Anche mamma e` femmina

Scritto da , il 2010-09-13, genere incesti

Tornato a casa dopo che ho lasciato mia moglie i rapporti con mamma si sono deteriorati perche` la mia presenza in casa limita la sua liberta`. Hai voglia di assicurarle che non avrei impedito di incontrare i suoi amanti fissi o occasionali, come i braccianti che dopo una giornata di duro lavoro trovavano sollazzo tra le sue braccia. Continua a ripetermi di tornare da mia moglie e crescere la bambina anche se non e` mia o di trovarmi una puttana che mi accolga e che mi tolga dalle palle. E che oltre tutto mi svuoti i coglioni e smolli il cazzo sempre duro. Ogni volta che la vedo calma l`avvicino e la bacio sulle labbra cercando di infilarle la punta della lingua mentre lei sputa per dirmi che le faccio schifo o quando la prendo da dietro strizzandole i seni che a volte tiro fuori le pianto il cazzo nel canale delle chiappe e mi agito fino a che lo sente duro. Lei all`inizio mi lascia fare ma appena si accorge che sono eccitato scodinzola e mi scaccia ingiuriandomi. A volte vedo i begli occhi brillare e la punta del naso imbiancata segni di evidente eccitazione, in quel caso lascia che le succhi i capezzoli solo che appena diventano duri si ricompone e torna a scacciarmi. Ma si sente che ha piacere ad essere desiderata. Peccato che sia suo figlio ad aver voglia di lei e mi sono accorto che piu` di una volta ha stretto e palpato il cazzo eretto che le ho messo in mano. Quando faccio la doccia lascio la porta aperta e la tenda scostata ma lei non passa mai davanti ne` entra in bagno in cambio pero` l`ho vista piu` di una volta girare nuda per casa mentre prepara il bagno come quando ero bambino. E` sempre stata esibizionista e fiera del pelo inguinale ed anche adesso quando si accorge che glielo sto guardando non scappa via, e quando si allontana le brillano gli occhi e sorride. Ho trascorso un`estate d`inferno colla voglia di saltarle addosso mentre discinta fa le sue cose ma la paura che davvero mi scacci di casa mi rende giudizioso. Ha festeggiato da poco i cinquant`anni ed e` piu` bella di prima piu` sexy piu` eccitante piu` bona colle poppe non esageratamente grosse ma piene e sode ed un culo che parla da solo e che ferma il traffico quando lo porta a spasso. Se qualcuno le fa un complimento io gongolo e sono fiero di essere figlio di cotanta mamma e giustifico cosi` il desiderio di fotterla. L`unico rammarico e che non riesco nel mio intento. Mi fa impazzire con quel tira e molla, prima mi fa ciucciare i seni poi mi scaccia prima accetta che la inculi e poi m`ingiuria prima mi palpa il cazzo duro e quando sto per sborrarle in mano mi manda affanculo. Piu` di una volta mi sono preparato a violentarla ma quando sono davanti a questa dea puttana mi blocco anche perche` la mia indole non e violenta. Si avvicina Natale e l`altro giorno a pranzo mi ha chiesto cosa voglio per regalo. - Niente voglio da te, tanto quello che voglio veramente non me lo dai. - Dipende da cosa sia. - Che mi riprenda nel tuo letto, voglio starti vicino e respirare il tuo profumo di quando ero bambino. - Se stai buono si puo` fare. Se prometti di essere saggio ti ospito la sera di Natale. - Si, alla Befana. Stasera stessa. - E` il regalo di Natale, percio` te lo faccio a suo tempo. - Mancano tre settimane e fuori fa freddo, ho bisogno di calore. - Portati a letto la bolla dell`acqua calda. Quando lei mi rifiuta io mi eccito di piu` ed infatti mentre parla mi e` venuto un cazzo duro da scoppiare e la voglia pazzesca di sborrare mi fa incespicare mentre parlo. D`altronde a ventitre anni il sangue bolle e la canna e` sempre ritta. Ho tenuto nascosta