In appartamento (1° parte)

Scritto da , il 2011-03-08, genere tradimenti

La mia scappatella in piscina con Erio era finita, probabilmente lui si era trovato un’altra a cui donare il suo prezioso seme, io mi ero tranquillizzata anche se mio marito mi scopava sempre poco e male.
Mi ero dedicata molto al mio bimbo Giulio, che cresceva molto bene, un pomeriggio dopo il lavoro ecco la chiamata di mia madre in cui diceva che sarebbe passata a salutarmi.
Io ero abituata ormai al mio part-time e il pomeriggio lo passavo tra casa e piscina con il mio bimbo, quel pomeriggio vidi che mia madre era in ritardo, ma aprendo la finestra vidi che era in chiacchiere con Aldo il nostro vicino.
Quando mia madre entrò in casa era in compagnia di Aldo “Ho trovato questo gentiluomo in giardino e l’ho invitato a prendere un caffè!” io sorrisi “Hai fatto bene mamma, Aldo è sempre ben accetto!” quel pomeriggio passò in chiacchiere ridendo e scherzando di tutto.
Mia madre mi disse che aveva piacere di passare più tempo con Giulio e che sarebbe passata il giorno seguente, io dissi che poteva venire tutti i giorni che mi faceva piacere.
Il giorno seguente venne mia madre, prese Giulio e lo portò prima al parco e poi lo portava in piscina, passarono dieci minuti e suonarono alla porta, convinta che mia madre si fosse dimenticata qualcosa andai ad aprire con molta tranquillità, sulla porta mi ritrovai Aldo.
“Salve Aldo! Mi dica!” lui esitò “Credevo di trovare sua madre!” io sorrisi “No, è già uscita! Ma venga dentro che le offro un caffè!” lui si accomodò mentre gli preparai il caffè.
Lui era un uomo alto e abbastanza robusto “Allora Aldo, cosa mi racconta di bello?” lui sorrise “Dammi del tu! Niente speravo di trovare tua madre, è una donna così divertente e affabile!” io mi avvicinai porgendogli il caffè “Insomma io non vado bene?” ridendo di questa cosa disse “Per un uomo di 58 anni come me, tua madre va benissimo!” e scoppiammo a ridere insieme.
Parlammo di sua moglie che se n’era andata 5 anni prima a causa di un brutto male “Era una donna meravigliosa, bella e dolce!” disse commosso poi appoggiando la tazzina si alzò “Tolgo il disturbo!” e via che se ne andò.
Lo salutai dicendo di passare il giorno seguente, lui sorrise e prese le scale salendo al suo piano.
Tornando alle mie cose mi accorsi immediatamente che aveva lasciato i suoi occhiali sul mio divano, li presi e salendo le scale arrivai velocemente al suo appartamento, suonai e dopo poco eccolo aprire, era in lacrime.
“Scusami ma hai dimenticato gli occhiali da me! Cosa succede?” lui mi fece entrare, di spalle si asciugò le lacrima “Niente cara, solo che mi ricordi tanto mia moglie!” e in effetti guardando le foto appese ai muri mi resi conto che da giovane mi assomigliava.
Mi ringraziò per gli occhiali e mi invitò a sedermi con lui sul divano, il suo appartamento era caldo bollente, era sotto il tetto e in quel mese di maggio era un piccolo forno.
Mi fece vedere un album di foto in cui era con lei ed erano felici e sorridenti, rise commosso “Era davvero bella!” e cosi dicendo la sua mano si mise sul mio ginocchio accarezzandolo, la sua mano ruvida incominciò lentamente a scendere tra le mie cosce, io per non mettere in imbarazzo nessuno allargai leggermente le cosce lasciandolo arrivare alle porte delle mie mutandine.
Lui si fermò e fece un avanti e indietro sulle mie cosce, finché dissi che dovevo rientrare “Devo finire alcune cose!” e lui sorrise togliendo la mano “Noi vecchi siamo così, attaccati ai ricordi..!” io gli feci in sorriso dolce e tornai in appartamento.
Ero sconvolta dalle avance di Aldo, mi rifugiai in bagno sedendomi sul water mi ritrovai bagnata, mi accarezzai la patatina ero eccitata da quelle carezze innocenti sulla mia coscia da parte di un vecchio.
Provai a rimettere in ordine i miei pensieri, ogni volta che un uomo mi corteggiava riusciva a percuotermi internamente, nello spirito e nei pensieri, era come se mi si accendesse una spia.
I mille pensieri mi offuscavano la mente, il suono del campanello mi riportò sulla terra, andai ad aprire trovando Aldo, tra noi nemmeno una parola, lo feci entrare.
Mi incamminai verso il salotto e lui mi seguiva, pensai di girarmi e baciarlo, oppure di arrivare al divano e mettermi subito alla pecorina, invece arrivai e mi misi a sedere invitando con la mano Aldo a sedersi al mio fianco.
