Bocchino in albergo

di
genere
incesti

Ho aperto gli occhi e per un'attimo mi venne un brivido perchè mi sembrava la camera da letto dei miei, il loro letto.
Poi il dettaglio della tenda accanto mi ha ricordato che quella era la stanza d'albergo, che quello su cui dormivo era un letto anonimo.
Mi girai verso di lui che respirava rilassato, nudo e a cazzo posato sull'interno coscia, Un solo lembo di lenzuolo gli copriva quasi tutta l'altra gamba. Mi accoccolai più vicina a lui, gli posai la mia gamba sulla sua e il seno contro il fianco del suo pettorale.
Lo guardai un istante prima che si svegliasse, da così vicino, la sua barba di 2 giorni gli dava quell'aria da selvaggio che tanto piace a me.
"ohi... che fai? mi scruti di nascosto?" fu la sua prima frase e poi girandosi verso di me mi baciò senza farmi rispondere subito.
"non mi serve scrutarti di nascosto..." guardai verso il suo cazzo scoperto in modo da finta innocente.
"non mi sembra che sei così nascosto... o che vuoi nasconderti da me" sussurrai io e direzzionai la mia mano destra su quel gran pezzo di uomo che tanto mi rendeva soddisfatta e completa... era caldo, morbido ma pieno, invitante...
Mio padre non si mosse di un millimetro, mi guardava negli occhi e poi la mia bocca, e poi tornò a guardarmi negli occhi.
"ma da quanto sei sveglia? hai dormito?"
"ma certo, mi son svegliata un attimo fa"
"posso osare a dirti una cosa?" chiese lui
"dimmi amore mio..."
"qualsiasi uomo, anche il più stronzo, e dico qualsiasi vorrebbe risvegliarsi e vedere una dea così accanto..."
Mi fece sorridere e mentre continuai ad accarezzargli il cazzo lentamente e delicatamente risposi di getto
"qualsiasi... pure un padre?"
"certo, fossi tuo padre ti scoperei comunque e pure meglio..."
Ridemmo assieme, ci abbracciammo e mi ritrovai distesa su di lui, con la fica liscia sul suo cazzo semieretto tosto, il seno contro il suo petto, la mia lingua alla ricerca della sua e viceversa.
Le sue mani sulle mie chiappe erano sicure, forti ma di una delicatezza e sensualità infinita, le mie erano a stringergli e fermargli il viso, ad accarezzargli i capelli e le orecchie, il collo...
Mi fermai a limonare e lo guardai negli occhi.
"posso osare a dirti una cosa, papà?" mi venne istintivo sottolineare la parola 'papà', era la parola più sexy che potevo usare, quella più indecente, la più coraggiosa
"dimmi..."
Il cazzo stretto sotto di me rispose con un indurimento bestiale, ora era lì dritto, bollente, duro e grosso...
"qualsiasi donna... anzi qualsiasi figlia anche la più verginella vorrebbe risvegliarsi con un padre stupendo come te addosso... sei un dio..."
Avevo replicato con il suo stesso complimento e romanticismo... Mi stava stringendo di più a lui... ma mi alzai e mi misi veloce di lato, con una mano gli feci capire di rimanere disteso così.
Lui di contro allunga una mano a cercarmi la fregna nuda...
"ma sai una cosa? sono strafelice che tu non sei di una donna e figlia qualsiasi... tu sei solo mio, vero papà?"
Non gli diedi il tempo a rispondere, mi chinai sul suo cazzo e mentre una mano gli stringeva la base dell'asta la mia bocca aveva cominciato a infilarselo dentro, decisa, senza dubbi...
"ohhhh certo... e non sei nemmeno una verginella..." mugolò lui facendomi spazio tra le sue cosce muscolose bellissime.
Tolsi per un attimo il cazzo dalla bocca, volevo renderlo il padre più felice del mondo, volevo esagerare per dimostrargli quanto potessi essere troia e figlia allo stesso tempo.
dissi "ora goditi il bocchino più osceno, scandaloso... spudorato, svergognato della tua vita... sei pronto?"
Ci guardammo un istante negli occhi, io con la mano avevo cominciato a stringere i suoi coglioni grossi e pieni...
"devo pure rispondere?" fece lui ormai già eccitato che non vedeva l'ora...
"no... tanto decido io, tu goditelo e basta papà..."
Cominciò così quell'impegnativo bocchino a Filippo.

Lo avevo sfidato chiamandolo osceno, come se tutti gli altri che gli avevo fatto non lo fossero! Ma per osceno intendevo che non mi sarei fatta scrupoli a trattare quello stupendo cazzo come uno scettro, un super cannolo da leccare con tanta saliva. E incominciai a farlo, dalla base, a volte partendo dallo scroto dalle palle, a volte escludendole e iniziando dall'asta ma comunque cercando di arrotolare la lingua su quella gustosa circonferenza, lingua su vena, cm dopo cm. Per poi riprenderlo in gola e sgusciare fuori filamenti di saliva che mi bagnavano il mento.
Avevo usato quei termini utilizzando passione e sensualità, porcaggine e affetto perchè volevo trattare bene mio padre, e da figlia "prediletta" glielo dovevo... perchè lo desideravo da morire!
Papà cercava di rilassarsi ma il mio modo di fare lo impegnava ad autocontrollarsi per non decidere lui il ritmo e i tempi. Ansimava e più si gustava la mia bocca più allargava le gambe per aderire meglio contro di me.

