Al campeggio con la Bianchina Giardinetta

Scritto da , il 2014-06-29, genere orge

Ormai sono una donna di ..non dico quanti anni, ma ancora sessualmente attiva, ho un marito e due figli, raramente mi concedo libertà sessuali, ma spesso provo ancora orgasmi solitari ricordando un bell’episodio di gioventù, quando i miei capelli erano nerissimi, a circa 20 anni feci un viaggio estivo con il mio fidanzato Claudio, anche lui di quell’età, a bordo di una piccola Bianchina “Panoramica” 500cc.

Girammo un po’ per l’Italia del sud, giungendo sul Gargano a Vieste che allora era una cittadina meravigliosa.

Ci accampammo con la tenda in un delizioso campeggio dietro la spiaggia.

Il mio fidanzato con cui stavo da quando avevamo 15 anni , ogni estate mi era un po’ a noia, era troppo servizievole e dolce, io ogni tanto avrei desiderato un più rude, cazzuto e poi lui veniva subito quando facevamo l’amore, si vede che gli piacevo da matti, ma io sono un po’ lenta e spesso mi eccitavo tanto ma non venivo completamente.

Nei miei sogni desideravo andare con altri uomini, ma con lui avevo un lungo vissuto, eravamo insieme da 5 anni, cresciuti insieme, fantasiosi nei giochi erotici e nella vita normale ero legata a lui era simpatico, bello, servizievole.

Andavamo in paese a comprare le cose che ci servivano e facevamo da mangiare nella verandina. Poi il bagno, era un posto bellissimo con vento e onde.

Una duna di sabbia divideva il campeggio dalla spiaggia e noi facevamo presto a buttarci dentro e ritornare “a casa”.
Al pomeriggio faceva caldo nella tenda e stavamo nella verandina a dormicchiare sui materassini gonfiabili.
La giovane età e lo stare sempre in costume inducevano spesso a baciarsi e, accarezzarsi .
E contando sul fatto che le tende del campeggio erano molto distanziate spesso quel petting si trasformava in atti concreti.
Gli slip che a quel tempo erano bassissimi, coprivano appena il boschetto nero, (allora si usava depilarsi solo le ascelle ma non il pube) e il costume, che si usava basso anche per i maschi non tratteneva un coso un po’ agitato…. Io lo prendevo in mano e a volte questo era un guaio perché il più delle volte bastava che lo stringessi un poco perché lui finisse il suo apice.

La cosa mi eccitava e mi asciugavo sul seno, anche se e lui continuava darmi piacere fino al mio apice e dopo ci si rilassava un po’, e poi di nuovo bagno.

Alla sera dopo cena stavamo un po’ vicino al Bar del Campeggio e scambiavamo qualche parola con i presenti, tra cui tre ragazzi tedeschi i cui sguardi denotavano inequivocabilmente che il mio liscio e abbronzato li attraeva in modo esagerato.

Lo sguardo, mentre bevevano un dose letale di birra, si fissava sul pube ricoperto del leggero strato di lycra del mio costume nero al seno a stento nascosto dalla sorella parte sopra del bikini.

Noi parlavamo con loro in inglese raccontando del viaggio che stavamo facendo da fidanzatini , come fosse meglio la puglia con le sue spiagge di sabbia della Calabria che avevamo trovato priva di vento e calda e con spiagge pietrose ecc.

Claudio si accorgeva delle occhiate ma non diceva niente.

Un volta ci divertimmo ad organizzare un gara di svuotamento bottiglie piene d’acqua, a squadre ed io ero in team con il più bello Johannes che mi prese in disparte dietro il bar per insegnarmi il trucco, che consiste nell’imprimere un veloce rotazione alla bottiglia in modo che l’acqua formasse un gorgo dentro , e al centro si crea un vuoto da cui entra l’aria e quindi la velocità di svuotamento è massima.

Nel farlo si posizionò dietro di me e mi teneva gli avanbracci con le sue mani forti e facendo girare la bottiglia evidentemente doveva stringermi e il suo petto aderiva alla mia schiena, un po’ sudata, la testa era affiancata alla mia e lui aspirava il mio profumo ormonale di femmina allupata e proprio al vento delle natiche sentivo premere un pungiglione molto duro , e la cosa mi faceva bagnare.

