B.

Scritto da , il 2017-09-06, genere saffico


La mia conturbante storia con B. Inizia una sera, ad una cena di lavoro con molti altri colleghi agenti e coordinatori dell'Agenzia. La filiale americana in cui lavoravo prima di prendere la decisione non troppo difficile che mi ha costretta a chiedere il trasferimento presso un'altra agenzia, è molto grande. Vanta di un numero considerevole di procacciatori, agenti e segretari. B, lo scorso anno era capo area, veloce nelle vendite, convincente nel procacciare appartamenti da gestire per poi vendere e molto abile nel convincere clienti sia uomini, sia donne. Non ho assolutamente neppure il sospetto che la sua abilità possa essere imputata a doti come caparbietà o abilità lavorative. Piuttosto , è il suo proverbiale aspetto esteriore a donarle fortuna nel lavoro. Fortuna in ogni cosa. È il suo modo di essere. È lei. È B.
In mezzo a quel mare di persone con le quali avevo rapporti anche amicali, lei era l'unica con cui non ero ancora riuscita a stringere un rapporto un Po 'meno professionale. Non è che mi intimorisse, al contrario, da subito, dal primo istante in cui l'ho vista, ho sentito una carica , un'elettricità erotica che mi scuoteva tutti i miei organi, mi confondeva i pensieri, mi offuscata la mente. E, forse, da questo punto di vista,ne avevo timore. Perché, nel suo essere conturbante, nel suo apparire così sexy e sicura di se in tutte le stramaledette occasioni, in qualche modo riusciva a farmi sentire in soggezione. Ho sentito il bisogno fisiologico di farmi possedere da lei fin da subito.

