Così impara a fare la stronza

Scritto da , il 2017-02-12, genere orge

Per le vacanze invernali il mio amico Vittorio mi invitò a Malindi dove aveva una casa.
Io ai tempi mi stavo frequentando da poco con una ragazza e colsi l'occasione per invitarla a mia volta.
Lei accettò, confermai la nostra presenza al mio amico e comprammo i biglietti dell'aereo.
Già all'aeroporto capii che non sarebbe stata una vacanza rilassante,Federica ( il nome della mia amica) si presentò all'aeroporto con due valigie Louis Vitton e vestita tutta firmata.
Arrivati a Malindi Valeria la moglie di Vittorio ci fece vedere la nostra camera e sì congedò.
Non era un hotel a 5 stelle ma la camera era molto grande, così come la casa circondata da un bel parco con al centro una piscina ed un solarium.
Federica iniziò subito a lamentarsi perché nell'armadio non c'era posto a sufficienza per i suoi vestiti, perché l'acqua non era abbastanza calda, perché non poteva aprire la finestra per paura delle zanzare, etc.etc....ed era solo il primo giorno!!
Nei giorni a seguire mi mise in imbarazzo perché si lamentava di tutto, i lettini in spiaggia erano scomodi, la barca era troppo piccola, i locali erano sporchi, il cibo faceva schifo.
Forse pensava che l'avrei portata a casa di Briatore ed in spiaggia al Billionaire..
Fisicamente era bonissima, alta, magra, gambe lunghissime , bel seno, viso aristocratico e pelle curatissima, ma a letto era una frana; non si faceva sborrare né in bocca né sul viso, non lo prendeva in culo e con la bocca si limitava a succhiare la cappella.
Per il quarto giorno Vittorio propose una gita di due giorni all'isola di Lamu, così partimmo la mattina all'alba perché il viaggio sarebbe stato lungo e faticoso.
Iniziò subito a lamentarsi primo per essersi dovuta svegliare all'alba, secondo perché la strada era tutta sconnessa... dopo un pò di rottura di coglioni finalmente si addormentò .
Ed io con lei.
Ad un certo punto mi accorsi che eravamo fermi da un bel po' e che nell'auto eravamo rimasti soli.
Mi affaccio dal finestrino e vidi Vittorio che discuteva con un soldato.
Mi alzai ed uscii, Federica mi seguí. Avvicinatomi a Vittorio ed al soldato capii che era un posto di blocco, c'era il soldato che parlava con Vittorio e più in là a circa 6 metri c'era un ombraio usato dalla pattuglia composta da altri tre soldati svogliati.
Il poliziotto imbracciava un kalasnikov mentre parlava a voce alta con Vittorio, dal tono mi sembrava molto adirato.
Cercai di inserirmi nella conversazione, chiesi a Vittorio quale fosse il problema e lui mi fece capire che dopo mezz'ora non l'aveva capito nemmeno lui.
Federica parlava con Valeria la moglie di Vittorio e si lamentava " che palle!! Fa caldo !! Che lei poteva andare con le amiche a Cortina..."
Stavamo fermi in un posto sperduto, senza una casa nel giro di non so quanti km., tanta strada ancora da fare, il traghetto per Lamu da prendere, insomma la situazione non era affatto piacevole.
Il militare iniziò a guardare le due donne, soprattutto Federica che sicuramente era la più bella, Valeria la moglie di Vittorio era almeno 15 cm.piu bassa e 10 kg. più pesante, e nonostante si curasse molto non riuscivo a capire cosa Vittorio trovasse in lei.
Io non l'avrei scopata nemmeno dopo due mesi su un'isola deserta.
Il militare ci spiegava che senza un documento del cazzo ( che non avevamo), non potevamo muovere la macchina, in poche parole ci stava dicendo addio Lamu arrivederci Malindi.
Mentre Vittorio tornava verso l'auto per prendere l'ennesimo documento facendo finta di cercare quello giusto , mi folgorò un'idea.
