L'uso alternativo del miele
di
Orobico812
genere
prime esperienze
Finalmente arriva l’estate: il tanto atteso periodo delle ferie.
Appena passati i 20 anni, ero stufo delle vacanze con i miei amici che non avevano i miei stessi ideali di come vivere la mia passione principale: la montagna.
Fortunatamente era disponibile il camper dei miei: un bestione antiquato con la velocità e la carrozzeria di una mietitrebbia, ma spaziosissimo. Quindi si parte. Destinazione Trentino!
Era una di quelle estati piovose e poco calde (a meno di 15 anni di distanza stentiamo a credere che ce ne siano state, ahimè!) quindi, oltre ai trekking, capitava spesso che dovessi perdere intere mezze giornate sul camper, a leggere e cazzeggiare.
Fortuna vuole che un paio di anni prima ero stato nello stesso campeggio, dove avevo conosciuto un trio di ragazze.
Ne ritrovo due.
Punterei alla bionda, ma sembra restia (forse fidanzata? Troppo religiosa? Boh!) invece la mora è interessata a me.
Sono single da mesi, sono in vacanza, quindi nulla da perdere.
Piccoletta, carnagione chiara, occhi marroni, capelli lunghi fino alle spalle, fisico a pera e un sorrisetto complice.
Nonostante sia vergine e l’età ha già esperienza (a quanto pare nel Mantovano iniziano presto, penso), quindi nonostante i genitori le ronzino sempre in giro per controllarla nei giorni dopo qualcosa ci scappa: limoni, palpeggiamenti vari, leccate alle tette.
Arriva uno dei soliti pomeriggi piovosi, i suoi sono fuori per qualche ora: ce ne approfittiamo immediatamente, due messaggi e le dico di raggiungermi, mentre tiro tutte le tendine in modo che nessuno da fuori intraveda nulla.
La bacio appena sale sul camper, le nostre mani esplorano i rispettivi corpi e subito lei si siede e ha il mio cazzo in bocca.
Mugolo e lo spingo nella sua gola, lo tiro fuori e lo sbatto sulla sua faccia.
È brava, ma io voglio altro.
Ci stendiamo sul letto ed inizio a leccarle il seno: è piccolo e sodo, con i capezzoli rosa che si induriscono subito mentre li mordicchio avidamente.
La mia mano, nel frattempo, scende finalmente tra le sue gambe, infilandosi sotto gli slip dove scopro con sorpresa che non è depilata.
Sono su di giri: adoro la figa pelosa, mi fa impazzire.
La spoglio completamente ed inizio a baciarle il collo: siamo a cucchiaio con me dietro di lei, una mia mano le palpa il seno, l’altra gioca con il suo clitoride mentre lei ansima.
Ho il cazzo durissimo che sfrega tra le sue chiappe bianchissima e sode, ma sapendo che è vergine e non volendo accontentarmi solo di un pompino provo a lanciarle l’esca, dicendole “non sai che gli farei a questo culo”
Lei mi guarda con un mezzo sorrisino e mi risponde: “cosa gli faresti?”
La giro immediatamente a pancia in giù e le do una strizzata ad una natica, mentre con l’altra mano prendo un cuscino e lo metto sotto la sua pancia.
Inizio a leccarle la fichetta già bagnata: è bellissima.
Contornata di peli castani, con le labbra rosa schiuse, un vero spettacolo.
La lecco tutta, alternando baci al clitoride con leccate decise per tutta la lunghezza.
Le apro le natiche e scopro un bel buchetto inviolato contornato da pochissimi peli scuri.
Lo bacio un sacco di volte, poi inizio a leccare come un forsennato, mentre con un dito le penetro la fichetta.
Il tempo passa, entrambi siamo eccitatissimi, ma il culetto ancora non si lascia andare e, cosa più importante, non ho portato con me il lubrificante.
A quel punto ho un lampo di genio: mi alzo, apro un armadietto e prendo un vasetto.
“cosa fai?” chiede lei
“usiamo il miele” rispondo
L'idea, lo ammetto, non è del tutto mia: anni fa avevo letto un racconto erotico gay in cui in ragazzetto raccontava di essere stato sverginato proprio con l'uso del miele.
Speriamo funzioni, penso.
Apro il vasetto e prendo una ditata abbondante, la spalmo sul buchino e infilo metà dito: funziona!
Riprendo il lavoro di lingua e dita, leccando e massaggiando ogni piega, facendolo schiudere bene.
Ormai siamo entrambi presissimi dal momento: le dita da una diventano due, scorrendo avanti e indietro piene di miele misto ai suoi umori, mentre la mia lingua si sposta sulla figa.
Ormai ho il cazzo che mi scoppia, non resisto più.
Mi metto sopra di lei, le nostre lingue si uniscono avide mentre scivolo dentro quel culo caldissimo e stretto fino in fondo.
Ansimiamo, gemiamo, le bocche incollate, sudati, eccitati.
Il suo culo è una favola: sento che mi avvolge il cazzo fino alla base come un guanto, facendomi godere come un porco.
Esplodo in un orgasmo intenso riempiendola di sperma, mentre lei ha orgasmi a raffica dovuti all’effetto combinato della stimolazione anale mista alla mano che le masturba il clitoride.
Resto ancora un poco dentro quel buco caldo, mentre continuiamo a baciarci soddisfatti, felici di aver fregato il controllo dei suoi genitori.