La necessità di imprimere rotazione alla bottiglia faceva fare ai nostri corpi uno strofinamento simile a quando si balla la lambada, ma girati.

Feci finta di non capire subito il gioco, così dovette farmi vedere bene per almeno tre volte e la terza quasi venni e mi tremavano le gambe.

Tornando dagli altri vidi che teneva in modo strano la bottiglia davanti al costume, per non far notare la macchia che guardando meglio vidi che era bagnato davanti, anche lui era venuto.

Comunque la gara la vincemmo io e lui contro Claudio e l’altro ragazzo Kurt, e poi vincemmo anche lo spareggio contro Kurt e Willy.

Dopo quell’episodio vedevo spesso i ragazzi gironzolare attorno alla nostra tenda e si erano stranamente collimati ai nostri tempi per il bagno e poi sparivano durante il riposino quando noi facevamo le nostre moìne “vastase” per dirla alla Camilleri.

Scoprii in seguito che si appostavano dietro la duna per guardare , d’altra parte erano tre maschi, in quella zona del sud le femmine scarseggiavano erano gli anni 70, le donne non erano così’ disponibili.

E loro si erano un filo morbosi, guardandoci e noi lo supponevamo e a Claudio l’idea piaceva, ne parlammo e la cosa ci eccitò.

Quella sera facemmo l’amore intensamente e io fui molto vicino a raggiungere l’orgasmo, lui aveva il pisello più duro del solito e poi la mia mente mi tradì e io pensai che non fosse lui che mi scopava, il pisello non mi sembrava il solito di Claudio, mi toccava in fondo e pensai che fosse Johannes, e ululai come un animale ferito, provando, dopo tanto, un orgasmo completo.

L’eccitazione che ci avevano provocato i ragazzi ci fece pensare, indipendentemente io e lui, come mi confiderà dopo, che avere dei compagni di sesso avrebbe impresso una svolta alle nostre scopate.

Non ci scambiammo idee precise ma il fato ci venne in soccorso presto perché il giorno dopo, tornando da fare la spesa, per un errore di guida di Claudio la nostra 500 giardinetta sprofondò in un punto dove la sabbia non era battuta e le ruote dietro giravano a vuota facendo affondare ancora di più la macchinina.

Claudio disse, “vado a chiedere aiuto ai tedeschi” e tornò con loro, e forzuti quali erano sollevarono di peso la 500 e la aiutarono ad uscire dalla panne.

Era ora di cena e per sdebitarci li invitammo a mangiare con noi dividendo gli spaghetti al pomodoro che piacquero loro moltissimo e qualche scatoletta di tonno e pomodoro. Loro portarono le birre e si passò una bella serata bevendo e chiacchierando come vecchi amici, finchè un tramonto splendido fece terminare la giornata, essendo luglio erano quasi le 10.

Col fresco si stava comodi tra la tenda, che era grandicella, da 5 persone, e la veranda, con i materassini.

Il buon cibo italiano e i litri di birra ci avevano posto in una situazione di relax ed ebbrezza, a quel tempo non si usavano le sostanze.

Dato che gli sguardi al mio corpo non erano mai smessi io ero in uno stato di eccitazione notevole e sarebbe bastato un niente per scatenarmi di bramosia sessuale.

Claudio tiro fuori un lungo chiodo che serviva per i giochini in spiaggia, si faceva un quadrato sulla sabbia con dei settori a punti chi lo conficcava tirandolo nel settore con più punti vinceva.

Usai la mia solita tecnica di far finta di essere maldestra e siccome si erano formate le squadre come per le bottiglie di nuovo la mano di Johannes guidò la mia e per farlo lui mi fu vicino a contatto di pelle.

Quel contatto fu la scintilla, mi girai e appoggiai la mano sul suo pisello che era più che evidente da sotto il costume e tirai fuori il suo sesso duro, e con suo stupore glielo menai rapidamente finchè lui sborrò.

Dopo qualche minuto di stupore , un cenno d’intesa tra me e gli altri due , mentre Claudio, guardava , ed entrambi allora si posizionarono dietro di me, introdussero le mani nel mio reggiseno e nello slip cercando quello che vi era contenuto.

Il contatto delle mani mi eccitò ulteriormente e loro iniziarono a palparmi esprimendo molti complimenti, mi sedetti dentro la tenda x agevolare le loro mani sul resto del mio corpo e pian piano il seno uscì dal bikini e con molto piacere degli amici, tolto reggiseno e slip, rimasi completamente nuda.

