Elogio della sega

Scritto da , il 2017-05-03, genere masturbazione

Sono sempre rimasta affascinata dal mondo maschile, in tutte le sue espressioni. E' così diverso dal nostro, e spesso uomini e donne non fanno nulla per capirsi un pò di più, ma si rimane ancorati al proprio universo senza approfondire quello che abbiamo di fronte. Per esempio, la sessualità maschile è qualcosa di travolgente, esplosiva, animalesca...nulla a che vedere con la nostra, più intima e nascosta, legata alle diverse conformazioni psico-fisiologiche. Come ho già raccontato in altre pagine di questo sito, è grazie a mio fratello che mi sono avvicinata alla sessualità maschile, prima spiandolo mentre si masturbava e poi aiutandolo in questa deliziosa pratica, fornendogli una "mano"! Già all'epoca, avevo circa quindici anni ed ero vergine in tutti i sensi, esplorare l'universo maschile è stato illuminante tramite le "seghe" di Carlo e mi è rimasta per tutta la vita questa passione per la masturbazione maschile. Da mio fratello in poi, non perdo mai l'occasione per "aiutare" qualche maschietto a segarsi, rimanendo ammirata da quel meraviglioso processo di auto-eccitazione e orgasmo che si produce in pochi minuti! Tutti i miei uomini, sia stabili che "volanti" hanno dovuto sopportare le mie infinite richieste di masturbarli, più volte al giorno anche, in tutti i luoghi possibili. Appena ho voglia di farlo, chiedo all'uomo che ho vicino, chiunque esso sia, di potergli tirare fuori il cazzo e masturbarlo sino all'esplosione vulcanica del suo piacere e ammirare lo zampillare violento o l'eruttare tranquillo del suo prezioso e delizioso seme. Mi basta solo questo, masturbare un uomo, per godere insieme a lui di questo magico momento. A scuola i miei compagni sapevano di questo mio desiderio e ne approfittavano per farsi segare migliaia di volte da me, in qualsiasi situazione. Spesso era in bagno, dove ci ritrovavamo a fumare di nascosto, quando uno di loro mi tirava dentro un cesso e si tirava fuori un bel cazzetto adolescenziale già bello duro invitandomi a fargli una bella pippa...io non resistevo, impugnavo saldamente quella salciccia di carne fresca e la menavo su e giù, sentendola crescere e gonfiarsi tra le dita, indurirsi e venire fuori lentamente la cappella, rossa e lucida, e assumere le dimensioni di una semisfera e poi scappellarla completamente fuori dalla pelle, sentire nel naso la fragranza aspra del sesso...e masturbarlo! Guardavo con occhi adolescenti quel pisello ingrossarsi, il ragazzo di turno osservarmi voglioso e porco (come tutti gli uomini che avrei incontrato nella mia vita...), allungare le mani e toccarmi il piccolo seno...io avevo occhi solo per il suo pisello,diventato duro come il marmo,le palle sotto di esso che dondolavano al ritmo della mia mano...e dopo un tempo variabile da uomo a uomo, sentire come il ragazzetto ansimava e gemeva, sussurrava frasi sconnesse per poi il...miracolo! Dalla cappella esplodeva all'improvviso una raffica di lunghi o brevi schizzi di sperma, che volavano in alto, spinti dalla naturale forza e pressione idraulica, che ricadevano sulla mia faccia, sui miei capelli o sulla mano o in qualunque posto. Oppure, per altri uomini, dallo spacchetto della cappella inizia a sgorgare un fiume di sperma rigoglioso, caldo, vischioso che a fiotti inarrestabili mi cola sulla manina e mi sporca tutta! Comunque, quando i miei amici mi sborravano in mano, rimanevo affascinata dallo spettacolo della natura esplosiva dell'eiaculazione e questa sensazione è rimasta tutt'ora, alla soglia dei 40 anni con i miei maschi adulti e maturi.Anche durante gli anni universitari, dove gli ormoni viaggiavano a mille, mi divertivo a provocare i maschietti che frequentavo, costringendoli con il ricatto di non dargli la fichetta, a spogliarsi in piedi di fronte a me seduta sul letto, a calarsi jeans e mutande e a masturbarsi come scimmiette eccitate. Tutti accettavano e si segavano di gran voglia, mentre li guardavo ammirata da tanta animosità sessuale e facilità di eccitazione...stavo lì, seduta e languida, e li guardavo menarsi i loro cazzi freneticamente con la mano, lo sguardo vitreo, le palle che sobbalzavano penzoloni, le gambe piegate e il respiro affannato sempre di più finchè una smorfia non gli contraeva il viso e dalla rossa cappella non schizzavano in alto getti di sborra calda e lattiginosa...dopo l'orgasmo, poi, voi uomini assumete sempre uno sguardo così dolce e attonito che mi viene voglia di farvi un'altra pippa per consolarvi!
