Io e mio fratello

Scritto da , il 2018-04-06, genere incesti

L’apparizione di Gigi, mio fratello più grande, che mi chiamava a gran voce dall’altra parte della strada, sbracciandosi con mezzo busto fuori dal finestrino, mi sembrò un miraggio, anzi un miracolo. Aspettavo l’autobus da mezzora sotto un diluvio infernale e rannicchiata sotto la pensilina che poco poteva fare sotto le raffiche di pioggia a vento. Attraversai di corsa la strada e mi infilai dentro al grosso SUV. “ Grazie Gigi mi hai salvato e lo baciai sulla guancia “ “ Sandra ma che fai da queste parti non dovresti essere al lavoro? “ “Ero andata al Ministero a sbrigare alcune pratiche per conto dell’azienda e uscendo ho trovato le cascate del Niagara ad aspettarmi. Proprio oggi che la macchina nuova a fare il tagliando.Puoi lasciarmi direttamente al capolinea , almeno mi siedo direttamente nell’autobus. “
“ Ma no , dai ti accompagno, non ho impegni a breve. Al lavoro ? “ “ Grazie allora, approfitto” E lo baciai di nuovo. Gigi aveva 5 anni più di me, 35 contro 30. Non ho problemi a confessare che dai 15 ai 18 anni ho provato per lui una forte attrazione sessuale. Pulsioni giovanili alla scoperta del sesso, pensavo. Gigi era ed è un gran bel ragazzo, sempre pieno donne, una conquista dopo l’altra. Era come un idolo per me. Una volta lo spiai mentre si faceva la doccia e la scoperta del suo membro possente mi sconvolse ed eccitò a tal punto che dovetti correre in camera mia a masturbarmi. Poi ci fu un episodio che avrebbe potuto avere risvolti molto più complicati se non ci fosse stato il senso di responsabilità di Gigi. Eravamo stati a festeggiare il compleanno di un nostro cugino in un pub del suo paese , a una settantina di km da Roma. Avevamo ballato, scherzato, mangiato e soprattutto bevuto. Non proprio brilli, ma “allegrotti” sicuramente e per tornare a casa mio fratello preferì saggiamente far guidare un suo amico astemio che aveva lasciato la sua auto nel garage di casa nostra. Accanto a lui sul sedile anteriore si sistemò la sua ragazza e dietro io e Gigi. Salendo in macchina la mia mini si sollevò ulteriormente fino al ricamo delle autoreggenti e oltre. Durante il viaggio sorpresi mio fratello che spiava di nascosto le mie cosce e sentii un brivido, un turbamento attraversare il mio corpo, ero imbarazzata: pensai che il vino e i liquori avessero annebbiato la mente di mio fratello. Allora presi il giubbotto che avevo sulle spalle e mi coprii, fingendo di avere freddo. Il viaggio era lungo verso casa e dopo un po’ mi addormentai. Ma non per molto, nel dormiveglia sentii una mano che accarezzava le mie cosce da sotto il giubbotto e pian piano saliva. Pensai fosse un sogno. Era tutto molto piacevole, la mano era calda e delicata. Aprii gli occhi ma dovetti rendermi conto che era tutto reale, che era la mano di Gigi ormai a contatto con il mio tanga. Lo guardai terrorizzata ma lui mi fece segno col dito sulle labbra di stare zitta. Io avrei voluto urlare ma quelle dita che ormai erano dentro le mie mutandine e mi stavano sditalinando con grande abilità, annullarono ogni resistenza. Mi abbandonai sul sedile, gustandomi quel momento di trasgressione. Allora Gigi che si stava già toccando il pacco gonfio, prese la sua giacca che aveva appoggiato sul sedile e se la mise sulle gambe. Capii subito quello che voleva fare, e per come era eccitata non vedevo l’ora di prendere in mano il suo cazzo. Per cui senza nemmeno che dovesse chiedermi niente, infilai la mano sotto la giacca e afferrai il suo uccello che aveva già tirato fuori. Che sensazione ! Era grosso, duro, innervato. Gigi strinse la sua mano intorno alla mia accompagnando il movimento in alto e in basso , lentamente. Lo segavo piano, scappellandolo profondamente, volevo godermela quella sega al mio fratellone. Lui intanto continuava a masturbarmi, titillandomi la clitoride ma poi infilandomi un dito in fica. Sentivo che non avrei resistito per molto.. Mi avvicinai al suo orecchio per sussurrargli” Sto per venire …ohhhhh” Accelerai il ritmo della sega e lui “ Sto per venire anche io sorellina” E dopo poco mentre venivo mordendomi le labbra per non mugolare, venne anche lui riempiendomi le mani di sperma. Fu più forte di me, mentre Gigi tirava fuori dalla tasca un pacco di fazzolettini, facendone sparire più di qualcuno sotto la giacca per pulirsi, io senza farmi vedere leccai la mia mano piena di sborra. E mi piacque molto.
