Mio figlio - 9 - Finalmente il culo

di
genere
incesti

Nonostante le moine che avevo fatto trovandomelo dietro mentre ero affaccendata coi fornelli,l'idea di tenere mio figlio costantemente in tiro,mi eccitava e mi gratificava da morire.

Mi faceva sentire come se appartenessi solo a lui.

Ero la sua donna,la sua amante!

Questo è stato il motivo per cui,dopo che mi aveva sborrato dentro mentre ero distesa sul tavolo,anziché andare a fare il bidet,indossare mutandine o tamponarmi in qualche modo,mi ero rimessa in piedi ed ero tornata a preparare il pranzo.

Mentre lui apparecchiava la tavola,io mi muovevo vicino ai fornelli incurante del fatto che lo sperma aveva cominciato a colarmi all'interno delle cosce.

Naturalmente non indossavo calze e la cosa facilitava molto la discesa del liquido seminale verso i miei piedi scalzi e sino al pavimento.

Il caftano che indossavo di cotone greggio,era piuttosto vaporoso ed era corto appena sopra le ginocchia ammorbidendo quel sapore prettamente casalingo e conferendogli un non so che di civettuolo.

Naturalmente,il contributo dato dalle mie formose tette,aiutava a conferirmi un'aria alquanto campagnola e al tempo stesso,sexi.

Per accentuarne l'effetto provocante,mi ero stretta una cintura in vita ed avevo tirato su il capo da un solo lato lasciando una coscia scoperta sino all'attaccatura del gluteo rendendo così ben visibile parte del culo e l'interno della cosce già segnate da rivoli luccicanti.

-Mamma!-

Aveva esclamato ancora mio figlio col consueto stupore.

-Che c'è amore?-

Gli avevo chiesto con ostentata,finta ingenuità.

-Ma mamma.....stai colando e stai sporcando tutto il pavimento!-

-Cosa dici amore?!

Io non sto sporcando ma come fanno certi animali sto segnando il territorio coll'odore tuo preziosissimo sperma.

Dovresti già saperlo che mi piace conservare dentro di me il tuo seme e che non mi sognerei mai di fare il bidet dopo che me ne hai fatto dono con tanta passione.

Sai quante volte quando tu non ci sarai,ricorderò questo momento ed ogni piastrella sulla quale rivedrò la tua presenza.

Voglio lasciarne tracce indelebili anche sulla mia sedia e godrò quando qualcuno vedendole si chiederà "che tipo di macchie saranno mai?"-

Mio figlio che stava nudo davanti a me,mi esibiva l'ennesima erezione e mentre mi fissava tra le cosce e sul pavimento bagnato,sul suo volto si leggeva stupore e gioia di essere proprio lui l'interprete principale di quell'incredibile sogno erotico.

Per la bisogna avevo preparato per pranzo alcune delle cose delle nostre parti ad alto contenuto energetico e perché no,eroticamente stimolanti:

Spaghetti con le cozze-ricci di mare-insalata di polpo e burrata(di Bari) e poi ostriche e noci di mare da mangiare crudi.

Fichi e mandorle che lui adorava.

Una bottiglia di fresco Bianco del Salento,aveva annaffiato la gustosa ed abbondante libagione.

Alla fine del pranzo,mi ero avvicinata e mio figlio e dopo avergli baciato il pisello(finalmente a riposo)gli avevo preso la mano e me l'ero passata sulla fica:

-Senti com'è ancora bagnata amore....ma quanta ne hai dentro questo cannone?

Poi ho sollevato la mano intrisa di umori e di sperma e portandola sulla mia bocca,l'avevo leccata e ne avevo succhiato le dita uno per uno.

Dopo ci siamo baciati intrecciando le nostre lingue succhiando l'uno gli umori orali dell'altro.

-Amore....se tu adesso vai in camera ti riposi un po mentre io rassetto la cucina e preparo la cena per stasera per noi tuo padre e tua sorella.-

Mentre si dirigeva verso la camera da letto,la verga risvegliata dal suo breve torpore,si era ripresa e nella sua posizione orizzontale,pareva volergli indicare la via per il nostro nido d'amore.