l`erezione colla tovaglia e non mi sono alzato da tavola se non quando si e` allontanata. Madonna, io questa la violento, succeda quel che succeda. La sua fica val bene una lavata di capo. L`hanno chiavata tutti in paese e son venuti a fotterla dai dintorni e l`unico pirla a non chiavarla sono io che la desidero da una vita. Non credo che ci sia la galera per chi violenta la propria madre, non credo specie se la mamma e` una nota troia che in casa gira mezza nuda ed irretisce il proprio figlio. Dopo gli eventuali biasimi del caso la gente dimentica e la vita continua, non sarebbe il primo caso d`incesto. Decido di andare al bar per raffreddare gli insani istinti ma gia` sulla porta mi accorgo di un temporale con tuoni e fulmini che allaga la strada. Mi vede coll`ombrello in mano e mi chiede se sono pazzo a uscire con questo tempo. - Vai piuttosto a riposare e fatti un sonnellino. Dopo vengo anche io. Una luce illumina la mia mente all`improvviso. - Ti aspetto sul tuo letto, allora? - Basta che mi lasci in pace. Via, di corsa a lavarmi i coglioni ed il buco del culo mi lavo i denti mi lavo le ascelle, non voglio darle nessuno appiglio per rifiutarmi. La barba e` di un giorno ma non ho il tempo per farla. Vado nella sua camera e mi spoglio, infilo il pigiama ma sotto, malgrado faccia freddo, sono nudo ed il cazzo svetta fino a farmi male. Mi stendo dal lato sinistro che occupavo da bambino e che e` lo stesso che occupano gli eventuali ospiti e mi preparo all`attesa. La sento sciabordare nell`acquaio quindi scorrere l`acqua del bide`. Io so per esperienza che non va a letto se non fa le sue abluzioni, come me non ama gli odori forti. Entra in camera lascia scivolare la vestaglia e resta con reggiseno e mutandine ma io giro lo sguardo dall`altra parte per farle vedere che non voglio importunarla, recupera da sotto il cuscino la camicia da notte e va in bagno ad indossarla. Torna dopo un minuto con indosso la camicia di flanella lunga fino ai piedi ma ha i capelli sciolti forse perche` si e` ricordata che mi piace molto cosi`. E` piu` donna e` piu` sexy e glielo ho ripetuto tutta la vita. Si mette a letto ed io l`abbraccio stando attento a non farle notare l`erezione. Fuori la pioggia sferza i vetri e mette sonnolenza ed io reclino il capo sulla sua spalla e mormoro: - Mamma, ti voglio bene, ti voglio tanto bene. Darei la vita poer te...Poggia la mano sulla mia che le sta palpando un seno e mi sussurra che anche lei mi vuol bene. D`altronde noi due soli siamo la famiglia. Le do` un bacio sulla guancia e lei lo ricambia. - Mamma, le mormoro colla voce rotta per l`emozione, mi viene da piangere. Gira verso di me i suoi occhioni e sbattendo le ciglia mi fa: - Perche` figlio mio? - Perche` so di essere un depravato ma io ti voglio possedere, ti voglio avere per moglie. No,no, lo so quello che vuoi dire ma io ti amo come un`estranea, non mi pare che tu sia mia madre, mi sembri un`amica che conosco da sempre. Ogni volta che ti vedo mi eccito, io ti considero una donna, la migliore delle donne e la voglia di possederti mi fa impazzire. Cerco di baciarla in bocca, lei si lascia baciare ma non apre le labbra malgrado forzi colla punta della lingua l`apertura. Cerco di infilarle una mano nella scollatura che e` troppo accollata e non ci riesco, mi limito a palparle i seni attraverso la grossa stoffa e sento che mi afferra il cazzo e stringe l`asta. - Ti desidero, mamma, sto male tanto ti desidero. Lo senti? E` perche` ti voglio. - Non devi desiderarmi cosi`,e` naturale l`affezione che un maschio senta verso la madre come la femminuccia per il papa` ma la tua e` mania e vuoi andare troppo lontano. La