Pausa pranzo in ufficio

Scritto da , il 2016-09-05, genere etero

È l'una, Gianni timbra e sta per uscire, ma sente Giulia chiamarlo "Gianni aspetta ti devo finire il discorso". Lui si ferma e l'aspetta incuriosito, perché non avevano alcun discorso in sospeso. L'aspetta ma non dice nulla. Lei timbra e lo raggiunge. A voce sempre alta dice "scusa non potevo aspettare domani, oggi pomeriggio devo andare dal dottore e non vengo in ufficio"
Intanto escono dal lavoro salutando i colleghi rimasti e chiamano l'ascensore. Sul pianerottolo arrivano due ragazze dell'ufficio di fronte al loro. Prendono l'ascensore, tutti insieme e scaricano le due ragazze al piano terra, Gianni tace, Giulia tace e continuano per il secondo piano interrato, ma appena le ragazze escono e si chiudono le porte dell'ascensore, Giulia, non molto alta, si mette in punta di piedi e spinge Gianni verso l'angolo, inizia a baciarlo nervosamente mettendogli la lingua in bocca con molta energia, con una mano gli abbraccia la testa e gli tira i capelli abbassandolo a sé, mentre con l'altra gli stringe i pantaloni e tutto il pacco. In men che non si dica sono al piano parcheggi. Lei lascia la presa, si ricompone e si prepara ad uscire. Lui non fa nemmeno in tempo a capire cosa gli sia successo in quei pochi secondi, che si aprono le porte dell'ascensore. Scendono e sale una persona "buon giorno" "buon giorno"
Lei "non dici nulla?"
Lui "mi hai messo in confusione"
Lei "perfetto! Il più è fatto. Ora dobbiamo solo fare ordine. Saliamo sulla tua macchina" e gli spara un sorriso ammiccante ed uno sguardo famelico.
In un attimo sono sulla monovolume di Gianni. 7 posti, finestrini laterali e posteriori oscurati e parcheggiata nell'angolo. Il giorno era propizio perché di solito Gianni parcheggia la macchina proprio sotto le telecamere vicino all'ingresso dell'ascensore, ma Giulia al mattino si era accorta della macchina parcheggiata lontano da possibili sguardi indiscreti e decise di attuare il suo piano. Salgono direttamente dalle porte posteriori e abbassano i sedili dietro. Lei, piccola di statura, magrolina e molto energica gli si butta sopra di peso, a cavalcioni, mentre lui è sdraiato sui molti sedili ribassati che compongono un unico grande piano, tipico delle monovolume. Chiudono a chiave la macchina, ricomincia a baciarlo e molto concitatamente gli slaccia cintura e pantaloni, gli prende in mano il cazzo che nel mentre dormiva ancora più del suo padrone. Giulia comincia a menarglielo e con la lingua gli insalivava lingua bocca collo e orecchie. La reazione non tardò ad arrivare. Giulia si ritrova finalmente il cazzo duro di Gianni tra le mani ed indietreggia alzandosi un po' col sedere in modo che riescono a togliere le braghe e mutande a lui. Lei rimane sopra con la sua gonna tirata su attorno alla vita e il perizoma. Gianni sdraiato le accarezza i seni piccoli ma dai capezzali turgidi e si trova col cazzo duro e ormai inumidito dagli umori della figa di lei che trasudano dal sottile perizoma. Lei si sdraia su di lui, gli continua a baciarlo rimettendogli la lingua in bocca con molto fervore. Gianni lascia i seni, la abbraccia ma quando ha sentito che quella calda e umida lingua non lo accarezza, ma lo sprona a muoversi, velocemente la abbraccia, discende con le mani lungo la schiena e corre a stringerle il culo completamente scoperto. Lei lo solleva un pochino, con la mano sposta leggermente lo slip e si infila il cazzo che senza esitare penetra le labbra calde, dilattate e vistosamente bagnate. La posizione di lei, seduta e sdraiata su lui con le gambe aperte a cavalcioni, permettono alla sua figa e natiche di essere molto divaricate. Gianni inizia a dare qualche spinta di bacino ma la velocità della calorosa Giulia prende il sopravvento. È lei a condurre le danze. A ritmo frenetico inizia delle