Il chiosco di benzina 3

Scritto da , il 2016-05-09, genere gay


Il chiosco di benzina 3

Questo è il seguito de: “Il chiosco di benzina - 1 e 2” -, sono racconti che consiglio di leggere prima di questo in modo da avere una giusta sequenza e gustarsi appieno tutto il racconto.


Dopo la prima esperienza eravamo stati da loro altre due volte e la piccola abitazione adiacente il chiosco di benzina ne aveva visto delle belle.
Tra noi si era instaurato un rapporto oltre che di trasgressione anche di aperta amicizia e di segreti non ne avevamo più se non quello che aveva mi aveva visto protagonista nel mio primo rapporto omosessuale con Pietro.
Questa era la quarta volta che andavamo a trovarli con mia moglie e per evitare chiacchiericci e sguardi indiscreti dei paesani i nostri saluti all’esterno erano sempre formali, ma una volta in casa si trasformarono in baci e palpeggiamenti.
Ma arriviamo al sodo.
Ce ne andammo di sopra in camera da letto e ci spogliammo, le donne cominciarono subito a baciarsi e carezzarsi mentre noi le guardavamo già con voglia.
Fu Marzia che saltò su dicendo: « Perché invece di restare li impalati col cazzo in tiro non fate come noi e vi fate un bel pompino.»
Sentendole dire questo ebbi paura che venisse fuori la mia storia che c’era stata con suo marito, la guardai torvo e le chiesi se non fosse uscita di senno. Al che, anche mia moglie venne fuori con un’affermazione che mi lasciò di stucco « Dai amore! Se lo facciamo noi tra donne potete farlo anche voi tra uomini, mi piacerebbe vedervi mentre ve lo succhiate dai provate!»
Marzia vedendomi recalcitrante, mi prese per un braccio e mi tirò in mezzo a loro, cominciarono a baciarmi e leccarmi, poco mentre a pancia in su leccavo la figa a Tania che mi si era messa sopra la faccia con la figa, sentii una bocca succhiarmi il cazzo in modo divino, pensai che fosse Marzia, invece lei mi si avvicinò e dice: «Senti quant’è bravo il mio Pietro, ti piace la sua bocca.»
Tania si sollevò permettendomi di vedere Pietro alle prese col mio cazzo, mi baciò e anche lei come Marzia mi chiese se mi piaceva.
La guardai e feci un gesto affermativo, lei ne fu contenta e mi baciò dicendomi che poi avrei dovuto ricambiare e farglielo io a lui.
Marzia disse al marito di smettere e lo fece sdraiare vicino a me in modo da posizionare il cazzo all’altezza della mia testa.
Mia moglie lo prese in mano e quasi sbattendomelo in faccia mi disse di prenderlo in bocca.
Avevo una voglia matta di farlo ma se lo avessi fatto senza recriminare avrei sicuramente suscitato dei dubbi in lei, così simulai la mia disapprovazione voltando la testa dall’altra parte ma sotto insistenza delle due cedetti.







Voltai la testa e mi ritrovai la cappella sulle labbra, socchiusi le labbra e con la punta della lingua iniziai a leccarlo, mentre Tania mi diceva: «bravo amore! Così, ora aprila e prendilo in bocca.» Cos’ì l’aprii e l’accontentai.
«Bravo!» Disse ancora, «Vedi che sei capace, non ci voleva poi tanto.»
Anche l’altra commentò: «Si, è davvero bravo, va a finire che sono più bravi loro di noi a fare pompini.» e risero della battuta.
«Si, è proprio bravo il mio maritino, se va avanti così ce lo fa venire il nostro Pietro.» A malincuore mi fecero smettere di godermi quel bel cazzone nerboruto.
«Amore sei stato bravissimo» disse mia moglie, «senti com’è duro il tuo cazzo, vuol dire che ti piace.» Così l’altra saltò su dicendo: «Visto che ce l’ha tanto duro adesso gli facciamo inculare Pietro.» «Siiii» rispose Tania tutta contenta, «sarebbe stupendo.»
«Oh ma voi non siete normali» risposi io, «siete impazzite per caso?» Saltò su Pietro con un: «A me piacerebbe provare, se piace a loro ci sarà pure una ragione.»
Come prima feci finta di non volere, mentre Marzia iniziò a ungere con la loro famosa cremina l’ano di Pietro (come se fosse la prima volta…), una volta pronto si mise in ginocchio sulla sponda del letto e le donne prontamente mi fecero mettere dietro. Marzia mi prese il mano il cazzo e avvicinandomi al marito lo puntò sul suo sfintere, poi entrambe mi dissero mi sollecitarono a penetrarlo lentamente.
Incularmi Pietro davanti a mia moglie mi aveva portato ad avere un’eccitazione pazzesca, me lo stavo inculando con un vigore in me raro tanto che non resistetti molto e gli venni nel culo.
Per Tania fu una festa, era convinta di essere stata lei a convincermi a fare quella cosa che mai avrebbe pensato potessi fare. (Se solo avesse saputo…)
Quando uscii dal bagno le vidi tutte due addosso a Pietro, entrambe piegate sul suo cazzo vogliose di deliziarlo con le loro bocche, mi sdraiai sul lato libero del letto e rimasi a guardare.
Tania vedendomi li senza far niente si sdraiò di fronte a me, aprì le gambe e guardandomi con lo sguardo da troia si mise a masturbarsi.
Non resistetti, mi sdraiai tra le sue gambe e iniziai a leccarla.
«Ma che succede!» pensai tra me e me, sentivo una lingua che mi leccava il culo. Non persi tempo a girarmi, non m’interessava di chi fosse se di lui o di lei, sentivo solo che era bellissimo e sollevai il culo per facilitarne il movimento.
Poi un dito mi penetrò, lo sentii premere sull’ano e in un attimo mi fu dentro e poi un altro seguì il primo.









