Complicità tra coniugi 1°

Scritto da , il 2014-11-30, genere orge

La storia inizia nel febbraio del ’73, quando venni invitato in casa dalla mia ragazza, Laura, per la
festa del suo 16 ° compleanno, così feci la conoscenza dei suoi. “L’avevo conosciuta nel luglio del ’71 al
Parco Ducale di Parma a metà del viale principale, che arriva fino al laghetto con al centro il Trianon,
c’era un chiosco bar che vendeva le granite. Inutile dire che era meta fissa di molti ragazzi, che, per
rinfrescarsi dalla calura estiva, si dissetavano con le granite e si sedevano ai tavolini posti dietro al chiosco.
Dimenticavo, mi chiamo Marco, nato nel maggio del ’55, sono alto 1,80, sono abbastanza carino. Con il
mio migliore amico Roberto, nel pomeriggio, quasi tutti i giorni andavamo al Parco, per cercare di
trovare la ragazza, ci sedevamo su una delle tante panchine ed io imbracciavo la chitarra e cantavo, il
signore oltre al mio aspetto da figo, mi ha donato doti canore e l’estro per suonare la chitarra.
Arrivò febbraio e come tutti gli anni Lauracompiva gli anni, però quest'anno sarebbe stato diverso, erano ormai quasi tre anni che stavamo insieme.Per la festa di compleanno, organizzammo anche una festa di fidanzamento ufficiale in casa di lei,facendo in modo che le nostre famiglie si conoscessero, le regalai l'anello e poi tra risa e brindisi,finimmo il pomeriggio ed andai a casa. Arrivò agosto e Laura con la famiglia andarono in ferie a Campora, un paese d'alta collina del parmense , i suoi genitori mi chiesero se volevo andarci anch'io ed io acconsentì, però non dormivamo assieme, lei in un lettino in camera coi suoi ed io in una brandina posta nella sala. Campora era un paese non tanto grosso, però d'estate era richiestissimo, dato che aveva a meno di un chilometro la piscina, che naturalmente noi ragazzi frequentavano mattina,pomeriggio e sera. I suoi genitori affittarono una casa con giardino, nel quale imbracciando la chitarra suonavo e cantavo, nel paese c'era un bar e come tutti i bar di montagna, aveva una veranda a fianco con tavoli e sedie, dove suonavo e cantavo. Dopo circa una settimana si aggregò alla compagnia una ragazza di 15 anni niente male di nome Patrizia, come tutte le ragazze appena sentì come suonavo e cantavo bene, si invaghì di me. Passammo la prima domenica, poi il lunedì mattina alle 8,30 ci preparammo per andare verso la piscina, Laura mi disse di andare avanti che lei doveva fare un commissione per sua mamma e che sarebbe partita dopo una mezz'oretta, Patrizia vedendomi incamminare da solo, con la chitarra a tracolla, verso la piscina venne con me. Uscimmo dal paese prendemmo a strada di terra battuta che portava alla piscina e quando fummo distanti da occhi indiscreti, la ragazza mi prese la mano,si avvinghiò a me, facendomi sentire, a contatto con le mie braccia, i suoi seni rotondi e sodi, io mi eccitai fu a quel momento che ci baciammo e toccammo. Più avanti notai, in mezzo ad un campo, che c'era un fienile smesso e diroccato ad una cinquantina di metri dalla strada, eccitatissimi lasciammo la strada e ci avviamento verso la casupola. L'entrata era dall'altra parte, la porta era di legno vecchio e siapri con una spinta, appena dentro vedemmo che c'era davanti una parete alta tre metri di balle di fieno una sull'altra, che andava orizzontalmente da una parete verso l'altra e lasciava la possibilità con una pertura sulla destra di entrare all'interno dello stabile, andammo verso l'apertura girammo ed entrammo in una stanza con un mucchio di paglia a terra, sembrava preparata con cura, guardai verso l'alto e vidi che il tetto era danneggiato nella parte in fondo e c'era un apertura nella parete di sinistra. Ci stendemmo sulla paglia, le misi le mani dietro e tirai giù la zip, poi presi il vestito nelle spalle lo tirai verso il basso e vidi due bocce belle piene e sode con un capezzolo di almeno 5 cm di diametro le baciai e succhiai e poi scesi con la mano tra le sue gambe, scostai le mutandine, misi la mano sulla vulva e senti che era bagnatissima pronta ad essere penetrata. Le sfilai le mutandine, mi tolsi pantaloni e