio amico che al posto del cazzo ha un tappo di damigiana. E' stata un'idea improvvisa quella di far sapere in paese che mi piace il cazzo. E' da parecchi anni che mi frullava nella mente dichiarare al mondo le mie preferenze sessuali ma una volta per un motivo un'altra per un altro ho sempre tenuto nascosta la mia vera identita'. Soffrendone, ovviamente. Da quando Tilla ha sparsa la voce della mia omosessualita' vivo piu' sereno e non mi nascondo piu', anzi, ne vado fiero. Ricordo con quanta rabbia e frenesia fumavo le sigarette nascosto da mia madre e come praticamente bruciavo la gola per la fretta. Cosi e' col sesso, temendo di scoprire il modo di farlo bruci le occasioni e lo godi male e con rabbia. Per questo sono grato a Tilla di aver svelato in piazza il mio segreto. L'altro giorno l'ho chiamata attraverso la siepe che divide i nostri cortili e le ho regalato un chilo di riso. Mentre allungava la mano per afferrarlo mi guardava dubbiosa e colle labbra a culo di gallina gia' pronte a ringraziarmi con un pompino. La bocca di Tilla la conosco gia' e le ho palpato anche le tette un po' molli ma che stanno su ancora senza sostegno. Non divento matto per averla ben sapendo quanto sia facile concupirla pertanto le strizzo i capezzoli nudi sotto la camicetta e le dico a bassa voce, quasi fosse un segreto: - Mi piacerebbe fare un pompino a tuo marito. Spalanca gli occhi gira la testa accosta l'orecchio per sentire meglio e mi fa ripetere quanto ho detto. - Ho voglia di fare un pompino al tuo uomo. Vorrei succhiargli il cazzo. E' scoppiata in una sonora risata e stringe le cosce per non pisciarsi addosso. - Saranno dieci anni che non glielo vedo duro, neanche al mattino quando si alza per pisciare. - Va' che sono bravo colla lingua. - Lo so, lo so, ti ho visto. Ma a lui esce birra caso mai esce qualcosa. Fa fatica a contenere le risa. - Ho una voglia matta di succhiarlo mentre tu ci guardi. - Mi piacerebbe vedere se lo fai godere. Sono pronta a scommettere che perderesti tempo. - Tu diglielo che mi piace il suo cazzo, magari ci sta. - Basta che vieni a trovarlo con un paio di birre che fa tutto quello che vuoi. Perderesti solo il tuo tempo. Piuttosto fai il giro della recinzione vieni in casa e mostriamogli come si fa. Oddio, fottere Tilla non rientra nei miei desideri pero' chiavarla mentre suo marito ci guarda mi stuzzica per cui prendo cinque birrette dal frigo esco dal cortile per rientrare in quello dei miei vicini e vengo accolto in una catapecchia di poveri ubriaconi. Sembra la stalla di un rigattiere, cianfrusaglie in giro ed una miriade di bottiglie vuote per terra. Stravaccato sul letto Gregor in mutandina e maglietta della salute tutta sbrindellata e sua moglie che libera una sedia per farmi sedere. Gregor mi riconosce e siede sul bordo del letto da dove mi accoglie. Una lumaca scura e molle si e' affacciata dal buco delle mutande ed evinco che quello dovrebbe essere il cazzo morto di cui ha parlato sua moglie. Un cazzo normale, il prepuzio copre un glande di grandezza normale di cui si distingue la corona ben marcata. Non c'e' un cazzo da fare, a me il cazzo piace e moscio mi attizza di piu'. Ho sentito lo scatto del mio che ha alzato la testa di colpo e quando ho visto la mano di Gregor che stava per rinfoderarlo nelle mutande ho chiesto l'aiuto di Tilla perche' glielo impedisse. Tilla solleva di peso suo marito e mentre gli dice di cambiare le mutande gliele cava e mi mostra l'uomo nudo coi coglioni che pendono. Gregor porta le mani all'inguine per cercare di difendere la sua intimita' ma sua moglie gli batte sulle mani e gli ingiunge che essendo io un uomo non c'e' bisogno di nascondere gli attributi che anche io possiedo. Gregor bofonchia qualcosa e siede imbronciato