Scopato Dalle Trans (Verso Altre Nuove Esperienze - Ultima Parte)

Scritto da , il 2017-04-07, genere bisex

Adesso tesoro mio voglio farti fare una scorpacciata di belle donne dotate di splendidi cazzi, mentre io e Mara ci divertiremo ad osservarti. Del resto ti ho visto come le mangiavi con gli occhi, mio bel porcone.”
Un brivido di piacere mi percorse dalla testa ai piedi, quando Valentina pronunciò queste parole mentre mi succhiava il lobo dell’orecchio.
“Vero che farai ciò che desidera la tua Vale, mio dolce amore?”
Continuò.
Certo che l’avrei fatto. Mi sarei buttato nel fuoco per lei figuriamoci se non avrei ceduto ai suoi perversi desideri che, peraltro, mi portavano a vette di piacere mai provato prima.
Mi prese dolcemente per un braccio mi fece inginocchiare per terra davanti alla sua dolce fighetta appena dischiusa.
Mi venne istintivo avvicinare le labbra a quella delizia, ma lei mi respinse.
“No, mio dolce amore. Preserva bocca e lingua per quello che ho in programma.”
Si spostò e vidi Mara che si avvicinava con due altre splendide creature del tutto simili ad Elisa, sia per le splendide fattezze femminili che per i notevoli cazzi.
Valentina e Mara si accomodarono sul divanetto, mentre Clodette ed Elisa si unirono al gruppo delle trans appena arrivate.
In un attimo mi trovai circondato da cinque stupende donne e dai loro cinque, altrettanto stupendi, cazzi che svettavano all'altezza della mia bocca.
Difficile descrivere cosa provavo, di certo la realtà di ciò che mi stava accadendo era oltre ogni mia possibile e turpe previsione.
Non pensavo mai che mi sarei ritrovato in una simile situazione né tanto meno in pubblico.
Eppure ero eccitato e voglioso come mai.
Il mio amore mi voleva anche troia? Ebbene avrei fatto la troia fino in fondo e ne avrei ricavato il massimo piacere possibile.
Del resto ero già inginocchiato come una vera troia e mi accingevo a succhiare cinque cazzi seppure in corpi stupendamente femminili.
Sprofondavo beatamente nella sensazione perversa che sarei stato usato e posseduto a loro piacimento, davanti ad un pubblico, seppur ristretto, quando una mano sulla mia nuca, mi stacco dai miei pensieri.
Senza più indugio aprì la bocca per accogliere la prima grossa cappella.
Aveva un buon profumo e mi ci dedicai diligentemente come una brava puttanella, non lesinando saliva, carezze con la li lingua e dolci succhiate.
Evidentemente lei gradiva molto, perché, dopo pochi minuti, si staccò quasi bruscamente per lasciare il posto ad una compagna. Evidentemente non voleva arrivare all'orgasmo così presto.
Il gioco mi piaceva da morire e cominciai a sospirare mentre mi dedicavo con passione al secondo magnifico cazzo.
Erano molto diligenti e anche questa, quasi fosse dotata di un timer, dopo pochi minuti cedette la mia bocca e la mia lingua alla terza amica, e così via.
Inutile dire che io provavo sempre più piacere, certamente molto cerebrale, a fare la brava succhia cazzi.
Elisa e Clodette furono le ultime due, e a quest’ultima riservai la passione dell’amante innamorato, tanto che dovettero intervenire le compagne per allontanarla.
Valentina e Mara osservavano la scena con una mano dell’una intenta a pastrugnare la figa dell’altra, ma non erano ancora soddisfatte.
“Forza ragazze, non vedete che la troietta ha un buco libero e voglioso di essere ben riempito?”
Sentì dire a Valentina, mentre il carosello di cazzi dentro la mia bocca era appena ricominciato.
Fu cosi che mi fecero posizionare sul divano alla “pecorina” e, mentre una stupenda mora mi tappava la bocca col suo cazzo notevole, sentì la pressione di una cappella contro il mio ano.
Provai un brivido di piacere, ma mi rilassai al massimo, come mi aveva insegnato Valentina, per non contrastare in alcun modo la penetrazione.
Volevo godermi tutti quei cazzi fino in fondo!
Lo sentì entrare nelle mie viscere profondamente senza provare alcun dolore.
Il mio sfintere, ormai allenato, lo ricevette in un morbido abbraccio ed io me ne sentì piacevolmente colmato.
Ero così estasiato da quel cazzo nel culo che mi ero scordato di quello che avevo in bocca e la mora mi richiamò all'ordine tirandomi letteralmente per gli orecchi.
Succhiai e leccai cercando di tenere lo stesso ritmo con cui contraevo l’ano attorno al cazzo della mia inculatrice.
“Sborrategli a turno in bocca e nell'intestino!”
Sentì in lontananza la voce di Valentina mentre ero sprofondato in una sorta di orgasmo senza fine.
Mi toccai il cazzo lo trovai in semi erezione e grondante di liquido, immagino, preseminale. La cosa, se era possibile, aggiunse estasi all'estasi.
Intanto la mora emise un urletto e cominciò a schizzarmi in gola la sua sborra, che ingoiai golosamente, trovandola deliziosa.
Anche il cazzo dentro al mio sfintere cominciò a sussultare e percepì distintamente gli schizzi di sborra inondarmi l’intestino.
Fu la goccia che fece traboccare il vaso.
Il mio ano cominciò a contrarsi senza alcun controllo e provai un devastante orgasmo anale.
Avrei voluto riposarmi e godermi il torpore del dopo orgasmo, ma altri tre cazzi esigevano di essere soddisfatti.
Elisa mi strisciò il cazzo sul viso reclamando la mia lingua e la mia bocca, mentre l’altra trans mi infilò la sua asta bollente nel culo ancora dilatato e lubrificato dalla sborra della sua amica.
Cercai di dare il meglio di me stesso così come avrebbe fatto una brava puttana.
Dimenai il culo per prenderlo fino in fondo come una cagna in calore, mentre succhiavo e leccavo, come un ossesso il bel cazzo che mi scopava in bocca.
Evidentemente ero diventato molto bravo perché, dopo pochi minuti, ricevetti, con una certa soddisfazione, le loro cospicue sborrate rispettivamente in bocca e culo.
Poi fu la volta di Clodette, che mi baciò teneramente prima di reclamare il suo pompino.
Glie lo feci con tutta la dolcezza possibile fino a portare anche lei all’orgasmo.
Volle sborrarmi in faccia, forse per gelosia e per vendetta.
Fatto sta che mi ritrovai il viso completamente ricoperto di sperma.
Poi finalmente crollai sfinito.
Valentina mi venne accanto e mi accarezzo teneramente il viso coperto di sborra.
“Sei stato bravissimo amore mio. Sono veramente fiera di te e ti amo”.
La sentì dire prima di appisolarmi con la testa appoggiata sulle sue cosce. … Continua …

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