Ogni sera, sei con me

Scritto da , il 2018-01-04, genere masturbazione

È buffo quanto la mente sia strana. Ti voglio, sento di volerti immensamente e nemmeno ti ho mai visto. Sei come un’illusione che martoria la mia mente. Il pensiero di te che mi possiedi, mi tormenta l’anima, e ogni volta, notte dopo notte, nell’intimità del mio letto, immagini come sarebbe essere toccata da te, essere baciata, leccata, essere scopata da te. Ti darò un nome di fantasia, Steve. Eccomi, come tutte le sere, al buio, sotto le mie coperte immaginando già la tua lingua che tagliente si mescola alla mia, mentre le tue mani si intrecciano forte ai miei capelli. Inizio pensando questo, e sento già la mia eccitazione crescere, ma ancora non voglio toccarmi, perché so quanto poco durerebbe. Continuo a pensare, ed è come se fossi catapultata in un universo parallelo, in cui sono con te, Steve. Sei davanti a me, vestito solo di un paio di jeans stretti che ti fanno il culo più bello e sodo che un uomo abbia mai avuto, e il petto è così scultoreo e muscoloso, sei così sexy...
La mia lingua è sempre unita alla tua, mentre le mie mani sentono quanto perfetto sia il tuo lato b. Sono già bagnata, posso sentire le mie mutande umide di me mentre le tue mani sfilano prepotentemente il mio reggiseno per palpeggiarmi il seno, è grosso, e a te piace.
"Mi piacciono le tue tette..." - dici portandotelo alla bocca.
Io già ansimo, avrei voglia di venire in quell’istante, ma so che devo trattenermi. La tua bocca scivola fino si miei pantaloni, mi togli tutto, e io istintivamente guidò la tua lingua su di me. Ti sento esplorarmi dentro, mi sento come una puttana, ma solo la TUA puttana. Mi trascini nel mio letto, aspetto che affondi di nuovo la tua lingua su di me, o il tuo pene, basta che ti sento dentro de me. Invece, ti allontani, e inizi a darmi degli ordini. Guidi la mia stessa mano li dove vorrei che ci fosse la tua bocca.
"Voglio vederti toccare!" - mi ordini in tono fermo.
Rimango senza parole, ho la mano li ma non oso farlo, forse perché mi vergono, o perché non capisco.
"Ti ho detto toccati!" - ordina di nuovo - "Voglio vederti godere, voglio vedere come ti dai piacere, è una cosa che ho sempre sognato. Masturbati per me!"
Inizio a sfiorarmi piano il clitoride pensando che sia lui a volerlo, lo sento li vicino a me che mi osserva, vuol vedermi venire, e io farei qualunque cosa per lui. Mentre il mio dito preme sempre più li dove so che mi do più piacere, con l’altra, mi tocco il seno, strusciandomelo forte.
"Si, brava. Continua così, godi! " - ti sento ansimare mentre lo dici - "Godi come quando ti masturbi da sola!"
Ho gli occhi chiusi, ma posso sentire te che te lo prendi in mano, e che vai su e giù, ti sto facendo eccitare, non c’è niente di più erotico per me che pensare di farti eccitare.
Apro un po’ gli occhi, perché voglio vedere te che mi guardi. Le mie gambe sono semi chiuse, perché ho paura che se le apro un po’ di più, arriverei all’apice del mio piacere, e non voglio farlo. Voglio farti eccitare ancora, voglio che ancora mi guardi.
"Apri le gambe!" - mi preghi, ansimando ancora - "Aprile, ma non venire!"
"Non ce la faccio, Steve!" - ansima forte.
"Ti ho detto apri le gambe!" - me lo dice come un rimprovero, e questo me lo fa risultare ancora più eccitante.
Ubbidisco, le spalanco, continuando a toccarmi, sento che ho bisogno di venire. La mia mano, le mia cosce, sono piene dei miei umori, che vorrebbero solo che anche lui li assaggiasse. Quando capisci che non ne posso più, mi prendi la mano, fermandomi. Te la porti alla bocca, e lecchi le mie dita, una ad una, è piena di me, e tu vuoi sentire che sapore io abbia. Sono completamente eccitata, quasi vengo senza stimoli.
"Ti prego, fammi venire!" - gli dico, portando la sua mano su di me.
Mi giro sul letto a pancia in giù, vieni sopra di me, sento il tuo pene duro e pieno, sfiorarmi il culo, mentre la tua mano è sul mio clitoride, ormai hai capito come godo di più, in quel punto.
"Dimmi cosa vuoi farmi dopo che ti farò venire..." - mi sussurra - "Dimmi come mi farai venire tu!"
"Voglio prendertelo in bocca, tutto quanto!" - godo mentre gli rispondo, come non avevo mai fatto.
"Si, e poi?" - sussurra di nuovo.
"Poi voglio farti venire su di me, voglio assaggiare quanto sei buono, amore mio!"
Inarco un po’ la schiena, e sento quasi il tuo pene dentro le mie natiche, sto venendo, lo percepisci.
"Vieni per me, amore! Vieni su di me, vieni!" - mi dici aumentando sempre di più il ritmo.
Mi chiami amore, e ti esplodo nella mano, urlando il tuo nome a squarciagola.
Il cuore a mille, sono bagnata di me. Torno alla realtà, torno ad essere da sola nel mio letto, pensando solo che non posso prendertelo in bocca quanto vorrei. Sorrido, e appagata, posso rilassarmi e aspettare la notte successiva per stare di nuovo con te, mio Steve.

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