Un sogno di nome Carlotta

Scritto da , il 2010-05-20, genere etero

Tempo fa in vacanza in montagna ho conosciuto una ragazza di 16 anni di nome Carlotta.
Io ne ho 22.
È un paesino con pochi divertimenti anche con poche persone.
Lei era l'unica con cui ero riuscito a stabilire un rapporto d'amicizia.
Non era bellissima era magra ma le sue cosine ce l'aveva tutte al punto giusto.
Non aveva mai avuto un ragazzo e nessun tipo di rapporto.
Era vergine e questo mi faceva impazzire.
Essere il primo da sempre grande soddisfazione, così cominciai a fare dei "pensieri" su di lei.
Questi pensieri mi portarono a fare un sogno bellissimo: Ero appena sceso dalla mia camera d'albergo e lei era li in sala come ogni mattina.
Indossava una magliettina nera e dei pantaloncini.
Io avevo un solo pensiero quello di farmela.
Così dicendole che avevo dimenticato il tel mi feci accompagnare in camera.
Una volta entrati lei si mise seduta sul letto per aspettarmi io presi il tel e mi misi seduto davanti a lei e cominciammo a parlare un po'.
I miei discorsi andarono subito sul sesso e sui suoi rapporti con i ragazzi, era imbarazzata e a disagio si vergognava.
Mi avvicinai per baciarla lei cercava di allontarsi, la convinsi a provare e così le nostre labbra si incontrarono in un dolcissimo e lunghissimo bacio.
Il cazzo mi premeva sui pantaloni, ma dovevo aspettare.
La volevo Dio quanto la volevo.
Continuammo a baciarci,mi staccai dalla sua bocca e cominciai a darle dei bacini sulle guance..lei non capiva quello che stava succedendo.
Le passai la lingua sul collo, Carlotta gradiva sentivo i suoi sospiri, ma era legata non si lasciava andare.
Cercava di respingermi non voleva andare oltre.
Ormai ero partito niente e nessuno mi avrebbe potuto fermare, mentre con la lingua continuavo l'opera la mia mano sollevava la sua magliettina per toccarle il pancino.
Sobbalzò.
Sleccavo e salivo con la mano, il suo cuoricino era a mille, arrivai dalle sue tettine che torturai all'infinito slacciandole il reggiseno.
La maglietta sparì in un attimo facendo compagnia al reggiseno.
Era sconvolta le piaceva ma cercava di allonatarmi impaurita.
Smisi di sleccarla e cominciai a guardarla mentre la mia manina dispettosa scivolava sul suo corpo nudo fino a raggiungere i pantaloncini.
Presi la sua mano e la guidai fino a farla arrivare sui miei boxer, me lo toccò cercò di tirarla via, ma la mia forza lo impediva e quel suo toccare così ingenuo me lo fece diventare come il marmo.
Ero arrivato al limite dell'eccitazione e così mi tolsi tutto rimanendo nudo davanti a lei, con forza le sfilai quei pantaloncini.
Era nuda con gli slip rosa.
Entrai nelle mutandine con dolcezza, un urlo accompagnò la mia mano, era umida, bagnata di piacere, eccitata.
Aveva capito il suo destino e esausta si lasciò cadere all'indietro sul letto, le mutandine sparirono via quasi subito, mi misi sopra di lei per cercare la posizione più comoda.
Per non farle male cercai di entrare dentro di lei con calma, si dimenava urlava, questo mi eccitava e continuai a spingere lentamente, ma con più forza.
Dopo gli urli cominciarono i gemiti, i gridolini di piacere, la sua vagina aveva accettato l'invasore.
Le mie spinte sempre più incessanti, il suo corpo accompagnava i miei assalti senza fare resistenza.
Ripresero gli urli ma stavolta di piacere, più urlava più spingevo.
Era mia.
Il suo fortino stava per cedere, cominciò a tremare, i movimenti del corpo scomposti, un calore immenso ricoprì il mio cazzo, un fiume in piena scese dalla sua vagina.
Era venuta.
La sua prima venuta.
Si lasciò andare sul letto come svenuta respirando affannosamente.
Il suono della sveglia mi riportò alla dura realtà e mi tirai un sega per raggiungere Carlotta nella sua venuta.
Si dice che i sogni diventino realtà, ci continuiamo a frequentare ogni estate e qualche bacio e qualche altra cosa piccante l'ho avuta.
È diventata il mio giochino estivo.
Credeteci nei sogni.

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