slip, le andai sopra,le allargai le gambe e le appoggiai il glande all'entrata della vulva, poi con piccoli colpetti entravo appena ed uscivo, continuai così per circa 5 minuti, portandola ogni volta ad una eccitazione maggiore,fino a quando mi disse “fottimi” a quel punto detti un colpo fortissimo che il glande sentì toccava l'utero e poi uscivo e subito dopo rientravo con un colpo ancora più forte, andammo avanti così per circa 30minuti e poi all'unisono venimmo. Ci rivestimmo e ci incamminammo verso la piscina, arrivammo versole 9,45 ed appena la mia ragazza ci vide capì dalle nostre facce che cosa era successo. Restò arrabbiata con me fino alle 11,45 ora in cui si doveva andare a casa per il pranzo, poi sulla strada del ritorno mi disse “Tu mi hai fatto le corna con Patrizia ed io oggi pomeriggio te le faccio con Gianluca”. Gianluca era un ragazzo della compagnia, che non nascondeva l'interesse per Laura. Mangiammo ed alle 13,30andammo al bar, ci restammo fino alle 14,00 e poi vidi Laura prendere per mano Gianluca, i due si avviarono da soli verso la piscina, aspettai dieci minuti e poi li seguì, stavo a distanza di almeno 100metri, attento a non farmi vedere. Vedevo che si baciavano e si toccavano, poi ad un certo puntonotarono anche loro il fienile, vidi che lasciarono la strada e si avviarono verso lo stabile, vidi chegirarono dietro ed entrarono. In quel momento vidi in lontananza, ai margini del campo sulla destra, dueuomini che con un cannocchiale in mano venendo da una casa a 200 metri dal campo , andarono verso il fienile, allora pensando a quello che avevo visto la mattina con Patrizia, i due uomini se erano in casa tenevano d'occhio dalla casa se qualche coppia, tra tutte quelle che andavano verso la piscina, andava nel fienile, pensai, stamattina erano nei campi a lavorare, nel frattempo vidi che i due uomini sparirono dentro il fienile: Mi incamminai verso lo stabile, entrai e notai, che oltre all'apertura nelle balle sulla destra ce n'era una piccola sulla sinistra che portava all'esterno e notai anche, due piccole aperture all'altezza degli occhi che servivano a guardare dentro la stanza, guardai all'interno e vidi Laura nuda che aveva le gambe aperte e la mano di Gianluca la stava masturbando, dei due uomini nemmeno l'ombra. Poi la ragazza fece stendere il ragazzo, vidi che aveva il cazzo ritto, grosso e duro, le andò a cavallo, girando la schiena verso l'apertura nella parete di sinistra, glie lo prese in mano e lo infilò nella topa, cominciò a godere forsennatamente, a quel punto vidi i due uomini a carponi entrate dall'apertura di sinistra, si misero in piedi e tirarono fuori gli uccelli, l'avevano organizzata bene la scena. Restai sbalordito nel vedere le dimensioni della mazza di uno dei due, era lungo almeno 30 cm ed aveva un diametro di 6 o 7, Laura, quando li vide prima si terrorizzò e poi quando notò le dimensioni della mazza dell'uomo e la loro intenzione di violentarla, fece “buon viso a cattivo gioco” stese le braccia verso i due uomini, gli prese in mano gli arnesi e cominciò a menarli, i due quando videro la disponibilità della ragazza si calmarono e cominciarono a trattarla bene. Laura, mentre aveva il cazzo del ragazzo nella figa, prese il cazzone di uno dei due in bocca e l'altro in mano, poi disse all'uomo di andarle dietro, l'uomo tolse la mazza dalla mano di Laura le andò dietro si mise in ginocchio, prese il cazzo in mano, a quel punto la ragazza mise le mani dietro si allargò le chiappe e disse all'uomo “sodomizzami con quel bel cazzone”, l'uomo non se lo fece ripetere, umetto con la saliva il buco, appoggiò la cappella turgida sullo sfintere della ragazza, che lo prego di fare piano, poi spinse, vidi entrare la cappella piano, la bocca di Laura si contorse, poi quando la cappella era entrata tutta l'uomo diede un colpo forte e secco, la mazza entrò tutta fino alle palle. Laura urlò dal dolore però a poco a poco, ad ogni colpo dell'uomo, cominciò a godere, dopo una decina di minuti , alla ragazza venne la voglia di prendere nella topa quel cazzone abnorme che aveva in bocca, disse all'uomo di stendersi