Ordini

Scritto da , il 2017-07-05, genere tradimenti


Ultimamente Marco faceva dei discorsi strani, tipo "Il giorno che ti scoperò davanti a tuo marito dopo avere scopato lui, ti lascerò" e mi spaventava parecchio, poi diceva "Ancora tre cose prima.di scopare te e il frocio cornuto" ma non mi ha mai datto quali.
Oppure "Devi essere più disinibita, il sesso è bello, fa pompini al mare, scopa qualcuno di diverso ogni tanto, se uno ti sembra figo provaci!" allora sai quanti me ne farei?!
Anche "Dai non c'è un tuo collega che ti faresti? Voglio che ti fai un tuo collega che la cosa mi attizza"
A parte le altre fesserie, quest'ultima sciocchezza mi ha fatto pensare molto: sì c'è un ragazzo di nome Paolo che conosco da quasi 14 anni, lavoriamo insieme da 12, e siamo molto amici.
È carino e intelligente e molte volte ha fatto capire il suo interesse verso di me con allusioni e avance celate.
Ho deciso. Ecco chi mi farò al momento opportuno.

Una sera al pub coi colleghi dell'ufficio, ci siamo tutti lasciati andare in discorsi molto troppo osé. Davvero privati, fortuna che io non ho detto niente della mia seconda vita, ma sono venuti alla luce certi discorsi porci da scandalizzarsi!
Uomini alticci e donne allegre che parlavamo svergognatamente, apertamente, spudoratamente dei propri gusti sessuali... davvero roba da vergognarsi!! Ma siamo adulti ed anche un bel gruppo che sta insieme da tanto, quindi la vergogna la lasciamo ad altri.
Da quella discussione è venuto fuori che a una ragazza non piace fare i pompini, a uno piace venire in bocca alla moglie ecc. io mi sono trattenuta tantissimo ma mi sono lasciata scappare che mi piace farmi venire in addosso e che ingoio, provacando gli scherzosi, ma neppure tanto, insulti da stadio... hahaha se sapessero!!

Tutto sommato è stata una serata divertente diversa dal solito, che termina con saluti abbracci e siccome Paolo è momentaneamente senza patente, come lo ho accompagnato io, lo riporto anche a casa.
Sarà per la disinibizione ormai andata a farsi fottere, ma mi viene in mente quello che ha detto Marco, poi penso che Paolo mi sbrana con gli occhi da una vita e ripenso a rutte le sue allusioni sessuali su di me velate dall'amicizia, e... sì insomma: è il momento opportuno, ci devo provar,e, non so come, ma devo. Ogni desiderio di Marco è un ordine per me, e poi... in fondo lo voglio anche io.

La bassa musica dell'autoradio viene interrotta senza preavviso dal mio passegero in questo modo "Ma a te piace davvero quello che hai detto prima?"
Gli rispondo con naturalezza "Beh sì, sì... perché lo chiedi?"
E lui, arguto come sempre, mi fa notare: "Perché parlavi al plurale... sembrava che..." si interrompe.
"Che?" incuriosita ed intimorita lo invito a continuare, e lui "Che dai quando dici "mi piace quando mi VENGONO sul petto" oppure hai detto "Adoro ingoiare quando mi VENGONO in bocca" cioè... non sembrava parlassi solo di UNO ecco"
"Oddio ho detto così!? No dai!!" faccio la finta sbadata ma in fondo so di aver commesso un grave errore!
Paolo risponde "Sì sì hai detto proprio così"
Io continuo il mio gioco: "Ma no dai sarà stata la birra, e comunque non intendevo certo quello che pensi tu!"
Allora mi mette una mano sulla coscia, "è fatta" penso io, con la scusa che mi ha scoperta vorrà fare sesso, invece: "Tranquilla, gli altri avevano bevuto troppo per capirlo e poi puoi scopare chi ti pare, sono cazzi tuoi. Anche io vorrei scopare"
Dato che non ho capito cosa intende dire con l'ultima parte, dopo un breve silenzio gli chiedo di precisare "Scusa, cosa vuoi dire?"
Con voce paziente mi spiega "Niente niente dai è che sai che tra me Sara non va più tanto bene e..." fa una pausa "Non lo facciamo da mesi"
Non so cosa rispondere. l'eccitazione che mi stava salendo se ne va "Mi dispiace" E gli faccio una carezza continuata sul ginocchio in segno di comprensione.
"Siamo praticamente separati. Credo abbia un'altro. Vado avanti a seghe - accenna una risata triste poi continua con tono malizioso - Cosa avevi capito?"
Io "No no niente... non avevo capito cosa intendevi quando hai detto che vuoi scopare"
Ed ecco il Paolo che conosco quando insiste "Avevi capito che voglio scopare con te?"
Io non rispondo appositamente e cambio la stazione radio e lui non dice nulla.

