La finestra

Scritto da , il 2014-12-31, genere incesti

Primi di maggio ; erano passati appena tre giorni e gia impazzivo al pensiero di rimanere ancora inchiodato e casa per altri 27, colpa di una frattura al perone durante una innocente partita a calcetto tra amici.
In due pomeriggi mi ero visto ben otto film, e una quantità di partite di calcio da averne la nausea.
Simona, mia moglie era al lavoro ed io sebbene avessi una certa manovrabilità con la carozzina non potevo uscire a prendere una boccata di aria al parco siccome l’appartamento e al terzo piano senza ascensore.
Quel pomeriggio decisi di andare a farmi una pennichella, ma essendoci dei lavori sulla strada, e avendo la camera matrimoniale proprio su quel fronte decisi di trasferirmi nella camera che non usiamo mai, e teniamo le i cambi di stagione.
entrando in camera avvertii un odore di aria viziata, e cosi decisi di aprire la finestra in confine con un altra palazzina.
Lo spettacolo che mi apparve dinnanzi attraverso le persiane socchiuse fu incredibile.
Melania la figlia dei vicini, era sdraiata a pancia sotto sul letto in camera sua completamente nuda.
Conoscenti dei suoi genitori che quotidianamente incrociavo, io e mia moglie l’abbiamo vista praticamente crescere quella ragazzina, che ora a 16anni, stava prendendo il sole integrale stando comodamente in camera sua sfruttando la splendida giornata e la posizione favorevole della sua finestra.
Sicura di non poter essere vista da nessuno in quanto sua madre facendo la commessa ritornava tardi la sera, ed il padre era via l’intera settimana col camion di una ditta, e non potendo sapere che io e Simona avevamo aperto la finta finestra in camuffa a tutti rendendola l’unica verso quel lato della stabile, si esibiva in una tintarella senza veli.
Quattro cinque metri dividevano il mio naso dalle sue sode natiche, che faceva ballonzolare a tempo di ritmo, ascoltando musica con le cuffie .
A 43 anno quali ho, non pensavo che un culetto di una adolescente mi potesse ipnotizzare, invece fu come una droga, e non riuscivo più a distogliere lo sguardo, potendo intravedere persino la lieve peluria che le ricopriva la figa nell’incavo basso delle natiche .
Avvertendo un paio squilli del suo telefonino, mi ritrai leggermente per non essere scorto da lei, che interrompendo l’ascolto della musica rispose.
Il suo viso d’improvviso si irradiò, e divenendo euforica si girò, mettendosi seduta sul letto a gambe incrociate verso la mia direzione, donandomi così un panorama mozzafiato.
In un cartone animato mi sarebbe caduta la mandibola, in realtà mi limitai a sgranare gli occhi come un ebete.
Nuda come mamma l’aveva fatta, in una posizione da yoga, parlava ridacchiando mentre si passava ripetutamente la mano tra i capelli che le ricadevano sui seni sodi come marmo con i piccoli rosei capezzoli irti, i fianchi stretti che le mettevano in risalto la scura peluria gia curata che le ne confermavano la maturità sessuale, rendendola ai miei occhi una venere, giovane ma sempre una venere,
Quando pensavo di essere in paradiso, lei rimanendo nuda e con il telefono in mano,si alzò dal letto uscendo dalla camera.
Imprecai in silenzio per lo spettacolo sotrattomi, e riavvicinandomi alla finestra per avere una maggiore veduta , la scorsi in camera dei suoi genitori mentre richiudeva l’armadio.
Gioendo la rividi ritornare in camera sua rimettendosi seduta sul letto e posando al suo fianco una scatola di cartone, collegò le cuffie al cellulare, ricominciando a dialogare.
Scrutandola la sua acerba età, e allo stesso tempo conturbante femminilità, la vidi portare le mani sui seni e toccarsi i capezzolo con le dita per interminabili, arrossi vistosamente emettendo un lamento di piacere.
Neppure in un film hard potevo sperare di vedere tanto, facendomi rischiare l’infarto
Cribbio pensai ; la ragazzina si stava eccitandosi , e probabilmente ad eccitarla era la persona, dall’altra parte del telefono.. forse il suo ragazzo.