Ci ricomponemmo e finalmente arrivammo a casa. Il nostro amico parcheggiò la nostra auto riprese la sua che aveva lasciato da noi e se ne andò. Noi rientrammo a casa senza dire una parola e ce andammo a dormire nelle nostre stanze.

La mattina dopo Gigi insistette per accompagnarmi all’università . Ma era chiaro che voleva stare da solo con me per parlarmi. E infatti arrivati davanti all’università fermò la macchina e come un fiume in piena si scusò per quello che era accaduto, che era ubriaco e che mai più si sarebbe dovuto ripetere un fatto del genere. Io lo tranquillizzai, dicendo che era stata anche colpa mia e che ero d’accordo a far restare quello un episodio senza possibilità di repliche. Ci baciammo sulla guancia, lui andò via e io ripresi la mia vita normale. E da quel giorno non successe mai più niente. Gigi si fidanzò, poi si sposò e andò via di casa . Tornammo fratello e sorella. Nascosi tutto nel più segreto e inaccessibile cassetto della mia memoria, anche se qualche volta mi capitò di ripensarci, provando di nuovo quel brivido: ma scacciavo subito quei pensieri tuffandomi nella vita di tutti i giorni. Fatalità, sia io che mio fratello avevamo alla spalle un matrimonio fallito. Io un matrimonio durato solo 3 anni: pensavo di aver trovato il mo principe azzurro e invece mi resi conto di avere accanto a me un egoista pantofolaio, per di più patologicamente geloso e possessivo . Lasciarlo era stata la logica conseguenza per una storia senza futuro. Mio fratello invece dopo 8 anni di quello che sembrava un matrimonio perfetto, aveva scoperto che la moglie lo tradiva col capo ufficio, nella più trita e ritrita storia di tradimento.
Io stavo bene da single, avevo le mie storie senza impegnarmi troppo, ma Gigi aveva, ogni volta che lo incontravo, un velo di tristezza negli occhi, come se non avesse ancora superato il trauma del divorzio.
Ed ora era vicino a me il mio salvatore, che mi aveva risparmiato una bella inzuppata.
Fui distolta dai mie pensieri dalla domanda di Gigi:
“ Ti sei bagnata ? Vuoi che ti riporti a casa a cambiarti ?”
“ No, no, non ti preoccupare… sei arrivato in tempo”
Lui mi guardò sorridendo poi il suo sguardo cadde sulla mia gonna , anzi sulle mie cosce abbondantemente scoperte”
Io me ne accorsi lo rimproverai scherzosamente “ Gigi che fai mi guardi le gambe? “
Lui sorrise ma non si fece pregare per rispondere” Controllo che se ti sei bagnata. E comunque hai sempre avuto delle bellissime gambe Sandra, tutti i miei amici me lo dicevano” “ Ah ! Quindi parlavate di me con i tuoi amici ? “ “ Solo commenti educati, non avrei permesso altro. Sei la mia sorellina “
Poi cambiò espressione, il suo sguardo si fece intenso.” Sinceramente, hai mai ripensato a quella sera ? Non te l’ho mai chiesto, ma che cosa hai provato ?“ Lo fissai sorpresa che riprendesse l’argomento a distanza di anni “ Qualche volta, sì, ci ho ripensato. Vuoi sapere che cosa ho provato ? Sinceramente? Mi è piaciuto tantissimo. Era un po’ tutta la situazione. Mio Fratello che mi tocca, la paura di essere scoperti, il sonno e l’alcool bevuto durante la festa, la trasgressività del momento. Per una ragazza all’epoca inesperta come me, che aveva perso la verginità da poco col suo primo ragazzo, fu facile lasciarsi andare. Dopo provai tanta vergogna, ma tu sei stato bravo e responsabile: credo che io sarei potuta ricadere” Eravamo in piena fase outing e presi il coraggio a due mani “E poi Gigi , scusa se sono sincera, avrei voluto dirtelo allora mentre mi accarezzavi ma mi vergognai: hai veramente un bel cazzo. Quando l’ho preso in mano ho provato una scossa a 5000 volts . Mi sono sentita come quelli che vengono fulminati da un cavo elettrico scoperto e non riescono a staccarsi in nessun modo”
Lui rimase sorpreso e spiazzato dalla mia risposta , solo una frase di circostanza “ Sandra, ma che dici . Dai..” “ E tu Gigi, hai ripensato a quella notte in auto ? “ Risposta secca : “ Sì, spesso “ Poi di fronte al mio sguardo interrogativo riprese “Mi sono dovuto impegnare per non venirti a cercare di nuovo. Hai ragione la trasgressività di tutta la situazione ci è stata fatale. E poi il chiuso della macchina ha sempre avuto un effetto particolare su di me." Scherzando , ma non troppo risposi “ Ah! Mi devo preoccupare ? “
Capivo che i discorsi stavano prendendo una china che poteva diventare irreversibile.