Non mi aveva mai detto che erano giunti a questo punto con la loro situazione. Sapevo che avevano alcune difficoltà ma non immaginavo che ormai fosse finita in questo modo.

Siamo quasi arrivati a casa sua e ancora non ho concluso, accidenti!!
Ma forse quel che credevo opportuno è diventato inopportuno e preferisco dimostrare un pò di empatia, infatti gli domando se ne vuole parlare.
"È una storia lunga" declina Paolo proprio mente parcheggio davanti a casa sua, spengo l'auto e gli dico "Ho tempo, se vuoi"
Convinto, Paolo, mi invita ad entrare a casa sua.
Quando gli domando se la moglie è in casa, mi risponde "No no, sono a dormire dai nonni. E tu? non ti aspetta a casa?"
Sorrido, scuoto la testa "No uno è via per lavoro e uno dai nonni"

Entriamo in casa sua nel buio della notte.
Mi è sempre piaciuto il gusto col quale è arredata.
Mi fa accomodare sul divano e dopo aver preso due bicchieri e una bottiglia di ottimo rum, si siede sul divano a fianco a me e mentre riempie i bicchierini, inizia a raccontarmi come sono cambiate le cose tra loro, come gli sembra che lei non lo desideri più eccetera, ovviamente io cerco di dargli consigli e ascoltarlo il più possibile.
Ci tengo a lui, siamo amici da molto.

Alla fine di una lunga pausa (che significa che la sua triste storia è finita) Paolo sospira "E tu? È da un po' che.non chiacchieriamo. Dai dimmi qualcosa di te, come va? Da come parlavi al pub direi che ti va molto bene hahaha"
Ridiamo.
Tra me e me penso che alla fine lui va a finire sempre lì!
Con la mia risata senza riposta cerco di fargli capire che mi ha beccata, e forse ce l'ho fatta a giudicare dal suo sguardo malizioso.
Continua "Lui lo sa, oppure..."
Con la faccia sorpresa ribatto sbalordita "Paolo! Ma cosa dici!? Così mi metti in imbarazzo!"
Sorride "Hai ragione non sono cazzi miei" ma la sua espressione mi dice che ormai ha capito e sarebbe curioso da morire.

