La stanza rossa

Scritto da , il 2017-09-06, genere pulp

Cosa mi fece lasciare la super strada Firenze Siena quel giorno?
Non un motivo razionale.
Ero diretto a Siena, avevo un impegno e invece inspiegabilmente mi trovo sullo svincolo per Poggibonsi.
Perché?
Ora so, so il motivo, so che tutto era previsto.
Quello che è difficile è renderlo comprensibile. Spiegarlo.
Poi... sempre senza ragione mi vedo a far parte di un gruppo di persone che visitano il castello di Strozzavolpe.
Seguo, ben ultimo, il gruppetto di persone che attornia il custode che fa anche da guida.
Che ci faccio qui?
Perché non me ne posso andare?
Devo restare, seguire la guida, non ho modo di contrastarlo.
Arriviamo alla Camera Rossa e la sento.
Avverto la sua presenza, lei mi attende e mentre il custode racconta la sua storia, io la vedo, si sta materializzando lentamente in un angolo della stanza, invisibile agli altri, dapprima una lieve forma di nebbia colorata e poi via via... prende corpo, fino a formarsi completamente.
Non ho paura.
Riuscirò' a descriverla?
La donna più bella che ho mai visto!
Il viso pallido, eburneo, due occhi color del cielo, le labbra generose, scarlatte che risaltano in contrasto con il pallore del viso, i cappelli biondi che le cadono in lunghi boccoli gonfi sulle spalle, le spalle scoperte che fanno da scenario a due seni splendidi, spinti in su dal corsetto del vestito, due globi di tenera carne!
E il resto del corpo?
E' ricoperto dal pesante abito rinascimentale.
Ma si indovina, si intuisce la sua sensualità prepotente,
ho la certezza di due fianchi voluttuosi, di gambe slanciate,
Poi... mentre il gruppo lascia la stanza, lei mi spinge contro la parete, fuori vista.
Sento il soffio della sua voce... roca.
-Finalmente! Finalmente... mio amato, finalmente sei tornato a me...-
Sento la sua bocca, le sue labbra morbide, roventi di desiderio.
La sua bocca che cerca e trova la mia, la sua lingua umida che mi esplora, la sento stringermi, i suoi seni schiacciarsi sul mio petto, le sue mani sulla mia nuca e le mie sono sui suoi fianchi, cercano le natiche, le sentono, piene, sode, sensuali.
Con movimenti scomposti le alzo il vestito, raggiungo la sua femminilità, non veste altro se non il pesante vestito.
Sento la sua conchiglia gonfia, calda, fremente, bagnata,
le mie dita premono... forzano, entrano.
Poi... poi...!
E' solo frenesia!
Lei che si spoglia frenetica del suo indumento!
Le sue mani che strappano i miei senza riguardi!
i corpi nudi che si scontrano!
la sua bocca che mi sugge, la mia che beve il suo nettare!
Io sotto sul nudo pavimento e lei sopra di me!
Urla il suo piacere e sono suoni ferini, da belva!
Si leva, passa una gamba sul mio corpo e... si impala, forte, senza indugi!
Sento... la sua vagina contenermi come un guanto contiene la mano e mi monta... mi cavalca!
E mi fa godere...!
Sento il piacere salire ed esplodere! Urlo!
Ma... godo! Godo e non eiaculo...!
Nooo...!!!
Rimango eretto... duro!
La cappella violacea dall'eccitazione, tesa e lucida!
Lei si inginocchia e mi sprona a prenderla ancora, di non risparmiarmi, di non risparmiarla!
La prendo da dietro da animale!
Sprofondo il cazzo dentro di lei, forte, violento!
La tengo con le mani ai fianchi e spingo... spingo!
Mi sento urlare nuovamente!
Urlo dalla libidine che mi ha preso!
Godo ancora e ancora non eiaculo!
E... rimango duro, eretto, ancora più grosso!
Non è normale, nulla di tutto ciò che mi succede è normale, so che è lei che vuole così, mi vuole... senza pause.
Ora sono a cavalcioni sul suo petto, la verga fra i suoi seni prosperosi, lei sputa per migliorare il movimento e stringe i globi mentre io spingo, la sua lingua lecca la cappella.
La riprendo nel suo scrigno bollente!
Ancora...!
E... ancora!
E... ancora!
E... sempre l'orgasmo senza seme!
Sento che mi si svuota il cervello!
Mi toglie la vita
Quante volte???
Innumerevoli!
Ora sono nel suo culo!
Sento gli schiocchi forti, ritmati del colpi poderosi che le do,
la tiro a me per i lunghi capelli, la sua testa è piegata all'indietro,
Le sono dentro... tutto, la prendo senza risparmiarmi.
Urlo... e lei risponde con le sue urla come in un eco.
Lo faccio uscire... per poi rimetterlo con un colpo secco!
Mi vedo...!
Nooo.... non è il mio pene quello!
E' enorme...!
La cappella grossa come un pugno!
L'asta solcata da enormi vene in rilievo che sembrano sul punto di scoppiare!
E curvo in su!
E con l'ultimo istante di lucidità capisco il perchè, tutto il mio sangue, tutto il sangue delle mie vene è nel mio cazzo!
L'ha gonfiato a dismisura... per il suo piacere!

Poi... i miei ricordi svaniscono....

Dal Corriere di Siena...
...il ritrovamento, avvenuto nella tarda mattinata di ieri, di un uomo dell'apparente età di 40 anni, nella famosa "stanza rossa" del castello di Strozzavolpe presso Poggiponsi, ripropone il mistero che, periodicamente, il castello vive.
A distanza di vari anni vengono infatti ritrovati uomini in gravi condizioni fisiche, sembrano svuotati di ogni energia vitale. Nessuno è sopravvissuto per poter svelare l'accaduto.
L'uomo ritrovato presenta un gravissimo stato di debilitazione, anemia, il tutto aggravato da ipotermia prolungata, i sanitari si riservano la prognosi.
Come è noto la "stanza rossa" è conosciuta per il suo fantasma, la giovanissima e bellissima Cassandra Franceschi che venne sorpresa dal marito, Ser Giannozzo da Cepparello, in compagnia di un avvenente paggio in atteggiamenti che definiremmo inequivocabili su un letto situato proprio in questa stanza, l'offeso consorte non trovo' allora di meglio che murare vivi i due amanti in questa stanza del castello, facendoli crudelmente morire di fame...

Tibet

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