Cenetta a tre

Scritto da , il 2016-08-21, genere trio

Estate strana questa, vacanze lunghe –forzate- e pochi mezzi per girare. Decidiamo quindi di rimanere in città e muoverci per piccole brevi incursioni nelle zone costiere a pochi chilometri da noi. Nonostante questo, la noia inizia a serpeggiare, e con essa arriva l’accidia. Uscire diventa faticoso e perdiamo interesse per le piccole cose, come oggi che stiamo in casa senza sapere che fare. Ad un certo punto prendiamo il coraggio a due mani e decidiamo di andare a cena fuori. Mia moglie mi chiede se possiamo invitare la sorella, Gianna, una ragazza di 33 anni, piccola di statura, ma con un seno fantastico. Per il resto Gianna è molto simile a mia moglie Luisa di un anno più grande. Tra le diverse proposte che facciamo, Gianna accetta di fare un giro in una nota stazione balneare distante solo 20 minuti di macchina e ci accordiamo per passarla a prendere all’uscita dal lavoro. Puntuali alle 21.00 siamo al posto convenuto e Gianna sale in macchina splendida come sempre. Io guido e mi godo la compagnia delle due ragazze che passano il tempo ad aggiornarsi sugli avvenimenti della giornata. A causa dell’affollamento estivo, siamo costretti a parcheggiare in una pineta a qualche centinaio di metri dal ristorante. Ci incamminiamo, dunque verso la spiaggia e riusciamo a trovare un tavolo in riva al mare e complice la serata calda ma ventilata e ci apprestiamo a goderci una gustosa cenetta a lume di candela. È proprio durante la cena che inizia a balenarmi per la mente una strana idea, dovete sapere, infatti, che io e Luisa stiamo insieme da diversi anni e conosco Gianna dagli stessi e, nonostante ami mia moglie alla follia, ho spesso fantasticato su come dev’essere scopare con Gianna. Ad onor del vero, le mie fantasie coinvolgevano spesso entrambe le donne, e più che tradire mia moglie avrei voluto “estendere” le nostre esperienze. Tra una portata e l’altra quindi ho iniziato a fare lo scemo e, complice il vino, la serata stava prendendo una piega inaspettata ma al tempo stesso sperata. Luisa sembra pronta, calda e sensuale come sempre, mentre Gianna ha l’aria curiosa e al contempo divertita. Luisa mi fa capire che vorrebbe rientrare subito a casa per concludere come si deve la serata. Finiamo quindi di cenare e abbracciando entrambe le donne ritorniamo verso la macchina. Una volta arrivati lì decido di fare la mia mossa, apro la macchina e mi siedo nel sedile di dietro, Luisa mi guarda interdetta e mi chiede perché non mi sono seduto alla guida, io, preso il coraggio a due mani, le dico che non ho voglia di guidare e che invece mi andrebbe un bel pompino. Gianna ride, mentre Luisa mi scocca uno sguardo scioccato e mi chiede se sono impazzito. Io di tutto punto mi allungo sul sedile e le chiedo a Gianna se le va di guidare mentre Luisa si prende cura di me. Luisa però mi risponde -Ma sei matto? Se hai intenzione di startene lì, io mi siedo alla guida e rientriamo a casa-. A questo punto Gianna interviene dicendo –Ma dai Luisa, davvero non vedo il problema. Ci conosciamo da tanto e comunque io sarei concentrata nella guida e voi potreste concedervi un po’ di divertimento in santa pace-. A queste parole Luisa ci guarda in maniera strana e dice –se proprio non avete altro da fare, rimaneteci voi nel sedile posteriore, io guido sino a casa- e detto questo si siede e accende il motore. Io sorpreso di questa svolta guardo Gianna che di tutto punto fa spallucce e prende posto a fianco a me. Chiudiamo gli sportelli e Luisa fa partire la macchina, ma l’atmosfera all’interno del’abitacolo è tesa, si percepisce una certa elettricità mista a qualcosa di più impalpabile che sa di mare, di sale e di sesso. Dopo un paio di minuti, Luisa provoca –Allora! Hai rinunciato a tutti i tuoi propositi?