Mi hanno rotto il buco del c

Scritto da , il 2018-01-14, genere orge

Vi voglio raccontare come nel lontano autunno del 2005 sia riuscita finalmente a godere con Giacomo e non morire di dolore. Il giorno successivo ad una delle nostre festicciole io e Gabry, oltre ai soliti apprezzamenti ricevemmo un invito particolare di Franco. Il giorno dopo decidemmo di accettare e mandammo un sms “Per noi va bene, organizza tutto poi ci fai sapere quando, dove e i particolari”; immediatamente ricevemmo la risposta “Ci vediamo nella mia casa di campagna tra due settimane, trascorreremo lì una domenica Speciale se per voi va bene”, la nostra risposta fu fulminea “ non vediamo l’ora, speriamo solo che la qualità sia buona” e lui “ penso che dopo farete fatica a camminare, piuttosto preparatevi per bene perché ho parlato così bene di voi ai miei amici che non voglio fare figuracce, poi ci sentiamo per l’indirizzo e l’orario”. Il venerdì precedente Franco ci mandò l’indirizzo precisando che tutto il gruppo sarebbe stato lì per le 10,00, quindi noi decidemmo di arrivare con mezzora di ritardo.
Grazie al navigatore impiegammo circa due ore per raggiungere la casa, e constatammo che era abbastanza isolata. Vedendoci arrivare Franco ci venne incontro aprendo le portiere ci salutò con un sorriso molto affabile baciandoci sulle guance, poi rivolto a me mi disse “ venite che vi presento agli altri”. Entrando in casa ce li trovammo tutti lì che aspettavano noi, Gabry istintivamente disse “ ma quanti siete?” , Franco le risponde “ cinque, non lo sapevi?”. Mentre ci fece accomodare e ci aiutò a togliere i cappotti, salutammo prima Stefano e Giacomo e poi ci presentò i due suoi amici di Ferrara che erano venuti appositamente per noi. Dopo i convenevoli iniziali ci venne indicata la stanza dove potevamo spogliarci. Quando ci ripresentammo a loro io con un body tutto retato che partiva dalle spalle e scendeva fino ai piedi lasciando completamente scoperto il culo ed il seno, mentre Gabry indossava solo un paio di autoreggenti, rimasero tutti sorpresi per quello che videro e allora cominciarono ad urlare ed applaudire facendo apprezzamenti sulle nostre nudità. Ci circondarono toccandoci, sentivamo mani dappertutto, in bocca, sulle tette, sul culo, nella figa, sulle gambe, non avevamo mai provato nulla di simile cinque uomini che sbavavano per noi, però ebbi il sangue freddo di dire “calma, calma, adesso spogliatevi anche voi, vediamo anche la vostra merce” e in un attimo c’erano cinque uccelli che svettavano vicino a noi. Ce li guardammo uno ad uno e li accarezzammo per tastarne la consistenza, erano bei cazzi di tutto rispetto molto più grossi di quello del mio maritino (si sono sposata) e poi c’era quello di Giacomo che era mitico e sicuramente fuori dal comune per quanto è grosso. Avvicinatomi a Franco lo toccai dolcemente e dissi “questo lo conosco” e così dicendo iniziò la nostra perfomance
mi sono chinata a baciarlo sul petto, gli ho leccato i capezzoli e poi con la lingua sono scesa fino al pube, l’ho baciato sulla punta ed aveva un buon odore allora gli ho dato un altro bacio ed un altro ancora e poi ho messo in funzione la lingua, l’ho fatta roteare su tutta la cappella, poi lungo tutta l’asta su e giù e poi l’ho fatto sparire nella bocca; sentivo la fica e il culo bagnati per l’eccitazione e che si stavano dilatando, e pompavo sempre più forte, poi quando Franco si è reso conto che volevo farlo venire mi ha fermata tirandomi su e mi ha detto “ così non vale” perché voglio essere tra i primi a scoparti perchè dopo che i miei amici ti avranno sfondata non sentirò più nulla.” Dopodiché mi sono rimessa accovacciata e ho cominciato a leccare le palle, poi le ho succhiate e poi con la lingua facevo su e giu fino alla cappella, dai lamenti di Franco ho capito che apprezzava il mio lavoro, così ho aperto la bocca, ho tirato fuori la lingua e mi sono messo l’uccello sulla lingua con la punta in direzione della mia bocca. L’ ho segato molto velocemente mentre con l’altra mano gli stringevo le palle belle piene, fino a quando non si è liberato nella mia bocca e sulla lingua; mi sono rialzata quando ancora avevo quel nettare bianco in bocca e l’ho ingoiato solo quando ero proprio di fronte a lui,e lui stravolto mi ha detto “eccezionale”. Intanto Gabry era già alle prese con due cazzi, li leccava e li succhiava, non scontentava nessuno. Franco ci ha detto di recarci tutti in camera dal letto e lì ci siamo sedute ai bordi del letto ed abbiamo ricominciato entrambe a pompare; cercando di imitare Gabry anche io facevo la mia bella figura con i miei tre cazzi, poi uno dei miei si è seduto sul letto appoggiato alla spalliera a gambe aperte e mi a invitato ad avvicinarmi. Sono salita a carponi sul letto e mi sono ciucciata quel bell’uccello che aspettava la mia bocca, intanto dietro di me uno dei due sconosciuti aveva cominciato a leccarmi il buchetto, e lo faceva così bene che sentivo che piano piano si dilatava fino al punto che è riuscito ad infilarmi la lingua dentro. Poi ha sostituito la lingua con l’uccello e ha cominciato a incularmi mente io ero sempre alle prese con l’uccello in bocca dell’altro Ferrarese; sul letto intanto è salito anche Franco e anche lui ha avvicinato l’uccello non ancora completamente duro alla mia bocca, reclamando i miei servigi.