nella paglia, si sfilò il cazzo dell'altro dal culo, si alzò , mise la gambe aperte sopra l'uomo e cominciò a scendere col bacino, fu una scena fantastica vedere la propria donna infilarsi dentro quella mazza, che piano, piano sparì nel ventre della ragazza, intanto il secondo uomo gli lo mise in bocca e Gianluca gli andò dietro e la inculò. A quel punto la mia donna disse “adesso scambiatevi, voglio prendere la bestia in culo”. Nel vedere che quella mazza enorme entrò nel culo di Laura senza fare sforzo, mi venne una gran voglia me lo tirai fuori e cominciai a smanettarmi con vigore. L'amplesso durò circa 20 minuti, con un urlo bestiale, i quattro vennero, con loro venni anch'io e restai sbalordito da Laura, che quando faceva il bocchino a me si faceva sborrare in bocca ma la sborra non la ingoiava, invece quella volta la ingoiò tutta. Mi ricomposi, uscii dal fienile in fretta, per evitare che Laura mi vedesse e mentre tornavo verso casa, mi ripromisi di non dire a Laura che avevo visto tutto, pensando, dato che ero diventato un porco dopo l'esperienza con Claudia e Giuseppe, che il fatto mi sarebbe servito in futuro. Dopo quel fatto, vidi che Laura cambiò, era diventata più lussuriosa e quando andavamo insieme in macchina, giravamo per le montagne alla ricerca di un posto per poter scopare, lei, con mia meraviglia, allargava le gambe si toglieva le mutandine e mentre guidavo, mi prendeva la mano e se la metteva nella figa facendosi sditalinare, poi mi tirava fuori l’uccello cominciava a menarlo e poi si chinava e se lo infilava in bocca facendomi un pompino. Si incrociavano altri veicoli e dopo un po’ lei abbassò le spalline della maglietta e non avendo il reggiseno si scopriva il seno facendo in modo che gli autisti delle macchine che incrociavamo vedessero bene e quando questo succedeva lei godeva. Quando trovavamo il luogo adatto per la copula, lei si spogliava nuda usciva dalla macchina e diceva “speriamo che qualcuno veda e venga a fottermi”. L’estate passò, arrivò l’anno nuovo e giunse di nuovo l’estate, la mai ragazza con la famiglia andò di nuovo in montagna però stavolta, per nostra fortuna, cambiarono posto ad anche quell'estate, quando giravamo per trovare un posto per copulare, lei si calava le spalline della maglietta e tutte le volte che incrociavamo una macchina, alla quale alla guida c’era un uomo, lei si sporgeva in
avanti cercando di avvicinare il seno il più possibile al cruscotto, così da permettere agli uomini di vederle per intero e guardando la loro meraviglia si eccitava enormemente. Quando si arrivava nel luogo prescelto per scopare si spogliava nuda, usciva dalla macchina si sdraiava nel prato si girava dalla parte dove si vedeva una qualche casa in lontananza, allargava le gambe si metteva le mani nella topa, si infilava le quattro dita e diceva con voce tremolante ed eccitata “se qualcuno mi vede, sono qui con le gambe larghe in attesa dei vostri cazzoni che mi riempiano tutti i buchi”. Inutile dire che la mia eccitazione arrivava alle stelle e che facevamo delle scopate memorabili che immancabilmente si concludevano con un inculata con sborrata finale. Una delle avventura più belle che ci capitarono fu un giorno quando uscimmo in macchina, lei si vesti con una gonna corta e larga e si mise il reggicalze con le calze velate nere e sotto aveva un paio di mutandine trasparenti, andammo verso un posto che c'era una balconata che si vedeva tutta la vallata dell'Enza, ci sedemmo su una panchina delle quattro o cinque che erano poste in circolo eravamo soli, allora lei si tolse le mutandine in attesa che arrivasse qualcuno, passarono un paio di minuti e si sedettero dall'altra parte tre uomini sulla trentina e fu a quel punto che Laura si alzò ed andò verso il muro della balconata si sporse in avanti sul muro in modo che la gonna corta si alzasse dietro e fece in modo che i tre uomini vedessero il suo bel sedere e la castagna della figa che si vedeva benissimo da dietro e poi mi guardò vogliosa, a quel punto i tre uomini capirono il gioco, non gli pareva vero che una ragazza di diciotto anni fosse tanto audace e