Le cose per la cena erano già tutte pronte dal mattino e dunque,non avevo impiegato molto tempo a sistemare la cucina e passare lo straccio per sottrarre alla vista di mio marito e mia figlia le prove dell'incestuoso misfatto.

Naturalmente non era stato casuale il mio invito ad andare in camera.

Il mio piano era preciso ed era giunto il momento di regalare a lui ciò che avevo sempre negato agli altri maschi.

In bagno avevo già preparato l'occorrente per un enteroclisma che mi avrebbe ripulito per bene il retto e mi avrebbe resa pronta per il grande evento.

Il farmacista (anche lui tra i miei occasionali amanti) mi aveva suggerito una pompetta piuttosto grande e mi aveva fornito un preparato a base di erbe emollienti e profumate.

Chissà se aveva capito il vero scopo per quel clistere!

Il fatto certo è che,quando gli avevo chiesto anche un olio lubrificante,sul suo viso si era stampato un sorrisetto ironico accompagnato da un chiaro invito a seguirlo nel retrobottega.

Per tutta risposta,gli avevo stretto i testicoli con una mano da sopra la patta e sorridendogli maliziosa,gli avevo fatto l'occhiolino e senza pagare ero volata via.

Una mia amica esperta di rapporti anali mi aveva istruita per bene su come fare e quando mi sono presentata al cospetto di mio figlio con un intimo sexi in pizzo rosso,ben truccata e profumata,era scattato sul letto come una molla.

-Mamma......sei bellissima....mi fai arrapare così!-

-Calma...calma amore che ho una sorpresa per te.-

-Una sorpresa?Che sorpresa?-

Aveva chiesto con una certa ansia nella voce.

-Amore....oggi ti regalerò qualcosa che tutti mi hanno chiesto e che mai nessuno ha ottenuto da me.-

-Cosa....cosa....-

Aveva subito ribattuto agitato non riuscendo più a stare nella pelle.

-Amore...voglio regalarti il fiorellino vergine che ho tra le natiche.-

-Il culo?-

Aveva gridato d'impeto scusandosi subito dopo per la volgarità del tono usato.

-Si bambino mio...amore della mamma.....ti darò la chiave per aprirmi e sverginarmi il culo!-

-Ma...ma....davvero è vergine?-

-Si!

Solo una volta qualcuno aveva cercato di prendermelo ma dopo il primo tentativo troppo doloroso,avevo giurato a me stessa che l'avrei conservato inviolato per sempre......poi sei arrivato tu e......-

-Mamma....ti posso chiedere chi......-

Oramai con mio figlio avevo deciso di giocare a carte scoperte e dunque,senza neanche lasciargli il tempo di terminare la domanda gli avevo risposto:

-Mio padre...tuo nonno!

E' stato lui dopo che da poco avevo festeggiato i miei 18 anni a rendermi donna.

Una sera vedendomi triste perché avevo litigato col mio fidanzato,era venuto nella mia cameretta ed è successo tutto lasciando nella mia mente un bellissimo ricordo.

Mi sono ritrovata nuda tra le sue braccia e coprendomi di baci e di carezze,era entrato in me lasciandomi in una pozza di sangue e di sperma che aveva eiaculato sulla mia pancia e tra le mie labbra sanguinanti.

Mi aveva sverginata.

Al mattino mia madre,come se fosse al corrente dell'accaduto,era venuta da me per chiedermi come stessi e controllare lo stato della mia "cosina" e dopo avermi rassicurata che tutto andava bene,aveva cambiato le lenzuola sporche ed era tornata ai suoi impegni di casa.

Da quel giorno mio padre era diventato il mio amante e cambiava senza problemi il mio letto e il suo matrimoniale dove si coricava con la moglie.

Con me era sempre dolce,gentile,mai uno sgarbo,una violenza ed anche in riferimento alla mia libertà,non era affatto geloso anzi,mi incoraggiava a frequentare i ragazzi miei coetanei.