Quando ho visto che Franco era ormai pronto gli ho detto “vieni adesso tocca a te”, mi sono distesa con le gambe aperte e le ho appoggiate sulle sue spalle, ho preso il suo uccello e l’ho indirizzato al mio buchetto, praticamente me lo sono infilato da sola; mi inculava in quel modo che avevamo già sperimentato tante volte e che mi faceva godere tanto. Intanto Gabry aveva già fatto la prima vittima, Stefano che la stava scopando era venuto dentro di lei. L’altro sconosciuto con un cazzo di tutto rispetto si è avvicinato facendo spostare Franco, mi ha preso per i fianchi e con forza mi ha fatta girare a pancia in giù, tenendomi la testa schiacciata al cuscino con l’altra mano mi ha tirato su il culo dicendomi “aprilo bene che adesso ti inculo”, è salito in piedi sul letto e ha piegato le gambe fino a quando il suo uccellone non era in corrispondenza del mio culo, io ho cercato di aprirlo il più possibile e lui con violenza e senza rispetto, mi ha penetrata, ho sentito una fitta di dolore a causa della veemenza e delle dimensioni e ho urlato “ahia, fai piano” e lui “cosa c’è troia, questo l’hai sentito eh? Forse è troppo grosso per te?”, ed io intanto che cercavo di rilassare i muscoli dell’ano per abituarmi a quell’intruso ho risposto “va benissimo così, piuttosto fammi vedere se sei capace ad usarlo”, sentendo quelle parole ha affondato due o tre colpi violenti dicendomi “così va bene?” ed io per sfidarlo “più forte più forte”; non l’avessi mai detto!!!! Ha cominciato a scoparmi così forte che all’inizio per il dolore mordevo il lenzuolo, poi ho cominciato a lamentarmi sia per il dolore che per il piacere che era tanto, e Gabry che era impegnata in un sandwich mi ha allungato la mano stringendomela in segno di affetto. Godevo da vera maiala e le parole dell’uomo che mi dava della troia o della vacca, invece di offendermi accrescevano il godimento; a causa dei forti colpi ogni tanto il ragazzo si fermava per tirarmi su il culo ed io ne approfittavo per riposarmi. Una trombata del genere doveva solo finire con una sborrata dentro di me e perciò gli ho detto “sborrami nel culo, non ti va di sborrare nel culo sfondato di questa vacca?” Incredibilmente riusciva a tenere lo stesso ritmo e ormai l’uccello non trovava più nessuna resistenza, poi mi sono sentita le viscere bagnate da tanta ma tanta sborra. Dopo che si è sfilato mi sono distesa stremata ma subito l’uccello di Stefano violava il mio culo, ero spossata quindi sono stata abbastanza passiva anche perché si era avvicinato Franco che voleva venirmi in bocca, io naturalmente non mi sono fatta pregare e ho bevuto con gusto tutto quello che è uscito dal suo cazzo. Gabry intanto, aveva cominciato a fare un pompino a Giacomo e allora mi sono avvicinata anche io per gustarmi la scena. Era enorme, ancor di più visto da vicino, poi Gabry lo ha avvicinato alla mia bocca invitandomi a prenderlo, nonostante avessi la bocca più grande facevo più fatica di lei a prenderlo e sicuramente nella mia bocca entrava la metà di quello che entrava nella sua bocca. Gabry poi ha fatto distendere Giacomo sul letto ed è salita su di lui mentre io cercavo di lubrificare con la lingua il suo uccello, poi lo appoggia alla fica e piano piano si è calata su di lui; non l’avevo mai sentita lamentarsi per il dolore di una penetrazione ed era molto eccitante sentire i suoi lamenti. Ormai era entrato già la metà e la sua figa era dilatata come non mai e ha cominciato a cavalcarlo, prima piano poi sempre più forte e facendo così è riuscita a farselo entrare completamente, era un piacere ascoltarla mentre godeva ed io per collaborare mi sono messa a leccare quelle palle enormi. Dopo un po’ Giacomo si ferma e indicandomi dice “adesso voglio provare anche quest’altra troia”; tutti aspettando questo momento, erano intorno al letto che mi incitavano di farmi inculare ma io avevo un po’ di paura (ricordando le due esperienze precedenti), intanto Gabry prende un tubetto di vasellina e unge l’uccellone e il mio buco già aperto ma non pronto a prendere un cazzo il doppio degli altri, mi fanno distendere mettendomi due cuscini sotto i fianchi e mi tirano su le gambe aprendomele, come se volessero squartarmi, Giacomo si mette in ginocchio sul letto ed appoggia la sua cappella all’ano. Pensare ad una bestia del genere nel mio culo