“ Tranquilla, siamo cresciuti ormai. Siamo responsabili”
Ma ad ogni stop da traffico il suo sguardo cadeva sulle mie gambe. E io cominciavo a sentire un certo rimescolamento.
“ Quindi la macchina ti stimola eroticamente, ti carica “
“ Beh, sì mi è sempre piaciuto fare sesso in macchina, soprattutto con un tempo come questo, sotto un diluvio che nasconde tutto, appartati in un posto isolato” Non poteva essere una risposta casuale: erano le stesse condizioni in cui ci trovavamo il quel momento. Decisi di stare al gioco, ma senza esagerare.
“ Quindi questo sarebbe il tempo perfetto per fare pazzie in auto!”
Lui indicò il tempo fuori “ Direi proprio di sì. “ E con nonchalance appoggiò la mano sulla mia coscia. Il rimescolamento divenne un brivido forte.
Gigi : “ Perché a te non piace fare sesso in macchina ? Beh, non mi dire che ti sei scordata i tempi di quando da giovani ci si divertiva in auto? E la pioggia aiutava a creare un atmosfera di complicità?”
“Ah.. (ridendo) questo facevi con la tua ex moglie ?
Gigi: “Magari.. lei era pudica e moralista, mentre a me piacciono tante le trasgressioni!”
“Sarebbero queste trasgressioni?”
Gigi : “Beh a spiegare è difficile, ti posso indicare cosa mi piacerebbe fare e se a te va, lo fai senza problemi”
Gigi mi stava provocando , voleva valutare la mia disponibilità . Era chiaro che aveva voglia. Una donna , anche se sorella, sa valutare i segnali che vengono inviati dal maschio : i suoi sguardi , quella mano che non si spostava dalla mia coscia,la patta dei pantaloni che si tendeva sempre più. Presi una decisione : se Gigi voleva portare il gioco fino in fondo non avrei fatto niente per ostacolarlo. Lo volevo anche io. Lo avevo voluto da sempre.
“Dai Gigi, ti va di scherzare? “
Gigi : “Si è un gioco erotico da buoni amici, incominciamo?”
“Ok, dai… !”
Gigi : “Si... Dai incominciamo?”
“Ok.”
Ero veramente curiosa di capire dove volesse andare a parare.
Gigi: “ Siamo in periferia, alzati la gonna e fammi vedere il colore del tuo slip”
In effetti i capannoni dell’azienda in cui lavoravo come responsabile della contabilità erano nell’estrema periferia.
Sorpresissima mi guardai in giro : intorno all’auto non c’era nessuno, e comunque i violenti scrosci di pioggia coprivano tutto. Decisi di accettare la sfida. Mi alzai dolcemente dal sedile e si tirai su la gonna. Scoprii le mie gambe completamente , le calze autoreggenti nere simili a quelle che indossavo quella famosa sera.
Gigi accese la luce di cortesia e diresse il faretto del dispositivo verso lo slip.
Incominciammo a ridere, e Gigi ringraziando per l’accettazione del gioco, esagerò :”Ok. Al primo semaforo ti togli lo slip e rimani con la gonna alzata.”