tanto porca, si alzarono ed andarono verso di lei che restava sempre girata, quando gli furono di fianco, notarono che Laura si era aperta il vestito sul davanti e faceva vedere le sue tette sode e piene, uno gli mise la mano sul culo e cominciò a toccarle la passera e gli altri due si concentrarono sulle tette. Naturalmente lei si eccitò tantissimo, mi guardò e disse “ti piace vedere la tua ragazza farsi toccare da tre bei maschioni” naturalmente io risposi di si e cominciai a toccarmi il cazzo a quel punto disse agli uomini di seguirla, poi si rivolse a me e mi disse “dai che andiamo in macchina, tu guidi mentre questi tre maschioni si dedicano a me”, andammo verso la macchina la aprimmo ed io andai al volante, lei si attirò due maschi dietro ed il terzo si sedette al mio fianco, misi in moto e partimmo, passarono trenta secondi e Laura aveva le mani dei tre uomini addosso che la toccavano in tutto il corpo e lei aveva in mano i due cazzi degli uomini al suo fianco e cominciò a menarli con foga e poi mi disse “Marco trova un posto nascosto in cui ci si possa fermare, che ho voglia di prendere i cazzoni di questi tre mandrilli”, dopo qualche chilometro notai sulla destra che c'era una carraia che andava verso un ruscello che aveva delle piante di contorno che nascondevano dalla strada, la imboccai e ci trovammo in un campo oltre il ruscello, fermai la macchina e i quattro scesero velocemente dalla macchina e si sdraiarono sull'erba i tre uomini cominciarono a spogliare Laura e quando fu nuda, solo con reggicalze e calze, si spogliarono anche loro, avevano tre cazzi notevoli oltre i 25 cm di lunghezza e 5 o 6 di diametro, Laura disse ad uno di stendersi a terra e ci montò sopra e si infilò il cazzo nella figa, dopo un po’ che saltava, disse ad un altro di andarle dietro e di sodomizzarla, l'uomo non si fece pregare le andò dietro prese il cazzo in mano e notò che Laura aveva già il buco del culo molto aperto dall'eccitazione, allora si umettò la cappella e la infilò di colpo, lei non fece neanche una piega anzi disse all'uomo di spingere più forte che voleva sentire il cazzo in pancia fino alle palle. I tre uomini rimasero sbalorditi e uno dei tre disse “sei così giovane e prendi già due cazzi uno in figa ed uno in culo” e lei disse “non avete ancora visto niente”, così dicendo prese il cazzo dell'uomo che aveva in figa se lo infilò con l'altro nella culo e disse al terzo il quale aveva il cazzo in bocca di andarle sopra e di infilarglielo anch’esso in culo, l'uomo le andò sopra dal davanti le serrò i fianchi con le ginocchia e poi scese con la sua mazza che era la più grossa delle tre e le assestò un colpo che la fece sobbalzare dal piacere, allora notò che mi stavo menando il cazzo mi disse di avvicinarmi e poi mi disse “ti piace vedere la tua donna prendere tre cazzi grossi come questi in culo” mi prese il cazzo in bocca e cominciò a farmi un bocchino da favola, a quel punto i tre uomini dissero all'unisono “sei proprio una gran bella troia, adesso ti riempiamo tutti i buchi di sborra” e venimmo tutti e cinque insieme, non vi dico quanta sborra uscì dal culo, ingoiò tutta la mia sborra e poi non contenta mise la mano tra il culo e la figa e raccolse la sborra che usciva copiosa dal buco culo se la portò alla bocca la bevve e la ingoiò, a quel punto i tre uomini dissero “non abbiamo mai trovato una donna troia come te” allora Laura disse “dato che mi è piaciuto tantissimo, datemi un numero di telefono di uno dei tre, che se in futuro mi va, con il mio uomo vi chiamiamo ancora” uno dei tre uomini gli diede il numero di telefono e poi tornammo verso la balconata dove i tre avevano la macchina, ci salutammo e ci avviammo verso casa. Di li a poco Laura mi disse “ti è piaciuto veramente, vedermi con altri uomini ” gli dissi si specialmente quando hai preso i tre cazzoni insieme nel culo e che l'anno prima a Campora l'avevo seguita ed avevo visto tutto quello che era successo nel fienile, con Gianluca e i due uomini e che d'ora in avanti ci saremmo divertiti molto insieme a fare le porcherie.

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