Gemevo con le pupille rivoltate all’insù per l’eccitazione, sentendo le mani di 3 uomini diversi sul mio corpo offerto in maniera così sfacciata che lo esploravano con minuziosa bramosità .
Kurt e Willy al massimo dell’eccitazione cercavano di liberare la tensione dei con una mano mentre l’altra era su di me e Johannes stava accarezzandomi i fianchi e io ero oramai così eccitata che mi sentii sua preda.

Io ero contemporaneamente imbarazzata ed eccitata quando loro mi fecero accomodare sulla brandina su cui dormivo in tenda.

Johannes, che io vedevo come splendido bronzo di Riace ma biondo , si pose alla base del lettino e cominciò con sapienti movimenti a massaggiarmi cosce, piedi, senza negarmi carezze più audaci.

Superato l'imbarazzo e sto godendomi questo meraviglioso momento e il massaggio prosegue ancora qualche secondo, mentre con sorpresa Claudio che fino a quel momento non vedevo dov’era mi baciò ripetutamente le labbra, bacio a cui corrisposi voluttuosamente.

Ora tutti e tre si sfilarono gli slip da bagno mostrando attributi tali che in un certo senso mi spaventavano ma quando si offrirono orgogliosi, io allungai la mano su di essi e mi lasciai andare, stesa sul lettino, mentre la mia eccitazione cresceva…
Mentre questa gradevole operazione prosegue, Claudio mi prende di peso e mi volta, con un sorriso mi esorta a lasciarmi andare e mi bacia in bocca ed io non ho più il controllo di me stessa.

Johannes con un movimento si pose sotto di me e senii una fitta meravigliosa, che mi fece ansimare e mi agitavo, mentre Claudio mi accarezzava la fronte io girandomi vidi che si stava dando piacere autonomo

In breve mi sentii tutta trafitta senza pietà ed ero fuori di me . Cominciai a gemere come mai mi era successo prima. Tre insieme, non li avevo mai visti neppure nei sogni e mai mi erano capitati di un colpo.

Loromi lavoravano senza pietà ed io cercavo di sfruttare ogni secondo di questa enorme goduria. Li assecondavo col bacino, e loro resistevano da svariati minuti, ma poco dopo si fermarono di intesa, e si riposizionarono e a me piaceva ancora di più.

Mi sbattevano e mi scuotevano ed io ero felice di essere strapazzata da questi magnifici maschi. Il loro vigore mi percuoteva fino dentro il più intimo, arrivando alla mia coscienza.

La loro energia mi fece raggiungere l'apice del piacere più volte. E vedevo alla luce del camping gas Claudio che mi accarezzava la testa .
Sarei stata felice se fosse stao felice anche lui e lo aiutai con la mano fino a dargli piacere, mentre urlavo e tremavo per un orgasmo prolungato che mai avevo provato.

Alla fine ero spossata e stremata, riversa sul piccolo lettino da campo, loro si strofinarono con spugne apparse all’improvviso e profumate e poi pulirono me, in ogni angolo del mio corpo.

Rimasi riversa su quel lettino per un tempo indefinibile, mi addormentai, per svegliarmi in giorno dopo sentendo le voci allegre dei campeggiatori che passavano di fianco alla tenda, Claudio mi guardò e si piazzò alle mie spalle e cominciò a massaggiarmi le tempie e le guance, e mi praticò un rilassante massaggio al busto e ai seni, sfiorandoli e massaggiandoli con consumata abilità.

Disse " eravamo ubriachi, abbiamo fatto un sogno, ti amo, ora stiamo meglio, era un sogno, ma toccandomi mi sentivo strana, un po’ dolorante in certi punti.

Gli dissi ma era solo un sogno? Lui disse si, ma vidi che era eccitato e sentii il suo affare grosso come non me lo ricordavo, e si assicurò di farmelo sentire bene. Il massaggio dentro leniva quel senso di dolore e lui per la prima volta raggiunse il culmine dopo di me. Mi ero sbloccata, ci eravamo sbloccati…sarà stato un sogno ..o no?


Non avevo mai provato nulla di simile, consiglio a tutte le amiche di fare sesso con tre anzi quatto, considerando Claudio, uomini contemporaneamente ed è la più bella esperienza che possa capitare ad una donna.

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