Mi versa un altro sorso di rum.
È il terzo o il quarto e siccome comincia a fare un po' effetto, glielo faccio notare "Dopo questo basta però, è buono ma inizia a girarmi la testa e dopo non rispondo delle mie azioni haha"
Porgendomi il bicchiere mi fa "Dai tranquilla, è solo un goccio di rum. E poi al massimo ti fermi qua"
Credo lo dica in sincera amicizia, ma io lo desidero in un altro modo, con tono pacato gli chiedo "Qua? A dormire? E dove?"
Ci pensa un attimo poi battendo la mano sulla seduta a fianco a lui "Qui sul divano"
Sbuffo "Peccato" dico con un impercettibile filo di voce girando la testa dall'altra parte.
Paolo si fa in avanti "Cosa?"
Subito rettifico "No niente, dicevi?"
Riprende da dove era rimasto "Dicevo... che era interessante quello che dicevi tu al pub"
Lo invito a specificare "Cioè?"
"Cioé... i tuoi gusti sessuali... dopo tanti anni che ci conosciamo non ti avevo mai sentita parlare così e..."
Con voce suadente lo incito ancora "E? vai avanti"
"E insomma mi stavo eccitando"
Ride e io accompagno la sua risata con la mia prima di dirgli "Eh beh anche io un po' sai con tutti quei discorsi!! Forse eravamo tutti in po' eccitati... A te cosa ti eccitava?"
La sua voce si fa più bassa e lenta "Immaginarti in quello che dicevi... e..."
Con voce altrettanto bassa continuo io "Immaginarmi mentre mi faccio venire in faccia?"
Annuisce imbarazzato.
Argomento meglio "O solo mentre lo prendo in bocca?"
Risponde secco "Anche"
Sono sicura che lo sto facendo eccitare, mi dico: "Dai così, ancora un pò!" quindi rincaro la dose "Oppure ti piace immaginarmi mentre ingoio, a me piace, non mi vergogno affatto, poi sentirla colare fuori dalla..."
Scuote la testa "No no. Basta per favore che mi sto eccitando di nuovo"

In quel momento volevo solo una cosa: vedere il suo uccello, prenderlo in mano, baciarglielo, farlo godere. Forse per il fatto che lo conosco da tanto, ormai avevo capito che ce la avrei fatta quindi non mi arrendo.
"Che c'è di male?" gli sorrido poi abbasso la testa in segno di timidezza "Mi piace pensare che ti ecciti a immaginarmi mentre lo prendo in bocca."
Probabilmente non sa cosa dire quando balbetta "Dai no-nonn dire co-così!"
"Hahahaha perché?" rido.
"Dai perché sei stronza!"
Non vorrebbe che io continuassi, ma mi versa dell'altro rum.
Io bevo e gli confesso che inizia davvero a darmialla testa, sperando di invitarlo ad approfittarsi si me.