sul bordo del letto con indosso la sola maglietta tutta buchi. Tilla gli porge una delle mie birrette e mentre lui beve a canna cava la camicetta e struscia contro il viso ruvido di barba le tette gonfie. Devo riconoscere che malgrado abbia superato i settant'anni ha un seno rigoglioso e florido che ben poche donne piu' giovani possono vantare. Afferra il cazzo molle del marito lo smanetta per avere qualche reazione ma tutto e' inutile. Chi e' malato puo' guarire ma chi e' morto non puo' certo risorgere. Tilla mi chiede di mostrare al marito come e' un cazzo in tiro e visto che io sono indeciso mi viene vicino e slacciata la cintuta mostra al marito il cazzo in piena erezione. Gregor continua a bere e non si cura del mio cazzo ne' della moglie. Sono arrapato come un mandrillo, siedo accanto al mio amico gli prendo con delicatezza il cazzo molle e lo agito. Lo scapocchio lo strizzo gli schiaccio le palle e lui non fa una piega. Continua a bere intanto domanda a sua moglie cosa io voglia. Tilla per tutta risposta ritira la bottiglia vuota e fa stendere il marito perche' io possa succhiare meglio il cazzo che giace informe simile ad un verme per pescare. Almeno il verme si agita quando infili l'amo mentre il cazzo del mio amico non da segni di vita. Tilla ha gettato via gonna e mutande e col ventre gonfio le zinne sode le cosce venose e con una fica pelosa di color sale e pepe saltella sul letto e siede sulla faccia del marito. Il povero Gregor sputa i peli pubici che gli sono entrati in gola e spinge lontano sua moglie mentre sopporta che io gli succhi il cazzo non per piacere ma perche' gli ho portato da bere. - Puttana puttana, vai via puttana, grida il povero Gregor e Tilla si vede chiaramente che e' eccitata e struscia la fica sul viso del marito alla ricerca di un orgasmo. Cerca anche lei di prender in bocca il cazzo del consorte ma il membro e' come i nostri politici in Parlamento: assente. Seduta sul cazzo di Gregor Tilla cerca di incularsi col verme molle piu' del burro fuso. Dal canto mio sempre piu' eccitato nel vedere la fica spalancata colle pareti luccicanti d'umore del desiderio mi dimentico l'eta' della donna rifiuto di vedere le vene varicose non considero la pancia gonfia le salgo addosso e le infilo con un colpo secco il cazzo che stava per scoppiare. Lancia un grido la poverina perche' non per vantarmi il mio e' un serpente di tutto rispetto, non esagerato ma di notevole consistenza e dimensione. La chiavata la voglio godere a lungo perche' non capita tutti i giorni chiavare una donna seduta sul cazzo del marito. Tilla mi incita a farla sua a sfondarle la fica a spaccarle il buco del culo mentre da sotto Gregor sbuffa e chiede un'altra birra. Non posso non scoppiare a ridere ed il cazzo mi si ammoscia. Scendo da cavallo e Tilla deterge l'umore che le inumidisce le cosce. Lei il suo orgasmo lo ha avuto. Sculetta nuda per casa apre una birra e la porge all'assetato marito. Appena si libera dalla birra le prendo la testa e la obbligo a farmi una pompa mentre afferro il cazzo sempre molle dell'uomo e ci gioco. Gregor osserva il mio cazzo sparire nelle fauci della sua signora e quando si accorge che sto sborrando grida evviva e giu' una sorsata di birra fresca. Estraggo il cazzo lucido di sborra Gregor lo considera ne ammira il turgore spalanca gli occhi fissa sua moglie con curiosita' alza le mani al cielo e ripetendo evviva scola la bottiglia quindi si abbandona sulle coperte addormentato felice tra le braccia di Morfeo. Tilla mi pulisce il cazzo con una salvietta mi rivesto ed insalutato ospite torno a casa mia mentre la donna mi invita a tornare ogni volta che ho le palle piene ed un pacco di riso da darle.

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