Eravamo tutti vestiti eleganti per quella che doveva essere una semplice cena per festeggiare un numero importante di appartamenti venduti nel mese di ottobre. Mese un po'morto , generalmente, per le compravendite immobiliari. E, guarda caso, l'agente immobiliare con più appartamenti venduti, era proprio l'oggetto dei miei desideri. Colei che accompagnava i miei momenti di solitudine, resi estremamente più dolci e piacevoli, grazie all'arte dell'auto erotismo, della mia immaginazione molto spinta che comunque poi, non può assolutamente essere messa neppure a confronto con la realtà .
Lei, però, spiccava tra tutti e tutte. Era come se brillasse. Sarà stata quell'aria da puttana esperta , che sa di poter prendere dove, come è quando vuole lei.
Conversava allegramente qualche posto più in la dal mio, era seduta tra Stefano, un collega piuttosto anziano e Marta, la sua coordinatrice personale. Una signora di mezza età composta e garbata , tracagnotta , molto allegra e socievole. Io ero e sono una coordinatrice abile (coordinatrice sta per segretaria) , seduta tra Manuela e Stefania , le mie agenti, e davanti Alberto e Danila. Loro parlavano, ma io ero assorbita da quella cazzo di signora seduta qualche sedia più giù, vestita di nero, con quella scollatura che avrebbe fatto arrossire un Santo. Con quell'abito nero di pizzo , dalle trasparenze provocanti, lungo appena sopra le piccole caviglie. Non mi rendevo neppure conto con quanta impertinenza io la stessi fissando. E, Dio mi perdoni, ma mi eccitavo ogni istante che passava sempre di più. Lei se ne era accorta (me lo ha confessato in seguito), e in quel momento non ero sicura, ma mi era sembrato che ammiccasse verso di me. Leccandosi le labbra. Lo faceva sempre, distrattamente, ma rendeva la sua figura di donna matura per me così drammaticamente erotica, ancora più trasgressiva ed invitante.
Gli altri e le altre erano intente a discorrere dei loro stipendi, tutti preoccupati per il mese seguente, poi sarebbe arrivato Natale....bla bla bla...e chi li ascoltava!...io ero rapita. Ero arrivata ad un livello di eccitazione tale che le mie mutandine di cotone rosso , erano diventate un'unica cosa con il mio sesso ormai gonfio. Bevevo vino per coprire i miei pensieri. Ed ogni sorso, sembrava solo aumentare quel fuoco che mi stava bruciando.
Giocherellavo con i miei lunghi capelli castani attorcigliandoli su un dito. Ed ero rapita.
Quasi mi dispiaceva dover interrompere quella visione per andare in bagno. Stefania mi ha accompagnata , chiedendomi se ci fosse qualcosa che non andasse. Ero stata così silenziosa! Ovviamente no, le ho risposto che era tutto ok e che ero solo un po'stanca. Stefania cmq si era solo lavata le mani , era già tornata al suo posto perché, diceva, che dovevano portarle ancora il dolce e non voleva che Manuela glielo rubasse!
Mentre mi sciacquavo le mani, una sbirciatina allo specchio, avevo le guance rosse... ecco B, proprio lei! Il suo profumo la precedeva. Quasi la stesse annunciando. I suoi occhi neri, penetranti, mi guardavano fissa. Imbarazzante! Ok, ora le salto addosso e me la fotto nel bagno.
-Tutto bene?,qualcosa non va?-mi chiede
-N-no, va tutto bene. Avevo voglia di rinfrescarmi un po!
Mi stava squadrando. Da capo a piedi. - Carina questa maglietta in lurex, peccato che non renda giustizia a quello che c'è sotto- la sua voce mi stava drogando.
Senza dire nulla , svanisce nel bagno. Chiude a chiave. Ma io l'attendo.
Spalanca la porta leccandosi le labbra. Diavolo che labbra da pompino che ha! È che cazzo di tette ....se solo....
-Mi guardi le tette? Come ti chiami?Sai, siamo molti in agenzia e...ricordarmi di tutti e tutte diventa un'impresa!-
- Io mi chiamo Elisa, tu B. Chi non ti conosce, del resto-
- Vuoi toccarmele , Elisa?-
Credo che mi stesse uscendo l'acquolina che avevo in bocca
-...io....-
- Diecimila euro tutt'e due. Belle, non trovi? Il chirurgo mi ha fatto un prezzo di favore...il chirurgo è un amico. Non te lo sto consigliando. Tu non ne hai bisogno. E si vede!- La sua mano dalle dita affusolate si poggia a coppa su uno dei miei seni. -No. Tu non ne hai davvero bisogno. Sei giovane. - la sua voce suadente, il ritmo del mio cuore veloce, le mie gambe che tremano e la mia fica che batte.
Prima di togliere la mano fa un movimento circolare con il palmo, la palpa, l'accarezza. Sento la sua mano da sopra la maglietta, da sopra il reggiseno di cotone.
Con una spinta leggera, riapre la porta del bagno da cui è uscita, il bagno dietro di noi, mi prende per mano e mi guida dentro. E ride sorniona mentre fa questo. Naturalmente , l eccandosi le labbra. Mi sembra di essere in una scena di un film porno!
- Voglio farti vedere le mie! -chiude a chiave
- Toccami, Elisa-la sua voce languida, le sue labbra umide. E io tutta bagnata.