veloci e molto profonde flessioni alternate a rotazioni di bacino e degli affondi che fanno completamente sprofondare il cazzo di lui per tutta la figa, finché c'è ne. Una ragazza di bassa statura ma dalla figa molto profonda, calda e bagnata. A Giulia piace far rumore sbattendo il suo bacino sul ventre di Gianni il quale si lascia scopare nel modo più gradito a Giulia. Lui accompagna lei nei movimenti con le mani sul culo. Su e giù, su e giù, su e giù... Ad ogni tornata esce sempre più liquido dalla figa di lei. È un fiume in piena, sta godendo come una pazza. La pancia di Gianni, la base del suo cazzo e le palle sono tutte bagnate dal caldo liquido di lei. L'eccitazione è per entrambi fortissima. Più lui si sente cavalcato e più diventa duro, grosso e lungo, più lei lo cavalca e più si bagna, si scalda e si allarga. Intanto lui a mani aperte le tiene le natiche, un culetto piccolo, ben proporzionato e sodo, energico come lei. Continua a stringerlo e accompagnarla nella veloce intensa e profonda cavalcata, sollevandola senza farla mai uscire e poi quando lei schiaccia lui la preme in basso sul suo bacino con forza e spingendo anche con colpi ben assestati, volendo salire ed entrare sempre più col suo cazzone, su, tutto dentro e su ancora sembra di averglielo messo in gola passando dalla figa, una figa aperta, apertissima tutta la base del cazzo è dentro di lei, vorrebbe metterci anche le palle già bagnatissime dagli orgasmi continui di Giulia. Gianni la sta prendendo con forza e continua ad accompagnarla con le mani nei suoi movimenti veloci, Giulia salta come un'olimpionica. La temperatura in macchina è altissima, i vetri tutti appannati, i loro corpi sudatissimi. Sono ancora praticamente vestiti ma bagnati fradici. Gianni stringendo con le mani arriva con l'indice della mano destra al buchetto del culo di lei, che tra la posizione e il sudore, è leggermente aperto e molto bagnato, nella foga di quella danza rock Gianni le infila in un solo click il dito fino alla seconda falange. Nessuna resistenza nessuno atrito il sudore ha fatto un buon lavoro, quel buchetto stretto avvolge il dito di Gianni l'emozione prende il sopravvento e nella concitazione e la frenesia di quella scopata parte una schizzata di sborra che innonda la figa di Giulia e continua con più pulsazioni. Lei lo sente godere e guaire come un toro sudato che affonda ancor più nella sua pancia. Con lui viene per l'ennesima volta anche lei, con quel dito in culo che le ha trasmesso un brivido a tutta schiena e il caldo liquido di lui in grande quantità, pulsazioni intense, lei si rilassa molto appagata sul petto di Gianni. Il cazzo rimane duro ma perde quel gonfiore che ha accompagnato la sborrata negli ultimi secondi e contemporaneamente Giulia é rilassata ancora distesa sul petto di Gianni. La figa dilattata e piena di liquido di lei e di sborra di lui comincia a rilasciare un rigagnolo umido detto ed intriso dei piaceri e degli umori di entrambi. La colata è arrivata anche a macchiare il sedile dell'auto. Gianni sente il suo orologio suonare. Cazzo mancano solo 5 minuti!! L'ora di pausa pranzo è andata bruciata, inizia così una corsa contro il tempo. Senza tanti convenevoli e senza asciugarsi, velocemente si ricompongono, hanno goduto, hanno caldo, hanno fretta, hanno l'ansia del ritardo. Lui le dice "devo fare presto perché tu oggi non ci sei, ma io devo salire" e scoppiano a ridere entrambi. E lui "ho capito cosa mi dovevi dire..." e giù a ridere ancora" e poi "come mai vai dal dottore? Non stai bene?" e Giulia sempre ridendo "non avevo niente di organizzato, l'ormone mi è scattato quando ho visto la tua auto nell'angolo.... L'idea più geniale che ho avuto è quella di andare oggi dal dottore per farmi prescrivere la pillola del giorno dopo"

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