Batto il ferro finché è caldo "Perché mi immagini mentre ingoio? A me piace un sacco il sapore, giuro: lo adoro proprio, ne vorrei sempre. Ti eccita questa cosa?"
Paolo, serio, mi sgrida a voce più alta "Sei davvero stronza, adesso basta!"
A me non importa e deve essersi accorto che ogni tanto butto gli occhi al suo pacco gonfio "Paolo ci conosciamo da tanto, non ci vedo niente di male, stiamo solo parlando e non è che se ne parla spesso. Anzi! Approfittane! Dai facciamoci domande sconce!" ammicco.
Chiude gli occhi un istante prima di cederr "Ok" sorride "Però la verità" guarda in alto poi mi chiede "Lo fai il sesso anale?"
Mi viene da sorridere "Oh tutti gli uomini a pensare a quello! Ma perché?! Certo che lo faccio e mi piace moltissimo"
Lui "Ehhhh tutti perché è qualcosa di... diverso chenon tutte concedono. E sentiamo: perché ti piace?"
Io "Perché è troppo bello essere posseduta così... da dietro... sentirlo entrare... con potenza... come dire dove non si potrebbe... prima un po' di male poi..."
Mi interrompe "Ok ok basta"
"Va bene, un'altra domanda!" faccio io accondiscendente, e lui, senza pensarci troppo me la pone "Perché ti piace la sborra? Ti piace davvero fare i pompini? A Lorenza (la collega al pub) non piace e come lei tante altre"
Ed ecco le prima parole grosse: sborra e pompini.
È la prima volta che gliele sento dire così, in privato dopo anni e anni che lo conosco, quindi mi faccio seria "Lorenza non sa cosa si perde, fidati! Mi piace perché... non lo so... mi piace prenderlo in bocca e basta, forse vedo lo sperma come qualcosa di prezioso, da non sprecare"
Mi sto eccitando, sospiro e continuo "Io posso venire tante volte mentre un uomo viene una volta sola quindi... beh non tutti vengono solo una volta hehe ma rimane sempre importante"
Paolo mette la testa di traverso "Lo hai fatto ancora: parli al plurale"
Beccata ancora! Sospiro più forte "Aaaahhhhh che ci posso fare è che... mi viene da dire così" e gli sorrido complice, mordendomi appositamente il labbro inferiore, prima che lui mi tranquillizzi nuovamente "Tranquilla, ma... tuo marito... sa che..."
Mi costringe ad inventarmi qualcosa "Cioé? È spesso via per lavoro, se è questo che intendi e molte volte sono sola quindi sai com'è... però ti prego, non dire a nessuno quello di cui stiamo parlando, farò tutto quello che vuoi!"
Scelgo le parole per invitarlo a provarci e da come mi guarda, ha capito ma torna al discorso originale "Ok ok scusa, troppo personale. Allora domande... uhm... dunque... hai detto che ti piacciono i pompini, perché?"
Adesso spingo sull'accelatore "Pompini. Dunque... in confidenza ti dico che prima di darla al mio primo ragazzo sono passati anni, anni passati a fargli pompini... mi ha insegnato bene...Mi piace perché mi piace assaggiare il sapore del cazzo, sentirlo in bocca, baciarlo, stuzzicarlo nei punti giusti con la lingua... a me piace usare la lingua... è un modo per essere attiva io cioè... e poi mi piace da morire guardarli negli occhi mentre glielo succhio..." Mi porto la mano alla bocca per ammutolirmi con aria birichina: lo ho fatto di nuovo in quanto pensavo a Marco e i suoi amici, poi continuo "...E poi per me il pompino finisce quando mi si ammoscia in bocca, cioè non esiste che uno viene e rimane con l'uccello duro e nemmeno pulito. Ti dirò che..."
Mi interrompe bruscamente "No. Non ce la faccio. Adesso basta!"
Ci rimango un po' male e lo esprimo col tono della mia voce "Oh ok, va bene. Posso almeno sapere perché? Mi piace aprirmi così con te."
Paolo è spazientito "Perché me lo hai fatto diventare duro, cazzo! Ecco perché!" Butta giù il suo rum tutto d'un sorsoe e alza un po' la voce "Va bene che siamo amici da tanto, va bene che sei una gran figa e adesso so che sei ANCHE PORCA! Ma me lo hai fatto diventare duro cazzo!!"
Vedo l'occasione, mi butto e con voce calante gli domando "Me lo fai vedere?"
La sua risposta è stata come la aspettavo "MA SEI SCEMA?"
Insisto "Ti prego dai! Ormai! E quando ci ricapita?"
Paolo mette le mani a difesa del pacco visibilmente gonfio "Ma dici sul serio? No e no cazzo!" accenna un sorriso di disappunto ma io insisto "Che ti costa? dai tiralo fuori, ho voglia di vederlo"
Non cede, scuote la testa.
"Ci conosciamo da una vita, dai fallo per me!" gli prendo le mani a protezione delle sue parti basse e le porto via, lui mi lascia fare, segno che ci sono quasi anche se deve farsi pregare, mi fa "Io non lo tiro fuori, dai sei mia amica e poi siamo sposati, è sbagliato"
"Sì sposati!" ribatto con tono di disprezzo "Tu non scopi da mesi e mio marito è sempre via! Ma per piacere!"
Appena la mia mano si appoggia delicatamente sul suo bulbo, Paolo spalanca incredulo la bocca osservandola... ma non mi caccia via, e dopo una strisciatina gli dico "Sono anni che ci provi e adesso che ci sto devi farti pregare così?!" lo strofino e gli dico "Voglio vedere il tuo uccello, adesso"

Oddio non credo a quello che sto per fare! Gli slaccio la cintura e quando faccio per abbassargli i pantaloni lui, muto, alza il sedere per agevolare la mia operazione.
Ed eccolo lì: il suo uccello sotto un velo di slip soltanto; quegli slip neri sono rialzati spinti dal suo cazzo in tiro. Sono emozionatissima!
Darò sfogo a tutte le mie doti da troia perché voglio dargli il massimo, il top dello spettacolo. Per lui dovrà essere indimenticabile.