Il suo viso radioso, mostrava il piacere che stava provando toccandosi, e continuando a dialogare al cell. le sue mani cominciarono a scorrere sempre più veloci sui seni, spostandosi lentamente sui fianchi sino all’inguine dove affondandovi sparirono nascoste dall’accavallamento le cosce.
Ai visto la banbina… pensai.
Ma il meglio dello spettacolo doveva ancora venire.
Scostando il coperchio della scatola da scarpe con una mano estrasse, con mio stupore un vibratore ragguardevole dalle sembianze falliche, e portandoselo alle labbra la cominciato a leccarlo, poi come se prendesse degli ordini al telefono se lo è fatto scivolare prima sulle tette e attivandone la vibrazione, si titillava entrambi i capezzoli, poi dopo due tre minuti aprendo le cosce se lo è infilato in parte nella topina che schiudendosi lo accolse avvolgendolo.
Osservare dalla mia posizione era come essere un ginecologico, con la paziente sul lettino.
Il cazzo mi faceva talmente male che decisi di sfogarmi tirandomi una sega.
Menandomelo come un ragazzino, osservavo Melania masturbarsi energicamente con il vibratore ben piantato tra le cosce , e l’eccitazione crebbe ancora di più quando mi ricordai da dove l’aveva preso, realizzando che il vibratore era di sua madre, una bella mora che sicuramente ci avrà fatto una infinità di porcate.
Comunque anche la figlia seppur giovane sapeva come usarlo, e a prova della mia deduzione Melania prossima all’orgasmo se lo conficco completamente in figa venendosene, e sibilando parole al telefono.
Anch’io venni imbrattandomi i calzoni ed il gesso.
La porta d’ingresso di casa mia aprendosi mi riportò alla realtà, Simona era tornata e frettolosamente dovetti interrompere quella sublime visione, e ricomponendomi mi infilai in bagno dove mi ripulii della sperma .
Quella sera a letto con mia moglie feci gli straordinari, e introducendo nel nostro menage la variante di una grossa zucchina, in attesa di acquistare un vero vibratore, me la sono ripassata più volte come da tempo non capitava, e la cosa fu davvero gradita dalla consorte , ironizzando quanto “bene” mi avesse fatto quel riposo forzato.
I quattro giorni che seguirono purtroppo Melissa non si riesibì, e sebbene fosse una sua abitudine al pomeriggio prendere il sole nuda donandomi splendide vedute, lo spettacolo finiva lì.
Soddisfazioni invece oltre che a letto con mia moglie, le ebbi spiando Monica la madre di Melissa, che abitudinaria si alza verso le 8,30 della mattina e dopo una lunga doccia, passa molto tempo davanti allo specchio dell’armadio ad ammirarsi, vestirsi e truccarsi, fornendomi spesso splendidi panorami senza veli, dove mi colpiva particolarmente la folta peluria riccia della figa, e le tette con grossi capezzoli, scoprendo in oltre che le piace trastullarsi la micia con una spazzola
L’unico mio sconforto e di vedere solamente parte del letto.
Il quinto giorno un venerdì, mentre osservo Melissa rosolarsi al solito le natiche sul letto, vedo comparire dinnanzi alla sua porta Mario suo padre .
Che situazione di merda…penso
Ritornato anticipatamente, forse non s’aspettava di trovare la figlia nuda in camera.
Melissa senza scomporsi troppo rimase distesa sul letto, mentre suo padre non sembrando le parla un paio di minuti, poi richiudendo la porta se ne và.
Mi sarei aspettato che lei si ricomponesse, invece rimanendo a natiche all’aria e alzando il volume della radio si rimette con la testa sul cuscino.
Dieci minuti e ricompare suo padre sulla porta, con la testa bagnata ed in dosso un accappatoio,la osserva in silenzio puntando il fondoschiena.
Melissa alzando la testa lo incrocia con lo sguardo, poi sorprendendomi, si alza nuda dal letto e andando verso di lui, le si inginocchia dinnanzi, e scostando l’accappatoio gli afferra il cazzo tutt’altro che normale e comincia a fagli un pompino in piena regola.
Dalla mia posizione vedo lei di schiena, mentre muove inconfondibilmente la testa in un su e giù, mentre lui la tiene con entrambe le mani le da il ritmo.
Non potevo credere ai miei occhi….Melissa, e suo Padre…
Ma scena non lasciava scampo ai dubbi.
Sei.. sette minuti e afferrandola Mario la prende in braccio posandola sul letto, le divarica le cosce ricambiandole il favore , immerse il viso tra le sue gambe.