penetrazione e` l`ultima cosa che mi devi chiedere. Se tu sapessi cosa mi e` successo da bambina. Un giorno, forse, te lo raccontero` Finora lo so solo io e il mio papa`. - Il...nonno! Il nonno nonno? - Si, tuo nonno, il mio papa`. Mi chiedo quale segreto possa riguardare lei e suo padre che a ottantadue anni e`ancora sano fisicamente ma con la testa tra le nuvole. Mi rannicchio accanto a lei sempre palpando i seni tanto che sento i capezzoli ergersi. Le bacio il braccio coperto dalla camicia quando lei inizia il racconto. - Avevo dodici anni quasi tredici quando un giorno ero con papa` nel pagliaio ad aiutare a buttare giu` dal mucchio la paglia che lui raccoglieva per la lettiera degli animali. Avevo una vesticciola che dondolava e lui da sotto si accorse che mi si vedevano le mutandine e me lo fece notare. Diventai rossa ed il viso mi bruciava dalla vergogna. Lui rideva e diceva che era giusto che una bambina piacesse al suo papa`. Mostro` la patta gonfia e ribadi` che e` una cosa naturale. Io mi ritrassi ma continuando a buttare giu` la paglia tornai a mostrargli le cosce. Mi chiese di aprire sul petto per mostrargli se le tettine si stavano gonfiando. Io ero piatta come una lastra di marmo e tutti i giorni spiavo i capezzoli se crescevano e le tettine se si gonfiavano perche` a scuola c`erano un paio di compagne che le avevano gia` grosse come mandarini. Non gli badai ma quando scesi la scala mi schiaccio` contro i pioli e strofino` contro il pancino il membro duro come un pezzo di legno. Aveva il viso paonazzo gli occhi di fuori e sbuffava. Mi spaventai al punto che avevo la gola secca e non riuscivo a gridare. Quando lo tiro` fuori le gambe cedettero e se non mi reggeva cadevo a terra, con una mano mi teneva e con l`altra meno` il membro fino a che un getto di liquido giallo denso e cremoso non mi inondo` la faccia e mi copri` gli occhi. Infilo` una mano callosa nella scollatura alla ricerca di tette che non c`erano. "Ti stai facendo una bella figliola" mi disse, mi diede un buffetto sulla guancia e mentre riponeva l`attrezzo mi raccomando` di non parlare con nessuno se non volevo guai. Caddi un paio di volte mentre rientravo e corsi in camera mia senza farmi scoprire dalla nonna. Piansi a lungo ma non per il membro eretto ma perche` era rivolto verso di me. Il suo membro lo avevo gia` visto mentre penetrava mia madre ma mai rivolto verso di me cosi` grosso e cosi` spaventoso. Passarono parecchie settimane e mio padre pareva aver dimenticato l`accaduto quando un giorno mia madre mi sistemo` sulla testa un piatto con dentro il pranzo e m`incarico` di portarlo a papa` che lavorava un podere ad un km da casa. Mi rifiutai di andare ma per evitare una sberla da mamma m`incamminai singhiozzando. Con una mano reggevo in bilico il piatto sulla testa e con l`altra sollevavo la gonnella per evitare che gli srerpi la strappassero. Non mi ero accorta che papa` mi guardava le cosce arse dal sole e le mutandine che apparivano quando sollevavo un po` piu` la veste. Quando lo scorsi vidi che passava la mano sulla patta gonfia ed aveva gli occhi lucidi. Mi venne incontro ma invece di aiutarmi a deporre il piatto mi mise la mano nella scollatura e cerco` di pizzicare i capezzoli appena disegnati. Sempre col piatto sulla testa schiaccio` contro il petto ossuto il membro duro e lo strofino` sbuffando . Mi rassegnai ad un`altra sborrata, invece si stacco` e toltomi il piatto dalla testa mi ordino` di allungarmi sull`erba accanto a lui. Il forte profumo dell`erba tagliata di fresco mi inebriava e quando sentii le sue mani cavarmi le mutandine mi pareva di sognare e lo lasciai fare. Se ricordo bene