Vedendo che il militare non toglieva gli occhi di dosso alle ragazze e che i suoi tre colleghi altrettanto con tanto di sorrisini e commenti vari ed approfittando dell'assenza di Vittorio feci l'occhiolino al militare e gli dissi a bruciapelo " vuoi scoparla? se poi ci lasciate andare ve la faccio scopare"
Il militare mi urlò una frase in shuaili e poi andò a riferire ai colleghi, parlavano tra di loro continuando a guardare le ragazze ed a sorridere come dei deficienti, alla fine del meeting si avvicinarono tutti e quattro , presero le ragazze per portarle sotto l'ombra
del loro quartiere generale.
Le ragazze iniziarono ad urlare ed a piangere, Vittorio accorse disperato verso i "rapitori" della moglie supplicandoli di lasciarla stare e si beccò un pugno in bocca dall'uomo sacrificato a controllarci.
Le ragazze erano già state denudade, ora si trovavano in ginocchio di fronte e tre cazzi assurdi, neri come la pece e lunghi da far paura, quei tre avevano tra le gambe tre piccole mazze da baseball.
Tra le ragazze quella che urlava di più era Federica, ed uno dei militari per farla stare zitta le mollo un manrovescio che quasi le staccò la testa dal collo.
Valeria già si trovava con un cazzo in bocca ed aveva iniziato a succhiarlo, uno dei tre prese la testa di Federica e glielo puntò sulla bocca che timidamente lei aveva iniziato ad aprire.
Vittorio piangeva alla vista della moglie che quasi vomitava con quel bastone in gola.
" È colpa mia diceva, è tutta colpa mia"..
Io cercavo di consolarlo " dai Vittorio, come potevi immaginarti tutto questo, lo sai che stiamo in un paese dove le regole non esistono. Non possiamo fare niente e poi guarda, Valeria mi sembra tranquilla.
Valeria aveva iniziato a succhiare quel cazzo con ingordigia, poi guardò verso Vittorio e gli fece segno di stare tranquillo, che andava tutto bene. Dopo un po si beccò la prima ondata di sperma che si premurò di far sparire nel suo stomaco. L'uomo che aveva sborrato in bocca a Valeria si ricompose e venne a dare il cambio al nostro guardiano che prendendo il suo posto continuò a scoparla in bocca.
Questo era più violento, glielo spingeva in gola fino a farla restare senza fiato, quando lo toglieva Valeria tossendo sputava tazzine di saliva che dal mento scendendo formavano dei fori sulla terra rossa.
Federica intanto si trovava in mezzo a quei due energumeni che la palpavano ovunque, fino a quando uno dei due la mise a pecorina facendola poggiare ad un tavolo e bagnandole la fica iniziò a scoparla.
Federica al contrario di Valeria piangeva, i due cambiarono posizione e mentre uno la teneva sopra l'altro glielo infilò in culo.
Le urla credo arrivarono fino a Lamu, i due senza pietà l'aprirono letteralmente in due.
Ora si trovava ad essere protagonista di una doppia penetrazione e nemmeno con due cazzi "normali".
Continuarono a scoparla per più di mezz'ora e lei singhiozzó per tutto il tempo fino a quando i due si alzarono e le sborrarono in bocca, sul viso, sul petto.
Lei non ce la fece ad ingoiare e vomitò tutto a terra.
Valeria continuava a succhiare ed ingoiare quel cazzo enorme senza nessuna forzatura, sembrava le piacesse, Vittorio però non poteva vedere perché aveva smesso di guardare dal primo ingoio di sua moglie.
Il quarto soldato iniziò a grugnire e gli esplose dentro una quantità esagerata di liquido che lei a fatica riuscì a smaltire.
Si ricomposero tutti e ci lasciarono andare.
Terminammo il viaggio in silenzio, con l'auto che puzzava di sperma ed io che cercavo di consolare tutti compresa Valeria.

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