Il gioco mi piaceva, mi eccitava. Ma la cosa più importante era che ci stavamo lasciando andare e che era sicuro che alla fine di quel gioco avremmo fatto sesso.
Improvvisamente realizzai che il vialone che avevamo imboccato per arrivare al capannone non aveva semafori. Non volevo rovinare il gioco, volevo andare fino in fondo.
Ridendo lo provocai " Gigi se vuoi continuare il gioco e farmi togliere le mutandine
devi girare a destra. Qui non ci sono semafori. " Lui sorrise accettò il consiglio e voltò per un traversa all fine della quale c'era effettivamente un semaforo. Io eseguii eccitata dal gioco, eseguii alla letterale istruzioni di Gigi, anzi, esagerai lanciai il tanga verso di lui per provocarlo.
A quel punto lui con espressione calma , rilassata e soddisfatta, mi mise le mani tra le gambe. Io ormai totalmente persa le allargai e lui guidando con la sinistra, prese a strofinare le dita della mano destra sulla fica. Mi bagnai subito. Gli presi la mano e me la appoggiai sulla fica già grondante. Gli leccai un orecchio sussurrandogli “ Ti voglio Gigi. Scopami” " dove sorellina ? Ti voglio anche io, siam in mezzo alla strada. Allora lo guidai al parcheggio di un centro commerciale chiuso da tempo per un incendio. " Qui staremo bene Gigi, con quest'acqua non ci scoccerà nessuno." Gigi fermò la macchina, chiuse sportelli e finestrini dall'interno e mi guardò. Accarezzandomi la guancia col dorso della mano mi disse" Che bella che sei Sandra " Io lo guardai affaascinata " Ma tu che vuoi fare alla tua sorellina ? Non vorrai abusare di me , vero ?". " Certo che sì tesoro, ormai non mi sfuggirai " " Oddio che paura, ma non hai armi, non puoi farmi del male" " Sbagli, sorellina, un'arma ce l'ho, eccola " Sbottonò il pantalone, tirò fuori il suo magnifico uccello e disse :”Ecco questo è l’uccello che la mia ex assaggiava quasi di malavoglia! Ecco l'arma che ti farà arrendere."
Sempre più affascinata, sempre più eccitata. " La tua ex non era una buongustaia, non ha saputo apprezzare una prelibatezza come quella che hai in mezzo alle gambe.
Ma che spreco. MMMMM... lo saprei prendermene cura alla grande”
Gigi con voce carica di eccitazione “Bah.. fammi vedere sorellina. Chissà quante volte te lo sei sognato questo cazzo da quella sera . Di’ la verità quante volte ti sei masturbata immaginando di potertelo spupazzare ?” Era proprio fuori controllo, sparito ogni freno inibitore. Presi in mano il suo cazzo , baciando la cappella lucida. “ Tante volte Gigi. Tante volte ho immaginato di poter avere il tuo cazzone tutto per me. "
Gigi mi baciò sulla fronte, poi tenendomi per la testa,
mi sospinse con forza verso il suo uccello che svettava dai pantaloni.
"Succhiamelo sorellina, dai, leccamelo bene, è tutto tuo adesso "
L'uccello sfiorò le mie labbra.
"Prendilo in bocca. Dai!. E’ da quella sera che ti immagino col mio cazzo in bocca
Succhia Sandrina fammi godere".
Presi nella mano l'uccello e acccompagnai la cappella alla bocca.
Esitai prima d'introdurla fra le labbra, poi la ingoiai per intero, spingendola nella cavità.
Sorressi l'uccello lavorandolo di bocca e di mani finchè iniziò a inturgidirsi fra le labbra.
Era una sensazione straordinaria: sniffare l'odore che emanava quel cazzo mentre lo spompinavo era quanto di piu' eccitante potesse capitarmi.
Quello che stringevo fra le labbra poi era il cazzo di mio fratello che tante volte avevo desiderato e questo mi procurava uno stato di eccitazione molto più forte.
Succhiavo con passione mentre Gigi , dopo avermi sditalinato mi scopava la fica ficcandoci tutta la mano. Avevo la fica bagnata fradicia. Gigi con la testa abbandonata su sedile, straparlava facendomi eccitare ancora di più.