ero invasa da una specie di soddisfazione per interessare un adulto. Mi sembrava di essere piu` donna e mi svegliai solo quando sentii la sua bocca avvolgere la fichetta per intero. La sua lingua scivolosa mi ticchettava l`orifizio e cercava di entrare. Uno strano piacere un sopore eccitante un abbandono dei sensi, finallora non avevo mai penetrato il forellino se non una sola volta col bastoncino del gelato. Le mie compagne avevano infilato le dita e qualcuna aveva addirittutra fatto sesso con un coetaneo. Sono scossa da un tremito che mi emoziona e mi rendo conto che sto avendo il mio primo orgasmo. Sento la ciccina allagata e papa` che succhia l`umore. Poi si solleva e calate le brache mi mostra un membro coi coglioni pelosi che non scordero` mai. La cappella viola e la pelle tesa, reggeva l`asta nodosa e mi rimprovero` "guarda come mi provochi guarda come mi hai conciato". Io ero impaurita e preoccupata e mi chiedevo come sarebbe entrato un coso cosi` grosso se mi aveva dato fastidio il bastoncino del gelato. Rispondo al bacio e succhio la sua lingua come lui succhiava la mia. Ad un certo punto mi chiese colla voce roca che feci fatica ad intendere "Lo fai un piacere a papa`?" Mi aspettavo di andargli a prender da bere invece mise un ginocchio in mezzo alle cosce e le apri` quindi mise anche l`altro e mi sembrava di venire squartata. Sentivo la pelle della fessurina tesa e quando appoggio` la capocchia dura mi sembrava bollente. Sputo` un paio di volte sulla punta delle dita e le passo` lungo il canaletto ed io mi spaventai perche` avevo capito. Stavo per chiedegli di desistere quando ahhhhhhhhhhhhh un dolore che mi fece perdere i sensi e la pancia piena di un corpo estraneo. Non so quanto tempo dopo rinvenni con papa` sopra di me ed appena mi mossi mi accorsi che lo avevo dentro. Svenni ancora una volta perche` il dolore era insopportabile la fichetta bruciava e bruciava tutto il bacino e la pancia era gonfia. Sentivo come una trave nella pancia e gli organi indolenziti. Appena papa` si muoveva gridavo perche` faceva davvero male. Quando riuscii a parlare dissi "ma ...ma papa`....papa`...". Non connettevo ma intuivo che avevo perso la mia verginita`, ero donna ormai e decisi che mai piu` un uomo sarebbe entrato dentro di me, il dolore era troppo esagerato. Non vedevo dove era il piacere di cui parlavamo a scuola. Passarono parecchi minuti prima che papa` potesse agitarsi dentro di me, il membro era sproporzionato per la mia fessurina che piano piano si stava abituando alla grossezza e cominciavo a sentire un certo piacere. Papa` sbuffava e bestemmiava quando strillavo per il dolore. Alla fine lo trasse fuori e godette colle mani inondandomi il pancino il volto ed i capelli. Mi aiuto` a lavarmi col vino del suo pranzo ma tornai a casa solo all`imbrunire assieme a lui. Le gambe mi tremavano e rischiavo spesso di cadere. Mamma non si accorse di nulla o se se ne accorse non lo diede a vedere. - Poi c`e` stato un seguito col nonno , ti ha presa ancora? - Fino a che mi sono sposata. Almeno un paio di volte la settimana e l`ultima notte da nubile l`ho trascorsa nel suo letto. Pero` ero io ad andarlo a cercare. La nonna ci scopri` nel pagliaio e dopo un grande litigio ebbi il permesso di entrare nel letto di papa` perche` lei era entrata tante volte in quello di diversi amanti durante i sedici anni che il nonno aveva lavorato all`estero. Poi conobbi il tuo papa`. - E Vittorio? Come e` cominciata con lui? - Adesso sono stanca, lasciami riposare, di Vittorio ti raccontero` un`altra volta. Mitana

Questo racconto di è stato letto 1 8 2 9 6 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.