Obbedisco, le infilo le mani dentro quella scollatura diabolica, le afferro le tette e gliele appoggio sopra il lembo della scollatura lasciandole finalmente libere. Ebbene, sì, Non c'è che dire. Un capolavoro, per quella quarta dalle forme perfettamente tonde, i cui capezzoli scuri sono piccole tettarelle dalla punta dura, dritta.
Le guardo scostandomi da lei.
-Toccamele- l eccandosi le labbra, questa volta volutamente.
Le appoggio con delicatezza prima il palmo sui capezzoli, giocandoci un po', poi li roteo sopra. E infine palpo avidamente.
-Che te ne sembra, Elisa?-
- Perfetti!- non c'era molto altro da dire.
- Adesso torniamo in sala, o qualcuno potrebbe pensare male. Sono già così tante le voci che girano su di me! Ahahhhah, - ride quasi perfidamente .
-No, aspetta un attimo- si volta verso di me. - Adesso è il mio turno- mi tiro su la maglietta e dal reggiseno faccio uscire il mio seno. Me lo tocco, la sto invitando. Ci gioco e la guardo eccitarsi. Si morde il labbro inferiore. - Bhe, non c'è che dire! - si avvicina lenta, e poggia le sua polpose labbra sul capezzolo destro iniziando a suggerlo come fosse una neonata. La sua lingua ruvida, calda. Mentre con l'altra mano massaggia forte l'altro seno. I suoi occhi sono fissi nei miei. Butto inevitabilmente il collo indietro. Sento le sue mani su di me, la sua lingua bagnarmi , è così magica questa tortura.
Si stacca - Ehi, ma tu vuoi scopare!- sussurra. Si alza guardandomi in viso. Afferra le sue tette ,le strizza avvicinandole e si lecca le labbra tanto da far sembrare la sua lingua un cazzo gonfio e rosso e pulsante.
-Scopami. Non ce la faccio più -
Sorridendo si avvicina , più vicina, mi solleva la gonna, nel frattempo la porta dell'esterno si apre. B. Mi fa segno con il dito sulle labbra di rimanere in silenzio. O meglio, di godere in silenzio. Si inginocchia con la faccia all'altezza della mia fica. L'acqua del rubinetto all'esterno scorre. Forse qualcuno ci sta cercando e ha fatto finta di lavarsi le mani. Non è il momento di pensare agli altri. Sto con colei che anima le mie fantasie più perverse e ne sta per realizzare una. Non mi importa di nessuno , in questo momento, voglio solo che mi succhi, che mi penetri, che mischi un po'di lei con me.
Scosta le mutandine assicurandosi che rimangano ferme, lì, da una parte, allarga un Po ' più le mie cosce. Mi infila due dita in bocca, vuole che gliele succhi , mimando un pompino, con l'altra mano allarga le mie grandi labbra, massaggia con l'indice il clitoride già gonfio, poi percorre con indice e medio il solco , ne sento il rumore e la mia eccitazione sta scoppiando. Lecco avidamente le sue dita dentro la mia bocca. Le succhio, le mordo. Ecco, mi è entrata dentro. Due dita. -Cristo perché non hai il cazzo- penso. Sembra avermi sentito, infila le altre due dita. Mi allarga tutta, per infilarvi il quinto. Ora ho tutta la sua mano che mi masturba violenta. Le afferro i capelli e spingo la sua faccia sulla fica. Leva le sue dita dalla mia bocca . Le serve la mano che, insieme a quell'altra, mi allarga tutta. Sapiente , la mia troia! La sua bocca prende a succhiare, e sento l'orgasmo montare veloce. Vorrei che questo momento non finisse mai e poi mai! Vorrei che il tempo si fermasse, qui in un volgare cesso di un ristorante, con due femmine ai limiti dell'eccitazione che si scopano in uno spazio ristretto.
Vorrei poter guardare la scena! Sospiro per non urlare, devo stare zitta e godere in silenzio!Ma si ode il suono della sua lingua che entra ed esce da dentro e fuori di me, gli squittii delle succhiate alle piccole labbraChe a volte, non riesco proprio a trattenere. Muovo il bacino come in una danza, perché un orgasmo violento mi sta raggiungendo. Se ne accorge, la porca, e con tre dita prende a schiaffeggiare il mio bottone mentre con il pollice dell'altra mano mi penetra il culo affondandolo tutto dentro e la sua lingua continua a pompare sempre più veloce. Nessuna mai come lei! Sussurro più che posso - oh, troia, si, si, si,- mi strizzo le tette , mi agito tutta. Ed eccolo. Esplode nella sua bocca che apre generosa sotto il mio sesso, per accogliere tutto ciò che ha da regalarle la mia passione per lei. B. Mi ha fatto sua. Finalmente.
Mi bacia con la lingua per farmi assaporare quanto è stata abile.
- Adesso tocca a me-le dico sentendomi più vacca che mai!
-No, cara, dobbiamo andare fuori dagli altri che si staranno domandando dove siamo! Poi devo tornare a casa con Alberto, stasera, non vorrei mi si irriggidisse. Stasera ho bisogno di cazzo!!!!- mi dice mentre si ricompone,lasciandomi un po' di merda, mi aspettavo un'altra grande sessione. Ed invece voleva il cazzo di Alberto, quella sera!
- Ok, B.- le dico con superiorità
- Ci vediamo, Elisa-
- Ci vediamo B.-
Magari questa sera stessa nel mio letto. Nella mia fantasia. Adesso un Po più reale.

Il resto della mia storia con B., se vorrete, sarà scritto in seguito...
Continua



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