Quando mi sono laureata e poi sposata,i nostri rapporti si erano un po diradati anche se lui ha sempre saputo di poter contare sulla mia più ampia disponibilità nei suoi confronti ed anch'io sapevo di poter contare su di lui in ogni momento.

-E con gli altri?-

Aveva insistito mio figlio che non riusciva più a contenere la sua morbosa curiosità.

-Con gli altri tutto è successo come fosse la cosa più naturale del mondo.-

Mio fratello l'avevo svezzato io grazie agli insegnamenti di tuo nonno.

Poi,dopo il matrimonio,era stato tuo padre stesso a spingermi tra le braccia di suo padre e suo fratello.-"Cara,non voglio che tu soffra a causa della mia situazione ne'voglio divorziare da te.

Conosco bene le tue esigenze sessuali e non sarò certo io ad ostacolare la tua felicità.

Mi piacerebbe che tu avessi una relazione anche con i miei in maniera che tutto possa restare in famiglia"mi aveva detto un giorno tuo padre quando i dottori gli avevano confermato la sua impossibilità ad avere rapporti sessuali completi.

Per avere te e tua sorella abbiamo dovuto ricorrere all'inseminazione assistita e dio sa quanta fatica abbiamo fatto.

Ma adesso basta tesoro con queste storie,avremo tante occasioni ancora per parlarne mentre il tempo stringe e prima che arrivino tuo padre e tua sorella voglio che tu colga il fiore che ho coltivato per te.-

Mi ero portata sul letto e inginocchiandomi davanti a lui lo avevo leccato e succhiato per alcuni minuti poi,rimanendo carponi gli avevo chiesto di venirmi dietro e ricambiarmi il servizio.

Per prima cosa mio figlio si era intrufolato tra le mie cosce in posizione supina in modo che io mi potessi abbassare sulle sue labbra e farmi leccare sino a godergli in bocca.

Quel primo orgasmo mi aveva un po rilassata ed aveva allontanato dalla mia mente il timore per il dolore che avrei potuto provare.

Ormai pronta,mi ero rimessa carponi mentre mio figlio da dietro,aveva cominciato a leccarmi il buchino intriso dei miei stessi umori e della sua saliva.

-Amore.....cerca di infilarci dentro un dito.-

Gli avevo detto memore degli insegnamenti della mia amica.

La prima intrusione mi aveva dato strane sensazioni ma non era stata dolorosa.

(Qualche giorno dopo avrei scoperto che quel lubrificante oltre che contenere oli emollienti,aveva anche delle molecole analgesiche il che mi confermava che il farmacista aveva ben intuito l'uso che ne avrei dovuto fare)

Poi,dopo avermi spalmata con l'olio lubrificante vi aveva infilato due dita e poi tre provocandomi dolorose contrazioni che comunque,riuscivo ancora a sopportare.

Con le tre dita infilate nel mio culo aveva dato inizio ad un movimento rotatorio e nel contempo,si spingeva in dentro e tornava indietro ad un ritmo dettato dalle mie reazioni e dai gridolini che sfuggivano dalla mia bocca.

-.....sono pronta amore....mettimelo in bocca e fattelo succhiare mentre io mi rilasso un po'-

Il cazzo di mio figlio,teso all'inverosimile,con la cappella livida e tutte le vene gonfie,era diventato duro come un bastone di legno scolpito ed a malapena riuscivo a tenerlo tra le labbra.

Col corpo scosso da brividi di paura,avevo deciso che quello era il momento e presa la boccetta dell'olio,glielo avevo ben spalmato io stessa dalla capocchia sino allo scroto.

Al primo contatto della sua cappella con le pieghe del mio sfintere anale,avevo serrato i denti e chiuso gli occhi pronta al peggio.

Con la mente cercavo di ricordare i suggerimenti ricevuti che ma che a nulla erano serviti giacché,alla prima spinta,mentre le mani di mio figlio mordevano la carne dei miei fianchi,avevo lanciato un urlo staccandomi subito da lui.