“ Mmmm sorellina, sei brava, come hai imparato a lavorare di bocca così bene… ? Mmmm…sìììì…che pompino fantastico , ti voglio sborrare in gola.”
E spinse la mia testa ancora più a fondo verso il suo cazzo. Ormai lo avevo fino in gola.
Al contempo ruotai nervosamente la mano sull'uccello fasciandola per intero. Spompinavo con gusto e segavo quel cazzo maestoso,
riempiendolo di saliva per facilitarne lo scorrere nella bocca.
MI sentivo libera, finalmente avevo realizzato il mio desiderio. Che fosse mio fratello e non un uomo qualsiasi non aveva nessuno importanza. Contava solo che avevo fra le mani ma soprattutto in bocca quel cazzone da godermi.
Gigi pose anche l’altra la mano sul mio capo e con forza la spinse verso il suo cazzo. Non potevo fare nessun movimento se non quello di succhiare il suo palo di carne. Dalle contrazioni che avvertivo in bocca capii che stava per eruttare. Mi tenne ben ferma la testa pensando che potessi tirarmi indietro, ma mai avrei rinunciato ad assaporare la crema di mio fratello. E in un attimo mi sentii riempire da un fiume di sperma. Ne avevo la bocca piena fino alla gola. Ingoiai tutto con sommo piacere. Lui inarcò la schiena e in questo modo spinse ancora più in fondo il suo uccello : mi stava soffocando, ebbi un rigurgito di vomito.
Iniziai a tossire e Gigi cacciò fuori l'uccello dalla bocca, che per la sua grandezza quasi mi soffocava. Era ancora gocciolante e io non persi l’occasione per leccare fino all’ultima goccia. Gigi mi prese la testa e mi baciò profondamente. “Grazie Sandrina, sei stata bravissima. Ma adesso tocca a me farti godere “ “ Sìììììì fammi godere… ti voglio..” Ci spogliammo completamente. Il posto era deserto ,i vetri appannati , il diluvio ancora più forte, la comodità del grosso SUV : stavamo più comodi di un albergo a ore.
Gigi tirò giù i sedili, mi sistemò a pecora con le mani appoggiate al cruscotto e il culo ben sollevato accomodandosi dietro di me. Non succedeva niente, allora girai la testa verso di lui, e la mossi come per chiedergli che cosa stesse accadendo. E lui trovò il modo di sorprendermi ed eccitarmi ancora di più, se possibile : “ Ti sto guardando, sto godendo dello spettacolo del tuo corpo nudo davanti a me. La tua fica, il tuo buchino le tue tette …adesso sei come nei miei sogni. Sei mia finalmente.” “ Si Gigi, sono tutta tua. Scopami ti prego, fammi godere “ Mi aprì le gambe e iniziò a baciarmi lì sotto. Baci lenti, prima sulle mie cosce e poi lentamente verso le grandi labbra.
La sua lingua picchiettava il mio clitoride, e a ogni colpetto fremevo, sentivo l’ondata di piacere che andava aumentando, e non si sarebbe placata. Iniziò a leccare più a fondo: la sua grossa lingua si era infilata nella mia vagina, dandomi una sensazione di piacere man mano crescente. Con la mano destra mi palpava un seno, giocherellando col capezzolo, il pollice della sinistra invece giocherellava col secondo buchino accarezzandolo. Piano piano iniziò a cambiare la mira delle sue leccate: tornò sul clitoride con leccate voluttuose e insalivate, con movimenti circolari. Non voleva arrivare subito al dunque. La mia eccitazione saliva, ero tutta un fremito, non mi sarei trattenuta a lungo. Mi leccava come se fossi un gelato, con movimenti ampi e peccaminosi. In men che non si dica raggiunsi un orgasmo travolgente. Ma per lui non era abbastanza. Iniziò a fare dentro e fuori con la lingua, passando dalla fica al culo, come se mi stesse penetrando, e ogni tanto sbucava fuori per dedicarsi al clitoride, con colpi veloci, istantanei, ma estremamente piacevoli. Ebbi un altro orgasmo. E poi ancora, non contai nemmeno gli orgasmi, lui sembrava una furia, non accennava a fermarsi, mi aveva fatto perdere la cognizione del tempo. Leccò con trasporto e passione.