mi eccitava fortemente ma ero convinta che non sarebbe mai entrato completamente ed avrei dovuto rinunciare come le altre due volte, e lo dissi chiaramente “non può entrare è troppo grosso” e Gabry mi si avvicina all’orecchio dicendomi “rilassati, devi avere più fiducia in te stessa, poi se veramente non ce la fai lo faccio fermare subito ”.Giacomo sempre inginocchiato mette le braccia all’indietro e piegando il busto all’indietro comincia a spingere pian piano, fortunatamente il culo era aperto da tante inculate e perciò inizialmente non ho provato molto dolore mentre la cappella si faceva spazio, ma un dolore lacerante mi preannunciava che stava entrando facendomi urlare per il dolore e imprecando tutti di farlo smettere, sembrava che avessi dentro un palo della luce, allora ho allungato la mano per cercare di capire quanto ne era entrato e partendo dalle sue palle sono arrivata fino al culo, purtroppo ho dovuto constatare che era entrata solo la cappella ma io avevo un dolore atroce, sfiduciata ho fatto capire che non si poteva più andare avanti, ma si sono avvicinati da un lato Franco e dall’altro Stefano per darmi conforto, Franco mi ha detto “ lo sai sei l’unica donna che si fa inculare da lui sei brava sei unica ed io “ ci credo certo che ci credo” poi lo sconosciuto mi ha detto “ lo sai che sei una formidabile leccapalle? Hai un culo favoloso, non ho mai scopato nessuno con tanta forza, mi hai dato delle sensazioni uniche, sei una gran vacca da monta” ed io lusingata gli dico “dimmelo ancora” e lui “ si sei una gran vacca che è nata per farsi inculare e far godere tanti cazzi, se vuoi ho tanti amici che ti inculerebbero molto volentieri e ti farebbero bere tanta sborra” io mi stavo eccitando con quei discorsi rispondo “ la sborra mi piace anche prenderla dietro” e lui “ se adesso farai la brava ti prometto che tutti noi ti daremo la nostra sborra nel culo”. Un po’ perché mi ero distratta e un po’ perchè mi stavo eccitando i muscoli dello sfintere si erano rilassati e Giacomo ne aveva approfittato per spingere ancora di più fino a farne entrare perlomeno la metà, non riuscivo a muovermi mi sentivo impalata ma a quel punto volevo andare fino in fondo, non volevo deludere i miei amici, perciò ho cominciato a guidarlo “ dai adesso spingi un pochino” e lui pian pian guadagnava centimetri, mi veniva quasi da piangere ma cominciavo a provare un poco di piacere; il ritmo comincia ad aumentare e con lui il dolore, ma ormai era entrato tutto era solo questione di tempo e al dolore si sarebbe sostituito il piacere, e così fu, lo faceva quasi uscire e poi affondava e mi faceva godere da matti, io naturalmente non ero in silenzio infatti urlavo come una cagna e dicevo delle frasi irripetibili, poi mi ha preso e senza far uscire il cazzo dal culo si è disteso sul letto ed io mi sono ritrovata seduta sopra il suo cazzo non riuscendo a credere che lo tenevo tutto dentro di me. Mi ha schiaffeggiato sul culo invitandomi a muovermi ed io l’ho cavalcato dando dei colpi anche abbastanza forti, poi ho piantato i piedi sul letto e mi sono accovacciata e tenendo le mani intorno ai suoi fianchi l’ho scopato, in questa posizione la penetrazione era totale, ed è a questo punto che Franco si mette davanti a me e pian piano fa entrare il suo cazzo nella figa strettissima ed insieme cominciano a pompare fino a quando non mi sborrano dentro. Sfinita indolenzita e senza la forza per alzarmi mi sono messa distesa sul letto, avevo sborra su tutto il culo e la figa ma ero soddisfatta, avevo il culo dilatato da far paura, riuscivo ad infilare senza alcuna resistenza tre dita. Gabry si è avvicinata e mi ha baciata con la lingua ripetutamente sussurrandomi di amarmi e di essere orgogliosa di me, promettendomi che anche lei prima o poi si farà inculare da Giacomo.
Eravamo tutti stanchi e felici, erano le 14 e dissi a tutti che dopo questa indigestione di sesso dovevamo mangiare qualcosa e se poi avessero avuto ancora la forza saremmo state a loro disposizione fino alle 18,facendogli promettere che non avrebbero lasciato in pace il mio culo Alle 22 quando rientrate a Roma Gabry mi accompagna a casa, a fatica riesco a salire le scale che portano alla camera da letto per il dolore ed il bruciore che provo.
VIVI’

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