Con la testa incassata sul cuscino mi ripetevo:"Devo spingere....devo aprirmi come se dovessi evacuare....apriti stupida....che figura stai facendo con tuo figlio" e mentre con le lacrime bagnavo la federa del guanciale avevo chiesto al mio torturatore di riprovare.

Ancora olio...altri massaggi e penetrazioni con le dita...altre grida di dolore e quando il dardo rovente mi aveva bruciata ancora con fitte lancinanti aumentando il mio tremore e la mia paura,avevo implorato mio figlio:

-Amore-

Gli avevo detto liberandomi dalla stretta delle sue mani e togliendomi da quella insopportabile postura:

-Amore.... togliti e sdraiati....voglio provare stando io sopra di te.-

Sdraiato in posizione supina,potevo vedere con terrore l'ariete che non era ancora riuscito a sfondarmi.

Per qualche minuto sono rimasta seduta sulle sue gambe per respirare,calmare il mio tremore e cercare la giusta concentrazione per il tentativo che io stessa avrei fatto.

Mio figlio mi guardava con occhi strani come a volersi scusare per il dolore che mi aveva procurato ed io accennando un sorriso simile ad una smorfia,avevo cercato di rassicurare anche lui.

Imponendogli di restare immobile,mi ero sollevata posizionandomi con le natiche all'altezza del suo randello.

Poi tenendogli il cazzo saldamente puntato con una mano,avevo cominciato a scendere.

Al primo contatto mi ero bloccata ma subito dopo,facendomi coraggio con gli occhi chiusi e trattenendo il respiro,avevo deciso di immolarmi come un'eroina mitologica,sul marmoreo feticcio che sino a quel momento mi aveva brutalmente violentata.

Facendo aderire la cappella al mio bocciolo,avevo spinto con tutta la forza dei miei muscoli rettali come se dovessi espellere chissà quante eiezioni e nel momento in cui avevo sentito i petali dilatarsi,mi ero lasciata cadere a peso morto.

Un urlo lancinante aveva accompagnato il dolorosissimo passaggio del glande attraverso il mio sfintere anale.

Non osando fare alcun movimento,tenendolo piantato dentro di me,mi ero accasciata sul petto di mio figlio e piangendo avevo bofonchiato:

-E' dentro...è dentro.....ce l'ho fatta amore.....sei dentro di me finalmente....il tuo cazzo è dentro il culo della mamma!-

Lui restando immobile e trattenendo il respiro come fosse in apnea,mi accarezzava i capelli e mi asciugava le lacrime con la lingua.

Mentre i nostri cuori battevano allo stesso ritmo delle contrazioni del mio sfintere e del suo cazzo,mio figlio mi ringraziava per il dono che gli avevo fatto e per il sacrificio così doloroso che avevo fatto per lui.

Pian piano,rimanendogli abbracciata,avevo cominciato a spingermi verso il basso e miracolosamente,man mano che anche l'asta mi scivolava dentro impossessandosi del mio corpo,il dolore tendeva a sparire.

Quando avevo sollevato il busto lui era tutto dentro di me ed anche se non avevo più male,non potevo certo dire che provavo piacere nel sentire quell'intruso conficcato nel mio corpo.

Appoggiando le mani sul suo torace,avevo cominciato,con movimenti lenti a farmelo scorrere dentro.

I miei movimenti divenivano sempre più veloci ed alla stessa velocità montava un piacere sino ad allora sconosciuto.

Ero felice e la certezza di averlo tutto dentro,mi veniva dal fatto che,ad ogni fine della corsa,sentivo i suoi testicoli sbattere contro le mie natiche.

Avevo cominciato ad ansimare mentre anche mio figlio aveva iniziato a rispondere alla mia cavalcata con le sue poderose spinte pelviche sino a che in un grugnito animale,aveva cominciato a spruzzare i suoi fiotti di sborra nelle mie visceri.

-Che bello amore....che bello.....hai sverginato tua madre e le hai riempito il culo di sborra.....amore....amore....amore.....-

Avevo gridato prima di abbandonarmi completamente sfinita tra le sue accoglienti braccia.

segue








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scritto il
2018-01-27
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