Come uscire dalla friendzone - Parte 1

Scritto da , il 2017-12-02, genere etero

È una serata come le altre,una giornata di fine giugno passata nel migliore dei modi, ovviamente in discoteca con gli amici. Quella sera non siamo in tantissimi, forse 7 o 8, ma tra di loro c'è anche una persona per me molto speciale: la ragazza della quale mi sono innamorato. Altezza media, bionda, capelli lunghi fino alle spalle, seno non molto grande ma in compenso un culo da favola. Purtroppo il sentimento non è ricambiato e lo capisco semplicemente dal fatto che lei, nonostante ci conosciamo molto bene,  non si è mai aperta con i suoi sentimenti. Quella sera, però, qualcosa stava per cambiare: io avevo passato una serata tranquilla, mentre lei si era scatenata sotto tutti i punti di vista, uscendo dal locale con il gomito decisamente "alzato"... Mi offro di riaccompagnarla a casa. Arrivati davanti alla sua abitazione, mi fermo, perché è immersa nel buio. In casa non c'era nessuno. Mi arrangio con le sue chiavi di casa e riusciamo ad entrare. La lascio sul suo letto e mi fermo a guardarla: nonostante lo stato di ebbrezza, è fantastica. Sto per andarmene quando lei, recuperando momentaneamente un barlume di lucidità, mi ferma;
"Caldo..."
"Cosa?"
"Ho caldo..."
Vedo che sta sudando copiosamente: apro subito la finestra per farla respirare, ma non basta, continua a mugolare. Inizio allora (con mio grande piacere) a svestirla, lasciandola con reggiseno e mutandine. Ero abituato a vederla in biancheria intima poiché la conoscevo da molto tempo ed eravamo andati spesso in vacanza insieme, ma mentre le tolgo i vestiti mi eccito da morire. Lei evidentemente non lo nota; anzi, crolla subito addormentata.
Io sono combattuto: posso approfittare del momento per soddisfare il mio desiderio di scoparla, ogni giorno sempre più forte, ma il suo stato pietoso mi blocca. Dopo una lunga battaglia interna, riesco a muovere il braccio.
Le abbasso le mutandine con delicatezza ed eccola lì, la sua figa, non completamente depilata ma comunque curata. La mia mano va oltre; inizia a giocare con la sua patatina, dentro e fuori con le dita. Io non penso a nulla in quel momento, sono completamente bloccato e non posso smettere nemmeno se lo volessi, la mia mano fa tutto da sola. Lei inizia a gemere e i suoi lamenti mi fanno eccitare ancora di più. L'altra mano alza il tiro e scosta il reggiseno; inizio a giocare con le sue tette. Non so per quanto tempo vado avanti così, perdo la nozione del tempo e la sua bellezza mi fa annebbiare la vista.
Nonostante ciò, non riesco a proseguire; non ho il coraggio di abusare di lei in quelle condizioni. Siamo comunque legati da una forte amicizia e il timore di rovinarla per sempre mi blocca. Le risistemo mutande e reggiseno e me ne vado, a metà tra l'estasi e la delusione. So che però non posso più nasconderle i miei sentimenti, anche a costo di rovinare i rapporti che ci legano da anni.
Continua...

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