Tirare fuori il cazzo di un uomo senza mai averlo visto prima, è sempre una emozione speciale: come ce lo avrà? grosso? lungo? mi piacerà? Ma stavolta potrebbe avere l'uccello più brutto del mondo che io lo adorerei comunque.
"Oh cazzo!" esclama Paolo "Lo stai facendo tu eh!!"
Lo guardo e sorridendo lo zittisco "Schhhh! Non ti preoccupare, è colpa mia e del rum. Tu rilassati e godi."
Lo striscio da sopra la mutande commentando "Mmmmm è bello duro"
Con la punta delle dita ne delineo i contorni mentre, con voce sciocchina gli dico "Vedi? Vuole uscire poverino, ci penso io a lui"
Riabbasso lo sguardo e osservo il suo pene spingere come volesse strappare le mutandine ormai alte sul pube, sembra un bel cazzo.
Sussurro "Non sai da quanto avevo voglia di vedere il tuo cazzo"
Nel suo silenzio prendo le mutande dai fianchi e le tiro via facendo scattare il suo uccello finalmente in libertà.
È bellissimo, appena lo vedo alzo le sopracciglia e rimango a bocca aperta "Wow Paolo! Che bel cazzo che hai!"
Molto venoso, abbastanza scuro, all'insù ricurvo verso il suo ventre, cappella proporzionata e prepuzio abbondante che la ricopre, dimensioni nella media, peli radi e soffici.
Rompe il silenzio solo per dire un faticoso "Grazie"
Lo accarezzo sul dorso ricurvo con la punta delle dita "Posso?"
Lui è rigido come un tronco di legno, fatica anche a parlare "Non volevi solo vederlo?"
Mentre la mia mano lo avvolge, alzo le sopracciglia e gli dico "Ormai" e immediatamente esclamo "Cazzo Paolo è durissimo!"
Lui sforzandosi precisa "Te lo avevo detto, no? Colpa tua"
A pugno chiuso seguo le sue forme accennando una sega velata, ma è una carezza, lo stringo di più e provo a muoverlo (lo faccio sempre perché mi piace sentirne la rigidità) è proprio turgido come il marmo, uno di quei cazzi che vorresti in tutti i buchi.
Gli titillo il prepuzio leggermente aperto, poi lo prendo nella mano e lo scappello notando una goccia di liquido che fa capolino dal buco, ridacchiando gli faccio glielo faccio notare "Mmmmm sei anche bagnato!"
Con la punta dell'indice cospargo l'intera cappella violacea con quella gocciolina densa stando attenta a non fare muovere il suo randello, poi parto con una lenta e dolce sega alternando qualche carezza senza staccargli gli occhi di dosso. Lui sta lì, immobile. Credo che non sappia cosa fare o cosa dire. Meglio così, ci penso io: alterno la dolce sega a carezze con la punta delle dita fino ad arrivare al suo scroto "Wow che quanto sono grosse!"
Lui tace.
"Paolo hai due palle enormi ohhh"
ha due bei coglioni grossi e gonfi, continuo ma lentamente "Vieni molto?"
La sua voce è bassissima "Dipende... normale..."
Abbasso la voce "Con due palle così devi fare delle belle sborrate"
Mi risponde "Sì però... se continui tra un po' lo vedi"
"Oh sì ti prego! Te l'ho detto che mi piace. A te va?"
Il suo sì è immediato, quindi accelero leggermente, ma gli dò una possibilità "Sei vuoi smetto"
Stavolta è il no ad essere immediato.
Sono fradicia, mi sembra di essere una ragazzina al primo incontro!
Sto per fare venire un amico vero, ma vorrei dargli più di una sega, oltretutto quando mi soffermo a guardare il suo uccello e a saggiarne le forme, mi piace.
Ho deciso! Fermo la mano ma lo tengo stretto, alzo la testa verso il suo viso e lui mi guarda negli occhi, con pacatezza gli dico "Ti faccio vedere perché mi piace fare i pompini"
Non gli do il tempo di rispondere, che già sono in mezzo alle sue gambe, gli abbasso gli slip alla cavaglia e lui allarga le gambe per darmi più spazio possibile, mi accascio sulle ginocchia ed ecco davanti a me il cazzo di uno che conosco da una mezza vita.
Ancora una volta realizzo che posso avere tutti gli uccelli che voglio.