Chi avrebbe detto che un pomeriggio piovoso potesse diventare così divertente?
Appena passati i 20 anni, ero stufo delle vacanze con i miei amici che non avevano i miei stessi ideali di come vivere la mia passione principale: la montagna.
Fortunatamente era disponibile il camper dei miei: un bestione antiquato con la velocità e la carrozzeria di una mietitrebbia, ma spaziosissimo. Quindi si parte. Destinazione Trentino!
Era una di quelle estati piovose e poco calde (a meno di 15 anni di distanza stentiamo a credere che ce ne siano state, ahimè!) quindi, oltre ai trekking, capitava spesso che dovessi perdere intere mezze giornate sul camper, a leggere e cazzeggiare.
Fortuna vuole che un paio di anni prima ero stato nello stesso campeggio, dove avevo conosciuto un trio di ragazze.
Ne ritrovo due.
Punterei alla bionda, ma sembra restia (forse fidanzata? Troppo religiosa? Boh!) invece la mora è interessata a me.
Sono single da mesi, sono in vacanza, quindi nulla da perdere.
Piccoletta, carnagione chiara, occhi marroni, capelli lunghi fino alle spalle, fisico a pera e un sorrisetto complice.
Nonostante sia vergine e l’età ha già esperienza (a quanto pare nel Mantovano iniziano presto, penso), quindi nonostante i genitori le ronzino sempre in giro per controllarla nei giorni dopo qualcosa ci scappa: limoni, palpeggiamenti vari, leccate alle tette.
Arriva uno dei soliti pomeriggi piovosi, i suoi sono fuori per qualche ora: ce ne approfittiamo immediatamente, due messaggi e le dico di raggiungermi, mentre tiro tutte le tendine in modo che nessuno da fuori intraveda nulla.
La bacio appena sale sul camper, le nostre mani esplorano i rispettivi corpi e subito lei si siede e ha il mio cazzo in bocca.
Mugolo e lo spingo nella sua gola, lo tiro fuori e lo sbatto sulla sua faccia.
È brava, ma io voglio altro.
Ci stendiamo sul letto ed inizio a leccarle il seno: è piccolo e sodo, con i capezzoli rosa che si induriscono subito mentre li mordicchio avidamente.
La mia mano, nel frattempo, scende finalmente tra le sue gambe, infilandosi sotto gli slip dove scopro con sorpresa che non è depilata.
Sono su di giri: adoro la figa pelosa, mi fa impazzire.
La spoglio completamente ed inizio a baciarle il collo: siamo a cucchiaio con me dietro di lei, una mia mano le palpa il seno, l’altra gioca con il suo clitoride mentre lei ansima.
Ho il cazzo durissimo che sfrega tra le sue chiappe bianchissima e sode, ma sapendo che è vergine e non volendo accontentarmi solo di un pompino provo a lanciarle l’esca, dicendole “non sai che gli farei a questo culo”
Lei mi guarda con un mezzo sorrisino e mi risponde: “cosa gli faresti?”
La giro immediatamente a pancia in giù e le do una strizzata ad una natica, mentre con l’altra mano prendo un cuscino e lo metto sotto la sua pancia.
Inizio a leccarle la fichetta già bagnata: è bellissima.
Contornata di peli castani, con le labbra rosa schiuse, un vero spettacolo.
La lecco tutta, alternando baci al clitoride con leccate decise per tutta la lunghezza.
Le apro le natiche e scopro un bel buchetto inviolato contornato da pochissimi peli scuri.
Lo bacio un sacco di volte, poi inizio a leccare come un forsennato, mentre con un dito le penetro la fichetta.
Il tempo passa, entrambi siamo eccitatissimi, ma il culetto ancora non si lascia andare e, cosa più importante, non ho portato con me il lubrificante.
A quel punto ho un lampo di genio: mi alzo, apro un armadietto e prendo un vasetto.
“cosa fai?” chiede lei
“usiamo il miele” rispondo
L'idea, lo ammetto, non è del tutto mia: anni fa avevo letto un racconto erotico gay in cui in ragazzetto raccontava di essere stato sverginato proprio con l'uso del miele.
Speriamo funzioni, penso.
Apro il vasetto e prendo una ditata abbondante, la spalmo sul buchino e infilo metà dito: funziona!
Riprendo il lavoro di lingua e dita, leccando e massaggiando ogni piega, facendolo schiudere bene.
Ormai siamo entrambi presissimi dal momento: le dita da una diventano due, scorrendo avanti e indietro piene di miele misto ai suoi umori, mentre la mia lingua si sposta sulla figa.
Ormai ho il cazzo che mi scoppia, non resisto più.
Mi metto sopra di lei, le nostre lingue si uniscono avide mentre scivolo dentro quel culo caldissimo e stretto fino in fondo.
Ansimiamo, gemiamo, le bocche incollate, sudati, eccitati.
Il suo culo è una favola: sento che mi avvolge il cazzo fino alla base come un guanto, facendomi godere come un porco.
Esplodo in un orgasmo intenso riempiendola di sperma, mentre lei ha orgasmi a raffica dovuti all’effetto combinato della stimolazione anale mista alla mano che le masturba il clitoride.
Resto ancora un poco dentro quel buco caldo, mentre continuiamo a baciarci soddisfatti, felici di aver fregato il controllo dei suoi genitori.
Chi avrebbe detto che un pomeriggio piovoso potesse diventare così divertente?
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