Sola ed indifesa: episodio uno

Scritto da , il 2016-09-02, genere saffico

Non potrò mai dimenticare quella mattina! Ci trovammo a colazione e mamma disse che sarebbe tornata a Milano, con la zia, per il fine settimana. Dovevano sbrigare delle faccende di case in affitto. Sarei rimasta a casa con Chiara, Giulia e Lin. Ma Giulia disse che molto probabilmente non ci sarebbe stata; in pratica sarei rimasta con Chiara e Lin. Mamma partì dopo la colazione ed io con Chiara restammo in salotto a parlare del più e del meno.
Verso le 11.00 sentimmo dei passi di tacchi arrivare dal corridoio delle camere da letto, ci girammo e vedemmo arrivare Giulia e Lin. Giulia indossava scarpe nere lucide con un tacco 12 a spillo, un body trasparente che lasciava liberi di muoversi sensualmente i suoi grandi seni sodi con i capezzoli turgidi. La mutandina di pizzo nera con reggicalze lasciava intravedere la sua figona pelosa nera costantemente aperta. Lin dietro di lei era completamente nuda e si muoveva sinuosa con passo leggero. Io e Giulia ci guardammo restando impietrite. Lin si avvicinò e prendendoci per mano ci accompagnò nella mia camera da letto.
Una volta entrati arrivò anche Giulia con una valigia nera. Lin ci posizionò sull’attenti davanti al letto e Giulia ordinò: spogliane nude! Lin sfilò la mia maglietta ed in attimo abbassò, in un sol colpo, i miei pantaloncini e le mutandine. Chiara cercò di proteggersi ma mentre cercava di fermare i pantaloni, Lin le strappò la canottiera ed in pochi secondi si trovò anche lei completamente nuda.
Guardai i nostri corpi acerbi al cospetto di due donne vogliose di sesso; ed un senso di timore ed eccitazione mi pervase.
Ci fecero sdraiare sul letto. Giulia aprì la valigetta ed estrasse delle cinghie e dei lacci. In pochi secondi ci trovammo con polsi e caviglie legati alla spalla del letto. Eravamo oscenamente nude ed e spalancate al cospetto delle nostre dominatrici che uscirono dalla stanza. Ci guardavamo negli occhi senza parlare e lo specchio di fronte al letto ci permetteva di vedere perfettamente la posizione oscena in cui eravamo costrette a subire.
Il tempo sembrava non passare mai. Dopo alcuni interminabili minuti il mio ano e la patatina iniziarono a schiudersi; non ero più in grado di controllare i miei muscoli. Vedevo le nostre due piccole fighettine che inizialmente serrate si erano schiuse. Anche i nostri ani da totalmente chiusi si erano leggermente aperti e sarebbero stati in grado di accettare agevolmente un dito.
Entrò Lin seguita da Giulia che indossava uno strapon nero enorme; la coppia perfetta di un enorme cazzo di colore. L’arnese si muoveva a destra e sinistra minaccioso verso di noi. Lin si avvicinò a Chiara ed iniziò a leccarle avidamente la passerina. Mia cugina, inizialmente cercò di divincolarsi ma alcuni sospiri di piacere la tradirono. A questo punto Lin le infilò un dito nel sederino. Chiara perse il controllo ed iniziò a gemere. Sentivo la lingua di Lin che lappava smodatamente e vedevo il suo viso tutto bagnato; era chiaro che Chiara era totalmente in preda la piacere.
Giulia sali sul letto avvicinandosi al mio corpo. Si alzò in piedi ed afferrò il cazzone nero. Si girò di scatto afferrando la testa di Lin che aprendo la bocca lo inghiottì avidamente. Lin succhiava e sbavava e Giulia si dilettava a scopargli la bocca mentre la passerina di mia cugina gocciolava copiosamente sulle lenzuola. Chiara, con gli occhi sbarrati e con un'espressione mista tra terrore e piacere, guardava alternativamente la vogliosa Lin ed il mio viso. Giulia estrasse il cazzone nero dalla bocca di Lin e si avvicinò a Chiara che la guardava intimorita. Giulia la fissava negli occhi mentre si leccava la mano che passava ripetutamente sulla passerina aperta e fradicia di Chiara. Giulia impugnò il fallo nero lo appoggiò alla passerina di Giulia e con un colpo secco entrò con tutta la cappella. Chiara spalancò la bocca e gli occhi emettendo un grido. La sua piccola patatina vergine risucchiò la cappella grondante del grande fallo nero. Giulia mosse un il bacino, poi estrasse un pochino il fallo per poi affondarlo più a fondo. Chiara urlò e la sua passerina fradicia si squarciò inghiottendo dodici centimetri di fallo. Giulia, inizia lentamente a muovere il bacino ed a scopare Chiara che senza più nessun freno inibitorio gode e sbava avidamente come una porcona. Lin si avvicina e lecca ano, fallo e fica mentre Giulia stantuffa con sempre maggiore veemenza. Mia cugina era in estasi. Guarda la padrona Giulia e la sua patatina era diventata in pochi minuti una vera fica aperta e vogliosa si sesso. Il ritmo di colpi aumenta ed il cazzone nero scorreva agile e flessibile nel suo corpo. L’esile corpo di Giulia sembra sul punto di rompersi ad ogni colpo ed il fallo la impala ritmicamente per almeno quindici centimetri. Nel momento in cui Lin le penetra l’ano con due dita, il corpo di Chiara inizia a fremere in modo incontrollato, le pupille si vetrificano ed arriva in un orgasmo squassante che le fa tremare tutto il corpo per almeno trenta secondi. Dopo il piacere è legata inerme e priva di forze. Giulia continua a scoparla molto lentamente fino a quando le sfila il cazzone nero completamente fradicio. Lo gira verso Lin che avidamente inizia a ripulirlo con la lingua.

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