Divenne un bocchino scandaloso quando cominciai a chiedergli se gli piaceva:
"ti piace vero papà? dimmi che nessuna si è mai dedicata al tuo cazzo come mi ci dedico io. Dimmi che sono una figlia zoccola pompinara..." e sentendo le sue conferme sentivo pulsare tutto quel pezzo di carne enorme che cercava di colpirmi le tonsille quasi. Sentivo poi un leggero brivido freddo sul mio culetto sollevato perchè ero china in ginocchio. Dalla finestra arrivava un delizioso venticello e a tratti la tenda mi accarezzava il culo.

Divenne poi un bocchino spudorato quando gli presi le mani e le feci adagiare dietro la mia testa ma prima di rimetterlo in bocca lasciai cadere un bel pieno rivolo di saliva che gli bagnò il pube già lucido di altra saliva.
"no aspetta" dissi io fermandolo nel momento in cui mi stava cominciando a farmi chinare. Ripresi a riempirmi la bocca della mia saliva, papà mi guardava e capì che da lì a poco riversavo un mare sul suo cazzo.
"ma quanto sei porca? io ti adoro..."
Lentamente afferrai meglio il suo cazzo che dritto e maestoso aveva la cappella gonfia lucida e bella come fosse scolpita. Mi guardò quando riversai tutta la saliva lenta su quella punta che odorava di sesso, la ricoprì tutta e mi svuotai la bocca. Lo tenevo stretto alla base e lui se lo guardò.
"mi fai quasi arrossire per come sei scandalosa lo sai?"
"e arrosisci pure papà... dai ne hai il diritto..."
Un po' di saliva era scivolata lungo l'asta, gli allungai la mano a mo' di cucchiaio e lo invitai a sputarmi dentro...
Lo fece ma non contento lo fece 2 volte tanto che dovetti fare presto a gettare tutta la sua saliva sul cazzo perchè mi stava sfuggendo dalla mano.
Era pronto, ero pronta.
Con un cenno gli diedi l'avvio per scoparmi la bocca: la prima mossa la fece piano, con forza e lentezza mi fece avvicinare cm dopo cm verso la sua cappella coperta di saliva. Sembrava una vetta innevata, o un gelato ricoperto di panna. Non me ne diede il tempo di ammirarlo meglio che con un colpo di reni aiuatato dalle sue mani dietro la mia nuca me lo infilò tutto subito.
Un brivido dalla punta dei piedi, lungo le gambe e sino alla fica...
Iniziò a decidere lui, a me restava eccitarmi più che potevo, a immaginarmi la scena: io e lui su un letto di albergo, con la finestra dischiusa che a tratti si scopriva dalla tenda verso il mare sotto.
I suoi colpi erano di una viralità e sicurezza indecente. Ecco era questo il termine giusto forse. Cercavo di pensare ad un sinonimo più forte ma il suo cazzo tutto dentro la mia bocca non mi faceva più pensare.
Divenne un bocchino rumoroso, mi scuoteva ed era come il suono della risacca. Poi mi chiese se ero pronta a fare l'apnea. Capì cosa voleva dire, e come sempre gli feci ok con la mano.
Mi guardava pieno di voglia, mi ha dato tempo per respirare e... giù.
Mi ha spinta verso il suo cazzo maestoso, tutto in bocca sino a stringermi contro i suoi coglioni. Mi tiene così ferma, immobile mentre spinge forte, io conto i secondi a mente, 5, 6 7 secondi e mi lascia respirare alleggerendo la presa.
E' solo l'inizio, si sistema meglio a gambe larghe e mi afferra la testa da dietro, sto respirando libera quando mi preme giù riempendomi dentro la bocca. Cacciò la lingua fuori per dargli più spazio, mi colpisce 3 volte scopandomi la bocca e mi tiene immobile con forza. A mente arrivo a contare sino ad 8 poi divento rossa e mi sento strozzare, cerco di sfilarmelo ma è lui a decidere. Mi forza sempre più la bocca, non posso rimanere ancora così senza tossire. Al limite della sopportazione alleggerisce la presa e io d'istinto me lo sfilo fuori.
Sento la mia fica bagnarsi, pulsare, dilatarsi.
"coff... coff..." ho conati di vomito ma stando a 1 cm da quel cazzo pieno di saliva lo rificco in bocca e lo aspiro. Gli afferro le mani e lo invito a rifare.
Capisce e con decisione mi rimbocca profondamente.
"puttana che sei... mmmmmmmmmm" urla lui mentre lo sento pulsare. Passano i secondi, 6, 7... inclino meglio la gola per trovare posto ad un leggero filo di aria che non trovo. Gli faccio cenno di mollarmi, ma tutto fa fuorchè trovare compassione per me.
Sanno 12, 13 secondi lunghissimi. Mi tiene deciso. Cerco di togliermelo ma lui preme forte. Anzi, mi va giù all'inverosimile, mi sbatte forte e riceve da parte mia un lungo sofferente conato. Trovo un lieve segno di aria dal naso e mi pizzica la laringe... vorrei continuare ma credo di non farcela. Con uno scatto mi sfilo il cazzo, tossisco forte, temo di vomitare e cerco di concentrarmi sull'aria.
Mi riprende e mi rificca ancora. Così per 3 volte. Poi sfinita gli faccio segno timeout.
"coff" tossisco ancora a 1 cm dal suo cazzo.
Mi calmo senza però evitare di sputare un po' sul letto.
"...bravissima!"
"guarda un altro secondo e ti vomitavo sul cazzo" risi io
Il suo cazzo è grosso invitante ma ha perso un po' di colorito.
"dai riprenditi" mi fa.
Così adagiata mi è difficile stare buona, allungo un po' la lingua e lo lecco sulla cappella. Gli tasto i coglioni, poi di nuovo lo imbocco ma decido io come. Solo un paio di cm in bocca e lo aspiro piano sbaciucchiandolo. E' di marmo e maestoso. Ora è mio, sino alla fine.
Sento che pulsa intenso, so come farlo impazzire.
Con una mano gli massaggio i coglioni e con l'altra lo accarezzo sull'asta, decisa, come se lo segassi ma solo per renderlo caldissimo. E continuo a ciucciarlo senza più imboccarlo in fondo ed ecco che, dopo una succhiata intensa si contorce e mi afferra di nuovo. Urla un "ti amo" e un "troiaaaa". Pulsa forte sino a esplodere in uno sborrata lunga che più che schizzo e una pisciata. Direttamente in gola mi scivola il suo cremoso bollente sperma, non mi lascia scampo e lo ingoglio involontariamente. Lo tengo in bocca in una brevissima attesa. Poi un secondo fiotto menu lungo mi colpisce il palato, e un terzo e un quarto. La tengo in bocca sino ad ospitare l'ultimo schizzo della sua sborrata indecente. La sento in bocca ed è un brodo denso bollente.
"cazzo... sei irresistibile!"

