Finalmente al Glory Hole

di
genere
prime esperienze

Avevo bisogno di una pausa dopo un periodo non facile per me, la fine di una relazione durata tre anni, un lavoro nuovo, un mutuo da pagare, insomma appena passati i trenta sembrava che la vita per me avesse preso una china difficile da sostenere, ma del resto immaginai che questo volesse dire che ero entrata a far parte del mondo degli adulti.
Per staccare un po' dallo stress quotidiano avevo deciso di fare un breve viaggio ad Amsterdam, città dove da un paio d'anni viveva la mia ex compagna di università Cinzia.
Sarò sincera con voi sin da subito, era da qualche mese che Cinzia mi parlava di una sua nuova perversione, e Cinzia ne aveva di perversioni, una perversione sessuale che si chiamava Glory Hole. Farò finta di parlare con anime pure e che non sappiate cosa sia un Glory Hole. Il Glory Hole non è altro che una stanza con dei fori ai muri, solo che attraverso questi fori degli uomini che sono dall’altra parte della parete inseriscono i loro cazzi per venire soddisfatti dalle persone che sono dall’altra parte. Questa pratica che inizialmente era utilizzata soprattutto nel mondo gay, dato che garantiva l’anonimato di entrambe le parti, adesso stava prendendo sempre più piede anche tra gli etero. Inutile dire che Cinzia aveva provato e mi aveva parlato di questo giochetto. Inizialmente ero rimasta disgustata, ma non potevo fare a meno di pensarci, e i miei non erano pensieri casti. Così dopo qualche mese presi il coraggio a due mani e manifestai alla mia amica il desiderio di provare un Glory Hole. Cinzia entusiaste mi spiegò a grandi linee come funzionava e di cosa avrei avuto bisogno. Quindi una volta preparato tutto telefonai a Cinzia e le dissi che sarei arrivata ad Amsterdam il prossimo week end.
Cinzia mi aspettava all’aeroporto e trascorremmo una piacevole serata assieme ragguagliandoci sulle nostre rispettive vite e scherzando sull’avventura che ci aspettava il giorno dopo.
Il Glory Hole che frequentava Cinzia era situato all’interno di una grandissimo pornoshop.
Gli addetti presero le nostre generalità e i certificati medici che Cinzia mi aveva detto di preparare, dopo di che ci accompagnarono nella saletta in cui saremmo potute restare tutto il tempo che volevamo. Ah, chiaramente essendo donne entrammo gratis.
All’interno la sala era piccola e disadorna con una luce rossa che si faceva più intensa in prossimità dei quattro famosi buchi alle pareti.
Cinzia, più a suo agio, iniziò subito a spogliarsi rimanendo in lingerie.
“Tu resti vestita? Guarda Marta che poi ti sporchi” disse ridendo
“Sì scusa, ma ancora mi sento un po’ spaesata”
“Vedrai che ti sciogli subito, tranquilla”
Mentre anche io rimanevo in mutandine e reggiseno Cinzia premette un pulsante.
“Eccoci qua, con questo pulsante ho sbloccato i fori della nostra stanza; adesso le persone che sono di là sanno che siamo pronte e possono infilare i loro gingilli dentro”
Detto e fatto, nemmeno 10 secondi e dal foro alla mia sinistra uscì un cazzo, non molto grosso, non circonciso, piuttosto scuro e scappellato per metà. Cosa strana sembrava già molto eccitato, ma davvero tanto.
“Cinzia” dissi sottovoce “ma questo è già sul punto di venire mi sembra”
“Ah sì, mi ero dimenticata di dirti che loro dall’altra parte della parete guardano attraverso un vetro un spettacolino live di ragazze che si spogliano e giocano con vibratori; quindi si danno da fare da soli, perché non è detto che i buchi del Glory Hole si sblocchino. Beh lui è stato fortunato, sembra che siamo arrivate appena in tempo, lo vedi in punta già gocciola?”
“Sì avevo notato infatti”
In effetti era la prima cosa che avevo notato, un filo di liquido preseminale stava colando da quel cazzo scappellato per metà.
“Dai Marta, è facile, fallo godere tu questo”
Spronata da Cinzia, allungai la mano verso quel cazzetto sconosciuto e lo scappellai fino fondo, lo sentii irrigidirsi subito in mano, poi ritirai su la pelle lentamente sopra la cappella per poi dare di nuovo un colpo deciso lasciandolo di nuovo scappellato; in quel momento avvertii un lieve tremito nella mano e il buchetto sulla punta dell’uccello cominciò a pulsare ritmicamente e uscirono i primi tre fiotti di sborra, schizzi non fortissimi che caddero per terra, mentre il resto della sborrata mi colò sulla mano.
“Brava Marta hai rotto il ghiaccio, visto?”
“Cavolo che sborrata!”
“E questo non è nulla, te lo prometto, siamo solo all’inizio”
Fine prima parte
di
scritto il
2018-08-22
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