Riprendo la sega lenta da un'altra prospettiva e mentre inserisco la mano dal davanti nei miei pantaloni gli dico che mi tocco anche io.

Da non crederci: sto per prendere in bocca il cazzo di uno dei miei più vecchi amici, è come dire al mondo intero che sono una troia.

Lo tiro verso di me e partendo dalla base glielo lecco fino alla punta guardandolo negli occhi, che tiene socchiusi; poi portandomici sopra lo avvolgo con le labbra e finalmente posso assaporarne tutto il suo forte sapore quando le richiudo a metà dell'asta.
Non è profumato, non è lavato, non è depilato. Sa di vero cazzo!
"Mmmmmm" mugugno mentre la mia lingua impazzisce sulla sua cappella sotto il palato.
Alzo lo sguardo, e felice gli dico "Paolo il tuo cazzo è buonissimo!"
Glielo bacio, glielo lecco, glielo succhio mentre mi sgrilletto il clitoride. Faccio del mio meglio sempre fissandolo dritto negli occhi.

Essere in mezzo alle sue gambe col suo cazzo in bocca mi provoca delle sensazioni strane e controverse: mi sento come se fossi nuda in mezzo a una piazza, indifesa e inerme ma mi sento anche come se fossi sollevata di morale; mi sento come una che si è tolta un peso e anche come una che è sotto esame. Mi sento in imbarazzo, ma in controllo.

Gli chiedo "Ti piace come lo succhio?" Paolo mi rantola un sommesso "Siiii sei bravissima, tra poco vengo".
Felice gli rispondo "Mmmmm sì ti prego. Vieni, godi!" e ritorno a dedicarmi al suo cazzo con passione, senza foga, nei punti sensibili.
Adoro sentirne le forme con la lingua.
I suoi respiri sono sempre più lunghi e rumorosi.
Deve essere il pompino migliore della sua vita. Voglio farlo esplodere.
Un attimo dopo mi soffermo ad oltranza a titillargli il frenulo con la punta della lingua e lui rantola inspira a bocca aperta ed espira mugugnando.
Dopo due ulteriori pompate fino a farmelo arrivare in gola e a toccare il suo pube col naso, arriva l'inatteso "OOOOHHHH STO PER VENIRE"
Penso: "Cazzo! così presto!?" Lo tolgo dalla gola e vado in posizione inclinando subito il suo bastone turgido verso di me e lui si fa in avanti per agevolarmi dato che il suo cazzo tira troppo all'insù; lingua fuori proprio sotto la sua cappella, bocca spalancata, testa reclinata all'indietro e sguardo fisso al suo mentre lo sego.
Uno dei miei migliori amici, mi guarda ricevere il suo sperma. Per me è un sogno.
Non so per lui.
"Sì sì sì così dai che mi fai venire"
Accenno un sorriso quando la mia mano da i suoi frutti: un lungo e alto "OOOOOHHHH" seguito da un secco e basso "Vengo"
Come un fiume in piena mi sgorga sulla lingua spruzzando getti abbondanti, poi un fiotto meno corposo mi arriva in fronte segnando anche il naso, e altri meno potenti sotto al naso; per tutta la durata dell'eiaculazione me ne ha riversato dentro la bocca abbozzandomi le labbra di crema.
Ad ogni getto corrispondeva un potentissino sussulto del suo cazzo e in suo gemito sommesso.