“Cosa succede Aldo? Puoi dirmi tutto!” lui guardandomi “Tu sei uguale alla mia ex moglie!” lo guardai “Me lo hai già detto!” e lui sospirando “Avete anche lo stesso seno come taglia!” io rimasi a guardarlo e lui continuò “Aveva un seno così..” mentre lo diceva io scostai il collo a V della mia maglia facendo uscire prima una poppa e poi l’altra “L’aveva così il seno?” chiesi ad Aldo.
I suoi occhi si illuminarono e non dicemmo più niente, la sua mano mi accarezzò il volto e poi scese sulla mia poppa destra accarezzandola come un frutto proibito, si avvicinò con la bocca, mi diede l’ultimo sguardo come a chiedere se poteva e poi si infilò il mio capezzolo dritto in bocca.
Io come estasiata andai dritto alla sua patta, aprendo la zip facendo uscire il suo cazzo che era molliccio, mi chinai cercando di non spostare la sua mano dalla poppa e in un colpo solo mi infilai il suo uccello in bocca.
Furono secondi veloci, tre pompate e tre leccate ed ecco senza preavviso un fiume di sborra calda nella mia bocca, deglutivo mandandola giù per gola.
Il suo respiro affannoso e un sorriso grande e devoto nel momento in cui mi rialzai mi fecero dimenticare che in tre secondi mia aveva riempito la bocca.
Rimisi apposto le poppe e andai in bagno, al mio ritorno anche Aldo si era ricomposto, mi sorrise e pianse nuovamente “Aldo ma cosa succede?” chiesi “Niente, sei così bella, hai anche il suo stesso sedere!” io ormai avevo capito il suo gioco e non feci altro che assecondarlo e mettendomi davanti a lui feci alzare la gonna mostrandoglielo “Oddio, il tuo è molto più bello!” e così dicendo allungò le mani afferrandomi per i fianchi, mi lasciai trasportare alla sua bocca che iniziò a baciarlo e annusarlo.
Il momento magico era ricominciato, le mie mani afferrarono le chiappe aprendole, la sua lingua saettò nel mio spacco e nel mio sederino leccando avidamente.
Mi stavo facendo leccare da un sessant’enne che poteva essere mio padre, di sorpresa mi infilò un dito nella patatina e poi togliendolo mi fece sedere al suo fianco, vidi che il suo goffo pisello era di nuovo fuori.
Era rosso paonazzo, mi mise di nuovo un dito nella passera e lo muoveva bene “Voi donne di oggi siete abituate così…” io rimasi a guardarlo “Così come?” lui “A essere prese e scopate in tutti i buchi!” io sorrisi “Dipende non tutte sono così!” lui fece un sorriso “Nei film che guardo si vede di tutto!”.
Io intanto stavo cercando di far resuscitare il “morto” visto che il suo cazzo non ne voleva sapere di alzarsi, la mia mano provava in tutti i modi ma non ci riusciva.
“Come posso fare?” chiesi ad Aldo, lui mi guardò “Alzati e vienimi sopra, fammi vedere le tette!” così dicendo ormai ero un vulcano di voglia e mi misi sopra di lui a cavalcioni liberando le poppe “Raccontami qualcosa, è la prima volta che tradisci tuo marito?” io mi appoggiai al suo petto baciandolo al collo e sussurrandogli all’orecchio “No, l’ho già tradito!”.
Lui sospirò “E con chi lo hai tradito?” io “Un bel maschietto giovane!” io intanto mi strusciavo contro di lui, godevo su un cazzo molliccio che però prendeva coraggio ogni tanto.
“Cosa ci hai fatto? Ti ha scopata?” io risi e “Mi ha scopata per bene, alla pecorina infilandomelo davanti e poi anche nel mio culetto stretto! Poi mi ha riempita di sperma il mio piccolo e stretto culetto!” lui era in visibilio “Ti è piaciuto farti scopare dietro?” rantolava con pochissima voce.
“Mi ha fatto un male boia, era grosso e lungo, ma poi ho goduto anche io!” preso da un raptus improvviso e con il suo pisello abbastanza duro finalmente mi penetrò, io iniziai a cavalcarlo e in men che non si dica mi svuotò di nuovo il suo sperma dentro.
Era durato circa un minuto, io continuai arrivando al mio orgasmo sbattendo la mia patata contro di lui, sentendo il suo sperma lentamente abbandonarmi e finire in parte sui suoi coglioni.
Mi alzai baciandolo e tappandomi la passerina scappai in bagno, dopo pochi minuti che ero a gambe aperte sul bidet eccolo entrare per ripulirsi e sistemarsi.
Si avvicinò e mi baciò con grande tenerezza, mi toccò le poppe e poi scivolando sulla mia schiena mi mise due dita ancora dentro alla patatina scopandomi con le dita, e con il pollice roteava sul mio ano trovando la strada di entrata anche per il mio secondo canale.
Ero una cagna nelle sue mani, il suo ardito gioco di dita mi portò ad un altro orgasmo, lui guardandomi “Non sono un grande amante, ma tu sei una donna strepitosa!” io mi lasciai coccolare tra le sue braccia.
Se ne andò poco dopo.
Io mi ricomposi alla meglio e sedendomi in divano pensai a come potevo essere caduta in un gioco così perverso con un uomo così vecchio e con il cazzo molle.

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