Non so se aspetta un commento o una risposta, comunque non posso tanto giocare perchè con la bocca piena così devo scegliere se ingogliare o sputare.
Sorrido e apro la bocca. Mi guarda.
Mi avvicino al cazzo e faccio sgorgare la sua sborra sul suo pube sino a ricoprirgli i coglioni.
Rimango così a guardare la perfezione del suo cazzo che nonostante abbia eruttato continua ad essere grosso.
Mi vuole accanto a lui, mi vorrebbe pomiciare. ma lo accontento diversamente cominciando a leccargli i coglioni e pulendoli da quella pazzesca cascata di miriadi di spermatozoi.
"oh non mi hai lasciato alternativa principessa... hai gradito?" dice rilassandosi.
Tra una leccata di palle e l'altra rispondo innocente
"secondo lei Maestà?" scherzo io mentre gli lecco la base dell'asta pulendolo.
Continuo così sino a togliergli le singole gocce di sperma.
Sento che il suo cazzo (son passati pochi minuti!) torna a rinvigorirsi tanto che torna verticale puntando contro l'aria...
Voglio farmi una doccia rigeneratrice, quindi mi sposto.
"mi lasci il tempo di lavarmi?" domando io.
"non vuoi che ci laviamo insieme?" e mi accarezza la fregna calda e bagnata.
"tu sei pulitissimo... hai appena avuto un bidet o sbaglio?"
"dai vieni qui..."
Mi provoca lui fissandomi la fica e prendendosi il cazzo...
Mi alzo e così nuda mi fermo in piedi davanti a lui. Lui continua a guardarmi e comincia a segarsi piano per tornare tutto sull'attenti...
Mi giro, soche mi guarda.
Apro del tutto la tenda e spalanco un'anta della finestra che da sul balcone, sul lungomare.
"vuoi far impazzire tutti gli uccelli?"
Ridiamo come due scemi a quella battuta.
"ma sai... tra tutti i gabbiani, l'unico uccello che voglio far impazzire è questo qui..." e indico il cazzo.
"si ma se non ti sposti da lì ne entra uno "umano" e ti incula senza tanti complimenti"
ridiamo e lascio la finestra aperta.
Fuori è iniziata la giornata, si vede la spiaggia e gli stabilimenti pieni, il cielo senza una nuvola, le palme del lungomaree di lato gli altri alberghi.
Poi noi, nudi, e vogliosi più che mai.

---continua? :p
Alessia23
di
scritto il
2018-02-04
1 9 . 6 K visite
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