Ma io ormai volevo essere scopata. Non resistevo più. “ Dai Gigi, scopami, dammelo tutto. Non ce la faccio più” “ Sì piccola..adesso ti scopo..”Poi appoggiò il cazzo durissimo fra le mie gambe aperte e mi penetrò. Finalmente era dentro di me, quel cazzo che tanto avevo desiderato! Era così grosso e duro che mi riempiva tutta , facendomi godere da impazzire. Il cazzo scorreva ritmicamente portandomi più volte all’orgasmo.
“Dai Gigi si, scopami forte! Fammi sentire tutto il tuo cazzo dentro! Spaccami l’utero!” Mentre mi scopava a pecorina mi teneva saldamente per i fianchi , e mi baciava sul collo. A volte liberava una mano e mi tastava le tette e i capezzoli durissimi.Affondava con tutto il cazzo come a volermi davvero sfondare l’utero e non smetteva mai. “ Sei fantastica sorellina … siiiii “ e spingeva.
“ Sì Gigi sììì la mia fica è tutta tua, tutta per te! Goditela fratellino!”Ebbi un altro orgasmo mentre sentivo la fica venire invasa dai getti potenti della sborra di Gigi. “ Ecco sorellina sborrooooooooo…. Tutto per te …vengoooo..sììì.”Tirò fuori il cazzo ancora duro: una incredibile resistenza. Lo leccai di nuovo con goduria. Era evidente che lo eccitavo alla grande, e che la voglia di scoparmi era stata così repressa per tanti anni che ora stava deflagrando, come del resto stava accadendo a me.Me lo infilò di nuovo, era di nuovo un pezzo di marmo. Anche se in realtà non si era mai “riposato” “ Lo vuoi ancora sorellina, ti piace ? “ “ Sììììì….dammelo ancora..non mi basta mai… “ Ma poi Gigi si dovette fermare un paio di volte per non sborrare di nuovo. Poi in preda all’erotismo più sfrenato , si sfilò e affondò la testa fra le mie cosce iniziando di nuovo a leccarmi . Scorreva lungo tutto il canale, leccava con grande esperienza procurandomi dei veri spasmi di piacere. Mi insalivò in modo esagerato la fica e il culo , poi inumidì le dita ai miei umori le avvicinò allo sfintere lo accarezzò e lo penetrò con un dito..Ebbi un sussulto provocato dal dolore e mi ritrassi in avanti. "Stai ferma! Non ti faro' male, vedrai ti piacerà....". Mio fratello voleva incularmi, e io non avevo nessuna intenzione di oppormi, anzi non vedevo l’ora.Ruotò il dito nella cavita', poi lo ritirò. Sputò di nuovo saliva sulle dita e proseguì nella sua opera dilatandomi il buco del culo. "Lasciami fare. Ma se non vuoi mi fermo.” “A quel punto mi aprii oscenamente le natiche e sollevando un po’ il bacino gli offrii il culo : “Sì, mettilo anche lì! Facciamo le porcherie fino in fondo! Spacca il culo a tua sorella”Attesi con trepidazione il momento in cui sarei stata' penetrata dal cazzo.“ E’ la prima volta tesoro ? ““ No Gigi, non è la prima volta, ma è ancora bello stretto, spaccamelo tu “ Gigi me lo accarezzò delicatamente poi mentre avvicinava la mazza al mio buchino mi sussurrò in un orecchio “ Hai sempre avuto un culo favoloso , sorellina. Mi sono fatto sempre un sacco di seghe sognando il tuo culo, immaginando di incularti. Ed ora eccolo , è mio, tutto mio. Questa sarà la più bella inculata della mi vita, la più desiderata “
“ Sììì…è tutto tuo…inculami …”
Gigi si attaccò a me e aiutandosi con la mano portò la cappella a contatto del fiorellino anale.
Non opposi resistenza. Anzi!
Feci di tutto per rilassare la muscolatura dell'orifizio anale e accogliere per intero l'uccello dentro di me.
Nell'attimo in cui lo sentii risalire nella parete intestinale mi scappò un urlo di dolore. Era grosso , non avevo mai preso nel buchino un cazzo di quel calibro.
Gigi si fermò “ Smetto Sandra,ti fa male ?”
“ Nooo ti prego non ti fermare…” Ma per facilitare la penetrazione frugai nella mia borsa e tirai fuori una crema per le mani che portavo sempre con me. “ Ecco Gigi…metti questa “ E così Gigi spalmò di crema il mio buchino e poi il suo pisellone.