Il bello dello studente universitario medio, per via della giovane età, è che si eccita nuovamente dopo pochi minuti e allora, anche dopo una bella scopata, gli chiedevo di poterli masturbare in varie posizioni o circostanze, come in piedi sulla tazza del cesso o sul lavandino, oppure in cucina, mentre preparavano un caffè, o sotto la doccia con la stessa naturalezza di una mamma che lava la schiena al figlio...gli prendevo l'energico cazzetto in mano e li segavo sino alla sborrata, che mi godevo con gli occhi o delle volte avvicinavo la bocca per ricevervi dentro il vostro nettare! La sega è diversa dal pompino per noi donne, voi uomini non lo potete capire...il pompino è un atto propriamente sessuale, porco, completo...la masturbazione è anche un gesto gentile e d'amore, di preliminare assoluto, di cortesia. Alcune volte volte, uscendo con un uomo e non potendo scoparlo per vari motivi, ma non volendolo lasciare con questo rammarico, quando mi accompagna sotto casa con la macchina gli slaccio i pantaloni e gli tiro fuori il pisello masturbandolo, così, all'improvviso...lui è sempre piacevolmente sorpreso, quasi imbarazzato, ma la durezza del membro tra le mie dita mi dà subito soddisfazione di quello che faccio e si lascia masturbare anche così, in mezzo alla strada, in auto sotto un palazzo. Lo guardo fisso negli occhi, eccitata, la sua pelle mi scorre in mano, la cappella è turgida e profuma di maschio...dopo poco, l'uomo di agita sul sedile,mi preme la mano sulla testa perchè vorrebbe un bocchino ma io resisto, continuo a segarlo, lui contrae il ventre, i testicoli, mugugna qualcosa di confuso "...dai dai Marinella, non ti fermare, ti prego...dai dai così....attenta che sborro...attenta..." magari pensa che mi sposti, che prenda un fazzoletto dalla borsetta per sborrare dentro ma io voglio vedere invece lo sperma schizzare dalla cappella, voglio che ci sporchi entrambi i nostri vestiti da sera, che sporchi la macchina, tutto...e così velocizzo la pippa, muovo il cazzo in tutte le direzioni appena vedo che il primo fiotto di sperma sgorga in aria...adoro vedere lo spruzzo incontrollato incollarsi ovunque, e il mio uomo trasfigurarsi dall'orgasmo e non pensare che dovrà asciugare il volante o il sedile dallo sperma appiccicoso e lavarsi i vestiti sporchi. Alcuni uomini sono degli idranti, emettono quantità enormi di seme, litri e litri ed io mi perdo dietro questi getti...
Durante una settimana in campeggio, sempre all'università, ho masturbato i miei due amici di tenda per tutto il tempo, senza farmi scopare mai! Ogni volta che si avvicinavano con l'intenzione di violentarmi, gli prendevo saldamente i piselli e li segavo così bene che mi sborravano subito addosso, sulle tette lasciate scoperte per eccitarli di più, e poi subito dopo li rimasturbavo nuovamente insieme, in ginocchio, con la promessa di spompinarli ma li facevo sborrare comunque prima, stavolta sulla mia faccia, con l'illusione di avergli succhiato il cazzo. E così per una settimana di fila, sfinendoli fisicamente e non lasciandogli ancora la voglia di scoparmi. Era un gioco per me, volevo scoparli anch'io, ma volevo divertirmi con i loro piselli da segare come mi pareva e piaceva!
Riuscii a masturbare anche un prete...Ero a un matrimonio di un'amica, e il giovane sacerdote durante il pranzo mi fissava continuamente, io lo provocavo in tutti i modi intuendo le sue voglie. Verso la fine del pranzo, si allontanò verso il parcheggio con una scusa e io lo seguì. Tra le macchine lo raggiunsi con una banale motivazione, vidi il suo pacco gonfio e il suo imbarazzo era evidente. Lo appoggiai a una macchina,gli infilai velocissima la mano sotto la tonaca e gli afferrai un enorme cazzo, caldo e gonfio...lui avvampò di vergogna ma rimase in silenzio, gli tirai fuori il pisello e lo masturbai lentamente, scappellandolo piano piano, per fare meglio mi leccai la mano come mio solito per lubrificarla, e gli feci una pippa meravigliosa...il suo cazzo pulsava impazzito, era bello dritto e durissimo, mentre lui mi guardava quasi meravigliato da tanto godimento che stava provando. Avrei voluto inginocchiarmi devotamente e succhiarlo, sbocchinarlo, ma decisi che era meglio masturbarlo! Si lasciò fare tutto,senza fiatare,poi accelerai la sega sempre fissandolo negli occhi, e il pretino iniziò ad ansimare, poi grugnì qualcosa e vidi dalla cappella sgorgare un fiume di sborra infinito...alcuni schizzi gli sporcarono la tonaca nera altri mi lordarono la mia gonna celeste...il resto mi colò sulla mano. Ne venne fuori a litri, non finiva mai, continuai a masturbarlo ancora a lungo, sino all'ultima goccia...poi lo rimisi sotto la tonaca, nelle mutande. Mi leccai la mano davanti a lui, gli diedi un bacetto sulla guancia e tornai nel ristorante. Lui andò via direttamente da lì, senza salutare...
Ho tante altre storie di seghe più o meno avventurose, nei prossimi racconti le condividerò con voi!! Un bacetto.
Che bello masturbare gli uomini...

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