Lei gradisce molto, e cominciando a dimenarsi come una gattina in calore, lo stringe a sé con entrambi le mani, facendosela leccare in largo ed in lungo per una decina di minuti buoni, prima di farlo alzare, offrendosi.
Lui divaricandole le gambe sino alle spalle la sovrasta e aiutandosi con una mano le sfrega il cazzo sulla fighetta un paio di volte, e abbassando in bacino la penetra.
Melissa non trattenendosi emise un gemito forte per lo spasmo.
Il cazzo di suo padre e veramente al di sopra della media, e non so come fosse riuscita Melania a prenderlo , ma dopo alcuni affondi, lei dimenandosi gli stringe la cosce attorno al bacino, e danzando col ventre, ad ogni affondo ricevuto, lo incita a scoparla.
Mario accontentandola la pompa con vigore a Melissa che chiaramente non era la prima volta che assaggiava la pertica di suo padre lo asseconda esternando il piacere con interminabili lamenti facendosi cavalcare alla grande baciandolo e stringendolo a se come una piovra, venendosene più volte .
Cristo che numero, mai avrei pensato di assistere a tanta perversione, padre figlia, maggiorenne e minorenni, lei minuta quasi acerba, lui un uomo con abbondanti attributi che se la sbattendola come un tappeto, terminando dopo una ventina di minuti tra le sue labbra.
La troietta ingoiò tutto senza farne cadere neppure una goccia.
Sdraiati uno a fianco dell’altro ripresero fiato fumandosi una sigaretta, per ricominciare a baciarsi e coccolarsi, finendo in un 69 .
Avevo lei di spalle con le natiche ben aperte dalle mani del padre che stando sotto le lapparva tutta la fighetta introducendole l’intera lingua, divenendo il gioco ancora più piccante, quando lui le cominciò a stuzzicare l’ano con la lingua e le dita infilandogliene un paio.
Melissa non si sottrasse continuando a pompare il fallo di suo padre, sino a che lui si sottraendosi mettendosi alle sue spalle sulla sponda del letto.
Incredulo vidi Mario farsi strada tra le natiche della figlioletta mettendogli la cappella sullo sfintere, e spingere una, due, tre volte introducendole la cappella, nell’intestino.
Stavolta la Melissa accusò il colpo, e stringendo i pugni si lamentò sonoramente, per il trattamento subito, ma il padre stringendola per i fianchi non indietreggiò, inforcandola con una spinta decisa per la metà incularla lentamente.
Quella prova avrebbe messo in difficoltà anche una del mestiere, figuriamoci una 16enne.
Mario mettendo una mano tra le cosce di sua figlia cominciò a sgrillettarla per sviarle parzialmente il dolore, continuando tuttavia ad affondarle il cazzo sempre più nell’intimo con decisi colpi sbattendole le palle sulla figa,
Melissa trafitta completamente alzando le natiche si lasciò cadere con il petto sul materasso, permettendo cosi al padre di sodomizzarla a fondo, senza fretta.
Quando finalmente il cazzo cominciò a scivolarle nell’intestino agevolmente cambiarono posizione coricandosi sul letto di schiena Mario la fece salire sopra in posizione supina.
Melissa stando verticalmente soprani cazzo si calò lentamente impalandosi da sola, e facendoselo scivolare nell’intestino per intero si accovacciò , poi facendo forza sulle ginocchia cominciò a dondolarsi su e giù sul cazzo eretto, con progressivi movimenti, mentre il padre le stropicciava la micia con le dita.
Per Melissa la dolorosa sodomizzazione col passare dei minuti si era trasformata in una irrefrenabile goduria da appagare, facendosi scorrere nel culetto l’intero cazzo di suo padre.
Sopra.. sotto… di lato Melissa si e fatta inculare in tutte le posizioni possibili per oltre 20 minuti ininterrotti, godendo analmente per ben due volte prima di ricevere in pieno viso una copiosa, sborrata paterna.
Il ritorno di mia moglie non mi permise di vedere gli ultimi preliminari, ma prendendo spunto per una variante da imporre in camera da letto, sodomizzando Simona che ululava goduriosa per la novità, pregustavo già l’indomani, sicuro che i due vicini appena fossero stati soli me ne avrebbero fatte vedere delle belle

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