Il suo orgasmo ha durato quasi più del pompino stesso e quando ha terminato sento le guance bagnate fino al mento e la bocca piena fino all'orlo del suo sperma bollente e denso dal sapore acre, salato, molto forte, di quelli più difficili da mandare giù.

È un momento bellissimo! Questa è sicuramente la sborrata più importante che abbia mai avuto in bocca. Un segno.

Il suo volto è un misto di sofferenza e goduria, a cui si aggiunge l'incredulità quando accenno un sorriso a bocca aperta e con l'indice indico il suo succo dentro di essa.
Chiudo gli occhi e a fatica deglutisco il litro di crema bollente, poi, come di rito, gli spalanco la bocca vuota dopo un "UUUHHH!" liberatorio di vittoria.

Rido.
Rido a crepapelle sbiascicando parole come "Ma quanto sborri" ed "Era tantissima mio Dio quanta roba!!"
Lui però è li che mi guarda mentre se lo sega piano senza ridere, quindi capisco che devo tornare al mio dovere, mi riavvicino e gli trattengo lo mano che impugna il cazzo per leccargli via qualche grumo di sperma dal pollice, poi tento di avvolgiergli la cappella con la bocca ma mi viene ancora da ridere mentre gli spremo l'ultima goccia e gliela ciuccio via.
Paolo è ancora incredulo, e penso che sia giustificato in quanto vorrei vedere voi se la vostra amica che vi scopereste da anni vi facesse un pompino con ingoio.
Mi riprendo e mi faccio indietro, appoggio una mano per terra "Oddio Paolo ma quanto vieni?" continuo a sditalarmi fissandolo negli occhi e mostrandomi infine a avere un orgasmo con la sborra del mio amico ancora in faccia; mi sconquasso l'utero con un orgasmo magnitudo 100 gridando "Uhhh siiiiii ecco vengoooo"

Tolgo la mano dai pantaloni e col fiatone torno a leccarglielo e a baciarlo con molta dolcezza e tenerezza, quasi a coccolarlo per lo sforzo fatto fino a che non perde un tantino della sua consistenza marmorea, allora lo lascio accasciarsi sull'inguine e lo sbaciucchio con amore e gratitudine.
Fisso il cazzo di Paolo e gli dico "Grazie!" e gli schiocco un bacio sulla verga. Infine mi faccio indietro e guardo Paolo in volto per poi scoppiare ancora a ridere nuovamente, e anche stavolta lui non ride affatto.

"Uh aspetta" gli dico mentre vado verso la mia borsa, prendo il mio cellulare, mi metto in posa e mi scatto un paio di selfie "Wow! Quanta roba! Guarda quanta ce ne é qui!"
Esclama attonito: "Cazzo fai?!"
Mentre inoltro la foto a Marco e a lui gli rispondo che volevo un ricordo.
Guardando il suo cellulare esvlama "Cazzo!" poi finalmente scoppia a ridere "Tu sei matta da legare!"
Mi siedo accanto a lui e gli appoggio una mano sulla gamba nuda che non fa da riposo per il suo arnese, ho ancora il suo sperma aggrappato in fronte "Paolo, seriamente" ho la sua attenzione "Mi piace il tuo cazzo e la tua sborra è buonissima, giuro"
Lui non fiata.
"Possiamo rifarlo? Ti prego ne voglio ancora!"
Mentre mi pulisco il viso, mi risponde con un pragmatico "Non lo so"
Allora decido di tagliare corto "Vabbé tu sei separato e non scopi più, ci provi con me da sempre e se vuoi adesso puoi avermi. Quando vuoi e come vuoi. A me è piaciuto, forse a te no."
Paolo controbatte "No no! Cazzo se mi è piaciuto! Sei una gran bocchinara!"
Gli sorrido e lui si scusa per come mi ha chiamata, ma lo tranquillizzo "No va bene, scusa di che? E poi non hai visto ancora niente"
Paolo precisa: "Guarda: mi hai appena fatto il pompino più bello della mia vita, ma..."
Mi alzo dal divano "Dai! immagina il resto"
Mi chino e gli do un bacino sulla guancia, poi mi avvicino al suo orecchio e con un filo di voce gli sussurro "Beh ok... allora grazie della bevuta"
"Sei una tr... porca!" è stata la sua risposta secca.