Mi voltai, era Marzia che mi stava preparando che da complice mi strizzò l’occhio senza farsi vedere da Tania.
Pietro stava di fianco a lei e si menava lentamente il cazzo per tenerlo duro e pronto. Non vedevo l’ora di sentirmelo entrare dentro, ma per non insospettire mia moglie dovevo ancora una volta far finta di rifiutare.
Infatti quando Marzia ebbe finito di ungermi e avermi allargato per bene il culo con le sue dita mi disse di mettermi a pecora sul bordo del letto che ora toccava al marito a mettermelo nel culo.
«Ma voi siete matti, non ci penso proprio.» dissi io.
Intervenne anche mia moglie che prendendomi il viso tra le mani mi disse di provare, che non sarebbe successo niente assicurandomi che era una cosa normale e che in fondo Pietro si era lasciato fare e non era giusto che io mi rifiutassi.
Se invece hai paura perché è più grande del tuo non devi preoccuparti perché Marzia ti ha spalmato una pomata anestetizzante e quindi non sentirai alcun dolore.
Feci finta di essermi in parte convinto ma una condizione, se avessi sentito male Pietro si sarebbe dovuto fermare. Felici che avessi ceduto, annuirono contenti tutti e tre.
Tania con le mani mi teneva aperte le chiappe mentre l’altra da sotto mi accarezzava il cazzo e le palle e poi finalmente sentii la grossa cappella di Pietro poggiarmi sul culo.
Con le pareti delle chiappe potei sentire quanto fosse grosso, centrò esattamente l’orifizio e infine lo sentii spingere.
«Ecco, adesso stai rilassato, rilascia i muscoli e vedrai che non sentirai male, anzi ti piacerà.» disse Tania.
Sebbene non fosse la prima volta che m’inculava, mentre lo sentivo entrare mi pareva che mi apriva letteralmente, e quando lo scroto spinse sul muscolo interno sentii una fitta lancinante partire dall’ano e arrivare fino alla base della nuca ma nonostante volessi nascondere a Tania il mio piacere non ci riuscii e dalla gola senza che lo volessi mi sgorgò un siiiiiiiiii.
E’ inutile che vi dica quanta goduria provavo a prendere nel culo il grosso cazzo di Pietro davanti a mia moglie, felice “secondo lei” di essere riuscita a convincermi e quando si mise sotto di me e me lo prese in bocca gliela riempii subito di sborra.
Quando Pietro dopo un bel po’ finì di riempirmi il culo di sborra lo tirò fuori e Tania gli si avventò sul cazzo per ripulirglielo tutto a colpi di lingua.
Oramai era diventata più troia di quanto avessi potuto immaginare, faceva di tutto senza ne paura ne vergogna, era diventata la donna che avevo sempre sognato diventasse.







Passammo due giorni di sesso indimenticabili, furono i due giorni che cambiarono letteralmente il nostro modo di vivere il sesso.
Da allora, anche tra le nostre pareti di casa ogni volta che facciamo sesso Tania vuole assolutamente indossare uno strap-one che ha comperato on line tramite internet con le dimensioni simili al cazzo di Pietro e le piace on mondo indossarlo per incularmi, alle volte piano e alle volte come una forsennata e tenendomi per i fianchi mi incula a fondo dicendo che sono la sua puttana.
Se non fosse che alla fine mi brucia il culo lei andrebbe avanti per ore per il suo e mio sommo piacere.


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