Davanti al computer

di
genere
etero

Era seduta davanti al computer ancora carica di sonno. Gli occhi gonfi per la notte insonne, la bocca impastata dal fumo, guardava lo schermo attraverso un leggero velo e cercava di scacciare l’inquietudine che la soffocava.
Indossava maglietta e mutandine, che coprivano a stento il suo corpo rotondo e soffice. Non era bella nel senso moderno della parola ma certamente secondo i canoni antichi della pittura: Giorgione, Tiziano, Ingres…
Si chinò sulle sue ampie tette che spuntavano dal tessuto, ne osservò il biancore alla luce della lampada, i capezzoli turgidi che sporgevano più sotto, di un colore marroncino che traspariva. Ne toccò delicatamente uno e un riflusso di sensazioni si riversò sul suo corpo facendola inarcare il bacino nel desiderio. Allargò le gambe tornite e sentì la sua femminilità reclamare un intervento a placarne il desiderio…
Si passò le mani sui fianchi prosperosi seguendone la curva, si accarezzò i glutei terminando sul davanti sulle mutandine.
La sua mano stava per intrufolarsi fra il folto pelo alla ricerca della fessura.
Prima di chiudere gli occhi e lasciarsi andare comparve una scritta che la scosse. Poche parole : donne sposate in cerca di amori discreti.
La cosa la incuriosì. Cliccò col mouse e comparve una serie di foto con tanto di numeri telefonici. Scorse le varie immagini paragonandole al suo corpo e dovette convenire che molte le erano nettamente inferiori.
Provò un senso di piacere al confronto quando al termine trovò un altro annuncio, di un uomo che si offriva.
Lesse il numero e lo memorizzò.
Che fare?
Il russare del marito nell’altra stanza fece da sottofondo ai pensieri che si accavallano dentro di lei in un continuo ribollire di esitazioni e di slanci.
Che fare?
Non aveva mai pensato al tradimento anche se era insoddisfatta del suo menage, terribilmente insoddisfatta.
Per un attimo immaginò un corpo maschile, virilmente attraente, a sua disposizione, pronto a darle quel godimento che desiderava da tanto, anche se sepolto nei più profondi strati del suo subcosciente.
Essere accarezzata da mani forti e sapienti, risvegliata nei suoi più sopiti istinti, frugata nelle sue intimità e presa, penetrata con dolcezza e a lungo.
Che fare?
Istintivamente alzò il ricevitore del telefono e compose il numero, accostando trepidante l’orecchio…
di
scritto il
2011-04-25
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