In auto guardo un messaggio: "Di chi è quella sborra?" racconto a Marco l'accaduto e lui non è soddisfatto in quanto voleva che scopassi, non solo un semplice pompino. Mi ha ordinato di riprovarci e io gli ho risposto che non ne avrò bisogno: verrà lui da me.

A casa prima di dormire ho chattato un po' con Paolo. Era un tantino in confusione ma lo ho tranquillizzato.
Inoltre mi ha fatto un sacco di domande... ma le ultime sono state "Posso anche senza preservativo?" e "Dove posso venire?"
Le mia risposta univoca è stata "Paolo sarò tua e potrai fare tutto quello che vuoi quando vuoi. Io lo voglio. Pensaci."
Mi sono addormentata sicura che rivedrò il suo cazzo da vicino moooooolto presto.

Infatti il giorno dopo a lavoro mi ha chiesto se poteva fare dello straordinario e quando siamo rimasti soli è successo.
È venuto nel mio ufficio, ha chiuso la porta e si è abbassato i pantaloni e il suo pene era già in erezione così gli sono andata incontro e senza preliminari mi ha piegata sulla scrivania.
In due secondi lo avevo già tutto dentro la figa che scopava con foga, come per liberazione; mi teneva per i fianchi con forza ed è stato come un martello continuo e silenzioso che in pochi minuti ha svuotato le palle in fondo alla mia vagina.
Dopo averlo tenuto spinto dentro di me ha continuato a darci dentro per un bel po', poi lo ha tirato fuori e lo ha strisciato sulle mie natiche (credo per pulirlo) mentre il suo seme caldo mi colava giù per l'interno coscia.
Ho sentito solo un "Grazie" prima di udire la porta chiudersi.
Mi ha lasciato lì a pecora con il suo sperma trattenuto a stento dalla mia passera e io intenta ad arrivare ai fazzoletti di carta sulla scrivania.
Seppure frastornata dal suo comportamento, mi sono sentita soddisfatta di averlo soddisfatto.
Mi siedo per terra e lascio colare la sua sborra sul fazzolettino, ma non prima di avere fatto un paio di scatti per Marco.

Questa cosa con Paolo va avanti tutt'ora.
Entra nel mio ufficio a palazzina semi deserta, mi sbatte sulla scrivania e se ne va dopo essermi venuto dentro.
Dice solo "Grazie"
Oppure dopo le serate al pub coi colleghi mi chiede se gli faccio un pompino "come quello della prima volta".
Io lo ho sempre accontentato, ma non sono mai venuta. A lui non interessa anche se io potrei e vorrei dargli di più.
Tutte le volte che mi lascia piena di sborra sono vostretta a masturbarmi con la figa farcita per avere un orgasmo.
Per il resto, si comporta come se nulla fosse...

Nonostante le mie domande, Paolo non mi ha ancora dato una spiegazione,
cosa che, invece, ha azzardato Marco dicendo che forse è un momento triste della sua vita perché non riesce ad andare con altre donne dopo il matrimonio fallito. Ha aggiunto che guai a me se gli dico di no, ormai sono il suo sfogo... o il suo "sborratoio" per usare le sue esatte parole e devo continuare ad esserlo perché ne ha bisogno.
"Ogni volta che lo desidera io gli devo svuotare le palle col buco che sceglie" sono gli ordini di Marco, ordini che ho intenzione di rispettare, come sempre.




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