Il cazzo duro e ormai ben lubrificato entrò sia pure a fatica nel culo. E Gigi si eccitò ulteriormente nel constatare che il culo che tanto aveva sognato era ancora bello sodo e stretto.Cominciò a pompare con vigore e con forza nel culo dei suoi sogni erotici. “E Sìììì, è bello Gigi! Hai una cazzo meraviglioso, mai provato uno così. Mmmmm ..lo sento, lo sento, in culami più forte, spaccami, fammi maleeee ". Il piacere di essere posseduta totalmente mi stava devastando.
Ormai L’avevo tutto dentro.
Percepiii nella sua interezza il corpo estraneo che era penetrato nel mio corpo.
Mio fratello si muoveva con cautela, inanellando lievi movimenti del bacino, sospingendo avanti e indietro il rotolo di carne che teneva dritto fra le gambe.
Morsi le labbra fra i denti per mitigare il dolore che, nonostante la crema, avvertivo all'ano, ma dopo un po' il bruciore e la sofferenza fisica si trasformarono in gradevole piacere e anch'io iniziai a godere, sì godevo col cazzo di mio fratello nel culo, che sensazione inebriante.
“ Continua Gigi , daiiiii che bel cazzo che hai, vienimi dentro, sborrami in culo daiiiii “
E lui fuori di testa come me " Oddio che fantastica inculata, che magnifico culo, te lo sfondo sìììì"
Gigi aumentò il ritmo dell'inculata estraendo più volte la cappella dall'ano dilatandomi all'inverosimile lo sfintere.
Ogni volta che la cappella penetrava dentro di me avevo l'impressione che il cuore stesse per uscirmi dal petto e godevo come una pazza nell'attimo in cui il cazzo risaliva nell'intestino.
Gigi teneva il cazzo infilato nel mio culo e continuava a pomparmi senza tregua.
Ad un tratto mi sentii afferrare i capelli : una spinta più forte, le contrazioni del cazzo e finalmente il mio sfintere fu inondato dal seme di Gigi. Un fiotto di sperma precedette gli altri che in breve successione uscirono dalla cappella riempiendomi il culo. Furono almeno 4/5 fiotti abbondanti.
Rimase ancora un po’ dentro di me poi estrasse l’uccello, mi girò,ci abbracciammo nudi come eravamo, assaporando il calore dei nostri corpi stretti l’uno all’altra. Poi ci baciammo, profondamente, con la passione vera di due innamorati. Era dunque questa la vera realtà di quello che era accaduto: difficile, quasi impossibile da accettare , ma era così . Io e mio fratello ci amavamo. Da sempre forse , non volevamo ammetterlo a noi stessi ma era l’unica spiegazione , anche della nostra difficoltà ad avere rapporti con altre persone. In mente c’ero sempre io per lui e lui per me.
In silenzio ci rivestimmo. Poi volli dirglielo: se lo meritava. “ Grazie fratellino, anzi fratellone: nessun uomo mi ha mai fatto godere come te. E adesso che succederà ? “
Lui rimase in silenzio, come preoccupato. Mise in moto l’auto e mi riaccompagnò al lavoro.
Prima che scendessi dalla macchina mi prese la mano, mi baciò sulla guancia e rispose alla domanda:
“ Lo sai che non verrò domani a dirti di dimenticare questa giornata. . E’ stato tutto troppo bello per far finta di niente. Fra noi è accaduto qualcosa di magico. Un uomo e una donna hanno raggiunto una perfetta intesa sessuale. Non mi interessa di niente , delle convenzioni, dei giudizi degli altri. dei miei scrupoli. Non voglio perderti. Non voglio che ti prenda qualcun altro. Credo di essere innamorato di te sorellina. Devi essere mia, solo mia. “ E mi strinse forte la mano.
Non volevo ammetterlo a me stessa ma era proprio quello che volevo sentirmi dire.
Avrei voluto abbracciarlo e baciarlo proprio come fossi la sua donna, ma avevo paura che qualche collega potesse vederci. Allora presi io le sue mani nelle mie e baciandolo sulla guancia da brava sorellina gli sussurrai “ Amore, passami a prendere stasera. Ti voglio ancora”


Questo racconto di è stato letto 1 7 9 3 9 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.