Un volo senza fine

Scritto da , il 2016-07-21, genere masturbazione

Erano ormai trascorse 5 interminabili ore dal decollo e ne mancavano altre 6 per giungere a destinazione. Il momento più difficile di qualsiasi viaggio è il rientro e questo si stava dimostrando un tormento. Mi ritrovo stretta in un posto su un vecchio air france, circondata da turisti ormai addormentati. L'unica gioia è la possibilità di stiracchiare le gambe dato il posto vuoto sulla mia destra ed il corridoio alla sinistra. Le luci sono ormai spente, in cabina si sente solo il respiro pesante di qualche turista ed i tacchi delle hostess sulla moquette. Sono giorni che non mi dedico a me stessa e mi assale la voglia di toccarmi, di sentirmi. Inizio a strusciare le cosce e stacco la cintura di sicurezza, copro tutto il corpo con la coperta data in dotazione e faccio scendere la mano sui jeans. Sbottono il bottoncino, abbasso la zip e poggio la mano sulle mie mutandine. Sento subito il calore emanarsi dal tessuto ed inizio ad accarezzare il mio clito dal tessuto. Passo l'indice su più volte fino a sentirlo duro e sensibile. Sposto il dito più sotto, scosto con le dita il pizzo della mutandina e mi ritrovo sulla mia fica già bollente e bagnata. Passo il dito sulle labbra calde e vogliose e lo inserisco con un movimento rapido all'interno. Riesco ad evitare un urletto solo mordendomi la guancia, mi guardo preoccupata intorno ma nessuno sembra essersi reso conto. La mia fica è calda e stretta, faccio roteare lentamente l'indice ed inizio a fottermi senza pieta. Le vibrazioni dell'aereo celano i miei movimenti innaturali, all'indice si unisce il dito medio, le spinte sono sempre più profonde e la mia mano sempre più bagnata. Distendo al massimo le gambe e continuo a toccarmi mentre il clitoride viene stuzzicato dal pollice. Mordo le labbra per fermare la voglia di ansimare, sento l'orgasmo arrivare, una goccia di sudore scivola sulla mia schiena ormai inarcata. Mordo la coperta con i denti, mentre la mano destra è impegnata nella mia fica bollente la sinistra slaccia un bottone della camicia, tira fuori il seno destro dal balconcino ed inizia a tirare e tormentare il capezzolo durissimo. In un attimo sento il piacere farsi sempre più, la mia fica si contrae intorno alle dita e l'orgasmo attraversa ogni centimetro del mio corpo. Mi accascio sul sedile, mi guardo intorno preoccupata ed ecco due occhi neri ed un sorriso rivolti a me da uno spettatore che a quanto pare ha apprezzato il mio spettacolo.

Aurora.watson@virgilio.it

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