Giulia

Scritto da , il 2011-07-29, genere incesti

Rannicchiata con le ginocchia piegate il giovane viso sul palmo di una mano e l'altra tra le cosce mi volge le spalle. Oddio, le spalle sono magre ma ricordano vagamente quelle che parecchi anni fa ho ammirato tante volte mentre la prendevo da dietro. Anche la curva dei fianchi e' la stessa e stesse sono le rotondita' delle chiappe. L'aria della camera da letto risente il suo giovane profumo misto al salmastro del mare che il sole ha depositato sulla pelle bruciandola. Mia madre mi strizza l'occhio ed indica la ragazza che continua a dormire i suoi innocenti sogni. - Hai capito chi e'? E come se l'ho capito. L'ho intuito appena mia madre ha socchiuso la porta della camera e alla luce del salotto mi ha indicato il corpo rannicchiato per meta' scoperto tra le lenzuola. - E' la tua Giulia. Stasera fai il papa'. Restera' con noi per una settimana. Faccio per uscire dalla camera ma mia madre mi trattiene serrandomi il braccio ed insiste perche' io resti. E' mia madre e dovrebbe sapere che davanti ad un giovane corpo per giunta discinto non resisto e cerco di possederlo a chiunque appartenga. Anzi vorrei farle notare la patta gia' gonfia per il cazzo che da segni di vita. Ma poi ci ripenso e acconsento a rimanere con un cenno della testa. Finalmente cogli occhi illuminati dal sorriso esce dalla camera e mi lascia con la ragazza. Accendo la luce del comodino dalla mia parte ed osservo meglio quella schiena che mi ricorda quella della donna che ho amato di piu' nella mia vita. Sua madre Carmelina. Gia', Giulia e' sua figlia, ed e' quella figlia che ho abbandonato il primo giorno che usci dalla clinica. Aveva una settimana di vita e fu orfana per un mio capriccio stupido, per una stupida gelosia. La ragazza mi ha sempre invocato ma io, stupido ed orgoglioso non ho mai ascoltato il suo grido di aiuto. Non mi rendevo conto che si puo' desiderare il proprio padre vicino. Anche in questo momento mi rendo conto di amare ancora sua madre ma per nessuna ragione al mondo tornero' da lei. Mi spoglio cercando di non fare rumore e continuo a fissare la pelle screpolata della schiena di questo giovane fiore. I lunghi capelli biondi coprono il cuscino e lasciano scoperta una nuca dalla pelle delicata. Anche il collo e' lungo come quello di sua madre. Il cazzo svetta furioso non so se per la giovane stesa nel mio letto o per il ricordo di quella che mi fu compagna per soli tre anni. Sollevo il lenzuolo e scopro un superbo culetto avvolto da un paio di mutandine trasparenti e fisso estasiato il canale scuro che separa le chiappe. Chissa' se ha il culo sfondato come sua madre. Carmelina era una patita della sodomia. Al punto di non bastarle il mio cazzo e ne ospitava altri anche senza il mio consenso. A dire il vero ero stato io ad invitarla a farmi le corna ma alla condizione che scegliessi io gli uomini coi quali accoppiarsi. Per il primo anno tutto si era svolto secondo i miei desideri. Poi conobbe Antonio, un mio vecchio amico d'infanzia e con lui comincio' a muoversi da sola. Alla fine visto che venivo accantonato decisi di lasciarla. L'errore piu' grande della mia vita. E ora mi ritrovo la figlia distesa nel mio letto mezza nuda. Mi stendo accanto a lei e le sfioro la schiena. Il profumo salmastro e' forte e irrita le narici. Le sfioro il culetto con la punta del cazzo e manca poco che le sborri addosso. Cerco di stare fermo per un attimo e non penso a lei. Ma come si fa a non pensarci con questa Venere mezza nuda cosi vicina al cazzo che non guarda in faccia nessuno e tira perche' ritorni a sfiorarle la rotondita' del culo. Mi avvicino ancora un po' ed il cazzo sfiora le cosce dove la pelle e' piu' delicata e sensibile. Lei si muove un po' ed io mi accosto fino a spingere il petto contro la schiena ed il cazzo contro le cosce. Giulia si muove ancora e ne approfitto per infilarle tra le cosce il cazzo duro come un pezzo di legno. Per un attimo mi son ricordato che e' mia figlia ma il cazzo invece di rinunciare si e' indurito ancora di piu'. La ragazza forse infastidita dal corpo estraneo apre le gambe e lo assesta rasente la fica dove le cosce si staccano alquanto. Le bacio la nuca le succhio la pelle del collo e lei piega la testa per il solletico. Inizio un avanti e indietro col cazzo tra le cosce e finalmente sento la sua voce che mormora: - Lasciami dormire, papa'. Ma allora lo sa che sono io che l'abbraccio, sa che e' il mio cazzo quello che le sfiora la fica. Ma allora ci sta la troietta. Puttana come sua madre, dovevo immaginarlo, buon sangue non mente. Le succhio con forza la schiena fino a lasciarle il segno e spingo il cazzo tra le cosce senza nascondere il fine dove tende. - Sono stanca, papa', lasciami dormire. Con la voce rotta per l'emozione e per l'eccitazione la prego di lasciarmi fare tanto e' il desiderio di possederla. Mi bastera' poco perche' giunga alla fine. Afferro deciso le mutandine e mentre lei sbuffa e solleva il culo per agevolarmi gliele cavo lanciandole ai piedi del letto. Per un attimo temo che il mio sia solo un sogno, uno di quei sogni talmente reali che aprendo gli occhi cerchi la persona sognata e ci rimani male quando ti rendi conto che e' stato solo un sogno. Giulia e' sempre coricata sul fianco con le ginocchia piegate per cui mi e' facile puntare la fica e penetrarvi dopo aver stantuffato alquanto perche' si bagnasse. Sono dentro di lei quando mi afferra il fianco e mi attira a se. In fondo e' donna anche lei e benche' giovane deve essere abituata alle penetrazioni. Adesso la sto chiavando come dio comanda e le torco la testa per baciarla in bocca. La ragazza risponde appieno e la prova che le piaccia e' l'enorme quantita' di umore che le allaga le viscere. La faccio mettere bocconi, trascino un cuscino sotto la pancia e la chiavo alla pecorina stando attento che i suoi gemiti o i miei rantoli non giungano sino a mia madre che dorme nella camera accanto. - Posso venirti dentro o devo tirarlo fuori? La risposta tarda ad arrivare ma alla fine mi permette di irrorarla visto che prende le sue precauzioni. E la sborrata e' un fuoco d'artificio che ricorda le sborrate con sua madre. La ragazza e' felice ed io sono piu' che soddisfatto di mia figlia, e' puttana quanto sua madre se non di piu'. Ed e' anche piu' brava a pulire il cazzo appena lo tiro fuori ed e' ancora piu' brava quando supina mi tira su e mi permette di penetrarla alla missionaria. I baci si sprecano e sono passionali e risponde bene alle spinte ed agli affondi dichiarandomi che per anni ha sognato questo momento e che spera duri a lungo. Le prometto che durera' tutta la vita ma poi, come spesso succede, i casi della vita sono imprevidibili per cui non la vedro' piu' in seguito se non madre di due splendide bambine.

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