4 amiche a Hvar- seconda parte

Scritto da , il 2017-08-24, genere saffico

C'eravamo divise i compiti:Dopo pranzo due di noi andavano a fare spesa,mentre le altre due rimanevano a casa a sparecchiare e riassettare. Quel pomeriggio toccava a me e Alessia uscire. Trovammo un mercatino locale molto caratteristico e decidemmo di fare le nostre compere lì. "Come va con Guido" mi chiese tutto a un tratto. "Bene...insomma ci vediamo poco, ma é sempre molto dolce". "Anche Costantino é dolce,ma non lo so,non condividiamo quasi niente. Sto pensando se lasciarlo". "Addirittura!". "Sì,anche dal punto di vista sessuale é una noia,non ci intendiamo proprio.". "Era meglio Mattia?"."Veramente no,anche con lui a letto non ero soddisfatta,ma pensavo che cambiando partner le cose sarebbero andate meglio,invece con Costantino é anche peggio. Lui é sempre stato molto carino e romantico,mi ha aiutato ad uscire dalla storia con Mattia,ma sento di voler provare cose nuove,capisci quello che ti voglio dire?". Pronunciando queste ultime parole mi fissó negli occhi intensamente. Io distolsi lo sguardo. "Sono sul tuo cellulare le foto al mare di ieri?" mi chiese. "Sí" risposi il cercando il mio cellulare nella borsetta e nelle tasche. "Accidenti,l'ho dimenticato a casa! Faccio un salto a prenderlo e torno subito". "Ok ti aspetto qui."
Tornai l'appartamento a riprendere il cellulare. In sala non c'era nessuno, pensai che Alessandra e Veronica non fossero fuori. Sentii ansimare dall'altra camera,andai a vedere che cosa stesse accadendo e rimasi di sasso: Alessandra stava sdraiata tutta nuda sul letto con gli occhi socchiusi,mentre Valeria era accovacciata sul suo ventre. Rimasi in silenzio per un minuto a guardare quello spettacolo. A un certo appunto Ale aprì gli occhi e si accorse della mia presenza. "Oddio!!" le sfuggí di bocca. Veronica scattó in piedi con gli occhi spalancati. Io andai in camera mia a prendere il cellulare e uscì di casa senza proferire parola. Anche per il resto della giornata non ne parlammo,tant'è che Alessia si accorse della nostra freddezza e cerco lei di rianimare la serata,chiedendoci cosa avessimo.
Di notte mi giravo e rigiravo non riuscendo a prender sonno. Da quanto durava quella relazione? Perché non ci avevano detto nulla. E Alessandra,la mia compagna di banco,la mia migliore amica,perché non si era confinata con me? In quel momento stavano di nuovo facendo l'amore? E poi l'immagine dei suoi lunghi capelli ricci che toccavano il capezzolo. Mi rivenne in mente anche la masturbazione di Alessia durante la notte precedente e mi domandai se si sarebbe toccata anche quella sera. Come se lei mi avesse sentito,percepí che la sua parte di lenzuolo cominciava a muoversi. Rimasi ferma e in silenzio,non volevo che si accorgesse di me. A un certo punto la sua mano sfioró la mia gamba . Ma la mano non se ne andava,anzi molto lentamente risaliva la mia coscia. Quel tocco titubante e delicato mi mandava in visibilio. Piano,piano arrivó all'interno coscia,ormai era chiaro dove volesse arrivare. A un certo punto quasi cascó per caso proprio lí,dove sotto c'era la vagina. Nonostante ci fossero due strati tra la sua mano e la mia pelle questo tocco mi fece sobbalzare dal piacere. Lei levó la sua mano e si giró dall'altra parte,temendo che mi fossi svegliata. Mannaggia,avevo rovinato tutto! Passó un bel po' di tempo ed eccola,di nuovo la manina ad esplorarmi. Fece ancora piú lentamente di prima. Finalmente era arrivata al punto nevralgico. Mi sforzati di rimanere impassibile. Indugió per qualche minuto sulla mia pancia,all'altezza degli slip. Si fece coraggio ed entró dentro il pantalone del pigiama. Da sopra le mutande il suo tocco era ancora più profondo. Dopo pochi secondi si inoltró anche all'interno delle mie mutande. Oddio,avevo le sue dita nella fica!!! Avrei voluto ululare in quel momento ma non volevo che mi scoprisse. Altro che Guido,il suo tocco era delicato ma curioso. Tolse le mani dalla fessura e andó a stuzzicare il clitoride,prima di rimettersi a dormire,questa volta definitivamente. Mamma mia che era successo! Non ci capivo più niente. Dopo questa fantastica avventura mi venne finalmente sonno e mi assopì,non potendo immaginare cosa sarebbe accaduto l'indomani...

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