- Io eccitato e piccato tiro fuori il cazzo e rispondo –non è colpa mia è Gianna che ancora non ha fatto la sua mossa-. A questo punto Gianna stacca gli occhi dal mio cazzo, che non ha smesso di fissare da quando ha fatto capolino, e mi guarda negli occhi con uno sguardo intenso che lascia trasparire tutta la malizia sopita e, come fosse la cosa più naturale del mondo, si china a baciarmi la cappella già turgida. A quel contatto un fremito di eccitazione mi percorre la spina dorsale facendomi inarcare la schiena e stirare le dita dei piedi come un gatto che si stiracchia al sole. Nella mia testa c’è un’esplosione di sentimenti contrastanti, sono conscio di mia moglie alla guida che probabilmente sta osservando la scena, penso che sto realizzando il mio sogno erotico più grande e, soprattutto, sento le calde labbra di Gianna che scorrono lungo il mio cazzo, avvolgendolo delicatamente mentre scendono e creando un umido e caldo risucchio mentre risalgono verso la cappella. Sono talmente preso dal lavoro di Gianna che quasi non mi accorgo che Gianna ha fermato la macchina. Socchiudo gli occhi e vedo Gianna incuneata tra i sedili di davanti che osserva con sguardo rapito la sorella che mie lo succhia con passione. Ancora un attimo e sento uno sportello aprirsi e richiudersi e ancora il mio sportello aprirsi. Luisa mi si fa più vicina e inizia un lungo e umido bacio, mentre Gianna rallenta in maniera esasperante la sua opera. Adesso mi sento la lingua e il cazzo avvolti da una calda e sensuale umidità che quasi mi fanno venire. Riacquisto il controllo solo perché mi stacco contemporaneamente dalle due sorelle. Giro la testa verso Luisa, che capisce ed annuisce in silenzio, allora mi giro verso Gianna e la ribalto tirandola per i fianchi. Mi fiondo quindi tra la sua gonna verso la sua agognata figa. Il suo perizoma è sottile e fradicio. Glielo sfilo e con un solo movimento deciso, le infilo due dita nella figa. Gianna, dapprima inarca la schiena, e poi si rilassa e mi avvolge le dita. Mi puntello sul sedile e mi proietto verso la bocca di Gianna per assaporare la sua lingua. Luisa non si perde d’animo e intrufola tra le nostre gambe ed inizia a leccare tutto quello che trova, alternandosi tra le mie palle, l’inguine della sorella e soprattutto la mia mano in parte immersa dentro Gianna. A questo punto, cerco di prendere in mano la situazione, anche perché adesso mi è venuta voglia di fare sul serio. Mi stacco da Gianna e arretrando spingo fuori dalla macchina Luisa. Non faccio in tempo a mettermi in piedi fuori dal’auto che Gianna ha già ripreso in bocca il mio cazzo. Anche Luisa si fionda su di lui e iniziano a contenderselo avidamente come solo due sorelle complici e gelose allo stesso tempo sanno fare. Mi stacco malvolentieri dalle due donne ormai in piena trance sessuale. Agguanto Gianna e la faccio appoggiare alla macchina con la pancia appoggiata alla fiancata. Con i piedi le divarico leggermente le gambe e la faccio leggermente piegare in modo che il suo bacino sporga verso l’esterno. A questo punto piego anche io le ginocchia e con un colpo di reni sono dentro mia cognata. Inizio a stantuffarla con colpi lenti e pesanti che vanno ad aumentare di frequenza. Luisa, che mi conosce, sa che non posso resistere molto a quel ritmo e con un’inaspettata agilità, scivola tra le mie gambe e si posiziona in modo da lubrificarci con la lingua mentre scopiamo. Ancora pochi colpi e inizio a sborrare riempiendo Gianna mentre Luisa continua a leccare. Ancora frastornato, mi sfilo da Gianna e per non calpestare Luisa, mi lascio cadere all’indietro e così vedo Luisa che continua a leccare Gianna ripulendola dagli umori che gli colano copiosi dalla figa aperta. Dopo poco Luisa si stacca dalla sorella che si gira e entrambe mi guarda. Io le guardo e dico –dovremmo rifarlo, non credete?- Gianna sorride e annuisce, mentre Luisa risponde –prima devi scopare anche me, altrimenti questa è la prima e l’ultima volta che ti concedo la mia sorellina-. Scoppiamo a ridere e ci abbracciamo sicuri che ci sarà un seguito.

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