Lo stallone

Scritto da , il 2010-09-13, genere voyeur

Quando fequentavo le elementari mia madre mi aveva affidato alle cure dei nonni perche` lei non aveva tempo per starmi dietro. Passavo il tempo, dopo aver fatto i compiti, andando a caccia di lucertole a cercare nidi coi miei cuginetti. O a spiare lo stallone quando gli portavano le giumente da ingravidare. Era un rito affascinante e per gli adulti molto eccitante visto quello che succedeva nella stalla. Dopo sedici anni il nonno era tornato dall`America, dove si era recato in cerca di fortuna, molto invecchiato e trovatosi a casa una famiglia numerosa non creata da lui si abbatte` e gli si incurvo` la schiena chino` il capo e lascio` tutto in mano alla pimpante e giovanile nonna. D`altronde aveva lasciata da sola una ragazza incinta di tre mesi e con tanta voglia in corpo di vivere la sua gioventu`. Il nonno non si era ancora imbarcato che gia` davanti casa si era formata la fila di arrapati giovanotti col cazzo ritto e pronti a fottere la bella sposina. Le notti erano fredde per cui fu facile per diversi giovanotti entrare in casa quindi nel letto e scaldare le ossa della povera sposina. Nacque cosi` il primo genito del marito seguito da parecchi altri frutto delle incursioni degli arrapati maschi del paese. Il nonno torno` e coi soldi guadagnati compro`un podere ed uno stallone per ingravidare le giumente dei dintorni che magari appartenevano a quei maschi che gli avevano ingravidata la moglie. Piu` lui appassiva piu` sua moglie si faceva bella. Quando fui ospite a casa loro vedevo la nonna giovanile e prosperosa sempre allegra e piena di vita. Quando qualcuno portava la giumenta la nonna ci scacciava per impedirci di assistere alla monta e piu` ci scacciava piu` desideravamo, io e due cuginetti e la loro sorellina, di vedere. Un giorno ci siamo nascosti sul fienile dentro la stalla e guardavamo da una finestrella polverosa. Cio` che vidio mi ha accompagnato per tutta la vita e mi ha in un certo senso segnato. Armando, era un possidente del paese, un tipo autoritario e pieno di boria forte del portafoglio pieno, porto` una giumenta alla prima monta. L`animale fu fatto entrare in un recinto dietro la casa e fu portato un asino per scaldarla. Pare che l`asino sia un ottimo corteggiatore e che con le sue leccate coi suoi ragli scaldi la cavalla altrimenti non disposta a farsi fottere dallo stallone. Quando la giumenta comincia a sollevare la coda ed ad aprire la fica viene legato all`esterno dello steccato lo stallone che sente la femmina in calore e si arrapa allungando un membro senza fine e grosso come un palo. Il cazzo del cavallo e` uno spettacolo della Natura e quando l`ho ammirato da grande immancabilmente mi sono eccitato e non so spiegarmi il perche`. Non ho voglia ne` di toccarlo ne` di succhiarlo ma mi eccita senza che io lo voglia. Il cazzo duro da` l`idea eela potenza del turgore e lo abatte contro la pancia per farsi una sega ed a questo punto bisogna avvicinarlo e fare in modo che non sborri. Inoltre anche l`asino ha il cazzo duro e cerca di montare la giumenta e compito della nonna era quello di badare che non lo infili e faccia godere la femmina e che lo stallone non goda prima di penetrarla. E` un momento delicato ed anche pericoloso perche` gli animali possono mordere chi li avvicina e perfino mordersi tra loro. Immaginate la reazione di un uomo al quale viene impedito di fottere la donna nuda che stringe tra le braccia. I movimenti sono sempre gli stessi e non bisogna sbagliare. La nonna porta fuori dal recinto l`asino che raglia la sua rabbia, porta dentro lo stallone e lo aiuta ad infilare il grosso palo nella fica spalancata, da solo non riuscirebbe e la maggior parte delle volte sborrerebbe fuori, una volta che lo stallone stringe tra i denti la criniera della cavalla ed il cazzo e` ben fissato nella matrice lo si puo` lasciare consumare tranquillo il suo coito per pensare al poverino che continua a ragliare e strazia il cuore il cuore. Tutto questo tempo Armando e` appoggiato ad un ciliegio e fuma una sigaretta senza osare avvicinarsi. Mentre lo stallone fa il suo dovere di inseminatore la nonna conduce l`asino nella stalla ed una volta legato alla greppia si china sotto la pancia gli afferra il grosso cazzo in piena erezione e glielo mena per farlo sborrare. Non lo facesse l`animale impazzirebbe, e chi non impazzirebbe a togliere la donna da sotto nel momento culminante di una chiavata? La nonna mentre smanetta il cazzo nero si passa una mano sul petto e strizza i seni opulenti perche` maneggiare quel grosso arnese le mette addosso una certa frenesia che le fa luccicare gli occhi e sbavare la bocca. Lo sa bene Armando che l`ha seguita e la sta osservando. Appena ci accorgiamo di lui ci nascondiamo meglio e tratteniamo il respiro certi che succedera` qualcosa di interessante, qualcosa di cui abbiamo sempre sentito parlare ma mai visto. La nonna ci preoccupa, sbatte la testa da una parte e dall`altra mentre martoria i seni con una mano infilata nella scollatura. Non sappiamo se e` d`accordo coll`uomo che le si e` avvicinato ha abbassato i pantaloni ed ha tirato fuori un grosso cazzo nodoso. Le solleva la gonna, a quanto pare la nonna era gia` in attesa perche` e` senza mutande e vediamo alla luce del sole che entra dalla finestrella la pelle bianca delle chiappe che l`uomo ha scoperte e mentre le allarga vediamo affondare il cazzo con un colpo secco. La nonna, china sotto la pancia dell`asino , si regge stringendo il cazzo mentre Armando affonda con forza il grossso strumento. Vediamo l1asta brillare per l`umore della fica e sentiamo chiaramente la nonna invocare "piu` forte piu` in fondo" con l`uomo che cerca di accontentarla. Il ritmo della sega all`animale aumenta fino a che il povero asino schizza con violenza un getto di crema gialla e nauseabonda chela nonna schiva Armando geme sospira rantola e con un grugnito si irrigidisce sui piedi ed affonda nel corpo di nonna fino alle palle. La povera donna lascia il cazzo dell`asino che sborra simile ad una canna dell`acqua appoggia le mani per terra alza di piu` il culo per sostenere gli affondi e per ricevere l`attrezzo piu` in fondo. Non si muovono per un pezzo poi piano piano Armando estrae il cazzo fumante ancora gocciolante e lo spinge verso la bocca di nonna perche` glielo pulisca. Obbediente nonna lo accoglie e lo succhia fino a restituirlo pulito e terso colla capocchia luccicante poi mano nella mano escono dalla stalla e raggiungono lo stallone che sta ritirando il cazzo e la ghiumenta cerca di leccare lo sperma che le cola dalla fica. Coi miei cuginetti siamo rimasti nascosti fino all`imbrunire preoccupati di non far sapere che avevamo visto cose che era meglio non vedere. Siamo entrati in casa mentre il nonno sedeva pensieroso accanto al camino e la nonna cantava allegra sfaccendando felice. Mitana

Questo racconto di è stato letto 2 1 6 0 4 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.