Curiosità

Scritto da , il 2015-09-10, genere saffico

Trascorsi una notte tranquilla e rilassata ed il giorno seguente di buon ora, dopo alcuni esercizi in palestra, raggiunsi mamma in piscina. Quando arrivò Giulia non potei non ammirare il suo passeggiare sinuoso a bordo vasca mentre indossava un costume bianco con alla vita un pareo colorato. Non pensai subito all'episodio del giorno precedente ma la mia mente si chiese per quel motivo queste curiosità non si erano mai manifestate nei confronti dei molti ragazzi carini, coetanei e non, che spesso mi corteggiavano. Forse semplicemente il mio corpo e la mia mente non erano ancora pronte e la scoperta della mia sessualità poteva essere normale che avvenisse osservando donne più mature di me. Questa soluzione mi sembrava molto sensata e poteva offrimi molti più scoperte rispetto a prime esperienze fatte con coetanei, non molto più smaliziati di me, oppure con ragazzi più maturi che pensavano solo al loro piacere personale. Su queste basi mi convinsi che quello che stava succedendo era normale e corretto, dovevo solo cercare di soddisfare le mie curiosità con molto tatto al fine di non essere scoperta.

Due tuffi in piscina fecero svanire le mie riflessioni. Mamma e Giulia erano a bordo vasca che scherzavano sorridendo di gusto mentre l'acqua gli faceva muovere lentamente gli abbondanti seni. Mamma fu la prima ad uscire dalla piscina, mostrando il suo costume verde che accentuava una bella abbronzatura. Mamma è bionda, ma a differenza mia, la sua pelle si abbronzava molto più della mia. Si sdraiò sulla sdraio ed indossati gli occhiali da sole iniziò a leggere. Pochi minuti dopo Giulia usci dalla piscina salendo la scaletta. Si distese al sole di fronte a me tenendo le gambe sollevate e leggermente aperte mentre si spalmava la crema sulle spalle. Il costume bianco evidenziava la sua bella abbronzatura ed il suo fisico sensuale. I miei occhi, nascosti dagli occhiali da sole, scrutarono tutto il suo corpo ma l'attenzione cadde sulle mutandine bianche. Le trasparenze mostravano timidamente il colore scuro della peluria e d il suo sesso moto pronunciato. Giulia si sedette allargando le gambe per spalmarsi meglio la crema. I miei occhi si sbarrarono vedendo tra le trasparenze. La sua bel fiore si era aperto e il suo grosso clitoride si notava parecchio. Spostai lo sguardo verso mamma che era seduta allo stesso modo mentre scorgeva il panorama, ma la sua vagina era molto meno gonfia e non notavo nessuna particolare protuberanza.

A questo punto la mia mente ripercorse le immagini del giorno precedente ed uno strano calore iniziò a presentarsi nel basso ventre. Immaginavo Giulia uscire dalla doccia ma anche la mia mano che audacemente e timidamente si allungava per toccare il suo corpo. Questo pensiero non faceva che aumentare a dismisura il fermento nel basso ventre sentivo fitte di caldo ed adrenalina salire dalla mia patatina verso la schiena e poi su fino alle tempie. Il seno era diventato duro, abbassai lo sguardo e vidi i capezzoli che spingeva verso il costume stretto e tra le mutandine azzurre una grande macchia più scura. Mi girai velocemente su un fianco e mi toccai; ero tutta bagnata. Mio dio! Ed ora che faccio! D'istinto mi alzai velocemente in piedi e corsi verso la piscina tuffandomi.

La mia reazione colse di sorpresa mamma e Giulia che si fecero una bella risata. Nuotai verso l'angolo più lontano della piscina e sistemando il costume mi toccai leggermente la patatina. Un fremito mi partì fulmineo fino alle meningi. Non osai toccarla una seconda volta, uscii dalla piscina mi legai l'asciugamano ai fianchi e mi diressi velocemente verso il bagno cercando di non dare nell'occhio. Entrai, chiusi la porta a chiave e subito i sfilai il costume per vedere cosa stava succedendo al mio esile corpo. Nel grande specchio vidi i capezzoli turgidi e provai a sfiorarli con due dita, prima il destro poi il sinistro. Due vampate partirono improvvise verso la mia piccola patata. Presi dal cassetto un piccolo specchio da trucco, allargai le mie esili gambe e lo misi tra le cosce per vederla. Era piccola, leggermente socchiusa, rosa tenue all'interno e sprigionava copiose gocce di rugiada che bagnavano le cosce e la rendevano quasi brillante. Potevo vederla molto bene senza toccarla perché i pochi teneri peli biodi ricci erano solo sul basso ventre e lasciavano le labbra quasi del tutto glabre. Mentre la guardavo mi toccai ancora i seni; partì un brivido caldo verso il mio piccolo sesso ed alcune gocce caddero sul pavimento. Ero oscenamente bagnata! Ad un tratto sentii muoversi la maniglia, alzai lo sguardo e portai la mano a coprire la patatina; la porta rimase chiusa. Mi scusi! Sono Lin volevo pulire! Scusa Lin esco tra poco. Tolsi la mano abbassai lo sguardo ed immaginai Giulia che entrava in bagno nuda. Quel pensiero mi alzò l'adrenalina, mi sentivo euforica, tutta calda la mia patatina gocciolava vistosamente. I semi erano durissimi. Li toccai ed in particolare schiacciai leggermente il capezzolo destro. Partì un brivido fortissimo sulla schiena che raggiunse la patatina. Misi una mano tra le gambe ed un brivido mi scosse talmente che cercai di smorzarlo serrando e piegando le gambe mentre la mano che premeva sul sesso. Quell'orgasmo trattenuto mi aveva squassato, mi guardai allo specchio ero spettinata, paonazza e molto del mio nettare aveva imbrattato le mie cosce ed il pavimento. Decisi di pulire e ricompormi velocemente per tornare in piscina.

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